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Autore: CyberNeoAvatar    25/09/2014    11 recensioni
Nella terra di Acaidar un vulcano esploso ha fatto emergere temibili creature che vengono respinte grazie a degli Emblemi magici in grado di rafforzare le armi in cui vengono inseriti mentre bande di malviventi si formano approfittandosi dei magici oggetti. Questa situazione determinerà settant'anni dopo l'incontro tra Eria e Hiro, che partono insieme per aiutare la popolazione a difendersi dalle presenze ostili che popolano il continente.
P.S. : questa è una storia seria, pertanto non ci saranno plagi. Ogni apparente ed eventuale plagio o similitudine con altre storie notati è solo frutto di coincidenze.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2- Incontro a Greengate.

-Studio Tetro-

Honoryou:<< Buongiorno a tutti, ecco lo “ Studio Tetro” nuovamente in azione...

Keila (scappa):<< TANTO NON MI PRENDI, AHAHHAHA!!!>>.

Io (le corre dietro):<< TORNA QUI, MALEDIZIONE!>>.

Honoryou:<< Ehehehe... CyberFinalAvatar non ha ancora messo le mani sulle chiavi rubate ... ma scopriremo dopo se riuscirà a riprenderle. Adesso è il momento.... del primo vero capitolo della storia. One, two, three...>>.

???:<< … AZIONE!>>.

Honoryou:<< Esat... Ma chi...?>>.


Erano passati settant'anni dalla catastrofe del vulcano esploso, e la nostra avventura inizia in un'afosa giornata di settembre, in un villaggio sperduto nell'estrema parte meridionale nell'enorme continente di Acaidar chiamato Greengate, formato da un certo numero di case contadine in legno con tetto di paglia. La cittadina era circondata da boschi verdi di pini, ed era anche una delle più fortunate in quanto vi furono stati meno problemi con le mostruose creature annidate nella regione: per questo molti viandanti vi si fermavano sia per un sicuro riposo che per vivere senza il terrore di quelle bestie.

In una locanda di Greengate, quel mattino, il proprietario del locale stava discutendo fiaccamente con alcuni avventori. La taverna, anch'essa in stile Medievale come il resto del villaggio, era prevalentemente composta da arredi, tavoli e sedie in legno, da un bancone dello stesso materiale e diversi lumi per la notte. Una scala conduceva ai piani superiori.

<< … e pare che nemmeno questa volta le guardie del Governo Imperiale siano riuscite ad agguantarli.>> raccontò il locandiere, un omone dall'aspetto affabile intento a pulire un bicchiere, ai suoi interlocutori che aveva di fronte.

<< Accipicchia!>> esclamò uno dei due avventori che lo stavano ascoltando appoggiati al bancone:<< Quei banditi sono furbi e feroci come nessun altro...>>.

<< Da chi l'hai saputo?>> chiese il secondo avventore.

<< Da una guardia che li ha combattuti passata qui uno di questi giorni.>> rispose il locandiere:<< Che io sia dannato se quelli non causeranno dei problemi ancora più grossi di quelli che già provocano...>>.

<< Lo credo anch'io, hanno pure diversi Emblemi rari.>> annuì uno dei due avventori:<< Non ci sarebbe da stupirsi se....>>.

SBAM!

Il rumore attirò l'attenzione sia del locandiere che dei pochi clienti di quel giorno: la due porticine accostate (in stile saloon del Far West, per intendersi) avevano sbattuto violentemente verso le pareti interne prima di ritornare al loro posto... e a spingerle era stata una ragazza: sì, una ragazza molto giovane dal corpo ben fatto e dai lunghi capelli di un insolito colore azzurrino legati a coda di cavallo dietro la nuca. Dei begli occhioni bluastri facevano capolino sul suo volto, inoltre portava una corta gonna rossa e subito sopra una magliettina del medesimo colore che le arrivava a coprirle il seno, quest'ultima coperta da una giacchetta a maniche corte bianco-azzurra con spalline grigio-metalliche. Indossava anche due cinturini intorno alle cosce delle gambe e degli stivaletti color castano ai piedi.

