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Autore: LifeIsAMovie    25/09/2014    2 recensioni
DAL LORO PRIMO INCONTRO, HARRY E LOUIS, SONO IN PIENA LOTTA CONTRO SE STESSI E GLI ALTRI MENTRE VENGONO INGHIOTTITI DAL MONDO DELLA MUSICA.
Due gocce si rincorrono nel freddo di un corta e inutile vita, due gocce si incontrano a metà strada, quasi a deciderlo, percorrono gli ultimi istanti insieme lottando contro il vento e lasciandosi aiutare dalla gravità, dietro di loro solo una silenziosa scia destinata a sparire senza essere ricordata. Avranno due scelte davanti: concludere la loro vita insieme e rischiare il tutto e per tutto, rischiare di schiantarsi, oppure prendere strade diverse ma consapevoli che ormai dentro di loro ci sarà per sempre qualcosa dell’altra.
Tutto dipendeva da Harry, io la mia scelta l’ho fatta.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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                              Adelaide (parte 2)


Ok, ho appena deciso che questo è l'ultimo capitolo di questa storia!
l'ho scritto per la maggior parte adesso infatti credo che ci siano alcuni errori, poi ricontrollerò.
Spero vi piaccia e...ALLA PROSSIMA STORIA!
Buona lettura.








Il suo viso è così fottutamente vicino al mio che mi fa sperare in un futuro senza un “dopo”.
Le mie mani sono sul suo petto e stringono ancora il telefono, le sue si sono spostate solo da pochi secondi sui miei fianchi. Sono ancora in ginocchio in mezzo alle sue gambe, piegate come al solito.
Si lascia ancora di più andare con la schiena contro la corteccia dell’albero mentre tiene gli occhi puntanti insistentemente nei miei.
-Louis?-
Ogni volta che parla mi soffia il suo alito caldo sulle labbra e è così disarmante.
-Si?- mi costringo a rispondere anche se in maniera sommessa.
-Se io ti baciassi ora, tu che faresti?-
Non può averlo detto con così tanta facilità, non ci sarei riuscito mai nemmeno io.
Dovrei rispondergli con un violento “ti darei uno schiaffo e me ne andrei, stronzo” ma non posso, non sarebbe la verità.
-Non lo so-
-Possiamo fare una prova? Poi se per te va bene lo faccio- ha la faccia di uno che vuole fregarti e lo sta facendo.
Si è appena assicurato più di un bacio.
-Così me ne daresti due- gli faccio notare cercando di non perdere la nota di sarcasmo.
-Davvero? Ops…beh, farò uno sforzo- sorride, credo pensando al “grande sforzo”.
Sorrido divertito. Da una parte è tenero, dall’altra totalmente eccitante.
Si avvicina ancora di più e sento, finalmente, le sue labbra sfiorare le mie.
-Ragazzi? Dovremmo andare-
Mai tempistica fu più sbagliata.
Mi tirai frettolosamente indietro cadendo sul posteriore e guardai l’uomo, in piedi, davanti a noi.
Mi copre il sole.
Vedo Harry sospirare rassegnato per quel quasi-bacio. Voleva davvero così tanto baciarmi?
Sembra davvero molto deluso e spossato, per via di quell’interruzione.
-Mi dispiace avervi interrotti ma dobbiamo andare- l’uomo mi sorride gentilmente e io lo rassicuro con un sorriso allegro, o almeno ci provo.
-Tranquillo, non stava succedendo assolutamente niente. Era una cosa da nulla-
Harry è dietro di noi che cammina a testa bassa e con le mani nelle tasche dei jeans impossibilmente stretti.
Lo sento sbuffare e capisco di averlo ferito, di  nuovo, con le mie parole dette senza pensare e a scopo di depistaggio.
-Scusa- sorrido di nuovo all’uomo della sicurezza lasciandolo andare di qualche passo avanti mentre io indietreggio verso Harry.
