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Autore: TripleC    22/09/2014    0 recensioni
Mercedes e Tina vengono incastrate da Emma Pillsbury e si ritrovano con i mano una scatola piena di confessioni segrete. Quale missione si prefiggeranno le due ragazze? Riusciranno ad aiutare chi ha un disperato bisogno di un amico?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mercedes Jones, Nuovo personaggio, Tina Cohen-Chang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MERCEDES & TINA in: Two Fairy Matchmakers

 

 

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Capitolo 1: Once upon a box

 

 

Un trillo sicuro attraversò gli spazi della scuola, decretando la fine dell’ennesima ora di lezione. Una folla di ragazzi si riversò nei corridoi, portando il caos là dove, fino ad un momento prima, c’era stata la pace. Mercedes e Tina lasciarono l’aula di geometria ed iniziarono a vagare senza meta.

Mr Schuester aveva inspiegabilmente annullato la lezione del Glee di quel giorno e quindi si erano ritrovate con un paio di ore buche e non avevano idea di come riempirle.

Tutti gli altri membri avevano subito trovato di meglio da fare. Rachel, ostinata come al solito, aveva preteso l'aula solo per sé per provare qualche canzone della Streisand, dopo aver rapito anche Brad, il povero pianista. Santana, Brittany e Quinn si erano volatilizzate chiacchierando fitto fitto e ridacchiando di tanto in tanto, probabilmente intente a spettegolare dei loro compagni. I ragazzi, compreso Artie, si erano invece organizzati per fare qualche tiro a canestro nella palestra della scuola.

In quei momenti Mercedes sentiva ancor più la mancanza di Kurt e sapeva che anche per Tina e gli altri era lo stesso. Le regionali si erano svolte solo qualche giorno prima e, anche se tutti i componenti delle New Directions avevano gioito per la vittoria, avevano sentito un vuoto. Senza Kurt, mancava qualcosa all'intero gruppo, come se fossero incompleti.

Le due, quindi, prive del loro fidato amico gay, vagavano annoiate lungo i corridoi del McKinley High, nella speranza di incappare in qualcosa di interessante da fare.

“Allora Cedes” disse Tina per riavviare la conversazione interrotta dalla campanella “mi vuoi dire dove hai trovato quella felpa?”

“Hell to the no, Tina. Non ti dirò mai dove l'ho presa perché so che la vuoi anche tu e non posso permettertelo! Fa a pugni con il tuo stile dark! E' leopardata, sante polpette!”

Tina sbuffò, spostandosi una ciocca blu elettrica dietro l'orecchio. “Ma a me piace!” protestò

“Senti, sai che Kurt vuole una completa descrizione dei nostri outfit ogni giorno. Non voglio incappare nelle sue ire! Mi fa paura...” ammise la diva.

“E va bene” si arrese l'asiatica “ma appena ne troverò una nera non ci sarà scusa che tenga. Ricorda che sono stata capacissima di vestirmi da Darkleader”

“Fa' come vuoi. Poi te la vedi tu con latticino”

“Hey! Ragazze!” si intromise una terza voce.

Le due erano talmente prese dal loro discorso che non si erano rese conto di essere arrivate davanti all'ufficio della signorina Pillsbury che, in quel momento, le osservava elettrizzata con le mani sui fianchi e gli occhi, già grandi naturalmente, talmente dilatati da sembrare piattini da caffè.

“Siii...?” chiesero le due all’unisono, guardinghe.

“Sono così contenta che siate qui! Sapevo che qualcuno si sarebbe fatto vivo prima o poi! Voi del Glee siete proprio dei ragazzi affidabili! Avete letto l'annuncio, vero? Oh grazie!” esplose la donna battendo le mani e sorridendo.

“Oh cielo, sembra lo stregatto” sussurrò Tina all'amica mentre la consulente dava loro la schiena per cercare qualcosa nel suo ufficio.

“Ma va! Quella può essere solo il cappellaio. E' matta uguale” sentenziò l'afroamericana

“Ecco qui” disse la Pillsbury alle due ragazze quasi gettando tra le mani di Tina una scatola di cartone “fate con comodo” continuò chiudendo poi la porta come niente fosse.

“Hell to the no!” urlò Mercedes

“Per tutti gli spaghetti fritti!” urlò invece Tina in preda al panico “io non voglio, Cedes! Dille che non voglio”

“Io non le dico proprio nulla! Quella è pazza… e poi dai... magari non sarà tanto male... sicuramente la maggior parte dei biglietti saranno insulti”

“Ok...” rispose Tina ancora non del tutto convinta “ma la facciamo insieme questa cosa”

“Si, così finiamo prima. Andiamo in biblioteca e iniziamo subito, tanto non abbiamo altro da fare” propose Mercedes.

Insieme, quasi fossero dirette al patibolo, le due ripresero ad avanzare lungo il corridoio. Tra le mani di Tina una scatola dove una mano fine e con calligrafia ottocentesca aveva scritto in rosso, a caratteri cubitali: “scatola delle confessioni”.

