…A way for
live…
Io sopravvivrò e lo farò per la persona
che amo
[City Hunter]
Guardava le foglie. Erano rosse ora,di un rosso cupo,e erano magnifiche nel loro
splendore,dalle sfumature cupe,dolce contrasto con il grigio cielo autunnale
carico di nubi….
Perchè?
Istintivamente allungò la mano
bianca e affusolata per accarezzarne il rilievo,ma al
suo tocco,seppur lieve,la foglia si staccò
Perchè?
La foglia cominciò a
volteggiare in aria spinta dalla stessa leggerissima brezza autunnale che li
scompigliava i capelli scuri,planando dolcemente verso
il suolo tappezzato da foglie rosso sangue e giallo oro…
Perchè?
Da qualche parte in lontananza si sentì il cupo suono del tuono
mentre la foglia continuava a volare libera e leggera in quel pomeriggio
d’autunno…
Perchè?
Gocce di pioggia fredda
cominciarono a scendere dal cielo,l’ultimo e
ineluttabile pianto che potesse permettersi,baciandogli i capelli e le guance,i
vecchi vestiti e il libro sottobraccio,bagnando quegli occhi neri e vuoti che
ora erano rivolti al cielo nell’ultimo e silenzioso grido di dolore…
Dannazione Light,perchè l’hai fatto?!
Ora era appoggiato al
corridoio bianco fissando la porta davanti alla sua senza veramente vederla.
Era incredibile essere al suo
secondo anno di Università,e doverci andare,vivere e
parlare come se niente fosse successo,come se gli ultimi anni di frenetica
caccia a Kira non fossero mai esistiti,come se pochi mesi prima Light non fosse
morto tra le sue braccia…
Sbatté velocemente le palpebre
per fermare quelle lacrime che minacciavano di nascere sull’orlo dei suoi occhi
scuri e vuoti,mentre fuori la pioggia imperversava
rigando i vetri della finestra dietro di lui,e la sua melodia si mischiava al gocciolare
delle gocce che cadevano dai suoi abiti fradici e dai suoi capelli bagnati e
s’infrangevano sul pavimento ligneo.
-Ti
prenderai un raffreddore-
Non distolse nemmeno gli occhi
dalla porta per guardarlo,tanto sapeva benissimo che
cosa avrebbe visto.
-Dico sul
serio. Che senso ha sfuggire alla morte per mano di un dio quando poi ti becchi
il…-
-Sta zitto Ryuk-
Il dio della morte si chiuse a
malincuore nel silenzio,mentre Ryuzaki continuava
a fissare l’aula.
-In ogni
caso se vuoi che ti ammettano almeno alla prossima lezione ti conviene andare a asciugarti- si lasciò sfuggire Ryuk ostinato.
Non rispose,ma,lentamente
e inconsapevolmente,cominciò a avviarsi verso il bagno
Ultimamente pioveva sempre..
Si lavò la faccia e fissò il suo
volto nello specchio scheggiato dei bagni maschili dell’Università di Tokyo.
Il suo volto era forse più
pallido e scavato,gli occhi più vuoti,i capelli più
arruffati,ma non vi era nessuna differenza apparente tra il Ryuzaki di oggi e
quello che almeno un anno prima era apparso in tv per lanciare la mortale sfida
a Kira…eccetto una forse…eccetto la scomparsa della bianca maglia a maniche
lunghe per il maglione a collo alto di un nero profondo…in fondo non troppo
diverso da quello che aveva indossato Light…
Diede un feroce pugno al
lavandino sotto gi attoniti occhi di Ryuk…e non solo.
-Ryuga?-
Il ragazzo si girò lentamente
verso la voce che l’aveva chiamato e attendeva sulla soglia.
Apparteneva a
una ragazza dal viso tondo e occhiali sottili,e capelli scuri,un tempo a
ciotola che ora gli ricadevano sulle spalle.