<< Buongiornoooooo!!>> salutò la ragazza con voce gaia raggiungendo il bancone:<< Eria è quiiiiiiii!!!>>.

<< Ehi, ragazzina...>> le disse il locandiere fissandola con occhi di fuoco:<< … quelle porte sono costate 80 dariani ciascuna, attenta a non farle rovinare o te le addebito.>>. I dariani erano la valuta usata in tutta Acaidar.

<< OPS, mi scusi...>> si scusò alla svelta Eria mettendosi la mano davanti alla bocca:<< E' che mi viene naturale... Non lo farò più...>>.

<< Ti viene naturale spaccare porte?>> le domandò il locandiere.

<< No, non intendevo questo...>>.

<< Però, carina la bimba.>> sibilò uno dei due avventori che stavano discutendo con il proprietario della locanda poco fa con tono malizioso al suo amico.

<< Già. Chissà come mai ha i capelli di quel colore...>> rispose piano piano l'amico. In quel momento uno dei clienti seduti ai tavolacci della taverna si alzò e si mise con fare deciso a fianco di Eria.

<< Ehi, pupa, che ne diresti di venire a bere con un vero uomo?>> le chiese divertito il tale che l'aveva affiancata: a quanto pare era il classico “ figo” del paese.

<< E dove sarebbe?>> rispose Eria con aria inconsapevole.

<< Ce l'hai proprio davanti.>> si indicò il tale:<< Andiamo, bellezza...>>.

<< Mi dispiace... ma non posso muovermi.>> disse la ragazza chiudendo gli occhi.

<< E perché?>>.

<< Beh... diciamo che se mi apprestassi a muovermi potrei rendere ben poco credibile la tua fama di “ vero uomo”.>> sorrise Eria sorprendendo il suo interlocutore:<< Forse per capire cosa intendo dovresti abbassare lo sguardo...>>. L'incauto avventore, colto di sorpresa da quell'affermazione decise di guardare in basso... e a momenti morì dalla fifa: vicino alle sue parti basse ci stava un pugnale argentato maneggiato dalla giovane. Quando aveva tirato fuori quell'arma?

<< Allora... “ vero uomo”...>> proseguì Eria riaprendo gli occhi con un lampo di decisione riflesso in essi:<< … vattene subito, o giuro sul mio nome che questo ti ridurrà di molto la virilità. Chiaro? Su-bi- TO!>> a quelle ultime due lettere pronunciate a volume più alto il terrorizzato “ figo” fuggì a gambe levate dal locale senza dire una parola per non rischiare di rimanere castrato.

<< Uh... però!>> commentò il locandiere sorpreso mentre la ragazza riponeva in una custodia attaccata al suo cinturino sinistro il pugnale:<< Sei una tipa che non si fa mettere i piedi in testa...>>.

<< Sì, in effetti odio i cretini come quello.>> annuì Eria sospirando.

<< Comunque, cosa porta una ragazza del tuo calibro a Greengate?>> gli chiese il locandiere:<< Non ti ho mai vista da queste parti, quindi sei sicuramente una viandante... e non soltanto quello, a giudicare dalla furtività con cui hai estratto quel pugnale...>>.

<< Lei la sa lunga, caro il mio taverniere.>> rispose Eria raggiante:<< In effetti io sono un'avventuriera che risolve i problemi... che compie le missioni contro i mostri...>>.

<< Allora qui non troverai lavoro, mostri ultimamente non ce ne stanno.>>.

<< Lo so bene.>> spiegò alla svelta Eria:<< Infatti sono venuta per un altro motivo, e forse lei mi può essere d'aiuto: dovete sapere che mi sono messa in viaggio da poco, ma i mostri che dovrei affrontare sono imprevedibili. Non è certo che io ce la faccia da sola, quindi sono venuta a reclutare una qualsiasi persona che sappia combattere bene e che sia disposta a fare coppia con me. Ovviamente dividerei al cinquanta per cento tutti i guadagni con quella tal persona...>>.

