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Autore: Shattered    05/10/2008    8 recensioni
Tratto dall'ultimo capitolo:"Professore, cosa c'è?" chiese Ron visibilmente allibito. "FUORI!" esclamò il Lupo Mannaro ansimante. "Remus, che diavolo...?" chiese Harry prima di essere preso per un braccio e scaraventato fuori dalla porta. Ron non si fece pregare e seguì subito Harry prima che l'insegnante lo portasse fuori di peso. "Hanno ucciso Scrimgeour, dovete andarvene." disse Remus, poi guardandosi attorno chiese "Dov'è Hermione?" I due ragazzi si guardarono. Erano stati così presi dalle loro partite che si erano completamente dimenticati di lei.
Tratto dal primo capitolo:Non c'è nessuno, Hermione. Si continuò a ripetere, ma non era facile da accettare, non era facile rimanere tranquilli. C'era qualcosa là fuori, c'era sempre stato, in agguato, e ora stava per spiccare il balzo, stava per emergere, per agguantare tutte le persone impreparate. Non si sarebbero dovuti far cogliere in fallo, ma sarebbero dovuto essere pronti, a tutti i costi. Respirò a fondo, quanto diamine ci metteva quel Nottetempo ad arrivare? Si chiese cercando qualche segno nella strada illuminata da qualche lampione. Un rumore attirò i suoi sensi. Si voltò d'improvviso alla sua sinistra, cercando qualche spiegazione a quel suono, ma non c'era nulla.
La vita di due persone si intreccerà, delineando un intrico di avvenimenti, il più delle volte inspiegabili, e puramente casuali, ma in realtà rientrano tutti in un piano prestabilito.
Aggiunti ringraziamenti per Untouchable
Genere: Romantico, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Ice Mask 3


Note dell'autrice:

Buona sera a tutti, ecco a voi il terzo capitolo^^. Non ho molto da dire quindi:

Ringraziamenti:

Per questo secondo capitolo:
Grazie a
baby_dark ; daia ;EleG93 ;Jilla92 ; Emily Doyle;excel sana; Martuzza; laretta ; Sardignola;  Silaqui sirenaeterea; Veronica91 ;
Che hanno aggiunto ai preferiti, grazie mille!
Poi un grazie particolare a:
Emily Doyle: Grazie mille, sono davvero entusiasta che la mia storia ti sia piaciuta così tanto, spero che riesca a catturarti ancora e naturalmente che ti lasci qualcosa, grazie ancora!
Kitty_Cullen: Grazie per l'incoraggiamento! E sì, effettivamente c'è ancora poco da commentare, ma credo che con questo capitolo, ci sarà già un po' di più ^^. Riguardo alla figura misteriosa... bè, è un mistero... Fra poco lo scoprirete cmq! Grazie ancora, bacioni.
cagnoletti2: D'ora in poi, la storia prenderà come ho detto una piega diversa, già alla fine di questo capitolo ci sarà qualcosa di inaspettato !! Grazie mille ancora, sei un vero tesoro *_*



P.S. Ho aggiornato così in fretta perchè i primi capitoli li avevo pronti, ma d'ora in poi ci sarà un aggiornamento stabile settimanale. Ora vi ho detto tutto, quindi.


Buona Lettura!