-Il professor Asahi…-
Si interruppe,preoccupata –Qualcosa non va?-
Asahi.
…‘-Allora immagino che io dovrei farmi chiamare Light Asahi-‘
‘-Te ne sarei grato. A ogni
modo io ti chiamerò solo per nome qui dentro-‘…
-Ryuga,va
tutto bene?-
-Stai
facendo preoccupare questa umana-
-Sì,non
preoccuparti-
-Ah….a
ogni modo il professore vorrebbe che tornassi in classe se si sei asciugato-
-Arrivo subito- mormorò lui
dandosi un’ultima occhiata allo specchio.
Due ore dopo,mentre
era diretto al corso di giapponese,la pioggia era finita e un sole pallido si
era levato cercando a fatica di riscaldare quel mondo così freddo,lottando
vanamente contro le coltri di nubi grigie,contro quelle tenebre che
continuavano a ostacolarne la luce.
Camminava per i corridoi
dell’Università ignorando le chiacchere degli
studenti e i commenti che nascevano intorno a lui,non
più per la sua camminata,a cui tutti erano abituati e che in parte aveva
corretto,ma per gli incessanti pettegolezzi che lo circondavano da quando era
cominciato l’anno e Ryuga aveva tenuto il discorso commemorativo di Light
Yagami, ‘vittima di Kira’.
Erano molti,alcuni
puramente malvagi altri più incuriositi e intricati (dicono che la sua morte sia stata molto misteriosa…stava con una
modella…aveva risolto casi polizieschi…yakuza?).
La cosa che più l’aveva
sconcertato era quanti gli avevano rivolto la parola
esordendo con un
‘Mi dispiace molto per la tua perdita….’
…neanche dovessero
consolare una vedova in lutto…
Vedova non proprio,ma in lutto
sì,vero?
Non voleva pensarci ora…
-Ryuga…- si voltò con gli
occhi neri e vuoti persi in indecifrabili pensieri,e
provo un moto di gratitudine per la paffuta Ryoko che
con l’amica ora provvedeva a distoglierli…
-Vai anche tu a giapponese
vero?Perchè non…perchè non
ci andiamo insieme?-
Arrossiva a
ogni parola e era più che evidente ma Ryuga non se ne curò limitandosi a un –Perchè no?-
La sua presenza avrebbe solo
potuto scacciare via tanti di quei pensieri…perchè quelli
che erano inconfessabili persino a sé stesso non potevano
affiorare di fronti a altri…
Camminavano con calma
attraversando il giardinetto dell’Università. Ryuga sentiva il suo silenzio
teso e imbarazzato,per cui decise di porle una domanda
che gli ronzava in testa da parecchio tempo.
-Senti Ryoko…-
-Che c’è?-
-…perchè
tutti mi hanno posto le loro condoglianze..?-
La ragazza lo guardò e arrossì
ancor più di prima.
-Ah..be’…ecco…-
-Guarda che mica ti mangio,rispondi pure…
-Anche se
è paffuta come un bombolone alla crema?-
Come faceva Light a sopportarlo?
-Be’ ecco…Ryuga…- giocherella
con le dita,si tormenta i capelli e abbassa lo
sguardo…
Non riesco a capire,cosa
c’è di imbarazzante in questa risposta?
-…voi eravate molto amico di
Yagami,vero?-
-Sì, eravamo molto amici…-
Quella vaga curiosità che quel
pensiero gli aveva suscitato si inaridì e si spense,e
Ryuzaki non desiderò altro che essere di nuovo lasciato in pace,ai suoi
pensieri,magari a contemplare il cupo cielo d’autunno…
-Già vi chiamavate anche per
nome…- un sospiro come a prendere coraggio…
-…a dire il vero noi avevamo
che l’impressione che voi…ecco…..beh…che voi foste
insieme…nel senso…-
Qualcosa gli si spezzò dentro.
Tutti capivano ma non noi.