Si sistema i capelli e lascia cadere la mano lungo il fianco.
-Ei- gli sfioro il dorso della mano con le dita, lui cerca di prendermela  ma io la ritiro, quasi scottato.
Gli esce un sorriso, quasi uno sbuffo. Sapeva che avrei reagito così ma questo non l’ha fermato dal provare.
-Mi dispiace, io…- sono nel caos più totale.
-Tranquillo, so perché dici quelle cose e perché ti ritiri quando ti tocco…ma non riesco a smettere di pensare che faccia dannatamente male. Un tempo eri tu quello che non voleva nascondersi-
Sospirai malinconico pensando alla verità di quelle parole.
Io non volevo nascondermi, non lo volevo neanche adesso. Solo che adesso non c’era nulla per cui nascondersi, giusto?
Non c’è più un imbarazzante “noi” da dover nascondere.
-Tieni, il tuo cellulare- faccio di tutto per non guardarlo negli occhi, lui mi aiuta cercando di fare lo stesso.
Arriviamo in hotel e i bodyguard si dileguano appena mettiamo piede in ascensore.
La tensione tra noi due è tangibile ma il viaggio dura relativamente poco e io tiro un sospiro di sollievo non appena vedo le porte aprirsi.
In silenzio mi incammino verso la porta della mia stanza.
-Ei-
Mi volto velocemente e lo vedo che mi guarda con un mezzo sorriso, inutile dire che è sessualmente stimolante.
-Dobbiamo…finire quel discorso, ricordi?-
Ricordo eccome, ma non credevo volesse riprenderlo.
 Annuisco.
-Un posto tranquillo?- chiede, decisamente più in soggezione dato che lo sto guardando fisso da quando mi sono voltato.
Gli indico la porta della mia stanza. Annuisce convinto prima di avvicinarsi ancora.
Lo faccio entrare e, mentre chiudo la porta, si mette seduto ai piedi del letto.
-Mica ti mangio!- sorride con il suo tono divertito e strafottente.
-Magari mi stupri- alzo un sopracciglio, tornando al gioco di prima.
Scoppia a ridere di cuore, piegandosi in avanti con il busto. Decido di avvicinarmi e, non appena mi siedo di fianco a lui, cerca di interrompere le risate.
Si schiarisce la voce prima di tornare a fare il serio.
-Se avessi voluto l’avrei fatto prima, al parco- mi fa notare ironicamente.
-Allora? Di che volevi parlare?- cambio argomento guardandolo, impaziente.
Trattiene per un attimo il respiro poi si rilassa e torna a guardarmi.
-La notte che hai vinto…- lo blocco con uno sguardo truce.
“La notte che hai vinto” mi fa sentire un uomo che approfitta del corpo di un giovane, solo per una notte.
Io voglio solo approfittarmi del suo amore e svuotare il cuore del mio.
-Tu non sei un gioco a premi, Harry, vorrei che tu lo capissi. Tra l’altro non so nemmeno a cosa pensavo quando ho fatto quella proposta, puoi anche dimenticarla se la vedi come una costrizione- lui non può sapere quanto mi c’è voluto a pronunciare queste parole senza balbettare e pregarlo di baciarmi ora, di consumare quella notte subito.
-Mi vuoi o no, Louis? Sono stufo di averti sempre a metà- ora è più sicuro, lo sento dal tono di voce e lo vedo nei suoi occhi.
-Tu non mi hai mai avuto a metà!- cerco di difendermi come posso da quell’accusa infondata.
-Ah no? Quell’estate ero stato palesemente una botta e via, quando ci siamo messi insieme non volevi neanche ammettere di amarmi o peggio ancora non lo facevi affatto e, cristo, mi tradivi!-
-Ok ma poi…-
-Poi cosa? Se tu fossi stato completamente mio non avresti sentito il bisogno di essere di qualcun altro, non trovi?- si calma e torna alle sue solite frecciatine.
