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Autore: Danpo    24/09/2014    4 recensioni
Una comitiva di ragazzi che frequentano il liceo, decidono di andare in vacanza tutti assieme.
Ciò che accadrà dopo è ciò che accade nella vita reale, ogni giorno.
Dal testo:
"Per un breve istante desiderai che il bambino morisse così che mia madre potesse sentirsi meglio- David guardò negli occhi Rob - Ora sono figlio unico, e senza madre."
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cose miglioi ci lasciano in estate.'
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2.

The smell of the rain.

 

I ragazzi erano tutti in spiaggia, ognuno con la propria valigia in mano. Anche l'ultimo giorno di vacanza era finito, e da lì a poche ore tutti sarebbero stati nelle loro case, provando a studiare quel minimo che permettesse loro di eludere i controlli dei genitori. Julius era l'unico diciottenne del gruppo, ed era l'unico a non dover cominciare la scuola quell'estate. Non aveva un auto abbastanza grande da poter portare tutti cinque i ragazzi e le loro valigie, ma aveva chiamato suo padre, Jared, in soccorso. Solo pochi minuti e due auto sarebbero state lì, in cima alla strada che portava al parcheggio dedicato ai non residenti del lido luna. Robert riconobbe il clacson di Julius, e subito dopo un altro annunciava l'arrivo di Jared. Da dietro gli occhiali da sole, Ludwig distolse lo sguardo dal sedere di una ragazza in bikini, e molto prima che potesse accorgersene, Kylie gli pizzicò il braccio dicendo qualcosa che il ragazzo non riuscì a comprendere. Robert osservò la scena e si mise a ridere, mentre con la mano sinistra prese la valigia blu da terra. C'erano tutti e quattro: Kylie, Robert, David e Ludwig. Il sole splendeva alto nel cielo ed era un vero peccato abbandonare la spiaggia così ben popolata, calda e profumata, sebbene fosse il primo Settembre. Arrivati alle macchine, Robert, David e Julius andarono nella stessa macchina portando con loro quasi tutte le valigie della comitiva, mentre Kylie e Ludwig preferirono affidarsi a Jared.

Era decisamente tipico di Kylie non affidarsi ai novelli patentati. Già si fidava di Julius poco e niente quando camminava a piedi, figurarsi se si fosse affidata a lui per un viaggio di due ore verso casa.

Non era una ragazza particolarmente timorosa, anzi aveva un forte carattere e sapeva tenere a bada Ludwig, il fidanzato. Diceva sempre che la sua grande disgrazia era stata incontrare quel ragazzo, ma poi sorrideva dolcemente e Ludwig si scioglieva come un ghiacciolo al sole. Anche se lei faticava ad ammetterlo, era davvero una bella ragazza. I capelli le ricadevano sulle spalle e splendavano di un castano ambrato sotto la luce del sole. Le incorniciavano un viso asciutto ed abbronzato che contenevano due stupendi ed enormi occhi verdi che le sorridevano sempre. In quanto altezza, non era molto alta. Ma poco importava se per baciare il suo Walter doveva mettersi in punta di piedi: era comunque bella.

Abitava in una casa che, almeno esternamente, sembrava piccola, ma era comunque carina. Tutti coloro che vi passavano affianco, si fermavano almeno per un secondo ad ammirare la facciata azzurrina e il giardino ben curato dal padre. E mentre pensava a quanto non volesse ancora andare a casa, Ludwig accostò le sue labbra alle sue orecchie e sussurrò -Sei quasi arrivata!- Kylie era sorpresa! Due ore erano volate solamente pensando a casa sua e al fatto che non volesse tornarvici così presto. L'auto si fermò davanti il vialetto dell'abitazione, e Kylie uscì dalla vettura seguita da Ludwig. Presero le uniche due valigie dal cofano e le poggiarono a terra -Bene, sei arrivata- Ludwig si sforzò di fare un sorriso, era tremendamente triste a dover lasciare Kylie. Fosse stato per lui sarebbe rimasto un altro po' -Già, ho visto- disse Kylie -ascolta, tieni a portata di mano il telefono! Perché se ti invio un messaggio e tu n- Ludwig la baciò sulle labbra e poi la guardò negli occhi -Stai tranquilla- la rassicurò con voce ferma. Poi Kylie gli passò la mano tra i capelli neri -Sta attento a ciò che fai- lo baciò di nuovo e prese le valigie, dirigendosi verso l'interno.

