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Autore: Kagura92    05/10/2008    4 recensioni
Sorrideva di gioia malvagia…era quello il momento tanto agognato,il momento a lungo attesto…era quello il momento del suo trionfo… …tutto sarebbe andato bene se Rem si fosse attenuto al piano… …-Sai cosa succederà se qualcosa va storto?!?!?- -Ryuzaki morirà- -Appunt…- si morse la lingua e riacquisto il sangue freddo –Ma per mano di Rem…io voglio ucciderlo con le mie mani…- Ryuk rise… Tesoro,lo sai come si fa a uccidere un dio della morte? [ambientato il pomeriggio dello stesso giorno dell’arresto di Misa da parte della polizia giapponese,un pomeriggio in cui Light non può contattare direttamente Rem per dargli ordini…] [quattro capitoli previsti]
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, Light/Raito, Misa Amane
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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…A way for live…

 

A way for live

 

Io sopravvivrò e lo farò per la persona che amo

[City Hunter]

 

 Guardava le foglie. Erano rosse ora,di un rosso cupo,e erano magnifiche nel loro splendore,dalle sfumature cupe,dolce contrasto con il grigio cielo autunnale carico di nubi….

Perchè?

Istintivamente allungò la mano bianca e affusolata per accarezzarne il rilievo,ma al suo tocco,seppur lieve,la foglia si staccò

Perchè?

La foglia cominciò a volteggiare in aria spinta dalla stessa leggerissima brezza autunnale che li scompigliava i capelli scuri,planando dolcemente verso il suolo tappezzato da foglie rosso sangue e giallo oro…

Perchè?

Da qualche parte in  lontananza si sentì il cupo suono del tuono mentre la foglia continuava a volare libera e leggera in quel pomeriggio d’autunno…

Perchè?

Gocce di pioggia fredda cominciarono a scendere dal cielo,l’ultimo e ineluttabile pianto che potesse permettersi,baciandogli i capelli e le guance,i vecchi vestiti e il libro sottobraccio,bagnando quegli occhi neri e vuoti che ora erano rivolti al cielo nell’ultimo e silenzioso grido di dolore…

Dannazione Light,perchè l’hai fatto?!

 

Ora era appoggiato al corridoio bianco fissando la porta davanti alla sua senza veramente vederla.

Era incredibile essere al suo secondo anno di Università,e doverci andare,vivere e parlare come se niente fosse successo,come se gli ultimi anni di frenetica caccia a Kira non fossero mai esistiti,come se pochi mesi prima Light non fosse morto tra le sue braccia…

Sbatté velocemente le palpebre per fermare quelle lacrime che minacciavano di nascere sull’orlo dei suoi occhi scuri e vuoti,mentre fuori la pioggia imperversava rigando i vetri della finestra dietro di lui,e la sua melodia si mischiava al gocciolare delle gocce che cadevano dai suoi abiti fradici e dai suoi capelli bagnati e s’infrangevano sul pavimento ligneo.

-Ti prenderai un raffreddore-

Non distolse nemmeno gli occhi dalla porta per guardarlo,tanto sapeva benissimo che cosa avrebbe visto.

-Dico sul serio. Che senso ha sfuggire alla morte per mano di un dio quando poi ti becchi il-

-Sta zitto Ryuk-

Il dio della morte si chiuse a malincuore nel silenzio,mentre Ryuzaki continuava a  fissare l’aula.

-In ogni caso se vuoi che ti ammettano almeno alla prossima lezione ti conviene andare a asciugarti- si lasciò sfuggire Ryuk ostinato.

Non rispose,ma,lentamente e inconsapevolmente,cominciò a avviarsi verso il bagno

Ultimamente pioveva sempre..

 

Si lavò la faccia e fissò il suo volto nello specchio scheggiato dei bagni maschili dell’Università di Tokyo.