-Credevo fossero cose passate- ammetto, abbassando lo sguardo, colpevole.
-Credi che cancellare un fottuto numero mi abbia aiutato a cancellare quello che ho provato?-
-No ma…-
-Comunque non sono venuto qui per litigare. Devi solo dirmi se quella notte la vuoi, perché io la sogno da quando ci siamo lasciati-
Odio quando non mi fa finire le frasi.
-Se magari mi fai parlare!- mi alzo irritato e gli do le spalle.
Prendo un respiro profondo ma non mi volto, non ne avrei il coraggio.
-Sta a te decidere. Se una sera busserai alla mia porta, sai che è sempre aperta. Io ti aspetto-
Sento le sue braccia stringersi intorno alla mia vita, circondandomi del tutto. La sua guancia poggia sulla mia spalla e il suo respiro sfiora la pelle sensibile del mio collo.
Inaspettatamente mi fa girare, si allontana e mi prende delicatamente una mano. Senza distogliere lo sguardo dal mio mi trascina sul letto. Quando si toglie le scarpe capisco che devo fare lo stesso.
Una volta steso sul letto mi obbliga a fare lo stesso, tirandomi di fianco a lui.
-Voglio solo stringerti a me, sono notti che non dormo, da solo non sono più abituato- cerca di stringermi a lui ma io sento quel contatto così dannatamente sbagliato in questo momento.
-Ti prego, solo qualche minuto, poi puoi cacciarmi via- ha già gli occhi chiusi mentre lo dice.
Mi lascio andare appoggiando la testa sulla sua spalla, il suo braccio mi cinge lungo la schiena e posa la mano sul mio fianco.
Metto una mano sul suo petto e lui porta la sua a stringerla, piega la testa per poggiarla alla mia e a me viene istintivo mettermi ancora di più a pancia in giù, attaccato a lui e, con la gamba libera dal peso del mio copro, copro le sue cosce piegandocela sopra.
È una fortuna che lui riesca a dormire immobile, a pancia in su e con un ragazzo avvinghiatogli stile polpo.
Vorrei poterlo stringere così per sempre.
Vorrei…
-Vorrei restare così per sempre, sai? Con il tuo respiro a cullarmi, la tua mano sul petto, stretta alla mia, e…il tuo viso così vicino. Credo che in questi casi il paradiso possa attendere e passare al secondo posto-
È un sussurro appena udibile ma al suo monologo toglifiato aggiunge anche un piccolo grande “ti amo”.
 
-Andiamo su! Non siete qui per oziare!-
La voce è sicuramente quella di Niall che da dietro la porta imita il tono da usare in un fottuto campo di addestramento.
-Forse è ora di tornare alla realtà- sussurra Harry nel mio orecchio. Lo sento sorridere.
-Quale? Quella in cui facciamo finta di essere amici o quella in cui fingi di essere etero per tuo padre?- non volevo sembrare un completo stronzo, davvero, ma mi è uscito male il tono.
-Quella in cui ti sbatti Eleanor invece di farti le seghe pensando a me- mi strattona leggermente, a quanto pare si diverte a battibeccare.
-E chi ha detto che penso a te?- cerco di tirarmi su ma le sue braccia mi tengono stretto.
-Quindi è vero che ti fai le seghe?- mi guarda divertito e io sbuffo spingendolo via.
-Allora?! Louis ti vuoi sbrigare!?-
-Arriviamo!- risponde Harry per entrambi.
-Cosa…? Harry? Ma che…? O mio dio siete tornati insieme!- sembra eccitato.
Io e Harry ci guardiamo con gli occhi spalancati e ci affrettiamo a contraddirlo con dei veloci “No non fraintendere”.
Mentre ci rimettiamo le scarpe sento lo sguardo di Harry puntato su di me.
-Potremmo farlo, sai? Intendo…tornare insieme-
Quando mi volto, spiazzato da quelle parole, per guardarlo lui volta subito lo sguardo e prende a guardare per terra.