-Ryuga?-
Non potè
vedergli gli occhi ora ancora più vuoti,non poteva
leggergli i pensieri che fino a quel momento si erano agitati tumultuosamente
dentro di lui e ora tacevano come congelati,ma potè
sentirne la voce assente e incorporea,come se non sapesse di pronunciare quelle
parole.
-Scusami ma devo fare una cosa
prima…me n’ero dimenticato…ci vediamo a lezione,magari…-
-Sì…- sussurrò
lei nervosa stringendosi al petto i libri –Be’ ci
vediamo Ryuga…-
E mentre lei se ne andava,lasciandolo solo sul vialetto di ciottoli,Ryuk osservava divertito lo strano ragazzo per cui il suo
primo padrone era morto,sempre più incuriosito dai suoi comportamenti.
Era così simile a Light quel
ragazzo,sì sì,eppure come pareva non accorgersene…
E ora era rimasto scioccato dalle parole di quell’umana
come se fossero state una rivelazione o qualcosa del genere…eppure era parso
così evidente anche a lui…
Ryuzaki mosse un passo,incerto,poi marciò in quel modo strano e affascinante fino
a raggiungere l’albero di quella mattina.
-Senti…- cominciò Ryuk
ma Ryuga lo zittì con un cenno della mano.
Poi raggiunse l’albero dalle foglie di porpora
e vi si sedette sotto,sul suolo tappezzato di rosso e
oro,appoggiando la schiena al tronco scuro come d’ebano,incrociando le braccia
sulle ginocchia e poggiandovi sopra la testa.
-Ryuk…- sussurrò poi,la voce
intrisa di disperazione e supplica…
-Sì?-
Un vento leggero cominciò a
spirare i capelli arruffati ora mossi con dolcezza dal vento nascosero gli
occhi scuri e vuoti,specchio di un immenso dolore…
-Dimmelo ancora…- implorò
amaramente –Come si uccide un Dio della Morte…?-
-Per
uccidere un Dio della Morte bisogna far sì che si innamori
di un essere umano e tenti di allungargli la vita ,salvandolo da morte certa…in
questo modo entra in conflitto con lo stesso scopo della sua esistenza…-
-Deve innamorarsene e
salvargli la vita…- ripetè Ryuzaki come se si
trattasse di una macabra cantilena, poi nascose il
volto tra le braccia nere.
Ryuk cercò di dire altro e poi tacque,unendosi
al suo silenzio.
Le foglie intorno a loro cominciarono
a danzare sospinte dal vento.
-Sapeva cosa sarebbe successo
se avesse cercato di fermare Rem,vero?-
-Immagino
di sì. Te l’ho già detto-
-E quindi si è sacrificato perchè io potessi vivere ancora-
-Esatto-
-E quindi mi ha fregato di
nuovo…- mormorò Ryuzaki,afferrandosi convulsamente la
stoffa degli abiti per resistere al pianto…
Ryuk chinò il capo e lo guardò incuriosito.
-Fregato?-
-Si è sacrificato per me,ora che lo so non posso certo semplicemente suicidarmi o
sbaglio?-
-Be’
immagino di no-
Pausa
-Ma
non vedo perchè dovresti suicidarti-
-Ryuk…come ti sentissi se ti dicessero che non potresti mai
più mangiare mele?-
-Sarebbe
terribile.Avrei perso uno degli scopi della mia esistenza-
-Ecco.Io
mi sento così-
Il dio della morte cercò di
assorbire quell’enorme concetto ma ci rinunciò poco
dopo,tanto più che Ryuzaki parlò di nuovo.
-Perchè l’ha fatto?-
-E io come
faccio a saperlo?A me aveva solo detto che anche se vi
eravate dichiarati la vostra amicizia ti avrebbe ucciso comunque…-
Ryuzaki trattenne un sorriso.