Il suo volto era forse più pallido e scavato,gli occhi più vuoti,i capelli più arruffati,ma non vi era nessuna differenza apparente tra il Ryuzaki di oggi e quello che almeno un anno prima era apparso in tv per lanciare la mortale sfida a Kira…eccetto una forse…eccetto la scomparsa della bianca maglia a maniche lunghe per il maglione a collo alto di un nero profondo…in fondo non troppo diverso da quello che aveva indossato Light…

Diede un feroce pugno al lavandino sotto gi attoniti occhi di Ryuk…e non solo.

-Ryuga?-

Il ragazzo si girò lentamente verso la voce che l’aveva chiamato e attendeva sulla soglia.

Apparteneva a una ragazza dal viso tondo e occhiali sottili,e capelli scuri,un tempo a ciotola che ora gli ricadevano sulle spalle.

-Il professor Asahi…-

Si interruppe,preoccupata –Qualcosa non va?-

Asahi.

 

…‘-Allora immagino che io dovrei farmi chiamare Light Asahi-

‘-Te ne sarei grato. A ogni modo io ti chiamerò solo per nome qui dentro-‘…

 

-Ryuga,va tutto bene?-

-Stai facendo preoccupare questa umana-

-Sì,non preoccuparti-

-Ah….a ogni modo il professore vorrebbe che tornassi in classe se si sei asciugato-

-Arrivo subito- mormorò lui dandosi un’ultima occhiata allo specchio.

 

Due ore dopo,mentre era diretto al corso di giapponese,la pioggia era finita e un sole pallido si era levato cercando a fatica di riscaldare quel mondo così freddo,lottando vanamente contro le coltri di nubi grigie,contro quelle tenebre che continuavano a ostacolarne la luce.

Camminava per i corridoi dell’Università ignorando le chiacchere degli studenti e i commenti che nascevano intorno a lui,non più per la sua camminata,a cui tutti erano abituati e che in parte aveva corretto,ma per gli incessanti pettegolezzi che lo circondavano da quando era cominciato l’anno e Ryuga aveva tenuto il discorso commemorativo di Light Yagami, ‘vittima di Kira’.

Erano molti,alcuni puramente malvagi altri più incuriositi e intricati (dicono che la sua morte sia stata molto misteriosa…stava con una modella…aveva risolto casi polizieschi…yakuza?).

La cosa che più l’aveva sconcertato era quanti gli avevano rivolto la parola esordendo con un

‘Mi dispiace molto per la tua perdita….’

…neanche dovessero consolare una vedova in lutto…

Vedova non proprio,ma in lutto sì,vero?

Non voleva pensarci ora…

-Ryuga…- si voltò con gli occhi neri e vuoti persi in indecifrabili pensieri,e provo un moto di gratitudine per la paffuta Ryoko che con l’amica ora provvedeva a distoglierli…

-Vai anche tu a giapponese vero?Perchè non…perchè non ci andiamo insieme?-

Arrossiva a ogni parola e era più che evidente ma Ryuga non se ne curò limitandosi a un –Perchè no?-

La sua presenza avrebbe solo potuto scacciare via tanti di quei pensieri…perchè quelli che erano inconfessabili persino a sé stesso non potevano affiorare di fronti a altri…

 

Camminavano con calma attraversando il giardinetto dell’Università. Ryuga sentiva il suo silenzio teso e imbarazzato,per cui decise di porle una domanda che gli ronzava in testa da parecchio tempo.

-Senti Ryoko…-

-Che c’è?-

-…perchè tutti mi hanno posto le loro condoglianze..?-

La ragazza lo guardò e arrossì ancor più di prima.

-Ah..be’…ecco…-

-Guarda che mica ti mangio,rispondi pure…

-Anche se è paffuta come un bombolone alla crema?-

Come faceva Light a sopportarlo?

-Be’ ecco…Ryuga…- giocherella con le dita,si tormenta i capelli e abbassa lo sguardo…

Non riesco a capire,cosa c’è  di imbarazzante in questa risposta?