-E tuo padre? E il mio orgoglio? Harry io non meritavo di essere lasciato, non quella volta, non in quel modo…capisci? Tu…potresti rifarlo- sono calmo mentre cerco di esprimere almeno una parte delle mie stupide preoccupazioni.
-Hai ragione, scusa-
Stupido che sei, avresti potuto riaverlo. Sei uno stupido, Louis! E tu, Harry, perché cazzo non lotti per quello che vuoi?
Usciamo dalla stanza e ritroviamo gli occhi indagatori di Niall puntati su di noi.
-Non farti film mentali, stavamo dormendo- Harry sorride mentre spintona giocosamente il biondo.
Abbracciati, perché lui non riesce a dormire senza di me. Ok non dovrei pensarlo.
Sentiamo il telefono di Harry squillare e lui rispondere con uno sbuffo.
Mi concentro sulla sua chiamata.
-Pronto? Ei. Si…certo…si, ovvio- dopo poco si volta a guardarmi.
Inizia a torturarsi il labbro inferiore con i denti, lo fa quando è nervoso o indeciso.
-Poi ti faccio sapere ok? Non lo so Nì, poi vedo…Ok, ciao. Si anche io, ciao-
Chiamata corta ma intensa eh?
Nì…Nick? Sempre in mezzo quello.
Non gli chiedo nulla, non sarebbero affari miei alla fine, mentre ci dirigiamo in ascensore e poi nel bus con il resto della band.
 
HARRY.
Quando Nick mi ha chiamato non pensavo che volesse sentirmi per uscire quella stessa sera, dopo il concerto.
Sarebbe arrivato tra poche ore e poi saremmo usciti per andare a bere qualcosa in quei locali che conosce solo lui.
Il punto è: io ci voglio davvero andare?
Sinceramente preferirei di no, ma la vita è tua.
Quando disse quelle parole non mi aveva nemmeno guardato in faccia. Capisco che Louis abbia una gelosia innata verso Nick ma è semplicemente ridicolo.
Dal tono di voce sono riuscito anche a capire la solennità delle sue decisioni.
Se io esco con Nick, questa sera, Louis non me lo perdonerà mai.
Dovrei mandare a puttane tutto? Lasciare Louis è mortale, l’ho già provato.
Ma mio padre? Che faccio con lui? Che gli dico? “Guarda pà, mi dispiace deluderti, ma il tuo più grande incubo si è avverato: tuo figlio preferisce un cazzo a una vagina.” Sarebbe divertente, poi, vedere la sua faccia…ma poi non sarebbe affatto divertente andare in ospedale perché ha avuto un infarto.
Uscita con Nick o vita con Louis? Una vita lontano da Louis e piena di conquiste notturne o una vita stabile e piena d’amore con Louis? Beh ci sono molti più aghi sul piatto della bilancia a favore di Louis e decisamente più lance spezzate dalla sua parte.
Ma ora non dovrei pensarci, decisamente no.
Devo concentrarmi sul palco, non posso permettermi distrazioni.
 
Mi sento uno schifo mentre mi preparo per uscire con il presentatore radiofonico. Mi sento una merda mentre varco la porta della mia camera d’hotel per rendermi “uomo” agli occhi di mio padre.
Mi sento un verme, sporco e traditore mentre esco lasciando qui Louis.
-Ei! Finalmente sei qui!-
Ci salutiamo da buoni e vecchi amici e lui mi fa entrare in macchina aprendomi lo sportello.
Mentre salgo alzo lo sguardo e, affacciato alla finestra che fuma, scorgo Louis. Mi blocco un attimo a guardarlo mentre Nick impaziente mi sprona ad entrare del tutto e a chiudere lo sportello.