Già…
-Però
anche se non sono un cervellone ho notato che gli piaceva paragonarsi a un Dio e come ti ho già detto il modo per uccidere un dio
della morte glielo riferì Misa Amane come segno di amore e collaborazione. Quindi…-
Non finì la frase perchè Ryuzaki rabbrividì,un solo
lungo brivido che scosse tutto il corpo agile e flessuoso.
-Sei stato
tu a dirmi di parlarne..-
-Lo so- disse lui,la voce ora tremante –Lo so-
Ryuk tacque ancora,guardandolo
affascinato. Com’erano divertenti gli esseri umani con
tutti quei loro sentimenti in grado di mischiarsi nei modi più strani e
disparati!
Odio e amore,soddisfazione
e indifferenza,rabbia e rimpianto…
-Se aveva
cambiato idea sul fatto di uccidermi…credi che l’avrebbe cambiato anche
sul fatto di giustiziare i malvagi e tutto il resto?Avrebbe…-
Ryuk rise nel suo modo gutturale e silenzioso
-Sei come
Light,sei dannatamente uguale a Light. Cerchi di
vedere il buono anche dove non ce n’è,se ti sta a
cuore,e cerchi in tutti i modi di dimostrarlo-
-Se fossi stato uguale a lui,
ora lui non sarebbe morto-
-No,ma chissà,forse saresti morto tu .E invece sei vivo e
vegeto e non capisco perchè ti preoccupi tanto.
Non hai nemmeno pianto per lui-
-È vero non l’ho fatto. Perchè sono un tipo infantile e detesto perdere. Scommetto
che da lassù a vedermi così si starà rotolando dalle risate-
Parlava e la sua voce era
dolorosamente amara,ma Ryuk
chinò il capo dall’altra parte.
-Non credo
sai?Una volta –ma parlo di molto tempo fa,prima di trovarsi incasinato sul serio- mi disse che per
lui non esisteva cosa peggiore che giocare con i sentimenti delle persone-
-Molto tempo fa appunto. Ma
non ha avuto problemi a usare Misa Amane-
-Certo,ma come ti ho detto parlava di giocare. Quello per lui non
era certo un gioco,come per lui non era un gioco il
tuo rapporto con te. Sai credo che tu in realtà gli
piacessi molto fin dall’inizio.
Sei stato
il primo al suo livello-
-Sì. Piaceva molto anche a me-
-Per
questo ora sei qui e non a lezione?-
-Sì. Sei
molto perspicace-
Ryuk rise ancora,ma Ryuzaki
premette più forte il volto contro le braccia.
Allora Light,posso piangere?
-Sei qui da tre ore e io
voglio una mela-
Ryuzaki non rispose,ma Ryuk sapeva che l’aveva
sentito.
-Andiamo,hai perso tutte le lezioni e si sta facendo buio. E se
vorrai parlare con un Ryuk lucido di mente,ora mi serve una mela-
Lentamente,Ryuzaki
alzò il capo,come se si rendesse conto per la prima volta del dolce rosato che
risaltava sull’oscurità che stava arrivando come pennellate su una tela.
-Va bene. Ti comprerò una
mela-
Si trovavano nel lussuoso
appartamento di Ryuzaki,elegante,semplice,moderno e
funzionale,abbastanza caotico anche.
Il ragazzo gettò i libri
inutilizzati di quella mattina sul tavolo,tra tazze di
te non lavate e avanzi di torta,poi si fece strada fino al divano bianco
davanti al televisore,sempre stringendo a sé il sacchetto di carta marrone che Ryuk occhieggiava avidamente.
-Aahhh…- mugolò felice quando finalmente Ryuzaki gli porse una delle mele rosse
e lucenti,che divorò avidamente.
Ryuzaki invece accese il
televisore,afferrando una tazza di tè caldo che si era
appena preparato e guardò con scarso interesse il telegiornale. Non gli
importava più ormai.
-Posso farti una domanda io, ora?- chiese poi il Dio della Morte dopo un paio di morsi.