Ice Mask



Capitolo terzo

















"Malocchio, ho detto che non serve!" esclamò la voce di Harry da fuori il corridoio.
Hermione sospirò, si era appena stesa a letto quando i due avevano cominciato a litigare al di fuori della sua stanza. Leggermente scocciata scostò le coperte e si alzò.
"Ragazzo, non intendo discutere..." disse Moody parendo irremovibile.
In quel momento la ragazza aprì la porta facendo capolino nel corridoio. "Cosa sta succedendo?" chiese con tono severo.
"Potter si comporta come un ragazzino," rispose Malocchio piantonandosi davanti alla porta del ragazzo.
"Hermione, vuole incantare la stanza in modo tale che nessuno possa entrarvi e vuole rimanere qui fuori tutta la notte a sorvegliarmi." spiegò il ragazzo lamentandosi.
"Harry, Moody è qui per proteggerti..." disse piano Hermione cercando di convincere l'amico.
"Hai sentito Potter?" disse Alastor Moody visibilmente scocciato "Fila in camera, adesso, subito! E anche lei, signorina So-Tutto-Io!" esclamò avanzando pericolosamente verso Harry.
"Cosa sta succedendo qui?" chiese una terza voce precedendo una testa che sbucò fuori dalla porta accanto.
"Remus, cerca di far ragionare Malocchio..." sospirò Harry non volendo demordere.
"Harry," disse il Lupo Mannaro con voce di rimprovero "Tutto quello che stiamo facendo ha come scopo quello di proteggerti, nulla di più. Ora vai in camera e dormi. Non preoccuparti di nient'altro." spiegò con tono pacato.
"Io non sono più un bambino!" Esclamò ad alta voce il ragazzo visibilmente frustrato "Non ho bisogno che voi mi proteggiate, posso cavarmela benissimo da solo."
"Harry, avanti." intervenne Hermione cercando di calmarlo "Siamo tutti solo un po' stanchi, fa come ha detto Remus."
Il ragazzo serrò lo sguardo in quello dell'amica, rabbuiandosi. Scosse la testa aggiungendo queste parole "Non lo capirete mai vero? Non sono io quello da proteggere..."
"Secondo me state esagerando..." disse Ron saltando fuori dal corridoio buio proprio quando la porta di Harry si era chiusa.
"Ron!" esclamò Hermione "Cosa ci fai qui?" chiese perplessa.
"Lo stesso che ci fai tu, Herm" rispose il ragazzo. "Ripeto, secondo me state esagerando, insomma, siamo a Diagon Alley, cosa volete che succeda?" chiese con tono divertito.
Remus e Malocchio si scambiarono un'occhiata e la cosa non passò inosservata ad Hermione che riconobbe segni di preoccupazione nei loro sguardi. Ma prima che potesse chiedere loro qualcosa, Ron l'interruppe nuovamente.
"E poi, scusa Malocchio, ma come credi di poterlo proteggere se non chiudi occhio tutta la notte?" chiese con un sorriso "Domani non ti reggerai nemmeno in piedi!" esclamò divertito.
"Dentro!" urlò Moody.
I due non esitarono ad ubbidire.







"Non ne posso più, ragazzi." confidò loro Harry la mattina seguente mentre erano seduti a fare colazione.
Hermione e Ron si lanciarono degli sguardi preoccupati.
"Mi controllano come se fossi pericoloso, sono stanco di vivere come un prigioniero." disse sbattendo la tazzina di té contro il piattino.
"Harry," cominciò piano Hermione tastando il terreno.
"No, basta Harry stai calmo, Harry ragiona, sono stanco. Silente ci ha lasciato una missione, sconfiggere Voldemort, e io ho intenzione di portarla a termine." si lamentò prendendo un respiro. "E se voi siete con me, stanotte partiamo."
"Stanotte?" chiese Hermione allibita, "Ma Harry, cosa credi di fare?"
"Tu lo sai già, amico." disse Ron osservando il ragazzo di fronte a lui "Io sono con te, sempre."
"Ron, non dire sciocchezze!" esclamò Hermione. "Non possiamo andarcene senza sapere come Silente voleva che sconfiggessimo Voi-Sapete-Chi, è da folli!" protestò vivacemente.
"Hermione, probabilmente Silente non aveva idea di come farlo!" protestò Harry alzando la voce.
"Shh..." avvertì Ron facendogli segno di contenersi.
"E tu credi di sapere come fare?" chiese Hermione in un sussurro gelido.
"No, ma..." cominciò il ragazzo prima di essere nuovamente interrotto.
"No, appunto!" si lamentò la ragazza. "Harry, io voglio sconfiggerlo proprio quanto te, ma non si può partire come degli sprovveduti, lo capisci, vero? Altrimenti non sapremmo cosa fare, come muoverci e finiremmo per farci catturare."
"Sono stanco di stare con le mani in mano." protestò il ragazzo cercando di non demordere.
"Ma questo non è il modo adatto!" ribatté Hermione infervorata "Devi capire che così staresti al loro gioco, ti scopriresti, per nulla."
"Ma è l'unica cosa che possiamo fare..." tentò di dire il ragazzo.
"Harry," si intromise Ron "Forse Hermione ha ragione, forse è meglio aspettare e vedere se ci daranno altre informazioni, così sapremo cosa dobbiamo fare. Magari Silente aveva davvero un piano, magari sapeva davvero quello che stava facendo."
Hermione annuì verso l'amico, contenta di averne trovato l'appoggio.
"Non ne sono così sicuro..." commentò Harry infine prima di allontanarsi dai due.