All'ingresso non c'era nessuno, probabilmente la madre di Kylie era in cucina a preparare il pranzo. Posò la valigia nel corridoio e gridò «Sono tornata!». Dalla cucina si sentì un «Oh cielo! Tesoro, arrivo!» la madre di Kylie si tolse i guanti da cucina e corse all'ingresso per abbracciare la figlia. Era una donna bassa, magra e dai capelli neri che portava sempre raccolti. Gli occhi verdi si perdevano nella testa piccola e venivano separati da un nasino proporzionato alla testa. Abbracciò la figlia e le baciò in fronte «Se cerchi papà è in giardino, io continuo a cucinare! Preparati che voglio sapere come è andata!» la donna sparì in cucina tra i fornelli e Kylie si diresse nel retro della casa, attraversando il corridoio. Il giardino era decisamente ampio, con un roseto davvero ben curato. Il padre di Kylie era curvo su una pianta che la ragazza non seppe riconoscere. Si limitò soltanto ad attirare l'attenzione, mentre il padre le porse la guancia che fu baciata dalla figlia «Ti sei divertita?» chiese mentre continuava «Si!» rispose «Bene!» "Wow, che calore! Mi ha anche chiesto se mi sono divertita! Che bello" Kylie rientrò dentro, pensando al padre. «Mamma, io vado in camera mia! Vedo se riesco a riposare dieci minuti!» la madre non rispose ma si sentì un verso che stava ad indicare "Sì". Salì di nuovo le scale e si precipitò in camera sua: Era proprio come l'aveva lasciata. Il letto era rifatto, i due o tre peluche stavano nelle mensole a fissare il letto e il computer giaceva in un angolo, impolverato. Si gettò sul letto e guardò se aveva ricevuto qualche messaggio. Uno, di Ludwig. Lo lesse "Mi manchi amore mio." "Che megapalle, ci siamo salutati giusto tre minuti fa!" la ragazza non rispose nemmeno, posò il cellulare sul comodino e si addormentò.

Un tuono ruppe il silenzio all'interno dell'auto. Robert e David si guardarono negli occhi, sapevano quanto entrambi odiassero i temporali «Ehm, quanto manca?» David avvicinò la testa al sedile davanti a lui, sul quale era seduto Julius «Non saprei, credo una mezz'oretta buona» rispose. Il ragazzo si rassegnò e poggiò le spalle allo schienale, menre le prime gocce iniziarono a scendere sull'abitacolo. Robert chiuse gli occhi, cercando di non pensare alla pioggia. Poi prese il cellulare cercando di distrarsi un po'. Notò che gli erano arrivati tre messaggi, dallo stesso numero, poche ore prima «David, sai chi ha questo numero?» Robert mostrò il numero al ragazzo «Ossignore, e chi se lo scorda? Bloccala in qualche modo, dille di non scriverti più! Come ha fatto a trovarti?» Robert aggrottò la fronte, evidentemente inconsapevole «È la rossa Rob, la rossa!» l'espressione di Robert cambiò e senza guardare i messaggi, li cancellò. Julius aprì il finestrino, sporgendosi fuori «Jul, che cazzo fai?» il ragazzo continuò a tenere fuori la testa, nonostante la pioggia cominciasse a farsi più forte «Ascoltate ragazzi, sentite! Non è buonissimo?»

«Cosa?» Robert si avvicinò

«L'odore della pioggia!» Julius rientrò la testa tenendo gli occhi fissi sulla strada. Mancava poco e sarebbero arrivati a casa di David. Ancora poco, e l'estate sarebbe veramente finita.


L'angolo dello scrittore

Allora ragazzi, mi scuso per il tempo impiegato nell'aggiornare!
La scuola mi sta occupando troppo tempo u.u
So che questo, rispetto a quello precedente, è un capitolo molto più leggero, ma sappiate che i primi capitoli serviranno un po' ad introdurre i personaggi, a capire un po' di più su di loro, sulle loro paure! Ecco quindi perché non parto immediatamente con la narrazione! Mi scuso dunque se qualcuno di voi non apprezzerà ciò.
Detto questo, vi comunico che ho aggiornato di recente queste storie:

1. Mura di ghiaccio (Su Wattpad la troverete sotto il nome di "Pethricor")
 
   
 
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