Ryuzaki non rispose,chiudendosi in un silenzio a libera interpretazione.
-Perchè
hai dichiarato Light ‘vittima di Kira’
e non ‘Kira stesso’ e ti sei limitato a annunciare la
morte di Kira senza dire chi era il colpevole e rifiutando ancora di apparire
in pubblico?-
Sulle prima Ryuk credeva che Ryuzaki non
volesse rispondere,agitando lentamente il tè con il cucchiano
d’argento,ma invece lo fece,come se si fosse aspettato quelle
domande…chissà,forse se le era poste lui stesso…
-Non apparirò in pubblico perchè grazie alla tua trovata ci sono forti possibilità
che altri dei della morte diano in giro il loro
quaderno,magari a un ex seguace di Kira….senza contare
che diventerei famoso e nessuno mi lascerebbe in pace e ci rimetterei ancora le
penne.
Quanto alla tua prima domanda…a quanto pare non conosci molto bene gli esseri umani.
Accorerebbero in massa per vedere Kira,sapere tutto su di lui…il suo nome verrebbe scritto nei
libri di storie e tutti,dagli psicologi ai romanzieri gli dedicherebbero interi
volumi…sarebbe il più grande killer del 21 secolo…Lo renderei davvero un dio
immortale-
-E non
vuoi che succeda-
-Perchè sono infantile e anche questa per Light sarebbe una
vittoria…tuttavia,visto che lui è stato il miglior
avversario che io abbia mai avuto ho lasciato disposizioni a Watari perchè dopo la mia morte
vengano pubblicati i dossier con le vere identità di Kira e L e tutto il
resto…-
-Hai usato
il suo nome. L’hai chiamato Light. Non l’hai più fatto da quel giorno e da
quando il sovrintendente…-
-…mi ha aggredito,sì,me lo ricordo-
-L’hai
chiamato per nome. Light.-
-Light. Ho deciso che non dire
il suo nome era come cercare di nascondere la verità-
-Quale
verità?-
Il cucchiaino che Ryuzaki
aveva fatto girare nel liquido scuro e profondo si fermò,come
sincronizzato sul ritmo della loro conversazione.
-Io amavo Light e lui amava
me. Questa è la verità-
Ricominciò a mescolare il tè,lentamente…
-Che poi fossimo troppo
infantili o ciechi per accorgercene o accettarlo…-
La voce si spezzò mentre Ryuk lo guardava,ipnotizzato dal
circolare ritmico del cucchiaino d’argento.
-…non cambia nulla. Il nostro
amore continuava a esistere-
Si portò la tazza di
porcellana alle labbra bianche e sottili.
Sì Light,questa è la verità e
vorrei solo esserci arrivato prima.
-Allora
cos’è che stai cercando?- chiese poi Ryuk due ore dopo,mentre Ryuzaki
guardava a fatica la tv,distraendosi di continuo dalle notizie dei criminali
per guardare il soffitto bianco e ignorando perfino i dossier di criminali ricercati
che stava inutilmente cerando di leggere.
–Cosa cerchi ora che hai accettato la verità?-
-Non è ovvio,Ryuk?- chiese Ryuzaki,mentre uno dei criminali americani
latitanti gli ricordava il barista e uno dei pomeriggi con Light
all’Università.
-Sto cercando un motivo per
continuare a vivere-
Malgrado tutto,nonostante lo sconforto e la pesantezza,e il desiderio
sempre crescente di rintanarsi in un angolo e lasciar vagare la mente tra
ricordi di momenti che più non sarebbero tornati,la mattina dopo Ryuzaki era di
nuovo all’Università di Tokyo,i libri sottobraccio,deciso a seguire almeno una
lezione.
Ne seguì due prima di
incrociare di nuovo Ryoko,diretta
anche lei a giapponese,come l’altra volta.
Come l’altra volta lo fermò,e come l’altra volta finirono per accennare a Light.