<< Perdi ancora di più il tuo tempo.>> la interruppe uno di quei due avventori che prima stavano discutendo col locandiere:<< Qui tutti vogliono solo vivere tranquillamente, non troverai nessuno disposto a seguirti.>>.

<< Senza contare che nel combattimento nessuno di Greengate se la cava granché bene.>> aggiunse il secondo avventore.

<< D-Davvero?>> mormorò Eria piuttosto delusa:<< Allora... ho fatto un viaggio a vuoto? Vorrà dire che proverò ad andare a Bluegate...>>.

<< Un momento.>> si intromise il locandiere attirando la sua attenzione:<< Forse c'è una persona che farebbe al caso tuo...>>.

<< DITE DAVVERO???>> urlò Eria nel sentire la frase, fracassando a momenti i timpani del proprietario della locanda e dei due avventori lì vicino:<< DOVE? DOVE?!>>.

<< E parla più piano!>> esclamò stizzito uno dei due avventori.

<< Whops...>> fece Eria arrossendo un po':<< Perdono...>>.

<< Uff... si tratta comunque di un ragazzo che vive in uno di boschi qui intorno.>> spiegò il locandiere:<< Un tipo solitario che scende solo per vendere il legname che riesce a ricavare dagli alberi e comprare così provviste.>>.

<< Una sorta di boscaiolo, allora...>> commentò con fare pensoso la ragazza:<< Siamo sicuri che sia un buon combattente?>>.

<< Oh, posso garantirtelo: molto tempo fa provai io stesso la sua abilità.>> annuì il locandiere sospirando:<< Ha un'innata abilità della lotta. Posso darti le indicazioni per raggiungerlo, se vuoi...>>.

<< Dato che ho fatto tutta questa strada... direi che si impone una visita.>> sorrise Eria:<< E nel frattempo... un boccale di aranciata, per favore.>>. Il proprietario della taverna si rivelò molto utile: descrisse per filo e per segno la strada giusta per arrivare all'abitazione del fantomatico ragazzo. Una volta ottenute tali informazioni Eria si avventurò verso una delle uscite di Greegate, inoltrandosi in uno dei boschi che circondavano il villaggio. L'intrico di alberi che costellavano il sentiero da seguire non erano d'ostacolo, e gettavano anzi una fresca ombra su tutto il verde paesaggio. Se l'era scelto bene il posto dove vivere, pensò Eria mentre camminava.

<< Allora... se non ho capito male le indicazioni del locandiere la casa dovrebbe essere qualche metro più avanti...>> cominciò a dire tra sé Eria procedendo con fare sicuro. Nemmeno dieci metri dopo però sentì un rumore alle sue spalle, e la ragazza si fece guardinga, tirando fuori i due pugnali che teneva riposti nei loro contenitori attaccati ai cinturini e voltandosi con lentezza: i secondi cominciarono a passare con crescente tensione... e alla fine alcune frasche si spostarono dalla direzione da cui proveniva il rumore, spinte via da una creatura mostruosa. Quest'ultima era alta quanto due persone adulte messe una sopra l'altra, molto grossa e con una postura eretta ed una stazza notevole, le braccia erano dotate di artigli affilati e la testa, simile a quella di un rettile, era priva di occhi e orecchie, allungata verso indietro e presentante nelle fauci quattro enormi denti. Aveva anche una lunga coda dietro di essa mentre la sua pelle sembrava in apparenza fatta d'acciaio.

“ Acci... Non ci posso credere!” pensò Eria sbalordita vedendo la gigantesca creatura riconoscendola da alcune descrizioni che aveva sentito:“ E'... un IRONER?! Si dice che sia uno dei mostri più tremendi apparsi negli ultimi tempi...” intanto il mostro si diresse con decisione verso di lei. La ragazza deglutì:“ E' senz'altro poco socievole... ma non ho molta scelta, devo affrontarlo.” dopodiché strinse le proprie armi con forza e si lanciò in corsa subito contro l'Ironer.

<< Grrrrr....>> ruggì sommessamente l'Ironer arrestandosi, colto di sorpresa dall'azione improvvisa della ragazza.