Dalla finestra esce una seconda persona che riconosco come Zayn, lo abbraccia forte a se prima di lasciarsi passare la sigaretta…ma scommetto che non è una sigaretta e scommetto che Zayn è li per consolarlo con quella merda che a entrambi, di recente, piace fumare.
No, non posso lasciarlo li. Non posso lasciarlo indietro.
-Scusa Nì, sta sera passo- esco dalla macchina senza staccare gli occhi dalla visione sul balcone e lo lascio li, imbambolato, a guardarmi andare dal ragazzo che amo.
-Harry ma che…?-
-Scusa, poi ti spiego- gli urlo mentre inizio a correre per tornare all’interno dell’hotel.
No, non glie lo avrei spiegato.
Tutti mi guardano confusi mentre premo parecchie volte e velocemente il bottone per chiamare l’ascensore.
Occupato. Cristo va lentissimo!
Fanculo!
Inizio a correre per le scale spaziose.
O immagino ancora sul balcone a fumarsi quella merda, mi sale un nervoso opprimente. Ho paura di fare troppo tempo.
Abbiamo sempre fatto di uno sbaglio un dramma, ma ora basta, non possiamo andare avanti così.
Abbiamo fatto dell’amore un arma, ce la puntiamo addosso piangendo. Ricordo quando eravamo ancora la cosa più bella che l’altro aveva. Ora se ci guardiamo cosa vediamo? Frammenti di un amore troppo importante per poterlo buttare.
Inizio, affannato, a bussare violentemente alla sua porta. Mi apre uno Zayn perplesso che appena vede la mia espressione si fa subito da parte per lasciarmi entrare.
Mi fiondo dentro e lo vedo davanti alla finestra aperta, mi da le spalle.
-Louis- sussurro mentre cerco di riprendere fiato.
Lui si gira di scatto e lascia cadere la canna al suolo, Zayn si affretta a prenderla e a spegnerla.
-Io vi lascio soli- mi volto per vederlo andare via e lo ringrazio con un cenno del capo.
-Cosa vuoi? Non dovevi uscire con Nick?- sembra alquanto scazzato.
-Ti avevo promesso una notte, ricordi?- non so perché ma mi esce un sorriso che subito cerco di rimandare indietro.
-Harry, non mi basta una notte- sbuffa cercando di distogliere lo sguardo dalla mia figura che si impone davanti a lui.
-Non ho solo una notte da offrirti- mi affretto a dire.
Lo vedo passarsi una mano sul viso e voltarsi per non guardarmi.
-Mi hai sempre detto “tanto non cambi” ma sai cosa? Tu non sei cambiato e l’hai data vinta a quei bastardi!- lo vedo innervosirsi sempre di più.
-Louis…-
-No! Cristo! Ma sei davvero così stronzo o lo fai apposta? Che cazzo hai preso la mia vita per una giostra?!-
Spero davvero che parli sotto l’effetto della canna, perché non posso crederci che sia lo stesso ragazzo con cui ho dormito oggi pomeriggio. Non così incazzato e…risentito.
-Non so se ti amo da impazzire o se sono impazzito per amarti! E so che quando perdi la tua metà non ne esci mai intero…lo so ma…cazzo! Io non so se sto rincorrendo un sogno o scappando da un incubo…lo capisci?- il nervosismo gli ha generato un pianto pieno di singhiozzi sconnessi e a me si spezza il cuore a vederlo così visibilmente distrutto.
Mi avvicino repentinamente a lui e gli blocco il volto tra le mani, lo costringo a guardarmi e con i pollici gli porto via quelle piccole lacrime che gli rigano il viso, la sua espressione deformata in una smorfia stanca e abbattuta.
-Sono qui, Lou. Non ti lascio…non lo farò più finche non sarai tu a cacciarmi via e in quel caso dovrai costringermi a calci in culo, chiaro? Stare senza di te sarebbe solo un arrancare per la sopravvivenza e scusa se ho permesso a mio padre di farci questo. Scusami- tengo gli occhi puntati nei suoi, ancora lucidi ma rinfrancati dalle mie parole.
