Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Alexsandra    21/09/2014    1 recensioni
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=6inmJqx8Y0k&feature=youtu.be
Mi fermai per riprendere fiato quando una Yamaha nera brillante si affiancò al marciapiedi, poco più avanti a dove mi trovavo.
Vidi il motociclista scendere dalla sella e girarsi verso di me,il volto coperto dal voluminoso casco.
Alzai le sopraciglia sorpresa quando si tolse la protezione dal capo.
'Zayn.'
Sussurrai.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Io e Zayn eravamo seduti sull'enorme divano, a guardare passivamente la TV. O meglio, io guardavo passivamente lo schermo mentre lui era intento a giocare alla play.
Non parlammo tanto dopo quella piccola disputa in bagno; l'unico momento di conversazione fu rappresentato dalla proposta del moro di farci un sandwich.
Da quel momento in poi, lui si era attaccato al joystick e io ai miei pensieri.
Ancora una volta avevo scoperto nuove facce dello strano carattere di Zayn. 
Prima, in discoteca, lo vidi nel suo mondo, sopra la console. La sua espressione da la sù non cambiò tanto, era sempre piuttosto seria, ma in un modo diverso. Trasmetteva energia. Ti trasportava. 
Era come un dio intoccabile e tutti lo adoravano e rispettavano. Ma ne avevano anche timore.
E un po' compresi il perchè dalla reazione che ebbe con Dean. 
Persino quando gli sferrò il pugno rimase calmo e impassibile, quasi l'avesse fatto con naturalezza.
Il che suppongo avrebbe dovuto farmi paura, visto che ogni persona normale in una situazione del genere sarebbe stata nervosa, agitata o quantomeno arrabbiata,adrenalinica. Non di certo tranquilla.
Forse era questo che la gente temeva di Zayn: la freddezza che dimostrava in alcune situazioni. O meglio, in quasi tutte le situazioni.
Ma a me non spaventava. Sapevo che lui non era così. Probabilmente era l'immagine che voleva dare di sè. Probabilmente per non permettere agli estranei di avvicinarsi a lui. Per proteggersi. 
Ma allora, perchè a me aveva permesso di entrare così nella sua vita? Avevo come l'impressione di essere un imprevisto per Zayn. In fondo però, speravo di poter essere un imprevisto in grado di sorprenderlo.
Ormai lui era entrato nella mia vita e io nella sua. E volevo vederci chiaro sul suo conto. Qualcosa continuava a farmi ripetere che ne potesse valere la pena. Qualcosa mi diceva che lui era diverso, speciale.
E comunque, chi avesse avuto modo di conoscerlo anche solo in minima parte, sapeva che non era poi così terribile. Gli piaceva persino scherzare, cosa che a primo impatto non avrei mai detto.
Anche se prima nel bagno mi aveva fatto arrabbiare, sapevo che infondo stava solo giocando. O almeno era quello che speravo. Insomma sì, continuava a ridere quindi col senno del poi preferisco pensare che stesse solo scherzando e che non sarebbe mai andato fino in fondo.
Ormai nella mia testa si era creata l'immagine di Zayn come un tipo che andasse subito al sodo con le ragazze e di certo, nel caso gli fossi interessata sul serio, non si sarebbe messo alcun problema ad infilarsi nella vasca assieme a me anzichè mettersi sotto la doccia.
Ma che cavolo mi interessava? 
Scossi la testa, cercando di interrompere quel flusso di pensieri che stava andando decisamente oltre.

Intanto mi lasciai sfuggire uno sbadiglio e sentii che le mie palpebre iniziarono ad avere qualche difficoltà nel restare aperte.

'Che ore sono?'
Domandai, stropicciandomi gli occhi.

'Le quattro e mezza'
Rispose Zayn, mettendo il gioco in pausa e stiracchiandosi. 
Erano già passate due ore da quando tornammo dal locale e il che mi sorprese. Il tempo era volato ma la stanchezza sembrava accentuarsi ogni secondo di più.

'Vado a dormire, ok?'
Gli chiesi, con un tono che sembrava voler ricercare un permesso. Ero pur sempre un'ospite e sebbene mi sembrò che Zayn non fosse troppo interessato a queste piccole manfrine, ero sempre stata abituata alla buona educazione.
Vidi il moro annuire mentre lo superavo e andavo verso la sua stanza.