<< AAAAAAH-AH!!!>> gridò Eria dandosi la carica e assestando un colpo con ciascuna delle proprie lame ad una delle gambe dell'essere: come risultato si sentì solo un rumore metallico prodotto dall'incontro delle lame e della pelle dell'Ironer, ma solo una leggera riga solcò il rivestimento esterno del mostro.

<< ROAAAAAAAAR!!>> ruggì la creatura, e con uno scatto a mo' di frusta la coda saettò verso la ragazza seccamente.

<< Ma... non gli fa niente?>> si sorprese Eria facendo un rapido balzo all'indietro per schivare la coda, riuscendovi:<< Eppure nei miei pugnali ci sono degli Emblemi Diamante, anche se piccoli... dovrebbero essere molto più affilati. E'... così dura la pelle degli Ironer?>>. Il mostro spinse un gomito all'indietro e protrasse in avanti i propri artigli con il chiaro intento di sventrare Eria, ma quest'ultima non si era distratta e riuscì a bloccare le mortali unghie servendosi del filo dei propri pugnali.

“ Accidenti.... E'... forte...” pensò Eria mentre l'Ironer continuava a esercitare pressione contro i pugnali, iniziando a piegarla e tentando di ghermire il proprio bersaglio:“ Non credo che io possa batterlo... con facilità... mi sa che c'è una sola cosa da fare... FUGGIRE!” e così pensando raccolse a sé tutte le sue forze in maniera tale da respingere a fatica il braccio dell'essere mostruoso, dopodiché fuggì in tutta fretta schivando nel contempo anche un colpo dato dall'altro braccio artigliato. L'Ironer restò un secondo come incantato mentre fuggiva, ma poi si fiondò velocissimo all'inseguimento della ragazza.

<< Che città fortunata... Greengate...>> commentò Eria mentre fuggiva alla massima velocità consentitagli dalle sue gambe in una direzione apparentemente random:<< Prima... non trovo manco un combattente... e quando sto per trovarlo... incontro invece un rarissimo Ironer... Mannaggia alla sfortuna...>>. Mentre scappava sentiva chiaramente il mostro correrle dietro calpestando col suo agile ma pesante corpo i cespugli al proprio passaggio: c'era da pensare che non ci avrebbe messo molto a raggiungerla. Lei non sapeva dove andare, si limitava a tenersi alla larga da lui...

… e fu proprio qualche secondo dopo con sua grandissima sorpresa che una figura le venne incontro sorpassandola velocemente, e prima che si potesse chiedere chi o cosa fosse un pesante tonfo risuonò spegnendo il rumore dei passi dell'Ironer.

<< Ma che...?>> si domandò Eria fermandosi di scatto e girandosi a guardare, vedendo una scena che non si sarebbe mai aspettata: un lago di sangue stava inchiostrando l'erba del bosco, e in esso... ci stava immerso il mostruoso inseguitore. La sua gamba sinistra era stata tagliata di netto facendogli perdere l'equilibrio, e l'autore di quell'azione sembrava essere stato un giovane apparso quasi magicamente, sicuramente la figura scorta dalla ragazza poco fa: doveva avere non più di vent'anni, e lunghi capelli neri gli si afflosciavano sulla schiena, neri come i suoi occhi duri e freddi che gli si potevano scorgere sul viso, inoltre aveva un fisico solido e ben bilanciato. Il suo abito era composto da una sorta di maglia color indaco senza maniche sotto cui si intravedeva una maglietta leggera bianca, da un pantalone color nocciola, tenuto su da una fascia rossa, e da due scarpe nere. Il suo braccio destro era completamente avvolto da bende ed esso stringeva con la mano una spada corta sporca del sangue dell'Ironer colpito.

<< RAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!>> gridò l'Ironer inferocito, annaspando nel terreno insanguinato come un folle per il dolore atroce che provava a causa della gamba tagliata. Il giovane sconosciuto allora gli salì rapidamente sulla schiena e con un affondo deciso trapassò il capo al mostro, uccidendolo sul colpo.

