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Autore: Zola_Vi    21/09/2014    6 recensioni
-A lui interessa un altro genere di ragazze- dissi distogliendo il viso dal suo e mantenendolo basso. 
Sorrise. 
-Questo é tutto da vedere- 
-Cioè?- 
-Potresti chiederglielo- 
-A quale scopo?-
-Magari siete anime gemelle- mi fece un occhiolino. 
Si alzò poco dopo, lasciandomi ai miei pensieri, tornando in camera sua. 
“Anime gemelle” aveva detto. 
“Figurati” 
.........................
“Che ci sta succedendo?” pensai. 
All’improvviso, era cambiato tutto. 
Perché lui mi aveva evitata?
Perché lui non mi aveva più parlato?
Era tornato ad odiarmi, come in passato?
Voleva lasciarmi, di nuovo?
Come sempre, dipendeva tutto da lui. 
E io mi sentii debole, incapace di agire, come anni prima. 
-Ti prego. Non andartene un’ altra volta, non riuscirei a sopportarlo- lo supplicai.  
..........................
“Sai… quello che mi fa più rabbia é che io continuo a tenere a te, nonostante tutta questa merda” mi fermai alcuni secondi, per trattenere le lacrime.
“Mentre tu ti sei dimenticato di me da un pezzo”
“É così” disse semplicemente, dopo aver distolto il suo sguardo dal mio.
Quelle parole mi ferirono.
Il mio cuore si frantumò.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Narra: Ploon. 

 

-Devi aggiungere il sale, Ploon!- 

Mi grattai il capo. 

A volte la mia testa faceva una confusione incredibile. 

-Sei un disastro- sentenziò alla fine, divertito. 

-Dobbiamo cucinare per dieci persone, Harry. Non sono poche, non é colpa mia- 

Gli altri erano andati in giro per Londra, a fare baldoria. 

Il compito di preparare da mangiare era toccato a noi, ovviamente. 

-Le uova? Sono nella padella?- 

Annuì, guardandole friggere. 

-Tra poco la torta é pronta, dobbiamo aggiungerci panna e zucchero- 

Si fissò a guardarmi, aspettando facessi il primo passo verso lo scaffale apposito. 

Alzai gli occhi al cielo. 

-E’ lì vicino a te, Harry- 

Non si mosse, continuando a tenere il suo sguardo fisso sul mio. 

Sbuffai. 

Ma alla fine mi avvicinai al suo corpo e presi, dal cassetto più basso, la bomboletta spray e la scatoletta.

Sentii afferrarmi i fianchi e baciarmi il collo. 

Sorrisi, sentendo le labbra del riccio posarsi sulla mia pelle. 

-E’ in questo modo che prepari la cena?- risi. 

Girai il mio viso verso il suo, spostandogli i capelli dagli occhi. 

Sfiorò il mio piccolo naso con la bocca e poi scese, lentamente. 

-Sei bellissima- sussurrò. 

I suoi occhi s’illuminarono quando mi afferrò per la vita e mi sollevò, tenendomi stretta a lui.

Le sue mani, grandi e sicure, premerono con dolcezza sulla mia carne. 

Strinsi i suoi ricci e le sue irresistibili fossette comparirono. 

Posò il mio corpo sul tavolo. 

Accarezzò i miei capelli e mi diede un bacio sulla fronte. 

-Perché ti sei fermato?- chiesi quasi delusa. 

-Dobbiamo tirare fuori dal forno la nostra torta al cioccolato- sorrise, indicandola. 

Sospirai e tornai con i piedi per terra, dirigendomi verso la nostra creazione culinaria. 

-Come la decoriamo?-

Scrollò le spalle. 

-Potremmo scriverci qualcosa sopra-

Sembrò convinto dalla mia idea. 

Si mise i guantoni da cucina e prese il piatto scottante tra le mani. 

Anche con quelli e con il grembiule bianco era stupendo. 

Lo ammirai mentre cercava di spalmare equamente la farina su tutta la torta. 

Era nettamente più bravo di me, anche in quello. 

Ad un certo punto, sentii il bisogno irrefrenabile di stuzzicarlo. 

Mi avvicinai alla bomboletta spray e l’afferrai, cercando di non farmi vedere. 

E poi, non appena si girò verso di me, gli spruzzai in testa la panna. 

Stette immobile, per alcuni secondi, con lo sguardo basso. 