"Ron..." disse Hermione osservando Harry che saliva in camera.
"D-fimmi" rispose il ragazzo sorseggiando un po' di té.
"Dobbiamo trovare qualcuno che sicuramente era a conoscenza dei piani di Silente." suggerì la ragazza con lo sguardo fisso nel vuoto.
"C'è una persona esistente al mondo che sa dei piani di Silente?" chiese Ron perplesso asciugandosi la bocca con la manica.
"Non lo so..." rispose lei pensierosa.
"Magari Hagrid" tentò Ron.
"Ti vedi Silente a confidare a Hagrid i suoi piani? Hagrid spiffera ogni cosa a tutti..." disse Hermione severa.
"Sì, è vero" ammise Ron "Ma quanti credono alle sue parole?"
"Quei pochi che sanno che Hagrid dice quasi sempre la verità, anche perchè se mente, anche un bambino di tre anni è in grado di scoprirlo" rispose secca la ragazza "E sta sicuro che fra quei pochi ci sono anche i Mangiamorte."
"La McGrannit allora?" sparò fuori Ron.
"Mhh..." disse Hermione pensierosa cercando di valutare l'opzione. "Forse potrebbe sapere qualcosa, del resto era molto legata a Silente e..."
"E cosa. Herm?" la spronò Ron.
La ragazza rimase zitta per alcuni minuti mentre la sua mente lavorava in modo febbrile. "No, niente" disse infine con un tono poco convincente.
"Che tra l'altro..." aggiunse Ron noncurante dello strano comportamento dell'amica "Abbiamo il grosso problema di Piton."
"Già, probabilmente conosceva molto della vita di Silente... Oltre che naturalmente ogni segreto dell'Ordine." disse Hermione preoccupata.
"Esatto," confermò il ragazzo "Ho sentito una volta Papà, Mamma e Bill che parlavano in cucina e dicevano che hanno avuto grossi problemi a riorganizzare le cose. Alcuni membri sono anche stati messi sotto scorta."
La ragazza alzò le sopracciglia. Là fuori non era più così sicuro come pensavano molte altre persone.
"E in più, lo sai che la nuova base è la Tana, vero?" chiese quasi fiero che la sua casa fosse stata scelta per ospitare qualcosa di importante come l'Ordine.
"Sì, me l'avevi accennato ieri." disse Hermione con un sorriso.
"E quello è uno dei motivi perchè non siamo alloggiati lì, ci sono tantissime riunioni in corso, non stanno di certo passando un bel periodo." disse Ron.
"Immagino" ammise Hermione "Fra la protezione del Ministro della Magia..."
"... Che dicono sia circondato da Mangiamorte e funzionari sotto la Maledizione Imperius" ammise Ron.
"E la protezione di Harry," continuò la ragazza "Le cose non devono andare per niente bene."
"Forse Harry ha ragione..." azzardò Ron "Forse è meglio se partiamo stasera."
"Non lo so, Ron." disse Hermione pensierosa "So che sono poche le possibilità che abbiamo di scoprire i piani di Silente, ma io aspetterei ancora un po'. Fatemi controllare una cosa, devo solo trovare una biblioteca..."
"Di cosa si tratta?" chiese Ron incuriosito.
"Nulla, fammi controllare..." disse Hermione.
"Vuoi che venga con te?" chiese Ron preoccupato.
"No, sta tranquillo, farò presto." concluse la ragazza alzandosi e raccogliendo le sue cose.
Con uno scampanellio della porta, Hermione era uscita.