<< Questi Ironer... devono lagnare anche dopo la sconfitta?>> si chiese il ragazzo seccato.

“ I-Incredibile...” pensò Eria davvero sbalordita:“ Ha... tagliato la gamba corazzata di quel mostro... così in fretta? Io non gli avevo nemmeno fatto un graffio...” in quell'istante il giovane estrasse la propria arma dal cranio dell'Ironer, e sulla lama si poté vedere in quel frangente un piccolo lato protetto, trasparente, in cui vi era un piccolo oggetto dalla parte centrale color bianco-diamante. Allora comprese:“ Un Emblema Diamante... di grandezza media? Gli effetti degli Emblemi sono più forti a seconda della loro grandezza, e ci sono tre tipi di grandezza: piccola, media e grande. E' per merito di quello se ha mutilato l'Ironer?”.

<< Non sarà più un problema, questo qui...>> commentò il ragazzo riponendo la propria spada nel fodero che gli pendeva dalla fascia, voltando le spalle ad Eria e cominciando ad allontanarsi con fare sicuro.

<< Ehi, EHI!>> lo richiamò la ragazza:<< Fermati un momento!>>. Il giovane si fermò e la guardò con fare interrogativo.

<< E tu da dove sbuchi?>> le chiese lui meravigliato.

<< Ma come, non mi hai vista mentre fuggivo da quell'abominio?>> rispose lei fissandolo, allibita.

<< No.>>.

<< Come no?>>.

<< Ho detto no, sei sorda?>>.

<< E tu sei cieco, che non mi hai vista mentre fuggivo?>>.

<< Ero troppo impegnato a fermare quell'Ironer.>> rispose infine il ragazzo:<< E adesso se permetti  me ne vorrei tornare a casa....>>.

<< Un momento, un momento, un momento!>> disse ripetutamente Eria non appena lei si rimise le armi nelle sue custodie, seguendolo mentre si allontanava da quel punto del bosco:<< Tu sei sicuramente il ragazzo che mi hanno detto abitare in questo bosco a Greengate...>>.

<< E anche se fosse?>> le tirò un'occhiata il giovane.

<< Tu sei forte a combattere, si vede.>> spiegò la ragazza emozionata:<< Hai battuto quell'Ironer in un lampo... Perché non ti unisci a me?>>.

<< E per far cosa?>>.

<< Per andare a compiere le missioni che offrono gli altri villaggi. Il cinquanta per cento dei guadagni è tuo...>>.

<< Non ci penso nemmeno.>> la interruppe lui alzando le spalle:<< Io ho una vita qui, non intendo andarmene...>>.

<< Non fare lo scontroso, ti preeeeeeego....>> lo supplicò Eria facendogli gli occhi dolci. Lui si limitò ad ignorarla, e pochi minuti dopo arrivarono alla capanna di tronchi dove abitava il giovane. La ragazza, dal canto suo, non ci pensò nemmeno a desistere dai suoi intenti.

<< DAI, DAI, DAI, DAI, DAI...>> continuò a tormentarlo lei mentre entravano in casa.

<< Uffa, ADESSO BASTA!>> sbottò il ragazzo spazientito battendo violentemente sul tavolaccio piazzato al centro della stanza un pugno:<< Sembri una bimbetta che non si vuol sentire dire di no!>>.

<< Può darsi, ma se vuoi posso smetterla anche subito...>> cominciò a dire Eria.

<< Ah, meno male...>>.

<< … se accetti la proposta, naturalmente...>>.

<< NO!>> esclamò il ragazzo:<< Senti, io ho battuto quell'Ironer solo perché l'ho preso di sorpresa, ok? Se non l'avessi fatto probabilmente sarei ancora alle prese con lui, quindi per favore vai a rompere qualcun altro!>>.

<< Sei piuttosto sgarbato, sai?>> gli fece notare Eria gonfiando le guance, imbronciata.

<< Non mi interessa, vattene!>> insistette lui:<< Segui il sentiero che sicuramente ti hanno indicato quelli di Greengate a ritroso e tornerai in città. E adesso ciao!>>.