-…voi eravate molto amico di Yagami,vero?-

-Sì, eravamo molto amici…-

Quella vaga curiosità che quel pensiero gli aveva suscitato si inaridì e si spense,e Ryuzaki non desiderò altro che essere di nuovo lasciato in pace,ai suoi pensieri,magari a contemplare il cupo cielo d’autunno…

-Già vi chiamavate anche per nome…- un sospiro come a prendere coraggio…

-…a dire il vero noi avevamo che l’impressione che voi…ecco…..beh…che voi foste insieme…nel senso…-

Qualcosa gli si spezzò dentro.

Tutti capivano ma non noi.

-Ryuga?-

Non potè vedergli gli occhi ora ancora più vuoti,non poteva leggergli i pensieri che fino a quel momento si erano agitati tumultuosamente dentro di lui e ora tacevano come congelati,ma potè sentirne la voce assente e incorporea,come se non sapesse di pronunciare quelle parole.

-Scusami ma devo fare una cosa prima…me n’ero dimenticato…ci vediamo a lezione,magari…-

-Sì…- sussurrò lei nervosa stringendosi al petto i libri –Be’ ci vediamo Ryuga…-

E mentre lei se ne andava,lasciandolo solo sul vialetto di ciottoli,Ryuk osservava divertito lo strano ragazzo per cui il suo primo padrone era morto,sempre più incuriosito dai suoi comportamenti.

Era così simile a Light quel ragazzo,sì sì,eppure come pareva non accorgersene…

E ora era rimasto scioccato dalle parole di quell’umana come se fossero state una rivelazione o qualcosa del genere…eppure era parso così evidente anche a lui…

Ryuzaki mosse un passo,incerto,poi marciò in quel modo strano e affascinante fino a raggiungere l’albero di quella mattina.

-Senti- cominciò Ryuk ma Ryuga lo zittì con un cenno della mano.

 Poi raggiunse l’albero dalle foglie di porpora e vi si sedette sotto,sul suolo tappezzato di rosso e oro,appoggiando la schiena al tronco scuro come d’ebano,incrociando le braccia sulle ginocchia e poggiandovi sopra la testa.

-Ryuk…- sussurrò poi,la voce intrisa di disperazione e supplica…

-Sì?-

Un vento leggero cominciò a spirare i capelli arruffati ora mossi con dolcezza dal vento nascosero gli occhi scuri e vuoti,specchio di un immenso dolore…

-Dimmelo ancora…- implorò amaramente –Come si uccide un Dio della Morte…?-

 

-Per uccidere un Dio della Morte bisogna far sì che si innamori di un essere umano e tenti di allungargli la vita ,salvandolo da morte certain questo modo entra in conflitto con lo stesso scopo della sua esistenza-

-Deve innamorarsene e salvargli la vita…- ripetè Ryuzaki come se si trattasse di una macabra cantilena, poi nascose il volto tra le braccia nere.

Ryuk cercò di dire altro e poi tacque,unendosi al suo silenzio.

Le foglie intorno a loro cominciarono a danzare sospinte dal vento.

-Sapeva cosa sarebbe successo se avesse cercato di fermare Rem,vero?-

-Immagino di sì. Te l’ho già detto-

-E quindi si è sacrificato perchè io potessi vivere ancora-

-Esatto-

-E quindi mi ha fregato di nuovo…- mormorò Ryuzaki,afferrandosi convulsamente la stoffa degli abiti per resistere al pianto…

Ryuk chinò il capo e lo guardò incuriosito.

-Fregato?-

-Si è sacrificato per me,ora che lo so non posso certo semplicemente suicidarmi o sbaglio?-

-Be’ immagino di no-

Pausa

-Ma non vedo perchè dovresti suicidarti-

-Ryuk…come ti sentissi se ti dicessero che non potresti mai più mangiare mele?-

-Sarebbe terribile.Avrei perso uno degli scopi della mia esistenza-

-Ecco.Io mi sento così-

 

Il dio della morte cercò di assorbire quell’enorme concetto ma ci rinunciò poco dopo,tanto più che Ryuzaki parlò di nuovo.