Ron concluse la sua colazione piuttosto in fretta per poi dirigersi di sopra con lo scopo di raggiungere Harry.
 "Avanti Harry! Aprimi, so che sei lì dentro..." esclamò il ragazzo bussando più volte.
Solo dopo pochi minuti il ragazzo si decise ad aprire all'amico.
"Scusami, mi ero addormentato." disse scusandosi.
Ron annuì, credendo poco a quella futile scusa, entrò nella stanza e si distese sul letto.
"Non mi hai chiesto nulla di Ginny." disse Ron pensieroso.
"So già che è da Fred e George..." rispose Harry secco "E poi lo sai com'è finita fra noi due, quindi..."
"Certo, ma credevo che ti importasse comunque, come amici." commentò Ron.
"E' scontato, Ron. E' la prima cosa che ho chiesto quando ho visto Arthur e Molly." disse scocciato il ragazzo fraintendendo le parole dell'amico. "Dov'è Hermione?" chiese dopo essersi preso una pausa e desideroso di cambiare al più presto il discorso.
"Oh, è andata in biblioteca..." rispose Ron "Sai com'è quando le spuntano le sue idee..." disse menando le mani per aria.
Harry sorrise annuendo.
"Ti va di fare una partita a scacchi?" chiese Ron sollevandosi appena dalla sua comoda posizione.
"Questa volta non vincerai, amico..." disse Harry in tono di sfida.
"Oh, questo è tutto da vedere." rispose Ron con un sorriso sul volto.







Hermione camminava lentamente fra le strade di Diagon Alley, cercando attentamente un misero cartello che indicasse le vicinanze di una Biblioteca, o qualsiasi cosa che potesse rassomigliarle.
Quando Ron le stava parlando della McGrannit, un ricordo improvviso era balenato nella sua mente: la pagina di un libro che citava Albus Silente scrivendone una piccola biografia.
Tutto quello che necessitava di sapere era il nome di suo fratello. Era sicura di averlo letto.
Affrettò il passo, rabbrividendo quando una folata di vento che preannunciava l'autunno l'avvolse in un freddo abbraccio.
Si sentiva che il tempo stava cambiando, il sole, sebbene splendesse alto nel cielo, non scaldava più come qualche settimana prima; gli uccelli cominciavano a vedersi volare lontano, lasciavano queste terre per trovare conforto in paesi più caldi.
Nuvole minacciose, ma non gonfie di pioggia, si raggrumavano all'orizzonte, mentre il vento aumentava sempre di più.
Con malinconia la ragazza ripensò all'estate passata con i genitori al mare. Si chiese dov'erano in quel momento, se stavano bene, se non erano stati feriti.
Una morsa le strinse il cuore, mentre abbassava lo sguardo. Con forza conficcò le unghie nei suoi palmi, ricordandosi che ci sarebbe stato un tempo per i ricongiungimenti.
Serrò gli occhi per un momento prima di riprendere a camminare con ancora più decisione in corpo.
Se quello che pensava era vero, avrebbero avuto certo più probabilità di conoscere i piani di Silente. Come prima cosa, pensava la ragazza, avrebbero fatto visita a casa del fratello del Preside, cercando di ottenere più informazioni possibili, successivamente, se fosse stato necessario, Hermione aveva già pensato ad un modo per contattare la professoressa McGrannit in caso avessero avuto bisogno dei manuali di Hogwarts.
Per viaggiare, si era munita di un manuale di Incantesimi di Protezione che gli avrebbero garantito la sicurezza assoluta e poi naturalmente c'era il Mantello dell'Invisibilità del padre di Harry che avrebbero usato quando sarebbero andati nei posti molto frequentati.
Sospirò appena svoltando l'angolo in una via più stretta rispetto alle altre.
Aveva riflettuto, tanto, molto su come sarebbero andate le cose se per caso Harry non avrebbe vinto.
Se Voldemort ipoteticamente fosse salito al potere, per lei e tutti gli altri Mezzosangue sarebbe stata la fine. Per non parlare poi di tutti i Babbani e i Maghinò, e di tutti gli oppositori al regime del Signore Oscuro.
Non potevano permettersi di sbagliare, questo lo sapeva per certo. La vita di troppe persone dipendeva dal loro successo, e proprio per quello, Hermione non voleva assolutamete trascurare il minimo dettaglio.
Il piano di Harry, di partire la sera stessa, era troppo avventato. Il ragazzo non aveva ancora imparato la dura lezione impartitagli al Ministero della Magia la notte che Sirius era morto e magari non l'avrebbe mai imparata. Naturalmente non avrebbe mai voluto ferirlo ricordandogli cos'era successo, ma non avrebbe esitato se Harry avesse continuato ad insistere. La loro missione era troppo importante.
Si voltò di colpo, le sembrava di aver visto un'ombra, ma non c'era nessuno dietro di lei. Si strinse fra le braccia e cominciò a camminare più speditamente, rimmergendosi nei suoi pensieri.
Di contro avevano pochissimo tempo; tutti e tre sapevano che era questione di giorni oramai prima che il Ministero entrasse ufficialmente nelle mani di Voldemort, i funzionari più vicini al Ministro erano sotto il controllo dei Mangiamorte, e sebbene l'Ordine stesse cercando di garantire la massima sicurezza per Scrimgeour, c'era poco da fare.
Nell'esatto momento in cui Scrimgeour fosse stato deposto, Hermione lo sapeva, sarebbero dovuti scomparire dalla circolazione, svolatilizzarsi completamente, cancellare ogni loro traccia.
Harry, Ron e lei sarebbero stati gli obbiettivi primari, le prede, con tanti, troppi inseguitori.
Aveva appena sorpassato un lungo edificio vecchio e consumato, quando si bloccò di colpo, tornando indietro quasi di colpo. Con il cuore che le batteva a mille nel petto entrò in quella che era forse la più piccola biblioteca che aveva mai visto. Chissà se li dentro avevano ciò che cercava...







