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Autore: Vis    23/09/2014    5 recensioni
2#:Si sentì arrossire quando sentì le dita affusolate della turchina cercare le sue.
Cercando di non tremare tirò fuori una mano dalla tasca e timidamente strinse quella della ragazza.

3#:E fra tutte quelle imprecazioni, di qualcuno che non voleva essere minimamente disturbato, una frase, pronunciata con un tono nettamente più dolce: «Torna a dormire, piccoletta, ci penso io.»
4#:Le piaceva vederlo uscire dalla stanza in cui lavorava mentre si sfilava i guanti neri in lattice, mentre la guardava per poi sorriderle; lo trovava incredibilmente sexy.
5#:Le labbra si Gajeel si schiusero nel suo abituale sorriso sghembo, ruggendo dentro di sé di felicità; era ufficiale: aveva un appuntamento con quella piccoletta dai capelli turchini che gli faceva girare la testa e non capire più niente.
6#:Lei provò a bloccarlo, farfugliando qualche debole protesta, finché lui, dopo averle dato l’ennesimo bacio sulle labbra la guardò negli occhi e sorridendo in modo accattivante le disse: «Non è più eccitante così?»
GaLe of course~♡
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Strangers, friends, lovers
 
 -Tube-
 


L’aveva sempre vista leggere.
Quasi ogni settimana aveva visto un libro diverso fra le sue mani, portate vicino al volto, mentre leggeva seduta o in piedi sulla metro.
Non sapeva il suo nome, non sapeva la sua età, non sapeva niente di lei.
Sapeva solo che amava leggere.
Gajeel Redfox, vent’anni, impiegato in un negozio di tatuaggi e piercing, vedeva ogni giorno la stessa ragazza minuta dai capelli azzurri sulla metro. Non mancava mai.
L’aveva vista sul vagone della metro mentre diluviava, mentre con gesti attenti e quasi riverenti tirava fuori dalla borsa a tracolla il libro di turno, controllando se si fosse bagnato. L’aveva vista con la calura estiva, gli occhi che scorrevano sulle righe mentre si sventolava appena con il segnalibro.
Vedeva quegli occhi sempre abbassati sulle pagine e, con quello che sembrava rammarico, si rese conto che non sapeva di che colore fossero: se scuri come la notte o chiari e cristallini come ruscelli d’acqua.
Era giugno quando per la prima volta riuscì ad incontrare le iridi della ragazza.
Con le cuffiette alle orecchie, con musica metal e rock che gli invadeva il cervello, Gajeel salì sul vagone della metro, stranamente non invaso dai soliti pendolari.
Eppure lei c’era.
Seduta, le gambe accavallate che risultarono ai suoi occhi sexy, leggeva, con un sorriso leggero che le illuminava il viso.
Non volle mai ammetterlo, nemmeno con se stesso, che si andò a sedere al posto accanto a lei di proposito. Anche mesi dopo quel giorno, l’orgoglioso Gajeel Redfox affermava che si era andato a sedere solo perché era il posto più vicino.
Poggiò la schiena contro lo schienale e cercò di non urtare con le braccia la ragazza accanto, completamente assorbita dalla lettura.
Iniziò a battere il piede a ritmo di musica, facendo vagare lo sguardo sul vagone e cercando di non guardarla di sbieco.
Diamine, ma cosa era diventato, uno stalker?
Non capiva il perché gli interessasse tanto quella piccoletta. Andiamo, si ripeteva, non la conosceva neanche!
Eppure, tutti i giorni, non poteva non sentire un pizzico di felicità nel vederla.
Ad un tratto la metro frenò bruscamente.
Imprecò a mezza voce, per poi sentire soffici capelli sfiorargli la spalla nuda e un braccio sottile toccare il suo.
Abbassò gli occhi cremisi e notò che la turchina gli era finita addosso a causa della frenata improvvisa.
La vide tirarsi su, imbarazzata, per poi alzare gli occhi verso di lui.
E finalmente Gajeel poté vederli: grandi e innocenti, quegli occhi che divoravano pagine e pagine finalmente guardavano lui.
Le iridi erano di un marrone chiaro e Gajeel pensò che fossero bellissimi.
La vide studiare per qualche secondo i piercing, quelli sulle braccia, per poi salire verso il suo viso.
Interruppe la canzone nel momento esatto in cui la ragazza schiuse le labbra carnose e rosee per rivolgergli un imbarazzato ‘scusa’.
«Di cosa ti scusi, non è mica colpa tua.» disse in modo burbero, facendo spallucce.
Lei rise e a Gajeel sembrò la risata più melodiosa dell’intero mondo.
«Il tuo ragionamento non fa una piega.» ammise lei, sorridendo dolcemente e guardandolo con simpatia.
Le rivolse un sorriso accattivante, sfilandosi le cuffie.
«Piacere, Gajeel.»
Non seppe perché si presentò. Seppe solo che non se ne pentì mai.
«Piacere, Levy.»
 



• Note •
“Sitting-next-to-each-other-on-a-long-bus-ride”
Prompt trovato random su Tumblr (tanto per cambiare) da cui è partito tutto.
Inizialmente era una one-shot.
Poi, nel giro di due giorni, si è trasformata in tre one-shots.
Don’t ask me why.
È che ho bisogno di GaLe/Gajevy e quindi, ne scrivo perché questi dudes mi ispirano veramente tanto.
E argh, era da decenni che volevo scrivere di un Gajeel tatuatore. Me doppiamente felice!
Comunque, alla fine, questa one-shot si è trasformata in una raccolta di tre -scusatemi ma conosco la mia pigrizia- one-shot, collegate fra loro, certo, ma con arco di tempo considerevole fra di loro (?)
Il titolo della seconda os, che ho già scritto, è “first tattoo”.
Beh, detto questo vado, a presto!
Vis
   
 
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