Le squadre erano ormai pronte. Entrambe composte da sessanta aspiranti guerrieri. Avevo chiesto io a Chirone di farci capitani, di metterci l'uno contro l'altro, in memoria del nostro primo incontro. E propriò su questo campo che ci scontrammò la prima volta, solo che al suo posto, il capitano avversario era Luke. Non l'ho mai confessato, ma talvolta vorrei essere riuscita a salvarlo. Ma, come disse Percy al loro appuntamento, il tempo non è amico dell'uomo.
Sentimmo suonare il corno di Battaglia e la sfida cominciò. Avrei potuto andare a cercare la bandiera, ma così mi sarei persa tutto il divertimento. Così, non potendomi mettere su qualche ramo, soffrendo di vertigini, mi andai a nascondere dentro un cespuglio, ad aspettarlo. Passarono pochi minuti da quando vidi spuntare la sua figura. Era perfetto, sembrava non aver subito il minimo danno.
-Avanti. So che sei qui. Mostrati- Urlò lui.                          
Allora uscii allo scoperto dal cespuglio e gli chiesi:
-Come facevi a saperlo?-
-Sei prevedibile, mia cara. È vero. Mi ero scordato del discorso. Ma non mi sono mai scordato che è proprio qui, che le nostre lame si sono incontrate la prima volta-
In mezzo a noi, a separarci scorreva un fiumiciattolo.
-Non vincerai questa volta- Gli dissi.
Cominciammo a combattere. Le nostre spade emettevano molti rumori. Io stavo usando quella che aveva indosso Luke il giorno in cui capii che aveva oramai scelto di aiutare Crono, sulla Principessa Andromeda. Accorsero in molti sentendo le nostre lame scontrarsi, proprio come la prima volta. Ma nessuno dei due aveva intenzione di ferire l'altro. Continuammo a colpirci, colpo, colpo, colpo. Quando qualcuno, mi scagliò una freccia sulla spalla. Percy l'avvertì, e prima che io potessi accorgermene, lui si ritrovò conficcata sulla spalla quaranta centimetri di freccia. Lui cadde a terra. E la mia mente con lui.
Riuscii giusto a sentire qualcuno gridare -Presto portatelo nell'infermeria- Prima di svenire.