Dopo
aver
pranzato andarono in un centro commerciale poco lontano e per prima
cosa
comprarono le scarpe.
Dean aveva
adocchiato un bel paio di decolleté di pelle nera, con tacco
dieci.
Sam lo guardò
con disapprovazione e gli disse, “Non credo sia una buona
idea Dean. Non devono
essere molto comode, e poi sei già alto abbastanza senza tacchi”.
“Andiamo Sam, i
tacchi rendono le donne belle irresistibili”, rispose,
ammiccando, mentre si
sedeva per provarle.
Le indossò e poi
si alzò, facendo qualche passo con un’andatura
molto incerta e rischiando quasi
di cadere.
Tornò a sedersi
e si tolse subito le scarpe.
“Sam, le donne
devono essere pazze. E’
come indossare
uno strumento di tortura. Penso che non guarderò mai
più una donna sui tacchi
con gli stessi occhi”.
Dean ripiegò
quindi su un paio di stivali bassi, neri, stile motociclista, che
indossò
subito e poi si diressero verso un negozio di abbigliamento.
Presero due paia
di jeans elasticizzati, delle t-shirt e un paio di camicie a quadri
come quelle
che portavano di solito, ma in versione femminile.
Quando arrivarono
ad un punto vendita di intimo, a dire il vero non proprio per educande,
Sam
cominciò a sentirsi un po’ a disagio.
Era l’unico uomo
presente e Dean stava puntando su un tipo di biancheria, perizomi e
corpetti,
non proprio del tipo da indossare tutti i giorni.
“Dean, lascia
stare quella roba. Non devi andare a fare la ballerina di lap
dance”, disse Sam
con aria imbarazzata.
“Sammy, queste
cose sono fantastiche. Mi sto eccitando solo a guardarle”,
rispose Dean con
un’espressione divertita.
“Falla finita, e
abbassa la voce. Si sono girate tutte e guardarti.
E poi non ti sono bastate le scarpe? Non
credo che i perizomi siano molto più confortevoli. Prendi
qualcosa di normale e
andiamo”.
Dean non poteva
lasciarsi sfuggire l’occasione di far morire Sam dalla
vergogna, per cui disse,
a voce abbastanza alta, “Tesoro che ne dici di questo
completino? Ti sembra abbastanza
in tema con quello che hai in mente per stasera?”.
Aveva in mano un
completino nero di pizzo con degli inserti in pelle. Le mutandine erano
praticamente un triangolo di stoffa trasparente con dei laccetti e
anche il
reggiseno non sembrava avrebbe coperto granchè. Come
ciliegina sulla torta
c’erano un paio di manette foderate con la stoffa di peluche
a corredo.
Sam nel
frattempo era diventato di mille colori e lo guardava come se volesse
incenerirlo, ma non disse nulla.
“Va bene, va
bene, la smetto. Ma non so che misura porto di reggiseno. Vado a
chiedere aiuto
a quella commessa. Che tra l’altro è uno
schianto!”.
Prima che Sam
potesse dirgli qualcosa era già andato dalla ragazza. Non
poteva sentire cosa
dicevano ma, anche in un corpo di donna, Dean aveva il tipico
atteggiamento da
rimorchio che sfoderava ogni volta che ne aveva l’occasione.
La commessa però
non sembrava infastidita. Gli accostò un paio di reggiseni
al petto e poi
gliene diede alcuni da provare.
Dean andò nel
camerino e dopo qualche minuto uscì, con indosso i nuovi
vestiti e uno dei
reggiseni che aveva scelto.
I jeans attillati
mettevano in risalto le lunghe gambe e il sedere, mentre la maglietta
gli
fasciava il seno mettendolo in evidenza.
Certo, il modo
in cui si muoveva e parlava era tutt’altro che femminile, ma
nell’insieme era
davvero bella.
Sam lo guardò e
disse “Wow sorella, sei proprio un bel bocconcino”.
Dean gli diede
un calcio su uno stinco, facendogli
piuttosto
male e poi si diresse verso la cassa.
Tornarono al
bunker e si immersero di nuovo nelle ricerche.
Passò tutto il
pomeriggio e parte della serata, ma non riuscirono a cavare un ragno
dal buco.
“Sam, non ce la
faccio più a leggere. Abbiamo passato ore sui libri e siamo ancora al punto di
partenza. Direi di
passare al piano B”, disse al fratello, che lo
guardò con aria interrogativa.
“E quale sarebbe
questo piano B?” gli chiese Sam.
“Castiel. Ho
provato a chiamarlo ma la mia voce suona un tantino diversa. Provaci
tu, forse
risponderà”.
“Ok, facciamo un
tentativo. Cas, sono Sam. Amico abbiamo bisogno di te qui. Dean ha un
problemino, non è più lui. Per favore, vieni
qui”, disse Sam, guardandosi
intorno per vedere se l’angelo compariva.
Passò qualche
minuto e Sam tentò ancora, ma senza nessun risultato.
“Niente da fare
Dean. Penso che Cas abbia qualcosa che non va. Da quando ha ucciso Alfi
è
sparito e non si è fatto più sentire. Credo che
dovremo cavarcela da soli”.
Dean lo guardò
con aria sconsolata, e gli disse, “Io per stasera ho chiuso.
Vado a dormire”.
Mentre si
incamminava verso la sua stanza Sam gli disse, “Buonanotte
sorellina”.
Dean senza
neanche girarsi gli mostrò il dito medio e sparì
nel corridoio.