Io mi fermai, studiandolo attentamente. 

Poi, cogliendomi alla sprovvista, prese il sacchetto della farina e me lo rovesciò addosso. 

Spalancai la bocca, sconvolta. 

-Questa é guerra!- sentenziai. 

Lui sghignazzò. 

Dopo mi fece un occhiolino, facendomi scoppiare in una sonora risata. 

Si avvicinò al mio corpo, fin quando non riuscì, dopo vari tentativi, ad afferrarlo. 

-Cosa vuoi fare?- 

Si guardò intorno, tenendomi ben salda alla sua stretta. 

Ad un certo punto, sorrise astutamente. 

Quello sguardo non mi piacque per niente: ero nei guai. 

-Qualsiasi cosa tu stia pensando, toglietela dalla testa- dissi inutilmente. 

Sollevò senza fatica, un’ altra volta, il mio corpo: poggiando il mio petto sulle sue spalle. 

Gli picchiettai la schiena, cercando di convincerlo a farmi scendere. 

-Giuro che questa volta me la paghi, Harry!-

Rise. 

E io, per poco, non mi arresi. 

Aprì la porta-finestra della cucina e, dopo poco tempo, mi poggiò per terra una volta giunti sul balcone. 

-Hai freddo?-

Corrugai la fronte, non capendo dove volesse arrivare. 

E poi scossi il capo. 

Sorrise e mi diede un bacio sulla guancia. 

-Qual’é il tuo piano?- 

-Nessun piano. Solamente guarda là- 

Mi indicò la strada e io mi girai, per notare ciò che mi stava indicando. 

Pochi secondi dopo, sentii la finestra chiudersi. 

Il volto di Harry era dietro il vetro, ridente. 

-Non puoi farlo!- urlai. 

Mi mandò un bacio, imitandolo con le labbra, e tornò ad elaborare la torta. 

-Ti odio!- 

Vidi, da lontano, comparire sul suo viso un sorrisetto compiaciuto. 

“Fanculo” pensai. 

Mi guardai intorno, annoiata: non potevo fare assolutamente niente. 

Mezz’ora passò, interminabile. 

Harry era andato in soggiorno, da un pezzo. 

Non potevo neanche più concentrarmi su di lui, ammirandolo. 

Decisi di fare qualcosa. 

Appesa alla ringhiera c’era una scala, che si collegava al soffitto dell’abitazione. 

Le chiavi di casa erano proprio nella tasca dei miei pantaloni, quindi, una volta giunta lassù non ci sarebbero stati problemi a rientrare. 

Cautamente, sporsi il mio corpo e iniziai a salire, lentamente. 

In fondo, non sarebbe stato molto diverso che scalare un albero. 

Alla fine, riuscii ad arrivare al tetto. 

Sorrisi, soddisfatta di me stessa. 

Mi pulii le mani arrugginite sui pantaloni, già sporchi di farina, e scesi le scale interne al condominio, dirigendomi verso il piano dove abitavo con i miei amici. 

Silenziosamente, infilai la chiave nella toppa della porta ed entrai. 

“Ora tocca a te soffrire un po’” pensai, vedendolo tranquillo guardare la tv. 

Andai in cucina, non facendo il minimo rumore. 

Poi mi nascosi dietro la porta, cacciando un urlo stratosferico. 

Sentii i passi del corpo di Harry avvicinarsi alla finestra che dava sul balcone, di fretta. 

L’ aprì e, passandosi una mano sui ricci con faccia sconvolta e confusa, non vedendomi, iniziò ad agitarsi. 

-Ploon!- urlò. 

Lo lasciai innervosirsi ancora un po’ e poi, senza troppa fretta, decisi di andargli in contro.

Strinsi le mie braccia, di nascosto, attorno al suo petto, sentendolo tremare. 

-Ciao- sussurrai. 

A quel punto si girò, come per accertarsi che fossi davvero lì con lui. 

-Sei impazzita?- 

Corrugò la fronte e parlò con voce seria e arrabbiata. 

Risi, non eccessivamente. 

“Piano ben effettuato” pensai. 

E poi era carino vedere quanto si preoccupasse per me. 

-Te lo sei meritato- 

Sospirò, facendo comparire un dolce sorriso sul suo volto. 

Poi spazzolò i miei capelli con la propria mano e soffiò sulla mia testa, cercando di far volare via tutta la farina. 