Avevano percorso pochi metri quando, svoltando per imboccare un altro corridoio, si scontrarono con un ragazzino. Doveva essere una matricola perché non dimostrava più di quindici anni, ma era comunque alto per la sua età, superando di almeno una spanna le due ragazze. La felpa sformata che indossava ne celava il fisico, ma si intuiva che fosse magro. I capelli, mori, erano ondulati e corti ma un ciuffo incolto gli cadeva sugli occhi, celando a tratti le iridi scure.

“Oh scusa pasticcino” disse Mercedes, decisa a proseguire oltre.

“Tutto ok?” chiese invece Tina.

“Io... io.. sì, tutto ok” rispose il ragazzo balbettando. La sua voce era flebile e poco profonda. Scappò via prima che le due ragazze avessero la possibilità di fare alcunché, lasciandole confuse dal suo strambo e spaventato comportamento.

“Che gli sarà preso?” domandò Tina.

“Non lo so.. ma si è comportato davvero in modo strano” rispose l'altra.

'Say oh oh oh, say oh oh oh!

If you go left right up down

got you spinning round and round.

Sy ooh oh oh oh, say ooh oh oh oh'[1]

Il telefono di Mercedes prese a squillare peggio di un altoparlante. La ragazza sfilò l'apparecchio dalla tasca dei jeans e sorrise nel leggere l'ID.

“Latticino!” urlò accettando la chiamata.

Mercedes” rispose Kurt Hummel dall altro lato “come stai?”

“Bene, Kurts! Tu? Come va con Blaiiiiine?”

“'Cedes, passamelo!” urlò Tina cercando di afferrare il cellulare per poi strepitare “Kurt! Kurt!”

E' Tina quella che urla?” chiese il ragazzo divertito “mettimi in viva voce!

“Ok fatto! Parla pure”

Ciao Tina! Come stai? Cedes, per rispondere alla tua domanda, con Blaine tutto bene. Questa sera andremo al cinema, danno Colazione da Tiffany!” replicò Kurt tutto d'un fiato, emozionato per il proprio appuntamento.

“Siamo felici per te” rispose Tina sincera mentre l'altra sorrideva, ma entrambe avevano uno sguardo triste.

“Indovina quanto siamo sfigate? La Pillsbury ci ha appioppato la scatole delle confessioni” disse Mercedes imbronciata.

Si arrabbiò ancora di più quando sentì una risata dall'altra parte della linea “non c'è niente da ridere!” si infuriò.

Scusa, scusa” si difese Kurt “però dovete ammettere che è abbastanza esilarante... come cavolo ci siete cascate?

“Mah.. non l'ho ancora capito” rispose sinceramente Tina “penso che la Pills sia più subdola di quanto pensiamo”

Non saprei.. da quanto l'ho scambiata per Bambi e le ho vomitato sulle scarpe cerca sempre di evitarmi. Mi sa che l'ho traumatizzata” ammise il ragazzo

“Per tutti sarebbe traumatizzante. Rachel ancora si ostina a non voler ascoltare canzoni di Ke$ha dopo l'assemblea contro l'alcolismo” lo informò l'afroamericana.

“Non puoi darle torto” osservò l'altra.

Mercedes annuì concorde. Anche solo vedere Brittany vomitare su Rachel era stato traumatizzante. “Perché hai chiamato, pasticcino?” chiese a Kurt.

Solo per sentire come state. E anche se questo sabato pomeriggio siete libere per un po' di shopping

“Ovvio!” rispose Tina “devo comprare una felpa e…”

Non comprerai la felpa come quella di Cedes, Tina Cohen-Chang! Te lo vieto!” urlò Kurt.

Le orecchie delle due ragazze fischiarono per qualche secondo per l acuto dell amico.

“Va bene...” si arrese l'asiatica mentre Mercedes ridacchiava “comunque ci sto... troverò sicuramente qualcosa di bello e che sarà approvato da te”

“Perfetto! Allora ci sentiamo dopo per i dettagli” decise Mercedes “ora scusa ma dobbiamo andare a leggere queste stupide confessioni”

“Gay-Bye!” urlarono in coro.

Ciao, ragazze” rispose ridendo Kurt prima di attaccare.

“Su dai. Che tra Kurt e il ragazzino di prima abbiamo perso un sacco di tempo” osservò Tina.

Sedute in biblioteca, in un tavolo un po' appartato, aprirono la scatola e la rovesciarono.

Un mucchio di biglietti si sparsero sul mobile, pronti per essere letti.

“Iniziamo”




Note:
Ciao a tutti! Questa storia è stata scritta a quattro mani e, oltre per il nostro divertimento, l'abbiamo iniziata anche per aiutare un nostro amico sperando che questa storia gli infonda un po' di speranza e fiducia in se stesso.
Ringrazio chiunque abbia letto arrivando fin qui! La storia, per ora. sarà aggiornata una volta a settimana, quindi a lunedì prossimo! :)

TripleC

   
 
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