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Autore: LonelyWoman    26/09/2014    0 recensioni
Sara, trent'anni... e la sua vita che va a rotoli dopo che il fidanzato l'ha lasciata... un'opportunità di lavoro all'estero che una sua cara amica le proporrà, le darà la possibilità di cambiare aria... e vita!Diventerà la personal assistant degli One Direction!Ma anche qui, incontrerà non poche difficoltà!Una in particolare: Zayn Malik!
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Dal capitolo
Appena aprì la porta, nello stesso istante, Zayn spalancò la sua…-“Oh, ciao Zayn!”-dissi in tono cordiale- “.. Zayn… iuuuuu… c’è nessuno in casa?”- era rimasto sulla porta a fissarmi, ma che cavolo di vizio aveva sto ragazzo?-“Oh… oh, si, si stavo pensando se casomai avessi dimenticato qualcosa prima di scendere”- disse in imbarazzo-“ E tu fai mente locale di ciò che potresti aver dimenticato, con quella espressione da ebete?”-..lo vidi arrossire alle mie parole…Zayn Malik che arrossiva, questa era da segnare!-“Ehm.. si, cioè no… cioè insomma vogliamo andare?”- disse esasperato…era strano forte sto ragazzo!
Genere: Erotico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: PWP
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Capitolo 1
 
Travolta da un treno
 
Due mesi dopo il mio compleanno, Andrea, il mio ex capo, nonché unica amica( una grande amica) rimasta in quel di Roma, venne a trovarmi a casa per vedere come stavo –“Sono venuta a controllare che il tubo del gas sia ancora al suo posto”- mi disse ironica.
-“Sara, sono passati due mesi da quando ti ha lasciato! Hai lasciato il lavoro con mio grande dispiacere… un lavoro in cui eri grande e puoi esserlo ancora”-
Andrea non era italiana, ecco il perché del nome maschile… era responsabile della sezione Marketing e Comunicazione di una delle più importanti major musicali: la Sony Music.
-“Tranquilla, non ho propositi suicidi, ma solo omicidi”- dissi io con una smorfia facendole la linguaccia…
Stavo meglio, ma ero comunque in una fase di stallo da cui non riuscivo ad uscire per quanto mi sforzassi… benché fosse più di un mese che non lavoravo, il pane non mi mancava, grazie ai sacrifici fatti in precedenza… ma non potevo continuare così: dovevo riprendere a lavorare prima o poi! Ma non subito, non ancora!
-“Sono venuta per darti una notizia meravigliosa”- mi disse sorridendo a trentadue denti-“ Torno a casa!”
Andrea era inglese, di Londra, ma erano 15 anni che si trovava a Roma perché aveva  sposato un italiano e per amore, si fece trasferire nella sezione degli artisti italiani che la Sony rappresentava. Ma non le era mai piaciuto stare qui, non per l’Italia, ma per l’ambiente di lavoro: nella sezione internazionale era tutto più veloce, stimolante, professionale ad altissimo livello! Ma si sa, l’Amore vince su tutto… o forse no?
-“Oddio Andreaaaaa… sono felicissima per te! Cioè so quanto la sezione internazionale sia altamente stimolante e so quanto ci tenevi tornare nel tuo Paese!”-
-“Si, ma non è tutto, non sarò solo una semplice direttrice del Marketing e Comunicazione… ma sarò, la Dirigente Marketing e Comunicazione di un’intera etichetta della major, la più importante: la Columbia Records per la precisione!!”- disse tutta eccitata quasi urlando “Columbia Records”
-“O     M I O    D I O!!!! ANDREAAAA”- urlai, mentre saltavamo dall’entusiasmo nel mio salotto.