-Mi dispiace per ieri…- disse
lei arrossendo –Volevo scusarmi…non avrei dovuto riferirti delle voci così-
-Non c’è problema,davvero. Non me la sarei dovuta
prendere-
Non sapeva se lei aveva capito,se aveva intuito quanto quelle voci avessero un fondo di
verità,ma non gli importava. Era più facile parlarne o pensarci ora,perchè era riuscito a accettare
tutto.
-Questa
ragazza si è presa una cotta per te di lei almeno ti sei accorto vero?E
scommetto che vorrei che te ne liberassi…-
Ryuzaki scrollò le spalle
impercettibilmente.
-Sempre
uguali tu e Light,rifilate a me tutto il lavoro…-
Alzò la mano
bianca e fulmineo toccò la gonna di Ryoko.
Due secondi dopo le arrossì e mormorò un –A dopo- per correre in bagno
stringendosi la gonna che minacciava di cadere.
Ryuk ridacchiò.
-Avresti potuto essere un po’
meno brutale-
-A quanto
pare a te manca il senso dell’umorismo-
Sedette sulla sedia come una
persona normale,dato che le sue facoltà mentali non
erano necessarie in una lezione del genere,e passò la restante ora e venti a
fissare con occhi vuoti e mente assente la professoressa di giapponese parlare
appassionata di libri,romanzi e persone di cui a lui non importava nulla.
Ascoltava e assorbiva senza prestare davvero attenzione a quello che diceva,quando una delle frasi risaltò più forte come fosse diretta
proprio a lui…
-E quindi,per
citare una frase celebre,
‘Amare è anche imparare a rinunciare all’altro,a
saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che
probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che amiamo’
–
Due secondi dopo si ritrovò in
corridoio,sbattuto fuori da un’insegnante
scandalizzata dalla risata che gli era sfuggita.
-Perchè
ridi?- chiese il
dio della morte,incredulo.
-Perchè ora ho capito e era così
semplice!-
Chinò il capo –Che intendi?-
-‘ saper dire addio senza
lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che
probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che amiamo’-
citò Ryuzaki ma Ryuk continuò a fissarlo,incredulo.
-Mi hai detto che chi usa il
quaderno della morte non può andare né in paradiso né all’inferno,è vero?-
-Sì-
-Quindi ovunque sia,potrebbe essere nel mondo dei vivi?-
-Sì,oppure potrebbe essere nel mondo degli dei della morte-
-E cosa credi che farebbe?-
-Ti guarderebbe immagino. Certo,se ti
innamori di un umano tutti ti prendono in giro,ma…-
-Appunto. Cosa
credi che abbia visto finora?-
Seguì un lungo silenzio.
-Ha visto il periodo peggiore
della mia vita,ecco cos’ha visto.
E questo perchè
non ho fatto altro che pensare a lui,interrogarmi su
di lui,parlarti di lui-
-Mi sembra
ovvio,è morto e non era mica uno qualunque per te…-
-Sì,così
come io non lo ero per lui,per cui credo che ora mi guardi da lassù…e crede di
avermi fregato ma io ho capito-
-Hai
capito?- ripetè Ryuk guardandolo incerto con gli occhi bianchi.
-Ho capito che mi amava e che
anch’io lo amavo…e ho anche capito la sua ultima sfida-
-La sua
ultima sfida?-
-Ho ucciso un dio della morte Ryuk,in un certo senso,e ora quel
dio della morte mi sta sfidando a continuare a vivere,è convinto che non
troverò una motivazione e giacerò per sempre in questo baratro. E invece no-
-No?-
-Ho trovato il mio motivo per
vivere Ryuk. Io devo vivere perchè
se ho battuto lui,vuol dire che non ho più il diritto
di farmi battere da nessun altro-
Un’altra,ennesima
questione di orgoglio.