<< Oh... e va bene.>> si arrese alla fine la ragazza prendendo la porta e aprendola per uscire:<< Però posso almeno sapere il tuo nome?>>.

<< Se serve per farti andar via.... Mi chiamo Hiro.>>.

<< Hiro... bene. Me lo ricorderò... perché sicuramente ci rivedremo.>> sorrise Eria:<< Tu mi hai salvata dall'Ironer, in ogni caso, e quindi mi darò da fare per ricambiare il favore.>> e così dicendo se ne andò richiudendosi l'uscio alle spalle. Una volta andatasene Hiro sbuffò:<< Che seccatrice...>>.

Venti minuti dopo Eria ritornò a Greengate, infilandosi di nuovo nella locanda dell'altra volta per bersi qualcosa che potesse tirarla su dopo la scarica di emozioni di cui era stata vittima.

<< Già di ritorno?>> le domandò il locandiere vedendola arrivare:<< Hai incontrato Hiro?>>. Il locale era abbastanza vuoto in quel momento, pochissima gente ad usufruire dei servizi offerti dalla taverna.

<< Sì, ma non ne vuole sapere di unirsi a me per le missioni.>> sbuffò lei abbattendosi sul bancone:<< Poi è uno scorbutico del...>>.

<< Non è ancora il caso di giudicarlo così severamente.>> la interruppe lui:<< Devi sapere che quel ragazzo ha avuto un passato davvero duro.>>.

<< Uh?>> fece Eria sorpresa:<< Non lo sapevo... Di che si tratta?>>.

<< Ora le spiego... tanto chiunque potrebbe dirtelo qui in paese: circa sedici anni fa, Hiro viveva sempre in quella casa ma c'era anche suo padre, un uomo schivo almeno quanto il figlio lo è oggi. Credo che la madre fosse morta partorendo suo figlio... Un giorno il restante genitore svanì nel nulla e... beh, il bambino non la prese granché bene: oltretutto pare, forse proprio suo padre, gli avesse fatto non so bene cosa al suo braccio...>>. A quelle parole la ragazza rammentò il braccio destro fasciato di Hiro.

<< Continui pure...>> lo invitò Eria attenta:<< Immagino che in seguito sia cresciuto qui a Greengate...>>.

<< No. Qualcuno ci ha provato a portarlo qui, ma niente.>> affermò l'omone:<< Anch'io feci un tentativo... e guardi che cosa ne ho ricavato.>> così dicendo si scoprì il collo, rivelando una lunga e vecchia ferita cicatrizzata

<< Cos...? Non mi dirà che...?>> si stupì Eria osservando la ferita, chiaramente inferta da una spada.

<< Eh, sì.>> annuì il locandiere con un sorrisetto:<< Fu proprio quella piccola peste ad infliggermela: a quanto pare suo padre aveva lasciato una spada con inserito un Emblema Diamante di grandezza media, e dato che Hiro non aveva alcuna intenzione di lasciare quella casa e voleva solo stare in pace con il dolore causatogli dalla sparizione del padre si era messo ad usarla contro chiunque avesse avuto l'ardire di mettervi piede dentro. Dimostrò in quelle occasioni una vera e propria attitudine al combattimento, ci tenne in scacco per diverso tempo approfittando del fatto che lo sottovalutavamo in quanto bambino. Però lui era in grado di eliminare parecchi di noi prima di essere catturato, quindi desistemmo e lo lasciammo laggiù. Solo Padre Holms, il predicatore della vecchia chiesa dell'epoca, riusciva ad entrare in quella casa, probabilmente perché il ragazzino lo vedeva di buon occhio: praticamente fu come un secondo padre per Hiro, gli insegnò a leggere e a scrivere finché il bambino, all'età di quindici anni, perse anche lui ritrovandosi di nuovo solo. Da allora continua a rimanere lassù, guadagnandosi da vivere disboscando tratti di bosco e scendendo a vendere il legno.>>.

<< E' una storia parecchio triste...>> mormorò Eria dispiaciuta:<< Ora capisco perché è tanto brusco... deve aver passato momenti terribili.>>.