-Amami, ho bisogno che tu mi ami, ti prego-
Io…lui…dio, quanto lo amo.
Ti amo Louis, ti ho sempre amato e il tempo ha solo rafforzato i miei sentimenti. Ti amo da morire.
Usare le parole non basterebbe, non ci penso molto prima di baciarlo.
-Questa notte la ripeteremo per tutta la vita, ogni notte sarà la nostra notte- gli sussurro dolcemente prima di mordergli il lobo dell’orecchio destro.
-Hai cambiato le mie notti- sospira dolcemente prima di baciarmi il labbro inferiore.
-Come?- non riesco a capire il senso della sua affermazione, ma magari è solo il suo profumo che mi stordisce.
-Hai cambiato le mie notti. Sai, uno riesce ad essere se stesso solo di notte, nel proprio letto, prima di dormire mentre di giorno hai una perenne maschera che cambia emozioni al posto tuo e quella maschera non si può togliere ne cambiare. La notte solo riuscivo ad essere me stesso e solo la notte mi permettevo di stare male e di piangermi addosso per tutti gli errori e i rimpianti…da quando ti conosco le mie notti sono diverse, a volte migliori, a volte peggiori, ma comunque diverse e ti ringrazio per questo, ti amo anche per questo. Tu hai cambiato le mie notti di tormenti in notti d’amore-
-Tutte le volte penso di non poterti amare di più, ma poi dici queste cose e…cristo mi rendo sempre conto che sbaglio. Ti amo e non vedo l’ora di amarti di più- sospiro sulle sue labbra calde.
Lo vedo sorridere e io con lui.
-Non farmi sognare sta notte- con un piccolo salto incrocia le sue gambe intorno ai miei fianchi e io sorridendo lo afferro per le cosce sode.
-Farò di meglio: ti farò vivere in un sogno- riprendo a baciarlo e lo sento sorridere mentre preme le sue labbra sulle mie.
Riesco a mettermi seduto ai piedi del letto, lui riesce a mettersi in ginocchio, a cavalcioni sopra di me.
Iniziamo a levarci anche i vestiti oltre che le maschere.
-Mi farai impazzire- quasi gemo mentre si muove ondeggiando sopra la mia erezione e mi fa un doloroso succhiotto sul petto.
-Almeno giocheremo ad armi pari- alza le spalle sorridendo.
Una volta nudi riesco a girarmi e a posizionarmi sopra di lui, lo faccio sdraiare.
Inizio dolcemente a baciargli l’inguine e l’interno coscia, lo sento docile sotto il mio tocco e questo mi piace.
Quando inizio a baciargli anche le parti intime lui trattiene il respiro per dei secondi.
-Ti ero mancato?- sorrido guardando la sua erezione pulsare sotto i miei occhi.
-Da impazzire-
-Sai che non ti farò alcun bocchino, vero? Voglio che sia interamente merito dei miei movimenti, nessun aiuto- continuo a salire, sta volta gli lecco l’ombelico, poi passo ad un capezzolo per poi vendicarmi e fargli un succhiotto dove lui l’aveva fatto a me prima.
-Ti prego- sussurra debolmente e con gli occhi chiusi.
Non voglio neanche perdere tempo per prepararmi, infondo sono sempre pronto per lui, non ne ho poi così bisogno.
Una volta essermi messo in ginocchio sopra di lui, prendo in mano la sua erezione e la posiziono per poi calarmi lentamente.
I suoi respiri si fanno affannosi e il mio istinto mi dice di togliermi di li.
Fa male, fa fottutamente male.
Una volta lasciato entrare interamente, mi permetto di aspettare qualche secondo per abituarmi.
-Harry? Ti amo-
Sorrido perché era esattamente quello di cui avevo bisogno, il rimedio contro ogni male.
Inizio a muovermi lentamente, non mi alzo, semplicemente ruoto il bacino su di lui che stringe violentemente i miei fianchi per non impazzire.