-Quindi ora devo darmi da
fare. C’è un sacco di gente la fuori su cui la giustizia vorrebbe mettere le
mani. Devo darmi da fare…-
E tu lo sapevi Light. Sapevi che io avrei trovato un
modo per andare avanti e che quindi avrei vinto anche quest’ultima
sfida.
‘senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò
che probabilmente sarò la cosa migliore per coloro che
amiamo’…
Quei sentimenti non erano altro che il tuo orgoglio ,il tuo ego e il tuo odio…
Ma alla fine ce l’hai
fatta,sei riuscito a metterti da parte,sei riuscito a pensare solo alla cosa
migliore per coloro che amiamo…sei riuscito a pensare a me,sapendo che dopo
averti perso non avrei desiderato altro che morire…e allora nonostante tutto
sei stato costretto a ammetterlo,sei stato costretto a umiliarti…perchè solo sapendo che era per me che eri morto io non
avrei rinunciato a vivere…e sapevi anche se questo sarebbe successo,che avrei
passato giorni persi in ricordi e cupe reminescenze,portando su di me
l’indelebile segno del lutto…
E tutto questo ti ha ferito nell’ego e nel cuore…
E allora hai scelto…
Hai scelto di darmi qualcosa a cui aggrapparmi,hai scelto di darmi un motivo per vivere,hai scelto di vedermi
trionfare e di umiliarti piuttosto che accettare di vedermi giacere per sempre
negli abissi del dolore…
Hai scelto di darmi un segno del tuo amore,hai scelto di darmi un motivo per vivere amore mio.
E quindi ora tocca a me vivere senza rimpianti,perchè anche questo segno si è
trasformato nell’ultima e inequivocabile sfida…
…vedremo,Light,se vincerò
ancora.
Guardò fuori
dalla finestra. Il cielo era ancora cupo e buio. Le nubi ancora
soffocavano il sole.
Ma uno dei suoi raggi era riuscito a sfuggirgli.
Ho
l’atroce sensazione sempre più vivida che non mi sarei dovuta
nemmeno azzardare a toccare la coppia LxLight o
qualsiasi altro personaggio di Death Note,di
incorrere nell’Ira Divina per questo mio tentativo e che dovrò tornare a
nascondermi…(ecco ora sto delirando).
Se
il Light di prima si era comportato ‘non da Light’ figuriamoci questo L…anche perchè
diciamocelo in fondo Light era un pazzo psicopatico (va bene,sto cercando
scuse) ma L no…cioè,insomma,non del tipo di Light…oh Jashin la psicologia mi uccide.
Basta,ho scritto questo secondo capitolo perchè
mi tormentava da un po’ e perchè mi piaceva l’idea.
Spero
di essermi espressa bene alla fine (anche se temo di no…oh dei che
situazione)…lo so che sembra un po’ forzata ma se non trovavo un buon motivo
non avrei avuto modo di impedire a Ryuzaki di farla
finita…
Basta
con queste scuse…la verità è che è tutta colpa di Sting
e del tempo orrendo degli ultimi giorni XD
Ok,basta. Spero comunque vi
sia piaciuto o almeno apprezziate lo sforzo.
Grazie
di cuore a tutti coloro che hanno recensito.Spero che abbiate la bontà di sopportarmi per altri due
capitoli.
cry_chan: Grazie,spero che ti
sia piaciuto anche il secondo capitolo…in effetti non è molto da Light,ma in
fondo neanche la sua morte nell’ultimo volume era molto da lui…
Ok,sto cercando scuse ^^’’’ comunque se
volevo mettere in pratica la mia idea non c’era scelta. Spero ti piaccia comunque
Benny Chan: Grazie ^^ Comunque il fatto che io riesca a esprimere bene i pensieri
di un killer psicopatico mi dà da pensare O.O
Umpa_lumpa: sono davvero felice che ti sia piaciuto…so
che è un po’ ripetitivo alcune volte ma ho sempre paura di dimenticarmi di
spiegare le cose e così esagero…
Cercherò
di migliorarmi.