-Perchè l’ha fatto?-

-E io come faccio a saperlo?A me aveva solo detto che anche se vi eravate dichiarati la vostra amicizia ti avrebbe ucciso comunque-

Ryuzaki trattenne un sorriso. Già…

-Però anche se non sono un cervellone ho notato che gli piaceva paragonarsi a un Dio e come ti ho già detto il modo per uccidere un dio della morte glielo riferì Misa Amane come segno di amore e collaborazione. Quindi-

Non finì la frase perchè Ryuzaki rabbrividì,un solo lungo brivido che scosse tutto il corpo agile e flessuoso.

-Sei stato tu a dirmi di parlarne..-

-Lo so- disse lui,la voce ora tremante –Lo so-

Ryuk tacque ancora,guardandolo affascinato. Com’erano divertenti gli esseri umani con tutti quei loro sentimenti in grado di mischiarsi nei modi più strani e disparati!

Odio e amore,soddisfazione e indifferenza,rabbia e rimpianto…

-Se aveva cambiato idea sul fatto di uccidermi…credi che l’avrebbe cambiato anche sul fatto di giustiziare i malvagi e tutto il resto?Avrebbe…-

Ryuk rise nel suo modo gutturale e silenzioso

-Sei come Light,sei dannatamente uguale a Light. Cerchi di vedere il buono anche dove non ce n’è,se ti sta a cuore,e cerchi in tutti i modi di dimostrarlo-

-Se fossi stato uguale a lui, ora lui non sarebbe morto-

-No,ma chissà,forse saresti morto tu .E invece sei vivo e vegeto e non capisco perchè ti preoccupi tanto.

 Non hai nemmeno pianto per lui-

-È vero non l’ho fatto. Perchè sono un tipo infantile e detesto perdere. Scommetto che da lassù a vedermi così si starà rotolando dalle risate-

Parlava e la sua voce era dolorosamente amara,ma Ryuk chinò il capo dall’altra parte.

-Non credo sai?Una volta ma parlo di molto tempo fa,prima di trovarsi incasinato sul serio- mi disse che per lui non esisteva cosa peggiore che giocare con i sentimenti delle persone-

-Molto tempo fa appunto. Ma non ha avuto problemi a usare Misa Amane-

-Certo,ma come ti ho detto parlava di giocare. Quello per lui non era certo un gioco,come per lui non era un gioco il tuo rapporto con te. Sai credo che tu in realtà gli piacessi molto fin dall’inizio.

Sei stato il primo al suo livello-

-Sì. Piaceva molto anche a me-

-Per questo ora sei qui e non a lezione?-

-Sì. Sei molto perspicace-

Ryuk rise ancora,ma Ryuzaki premette più forte il volto contro le braccia.

Allora Light,posso piangere?

 

-Sei qui da tre ore e io voglio una mela-

Ryuzaki non rispose,ma Ryuk sapeva che l’aveva sentito.

-Andiamo,hai perso tutte le lezioni e si sta facendo buio. E se vorrai parlare con un Ryuk lucido di mente,ora mi serve una mela-

Lentamente,Ryuzaki alzò il capo,come se si rendesse conto per la prima volta del dolce rosato che risaltava sull’oscurità che stava arrivando come pennellate su una tela.

-Va bene. Ti comprerò una mela-

 

Si trovavano nel lussuoso appartamento di Ryuzaki,elegante,semplice,moderno e funzionale,abbastanza caotico anche.

Il ragazzo gettò i libri inutilizzati di quella mattina sul tavolo,tra tazze di te non lavate e avanzi di torta,poi si fece strada fino al divano bianco davanti al televisore,sempre stringendo a sé il sacchetto di carta marrone che Ryuk occhieggiava avidamente.