Passai per il lungo corridoio e, prima di raggiungere la camera da letto, mi soffermai davanti alla porta misteriosa che avevo già notato la prima volta che avevo messo piede in quella casa.
Il cartello 'NON ENTRARE' era ancora appeso al legno e, quando provai ad aprirla, risultava di nuovo chiusa a chiave.
La curiosità di sapere cosa potesse nascondere mi stava mangiando, tuttavia decisi di proseguire il mio tragitto in direzione del letto, dato che la stanchezza di cui il mio corpo era sede mi avrebbe impedito qualsiasi tipo di indagine.
Avrei comunque scoperto di cosa si trattava, era una promessa.

Oltrepassai la soglia della stanza di Zayn, accendendo l'abatjour che stava sul comodino alla parte sinistra del grande letto matrimoniale.
Sussultai quando vidi il peloso gatto rannicchiato nel bel mezzo del piumone.

'Io e te non abbiamo iniziato col piede giusto eh?'
Farfugliai alla palla di pelo, prendendolo in braccio e sistemandomi a mia volta sotto le lenzuola fresche.

Poggiai la testa sul cuscino e sbuffai cercando di buttar fuori almeno una piccola parte della stanchezza spossante che mi portavo addosso.
Sentii il gatto balzare via da me e mi rigirai, in cerca di una posizione abbastanza comoda, mentre il sonno s'impadroniva lentamente del mio corpo.
Ogni mio piccolo movimento sembrava far sprigionare dai cuscini e dalle lenzuola il profumo di Zayn, che mi inebriava e si infiltrava nei miei polmoni portandomi lentamente tra le braccia di Morfeo.

                                                                                      * * * 

ZAYN'S POV.

Accesi l'ennesima sigaretta mentre interrempevo quell'infinita partita ad Assassin's creed.
Era passata almeno mezz'ora da quando Carol era andata a dormire e io continuavo a pensare a quella serata.
Quando la vidi all'ingresso del club rimasi senza fiato.
Era diversa. Sembrava non avesse niente in comune con quella gracile ragazzina col vestitino a fiori che soccorsi qualche giorno prima.
Quella del club era una donna, sexy e sicura di sè stessa. E tutti la guardavano. Avevo come l'impressione che Carol non si rendesse conto di che effetto avesse sui maschi.
Quando vidi quel tipo in pista assieme a lei avrei voluto rompergli una gamba per come la guardava, la toccava; giuro che ero pronto ad esplodere ma per sua fortuna aveva capito dal mio sguardo che quella ragazza con cui ci stava provando era mia. Doveva essere mia.
E c'eravamo quasi. Mi ribollì il sangue al cervello quando Carol mi accarezzo la pelle con il suo respiro. Solo Dio sa cosa le avrei fatto in quel momento.
E la cosa che mi intrigò di più è che non me lo aspettavo proprio.
Per quanto fosse durato poco, quel lato di lei mi fece subito impazzire. La sua aria innocente, le sue lentiggini, mischiate ad un atteggiamento sicuro e dominante la rendevano ancora più sexy di quanto già non fosse. 
Era un'altra persona.
Ma poi, tutto crollò quando inciampò su quel deficiente strafatto. 
Non so chi fosse ma ero abbastanza sicuro che quei due si conoscessero già e non in senso positivo, almeno da parte di Caroline.
Era così impaurita che mi si spezzò il cuore a vederla in quel modo. Non sapevo cosa fare. Volevo rassicurarla, proteggerla ma non sapevo come, se non prendendo a pugni quel tipo.
Era l'unico modo che conoscevo per rassicurarla e allontanare il pericolo.
Fui felice quando mi abbracciò, pensandoci era quello che avrei voluto fare ma semplicemente non sapevo come. E' difficile da spiegare.
Insomma, non sono proprio bravo con queste cose sentimentali quindi cercai di distrarla con quello scherzetto della doccia. 
Certo, ammetto che vederla nuda non mi sarebbe dispiaciuto affatto tuttavia decisi di volermi guadagnare quel momento in maniera diversa.
Ho già detto che mi piacciono le sfide?
E comunque, era tutto un modo per non farle pensare a ciò che aveva vissuto qualche momento prima al club. 
E fortunamente sembrò funzionare. Era divertente vederla arrossire ed essere imbarazzata e fui piacevolmente sorpreso nel vedere che reagì, anche se questo comportò quasi la perdita della mia vista.