<< Esatto.>> confermò il locandiere:<< Dopotutto aveva pochissimi anni...>>.

<< Capisco.>> annuì Eria:<< Ad ogni modo... credo passerò una giornata qui.>>.

<< Ma non cercava un compagno?>> le domandò il proprietario del locale.

<< Sì, ma non si sa mai, magari riuscirò a convincere quel testone a venire con me.>> sorrise la ragazza:<< E poi oggi non ho voglia di far compere per il viaggio... Avete una camera libera, per caso?>>. 

Quella sera Eria si ritrovò nella camera datagli dal locandiere al primo piano della locanda, pronta per mettersi a dormire: considerato che non si era portata niente da casa eccezion fatta per le sue armi, i suoi abiti e qualche soldo con l'intenzione di comprare tutto l'occorrente per il viaggio a Greengate la ragazza si limitò a spogliarsi rimanendo solo in biancheria intima prima di mettersi sotto le coperte del confortevole letto (se si fosse portata subito qualcosa infatti avrebbe rischiato di perderla immediatamente nell'eventualità dell'attacco di qualche gruppo di creature mostruose). La notte trascorse senza problemi, ma il mattino seguente...

<< C-CHE SUCCEDE?!>> esclamò Eria scattando subito e alzando la schiena, confusa: non dovevano che essere le prime luci dell'alba, ma il suo sonno era stato destato da rumori prodotti da numerosi zoccoli in avvicinamento...

-Studio Tetro- 

Honoryou:<< Uhm... cosa starà succedendo alla fine?>>.

Io (agguanta le chiavi):<< PRESE!>>.

Keila:<< NUOOOOOOOOO TWT! Mi stavo divertendo taaaanto...>>.

Honoryou:<< Piuttosto, credo abbiamo un ospite inatteso...>>.

???:<< Eh, in effetti...>>.

Io:<< O_____o Quella... MAZZA.... ELI8600!!!>>.

eli8600 (stordita):<< Mi sono persa in tutto sto buio, colpa dello stupido Crow (personaggio di Yu-Gi-Oh! 5D's)... O_O CyberFinalAvatar? Keila? WTF???>>.

Io:<< Eh, lo “ Studio Tetro” può richiamare anche i recensori
^^ >>.

Keila:<< Vabbé, tanto ti chiamavamo lo stesso, eli.>>.

eli8600:<< Perché?>>.

Io:<< Un regalo per le recensioni...>> mostra una Ferrari rossa fiammante.

eli8600:<< ♥ ♥ ♥ Grande, Cyber!!! EVVIVA!!!>>.

Honoryou:<< Un signor regalo, MUAAHAHAH!!!>>.

eli8600 (lampo di perfidia):<< E so già come usarla... A presto, ragazzi!>> parte con la Ferrari nuova con una sgommata.

Keila:<< Chissà che intende farci... >w> >>.

Io (ghigna):<< So io, ehehehe...>>. Poco lontano...

Crow (scappa via):<< AIUTOOOOOOO!!!>>.

eli8600 (preparandosi ad usare la mazza, espressione poco rassicurante, rincorrendolo in macchina):<< VIENI QUI CROW >:DDD DEVO RINGRAZIARTI DI AVERMI FATTA PERDERE!!!>>.

Crow:<< OH MIO DIO, AIUTOOOOOOOOOO TWT!!!>>.


Io:<< Tornando a noi.... Per iniziare ringrazio cortesemente GravityZero, eli8600, yugi00 e Black_RoseWitch per le prime recensioni e i lettori per l'attenzione... inoltre per concludere questo chapter abbiamo una piccola sorpresa: una foto (si fa per dire) di Eria disegnata dalla nostra bravissima Aki_Chan_97. Sfortunatamente sarà il suo ultimo disegno qui, ma è degno di nota e sono certo vi piacerà ;) Poi proverò a mettere dei miei disegni, anche se non sono bravo come lei. Al prossimo capitolo, byeeeeeee =) >>.

Eria:<< … sento che diventerò una ricercata, da come è fatto bene >w> >>.


  
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