-Aahhh- mugolò felice quando finalmente Ryuzaki gli porse una delle mele rosse e lucenti,che divorò avidamente.

Ryuzaki invece accese il televisore,afferrando una tazza di tè caldo che si era appena preparato e guardò con scarso interesse il telegiornale. Non gli importava più ormai.

-Posso farti una domanda io, ora?- chiese poi il Dio della Morte dopo un paio di morsi.

Ryuzaki non rispose,chiudendosi in un silenzio a libera interpretazione.

-Perchè hai dichiarato Lightvittima di Kira’ e non ‘Kira stesso’ e ti sei limitato a annunciare la morte di Kira senza dire chi era il colpevole e rifiutando ancora di apparire in pubblico?-

Sulle prima Ryuk credeva che Ryuzaki non volesse rispondere,agitando lentamente il tè con il cucchiano d’argento,ma invece lo fece,come se si fosse aspettato quelle domande…chissà,forse se le era poste lui stesso…

-Non apparirò in pubblico perchè grazie alla tua trovata ci sono forti possibilità che altri dei della morte diano in giro il loro quaderno,magari a un ex seguace di Kira….senza contare che diventerei famoso e nessuno mi lascerebbe in pace e ci rimetterei ancora le penne.

 Quanto alla tua prima domanda…a quanto pare non conosci molto bene gli esseri umani.

 Accorerebbero in massa per vedere Kira,sapere tutto su di lui…il suo nome verrebbe scritto nei libri di storie e tutti,dagli psicologi ai romanzieri gli dedicherebbero interi volumi…sarebbe il più grande killer del 21 secolo…Lo renderei davvero un dio immortale-

-E non vuoi che succeda-

-Perchè sono infantile e anche questa per Light sarebbe una vittoria…tuttavia,visto che lui è stato il miglior avversario che io abbia mai avuto ho lasciato disposizioni a Watari perchè dopo la mia morte vengano pubblicati i dossier con le vere identità di Kira e L e tutto il resto…-

-Hai usato il suo nome. L’hai chiamato Light. Non l’hai più fatto da quel giorno e da quando il sovrintendente-

-…mi ha aggredito,sì,me lo ricordo-

-L’hai chiamato per nome. Light.-

-Light. Ho deciso che non dire il suo nome era come cercare di nascondere la verità-

-Quale verità?-

Il cucchiaino che Ryuzaki aveva fatto girare nel liquido scuro e profondo si fermò,come sincronizzato sul ritmo della loro conversazione.

-Io amavo Light e lui amava me. Questa è la verità-

Ricominciò a mescolare il tè,lentamente…

-Che poi fossimo troppo infantili o ciechi per accorgercene o accettarlo…-

La voce si spezzò mentre Ryuk lo guardava,ipnotizzato dal circolare ritmico del cucchiaino d’argento.

-…non cambia nulla. Il nostro amore continuava a esistere-

Si portò la tazza di porcellana alle labbra bianche e sottili.

Sì Light,questa è la verità e vorrei solo esserci arrivato prima.

 

-Allora cos’è che stai cercando?- chiese poi Ryuk due ore dopo,mentre Ryuzaki guardava a fatica la tv,distraendosi di continuo dalle notizie dei criminali per guardare il soffitto bianco e ignorando perfino i dossier di criminali ricercati che stava inutilmente cerando di leggere.

 Cosa cerchi ora che hai accettato la verità?-

-Non è ovvio,Ryuk?- chiese Ryuzaki,mentre uno dei criminali americani latitanti gli ricordava il barista e uno dei pomeriggi con Light all’Università.

-Sto cercando un motivo per continuare a vivere-

 

Malgrado tutto,nonostante lo sconforto e la pesantezza,e il desiderio sempre crescente di rintanarsi in un angolo e lasciar vagare la mente tra ricordi di momenti che più non sarebbero tornati,la mattina dopo Ryuzaki era di nuovo all’Università di Tokyo,i libri sottobraccio,deciso a seguire almeno una lezione.