Arthur Weasley era seduto comodamente sul divano nella Sala del Paiolo Magico, di fianco a sua moglie che leggeva il giornale, a Remus Lupin con cui si stava intrattenendo e a Malocchio Moody che scrutava continuamente tutte le persone che entravano.
Ron, Harry ed Hermione erano di sopra da un bel pezzo, o almeno così pensava. L'altra sua figlia, Ginny, era in compagnia dei suoi fratelli più grandi che se ne stavano occupando. Se lei fosse venuta con loro, ci sarebbero stati ancora più problemi.
"Remus, tu quest'anno cosa farai?" chiese Arthur interrompendo il silenzio.
L'occhio di Moody si soffermò a lungo sul padre di famiglia, rimproverandolo di quella domanda così pericolosa in un luogo pubblico.
"Credo che continuerò a viaggiare," rispose Remus mentre Alastor distoglieva lo sguardo "sai com'è sono sempre alla ricerca di qualcuno che ci possa dare una mano." aggiunse a bassa voce.
Arthur annuì, sapeva bene quanto Remus stesse rischiando quando andava alla ricerca di Lupi Mannari come lui da convertire dalla loro parte.
Ogni tanto si sentiva quasi inutile a fare quello che lui nel suo piccolo faceva, ma dopo, guardando i suoi figli e sua moglie, si diceva che era troppo fortunato per poter mettere a rischio la sua famiglia.
Molly stava girando la pagina del giornale, quando improvvisamente la porta del Paiolo Magico si aprì ed entrò una donna trafelata, rossa in viso, con qualche lacrima che le rigava il volto. La porta scampanellò rumorosamente, ma si sentì comunque chiaramente l'urlo della donna "L'hanno ucciso!"
Alastor scattò in piedi avanzando il più veloce possibile, quanto cioè la sua gamba di legno gli permetteva, verso la donna e non appena la raggiunse la strinse per un polso.
"Chi hanno ucciso?" chiese con quella sua voce roca e pesante.
"Rufus Scrimgeour è morto..." disse la donna in un sussurro "I Mangiamorte si sono impossessati del Ministero, stanno venendo qui!" esclamò "Sanno che Harry Potter è qui!"
Remus Lupin fu il primo a reagire, corse su per le scale, dirigendosi verso la camera dei ragazzi. Avevano pochissimo tempo, e il loro scopo primario era quello di far fuggire Harry.
Nel minor tempo possibile piombò nella loro camera, cogliendo di sorpesa i due che seduti sul letto stavano giocando agli scacchi.
"Professore, cosa c'è?" chiese Ron visibilmente allibito.
"FUORI!" esclamò il Lupo Mannaro ansimante.
"Remus, che diavolo...?" chiese Harry prima di essere preso per un braccio e scaraventato fuori dalla porta.
Ron non si fece pregare e seguì subito Harry prima che l'insegnante lo portasse fuori di peso.
"Hanno ucciso Scrimgeour, dovete andarvene." disse Remus, poi guardandosi attorno chiese "Dov'è Hermione?"
I due ragazzi si guardarono. Erano stati così presi dalle loro partite che si erano completamente dimenticati di lei.
  
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