-Mi ami Louis?- ho un disperato bisogno di sentirmelo dire.
-Ti amo- strizza gli occhi e trattiene un gemito.
-Io ti amo tanto, tesoro- stringo le sue mani sui miei fianchi e mi si mozza il respiro non appena tocco il mio punto.
Devo costringermi ad arrancare per riavere l’ossigeno nei miei polmoni.
-Oddio Lou- stringo le sue mani e lui intreccia le sue dita alle mie.
Lo aiuto a sollevare la schiena dal materasso e a mettersi seduto, mi porto le sue mani sulle labbra e inizio a baciarle ma non mi accorgo che lui le ha sostituite con le sue labbra dal momento che ogni mio senso sembra amplificato e dormiente nello stesso momento.
Lo sento contro di me, è ovunque, ma è quel troppo che rende ciechi e ti senti sommerso; lo vedo davanti a me ma la mia vista è appannata dal piacere; lo sento gemere ma i rumori sono ovattati e lontani neanche fossi sotto l’effetto di qualche droga; sento il suo odore, la stanza è piena del suo odore, o forse lo sono solo le mie narici…probabilmente è quella la droga che mi anestetizza i sensi.
È tutto in un piacevole e opprimente “troppo”.
Le nostre mani sono ancora intrecciate mentre spingo la mia fronte sulla sua e lui cerca di non farsi spingere indietro, le nostre bocche aperte che ormai nemmeno di sforzano più di contenere gemiti e sospiri, sento i suoi penetrare nella mia bocca e invadermi di un calore indecente.
Quando lo sento lasciarmi una mano per iniziare a masturbarmi subito lo blocco.
-No…voglio godere solo per te dentro di me, voglio qualcosa di puro e non di forzato…magari quello dopo-
Annuisce e torna a stringermi la mano.
Faccio un ultimo movimento mentre raggiungiamo insieme il limite.
Entrambi cerchiamo di respirare mentre l’orgasmo ce lo impedisce. Arranchiamo per cercare l’ossigeno nella bocca dell’altro.
Una volta finita l’ondata di piacere, i nostri respiri sono così irregolari da sembrare ancora più impuri dei nostri pensieri fino a qualche secondo prima. Cerchiamo di regolarizzarli basandoci su quello dell’altro e guardandoci dritti negli occhi.
Mi bacia il naso e io lo arriccio sorridendo al suo tocco, anche lui sorride mentre capovolge la situazione e si posiziona sopra di me.
Esce lentamente, anche se non vorrei,  e si abbassa sulla mia erezione per fare un lento ed estenuante bocchino.
Una volta arrivato al limite sento che potrei dormire per due giorni interi tanta è la mia stanchezza.
-Promettimi che non ci lasceremo più- si sdraia di fianco a me e volta la testa per guardarmi.
-te lo prometto- ne sono più che convinto.
Preme il suo petto al mio fianco e io lo stringo inverosimilmente a me, la sua gamba si piega sopra le mie e la sua mano inizia ad accarezzarmi il petto, io l’afferro con la mia che non è impegnata a stringerlo per il fianco.
-Ce la faremo insieme- la sua voce si affievolisce piano piano.
-Si amore. Diamogli quello che vogliono per adesso, un giorno avremo la nostra rivincita- gli lascio un bacio sulla tempia.
-Tu non lasciarmi mai più-
-Preferirei morire che stare senza di te-
-Questo è per sempre-
-Questo è il nostro per sempre-
Ci addormentammo con un “per sempre” incastonato tra le labbra come un diamante in una grotta buia, una grotta dove la verità sarebbe sempre stata celata, ma che comunque c’era…se solo si voleva cercare bene, se solo la gente avrebbe voluto cercare meglio l’avrebbe vista.
Prima o poi avremmo vinto noi, bastava solo fidarsi del “per sempre”.
 
  
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