-Dobbiamo farci una doccia- affermai, guardandolo dal basso verso l’alto. 

Sorrise, afferrando il mio polso e avvicinandosi maggiormente al mio corpo. 

-Io ho un’ idea- 

Lo fissai curiosa, ma allo stesso tempo incerta. 

-Perché ho come la sensazione che sia qualcosa di… decisamente insolito?- risi, flebilmente. 

Incrociò la sua mano alla mia e mi diede un bacio sulla guancia. 

-Vieni- 

 

-Harry, cosa vorresti fare?- 

Sentii una vampata di calore invadermi le guance, facendomele quasi scoppiare. 

Lui era entrato nella doccia e aveva aperto l’acqua. 

-Entra- 

Sporsi il capo in avanti, incredula. 

-Come, scusa?- 

Sghignazzò, abbassando il capo sui suoi vestiti bagnati. 

Si potevano ben notare i lineamenti del suo corpo: come i suoi addominali o le sue braccia forti e spesse. 

-Mi aiuti a levare i gusci dalla testa- disse indicandoseli. 

Lo fissai per alcuni istanti, incerta. 

-Dovrei entrare lì dentro con te?- 

Annuì, dolcemente. 

Deglutii, evidentemente in imbarazzo. 

-Aspetti che io muoia di freddo o ti decidi a raggiungermi?- 

Senza pensarci un’altra volta, mi catapultai accanto a lui, velocemente. 

-Tu sei pazzo- risi. 

-Forse…- 

Mi strinse attorno alle sue braccia, appoggiando la mia fronte al suo petto. 

Poi prese lo shampoo, quello alla fragola, e iniziò a spalmarmelo sui capelli, sorridente. 

-Sei tutta rossa, pesciolino- 

Affondai maggiormente il mio viso sul suo corpo, cercando di nasconderlo. 

-Non é vero! Fa solo molto caldo qui- 

Sentii sghignazzarlo. 

-Ora tocca a te- 

Questa volta presi io lo shampoo, quello al cocco. 

Spalancai gli occhi quando mi accorsi realmente in quale situazione pietosa si trovassero i suoi ricci. 

-Non basterà una sola doccia- sentenziai, scioccata. 

-Ne potrei fare anche quindici con te- 

Sorrisi.

Perché solo lui riusciva a farmi sentire così sensibile e vulnerabile?

Qualsiasi cosa facesse o dicesse, bella o brutta, mi affondava nell’anima. 

-Stai zitto, scemo- 

 

-Ploon! Harry!- 

Mi portai una mano alla bocca, non appena sentii la voce di Hayley provenire dalla stanza accanto. 

-Dove siete?- urlò. 

-Qui- rispose lui, tranquillo. 

Okey. 

La mia migliore amica, appena sarei uscita dal bagno, mi avrebbe sepolta viva. 

Diedi un pizzicotto al mio ragazzo, che rise. 

Lei bussò alla porta, più di una volta e freneticamente. 

-Che cazzo fate lì dentro?- chiese severa. 

Poi, ancora fradicia, le aprii. 

Sgranò gli occhi, più arrabbiata che confusa. 

-Che vi salta in mente?- 

-Non sei sua madre, smettila di rompere- tagliò il discorso Harry, uscendo dalla stanza per andare nella propria. 

Non correva ancora buon feeling tra di loro. 

-Non é successo niente, tranquilla- le sorrisi teneramente, avvicinandomi alla sua guancia per darle un bacio. 

-Poteva almeno trattarmi meglio- sbuffò. 

Risi, alzando gli occhi al cielo. 

-Tu non sei sempre molto socievole- 

Dopo averle fatto un occhiolino, lei mi gelò con lo sguardo. 

-Lo so- ammise poco più tardi, sghignazzando. 

-Com’é andata in centro?-

-Oh, bene. Arya ha conosciuto un ragazzo ed é rimasta fuori con lui- 

Fui felicemente sorpresa da quella notizia inaspettata. 

Non avevo problemi con la rossa, ma il bacio che c’era stato tra lei ed Harry non l’avevo ancora dimenticato. 

-Lo porta qui tra poco-

-Come?- 

-C’é abbastanza cibo per tutti? Niall é famelico- rise. 

Io annuii, ancora stranita. 

-E’ simpatico?-

Scrollò le spalle. 