Sorrisi tra me e me a quel pensiero e subito spensi la cicca sul posacenere, rendendomi conto che stavo per fumarmi persino il filtro.
D'un tratto il mio piccolo soliloquio fu interrotto da un grido strozzato che proveniva dalla mia camera.
Mi catapultai sul luogo, dove trovai Carol seduta sul letto, bianca come la federa che ricopriva il guanciale sotto di lei.

'Stai bene?'
Le chiesi, sedendomi accanto a lei.

'Era..era solo un incubo'
Balbettò, guardando in basso.
Il mio sguardo si spostò sulle sue mani e sgranai gli occhi quando notai il modo in cui le stavano tremando.
La sua espressione spaventata mi fece ricordare la terribile scena di qualche ora prima e così ricollegai il tutto: ero certo che dovesse c'entrare quel tipo.
Sentii la sua testa poggiarsi sul mio petto, mentre strinsi il mio braccio attorno alle sue spalle per farla più vicina.

'Dai, torna a dormire'
Le sussurrai, cercando di essere il più rassicurante possibile.

Quando feci per alzarmi sentii qualcosa trattenere il mio braccio.

'Zayn, dormi con me'
 


                                                                                           * * *

CAROL'S POV.

Notai che Zayn rimase per un attimo spiazzato da quella mia forse insolente richiesta ma nonostante ciò non esitò a fare il giro del letto e a stendersi sotto le lenzuola, proprio al mio fianco.
Rimasi a disagio per qualche minuto fino quando non sentii il corpo del ragazzo porsi su un fianco, il suo viso rivolto verso la mia figura supina.

'Guardami'
Bisbigliò, nel mentre che mi accarezzava la parte destra del volto con il dorso della mano.
Così, dopo un attimo di riluttanza, mi accovacciai sul fianco e mi ritrovai faccia a faccia con Zayn. 
Non era la prima volta quella sera che me lo ritrovai ad una distanza tanto ravvicinata, tuttavia in quel momento mi procurò una strano aumento del battito cardiaco.
Forse, perchè infondo sapevo quello che stava per fare. E quando parlò, me ne diede la conferma.

'Chi era quello?'
Domandò, senza mezzi termini.

'Nessuno'
Cercai di distogliere lo sguardo dal suo ma capii che non avevo scelta quando mi scandì nuovamente la stessa domanda.
Giuro che non avevo proprio alcuna voglia di parlarne, volevo solo riuscire ad addormentarmi lasciandomi alle spalle quella brutta vicenda, lasciandomi alle spalle il passato.
Ma d'altro canto sapevo anche che Zayn non avrebbe lasciato perdere tanto facilmente, così parlai.

'Era..era il mio ex'
Balbettai, mentre il cuore sembrò trasferirsi direttamente in mezzo alla mia gola.

'E ti ha fatto del male?'
Continuò Zayn, accarezzandomi costantemente le gote come per addolcire in qualche modo quelle domande che per me erano come coltelli.

Deglutii pesantemente e non riuscendo a pronunciare una parola, feci un cenno di assenso con la testa.
Sentivo che le lacrime cominciarono a farsi spazio nei miei occhi minacciando imminentemente di scendere, così mi voltai sull'altro fianco dando le spalle al ragazzo steso accanto a me.

Sentii il suo petto scoperto attaccarsi alla mia schiena mentre il suo braccio circondò la mia figura rannicchiata.

'Beh, sappi che sei al sicuro adesso'
Sussurrò, scostando i miei capelli dal mio volto.
Fui sollevata nel percepire che Zayn avesse capito che non ero pronta a parlarne, non quel giorno. Probabilmente aveva ritenuto sufficiente quell'ultima risposta per capire tante cose.
Chiusi gli occhi, lasciando che il suo respiro caldo e le sue braccia mi avvolgessero mentre i nostri piedi si sfioravano.
Per quanto potesse sembrare banale io ci credevo davvero. Io ci credevo che con lui sarei stata al sicuro.







  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Alexsandra