 

Ne seguì due prima di incrociare di nuovo Ryoko,diretta anche lei a giapponese,come l’altra volta.

Come l’altra volta lo fermò,e come l’altra volta finirono per accennare a Light.

-Mi dispiace per ieri…- disse lei arrossendo –Volevo scusarmi…non avrei dovuto riferirti delle voci così-

-Non c’è problema,davvero. Non me la sarei dovuta prendere-

Non sapeva se lei aveva capito,se aveva intuito quanto quelle voci avessero un fondo di verità,ma non gli importava. Era più facile parlarne o pensarci ora,perchè era riuscito a accettare tutto.

-Questa ragazza si è presa una cotta per te di lei almeno ti sei accorto vero?E scommetto che vorrei che te ne liberassi-

Ryuzaki scrollò le spalle impercettibilmente.

-Sempre uguali tu e Light,rifilate a me tutto il lavoro-

Alzò la mano bianca e fulmineo toccò la gonna di Ryoko.

Due secondi dopo le arrossì e mormorò un –A dopo- per correre in bagno stringendosi la gonna che minacciava di cadere.

Ryuk ridacchiò.

-Avresti potuto essere un po’ meno brutale-

-A quanto pare a te manca il senso dell’umorismo-

 

Sedette sulla sedia come una persona normale,dato che le sue facoltà mentali non erano necessarie in una lezione del genere,e passò la restante ora e venti a fissare con occhi vuoti e mente assente la professoressa di giapponese parlare appassionata di libri,romanzi e persone di cui a lui non importava nulla. Ascoltava e assorbiva senza prestare davvero attenzione a quello che diceva,quando una delle frasi risaltò più forte come fosse diretta proprio a lui…

-E quindi,per citare una frase celebre,

 

‘Amare è anche imparare a  rinunciare all’altro,a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che amiamo’

 

Due secondi dopo si ritrovò in corridoio,sbattuto fuori da un’insegnante scandalizzata dalla risata che gli era sfuggita.

-Perchè ridi?- chiese il dio della morte,incredulo.

-Perchè ora ho capito e era così semplice!-

Chinò il capo –Che intendi?-

-‘ saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che amiamo’- citò Ryuzaki ma Ryuk continuò a fissarlo,incredulo.

-Mi hai detto che chi usa il quaderno della morte non può andare né in paradiso né all’inferno,è vero?-

-Sì-

-Quindi ovunque sia,potrebbe essere nel mondo dei vivi?-

-Sì,oppure potrebbe essere nel mondo degli dei della morte-

-E cosa credi che farebbe?-

-Ti guarderebbe immagino. Certo,se ti innamori di un umano tutti ti prendono in giro,ma-

-Appunto. Cosa credi che abbia visto finora?-

Seguì un lungo silenzio.

-Ha visto il periodo peggiore della mia vita,ecco cos’ha visto.

E questo perchè non ho fatto altro che pensare a lui,interrogarmi su di lui,parlarti di lui-

-Mi sembra ovvio,è morto e non era mica uno qualunque per te-

-Sì,così come io non lo ero per lui,per cui credo che ora mi guardi da lassù…e crede di avermi fregato ma io ho capito-

-Hai capito?- ripetè Ryuk guardandolo incerto con gli occhi bianchi.

-Ho capito che mi amava e che anch’io lo amavo…e ho anche capito la sua ultima sfida-

-La sua ultima sfida?-

-Ho ucciso un dio della morte Ryuk,in un certo senso,e ora quel dio della morte mi sta sfidando a continuare a vivere,è convinto che non troverò una motivazione e giacerò per sempre in questo baratro. E invece no-

-No?-

-Ho trovato il mio motivo per vivere Ryuk. Io devo vivere perchè se ho battuto lui,vuol dire che non ho più il diritto di farmi battere da nessun altro-

Un’altra,ennesima questione di orgoglio.