Era difficile che qualcuno facesse immediatamente una buona impressione ad Hayley: solo Liam e Simon c’erano riusciti. 

-Vado ad avvertire Harry- 

-Perché?- 

In effetti non c’era un motivo preciso: volevo solo capire cosa ne pensasse. 

Aggrottò le sopracciglia, non udendo una mia risposta. 

-C’é qualcosa di strano che ti frulla in testa, Ploon?- 

La fissai, seria e silenziosa. 

-No, non penso- sorrisi. 

-Sicura?- 

Annuii. 

-Ora vado da Harry, però- 

 

-Ehi- 

Era coricato sul suo letto. 

Indossava una maglia porpora e dei pantaloni neri aderenti, che risaltavano la forma mascolina e sexy delle sue gambe.

I ricci, ormai asciutti, li aveva legati con una bandana, per impedire che cadessero sui suoi occhi color smeraldo. 

Stava giocando con il suo cellulare, mentre ascoltava musica. 

Mi coricai affianco a lui, posando il mio capo sulla sua spalla. 

Iniziò ad accarezzarmi una guancia, lentamente e dolcemente. 

-Arya arriva tra poco, qui a casa, con un ragazzo che ha conosciuto oggi in centro- 

Fissò il suo volto sul mio, sorridente, mentre io cercai di studiare attentamente il suo. 

Due fossette comparvero sul suo viso, facendomi, se possibile, innamorare un’altra volta di lui. 

-Stai cercando di mettermi alla prova, pesciolino?- 

Accigliai lo sguardo, quasi offesa da quella affermazione. 

Mi allontanai dal suo corpo, sedendomi a gambe incrociate. 

-No, te lo dicevo e basta- 

Mi guardò con aria di sfida, continuando a mantenere il suo sguardo divertito e felice. 

-Non é possibile parlare della rossa solo perché l’hai baciata una volta?-  

-Certo che possiamo farlo. Solo che sappiamo entrambi che tu lo fai solo per testare le mie reazioni e capire se mi interessa ancora- 

Cercò di avvicinare la sua mano alla mia, invano. 

Corrugai la fronte.

-Non é assolutamente vero- 

Alzò un sopracciglio, sghignazzando tra sé.

-Se avessi qualche dubbio a riguardo, te lo chiederei direttamente- 

A quel punto, si sedette anche lui, continuando a guardare il mio viso. 

-Tu hai detto che ti fidi di me- mi ricordò, tranquillo. 

-E’ così- affermai, sicura. 

-E allora perché non lo sembra, in questo momento?- 

Aggrottai il viso. 

Forse leggermente colpevole lo ero. 

-E’ solo che…- abbassai lo sguardo, tenendolo sul lenzuolo. 

Harry fece lo stesso con il suo, portandolo sotto il mio, sorridendomi.

-Ehi, pesciolino. Io ti amo- 

Sorrisi.

Poi presi il suo viso tra le mani, dandogli un bacio veloce a stampo. 

-E non l’ho mai detto a nessuna prima di te. Ne lo dirò dopo- 

Era in momenti come quelli che riconoscevo quanto fossi fortunata ad essere amata da lui. 

Potevo stare certa del fatto che, quando Harry diceva una cosa, la sentiva sul serio e non mentiva mai, ne la sminuiva. 

-Quando dici questa cose, dovrei registrarti- risi. 

Poi mi prese la vita e mi fece coricare accanto a lui, riempendomi d’ infinite coccole e baci. 

 

-Vado io ad aprire!- 

Corsi verso la porta d’ingresso, curiosissima di vedere il bel ragazzo che aveva portato a casa Arya. 

-Ciao Ploon- 

-Sei… tu…- balbettai, incredula. 

Ehiii <3 
Come state, ragazze?
Sto postando tutto con meno frequenza perché ormai, purtroppo, é riniziata la scuola e non ho più tutto il tempo del mondo :C 
Allora? Passiamo al dunque adesso C: 
Voi che dite?
Chi sarà questo misterioso ragazzo? 
Sembrerebbe che Ploon lo conosca già ;) 
Avrà qualche possibilità con Arya? Lei smetterà di pensare ad Hazza?
O il tizio creerà problemi?:3 
Eh chi lo sa <3 
Spero di avervi incuriosite a morte AHAH. 
Bacissimi, 
-Zola. 

   
 
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