-Quindi ora devo darmi da fare. C’è un sacco di gente la fuori su cui la giustizia vorrebbe mettere le mani. Devo darmi da fare…-

 

E tu lo sapevi Light. Sapevi che io avrei trovato un modo per andare avanti e che quindi avrei vinto anche quest’ultima sfida.

‘senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che amiamo’

Quei sentimenti non erano altro che il tuo orgoglio ,il tuo ego e il tuo odio…

Ma alla fine ce l’hai fatta,sei riuscito a metterti da parte,sei riuscito a pensare solo alla cosa migliore per coloro che amiamo…sei riuscito a pensare a me,sapendo che dopo averti perso non avrei desiderato altro che morire…e allora nonostante tutto sei stato costretto a ammetterlo,sei stato costretto a umiliarti…perchè solo sapendo che era per me che eri morto io non avrei rinunciato a vivere…e sapevi anche se questo sarebbe successo,che avrei passato giorni persi in ricordi e cupe reminescenze,portando su di me l’indelebile segno del lutto…

E tutto questo ti ha ferito nell’ego e nel cuore…

E allora hai scelto…

Hai scelto di darmi qualcosa a cui aggrapparmi,hai scelto di darmi un motivo per vivere,hai scelto di vedermi trionfare e di umiliarti piuttosto che accettare di vedermi giacere per sempre negli abissi del dolore…

Hai scelto di darmi un segno del tuo amore,hai scelto di darmi un motivo per vivere amore mio.

E quindi ora tocca a me vivere senza rimpianti,perchè anche questo segno si è trasformato nell’ultima e inequivocabile sfida…

…vedremo,Light,se vincerò ancora.

 

Guardò fuori dalla finestra. Il cielo era ancora cupo e buio. Le nubi ancora soffocavano il sole.

Ma uno dei suoi raggi era riuscito a sfuggirgli.

 

 

 

Ho l’atroce sensazione sempre più vivida che non mi sarei dovuta nemmeno azzardare a toccare la coppia LxLight o qualsiasi altro personaggio di Death Note,di incorrere nell’Ira Divina per questo mio tentativo e che dovrò tornare a nascondermi…(ecco ora sto delirando).

Se il Light di prima si era comportato ‘non da Light’ figuriamoci questo L…anche perchè diciamocelo in fondo Light era un pazzo psicopatico (va bene,sto cercando scuse) ma L no…cioè,insomma,non del tipo di Light…oh Jashin  la psicologia mi uccide.

Basta,ho scritto questo secondo capitolo perchè mi tormentava da un po’ e perchè mi piaceva l’idea.

Spero di essermi espressa bene alla fine (anche se temo di no…oh dei che situazione)…lo so che sembra un po’ forzata ma se non trovavo un buon motivo non avrei avuto modo di impedire a Ryuzaki di farla finita…

Basta con queste scuse…la verità è che è tutta colpa di Sting e del tempo orrendo degli ultimi giorni XD

Ok,basta. Spero comunque vi sia piaciuto o almeno apprezziate lo sforzo.

 

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno recensito.Spero che abbiate la bontà di sopportarmi per altri due capitoli.

 

cry_chan: Grazie,spero che ti sia piaciuto anche il secondo capitolo…in effetti non è molto da Light,ma in fondo neanche la sua morte nell’ultimo volume era molto da lui…

Ok,sto cercando scuse ^^’’’ comunque se volevo mettere in pratica la mia idea non c’era scelta. Spero ti piaccia comunque

Benny Chan: Grazie ^^ Comunque il fatto che io riesca a esprimere bene i pensieri di un killer psicopatico mi dà da pensare O.O

Umpa_lumpa: sono davvero felice che ti sia piaciuto…so che è un po’ ripetitivo alcune volte ma ho sempre paura di dimenticarmi di spiegare le cose e così esagero…

Cercherò di migliorarmi.

  
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