-“Beh, ecco..”- disse intimidita tutto ad un tratto-“..mi permettono di scegliere i miei collaboratori…e la prima a cui ho pensato, sei stata tu!”-
Non sapevo che dire, rimasi lì, ferma sul posto come impietrita! Andrea, una delle persone più in gamba che avessi mai conosciuto, mi stava offrendo uno dei lavori più desiderati e fighi del mondo; un lavoro per cui certa gente avrebbe fatto carte false o addirittura avrebbe venduto la propria madre pur di averlo… e credetemi, in questo tipo di ambiente, c’è chi lo farebbe per davvero! Era uno di quei treni, che non solo passa una volta nella vita… ma non bastava saltarci sopra: dovevi farti travolgere in piena faccia per riuscire a prenderlo!
-“Andrea… in non so che..”-“Non dirmi nulla, ti chiedo solo di rifletterci prima di rispondere! Non sei stupida, sai bene cosa ti sto offrendo e a cosa rinunci se dovessi rifiutare!!”-la guardavo senza vederla, perché nel frattempo la mia mente valutava come in una pellicola ad altissima velocità tutti  miei pensieri riguardanti la cosa, poi finalmente dissi:-“So di rinunciare a qualcosa di importante, e so che se dovessi rinunciare ti deluderei immensamente e forse comprometterei la nostra amicizia per sempre! Ma proprio perché ci tengo a te, non voglio farti fare brutte figure; conosco le mie capacità…e al momento non sono quelle che ho sempre avuto…sarei solo un problema per te!”-
Ad un tratto Andrea si buttò ad abbracciarmi, nascondendo il viso tra i miei capelli… e senza che capissi come, la sentì singhiozzare furiosamente! La presi dalle spalle, e la tirai in avanti per poterle guardare il viso: era distrutta! I suoi occhi erano gonfi di lacrime e il suo torace si alzava e abbassava violentemente a causa del pianto sfrenato!
-“Andiamo su, non ti ho mica detto che sto per morire”- cercai di scherzare, ma lei continuò a piangere più forte di prima… non sapevo che fare, così l’abbraccia e la portai a sedere sul divano! Dopo due minuti buoni di pianto, finalmente si calmò e mi disse tutto in un fiato:-“ mio marito mi ha tradita, mi ha lasciata perché innamorato di un’altra… vuole il divorzio… così, io ho chiesto alla direzione generale di mandarmi via da qualche altra parte… e loro per gratificarmi dell’ottimo lavoro svolto in questi vent’anni, mi hanno dato questo incarico a Londra!”- fece un respiro profondo, poi, con gli occhi pieni di lacrime nuovamente mi disse-“ Ti prego Sara, non abbandonarmi anche tu!”
Passò la sera da me, cucinai  qualcosa, e mi feci spiegare per filo e per segno cosa fosse successo! Non potevo crederci: Roberto, suo marito, l’aveva tradita con la moglie di una loro coppia di amici…anche lei aveva lasciato il  marito, ed era scappata con Roberto… adesso convivevano! Verso mezzanotte, Andrea mi disse che doveva andarsene perché il giorno dopo avrebbe avuto una riunione con i vertici della major molto presto, per cui non poteva fermarsi a dormire da me.
Prima di andar via disse:-”Allora?”-“Uhmmm, quanto tempo ho per rispondere?”- dissi, mettendo le mani sulle orecchie come se tenessi una cuffia per rispondere a delle domande come nei quiz televisivi! Lei sorrise e mi spintonò leggermente:-“Non tutta la vita idiota! Ma, circa un mese da oggi: dovrò essere lì tra tre settimane, il mio team al completo dovrà essere comunicato al massimo tra due… io aspetterò la tua decisione fino al penultimo giorno, nel frattempo inizio a pensare ad eventuali alternative da chiamare! Non abbandonarmi Sara… qui non c’è più niente per noi! Ti voglio bene, buonanotte!”- e così dicendo mi abbracciò, mi diede un bacio sulla guancia ed uscì di tutta fretta dalla porta, richiudendosela alle spalle.
“Non abbandonarmi Sara… qui non c’è più niente per noi! Ti voglio bene, buonanotte!” quelle parole mi rimbombarono nella testa! Io e Andrea stavamo vivendo la stessa situazione… bè, la sua era anche peggio… molto peggio: l’uomo al quale aveva dedicato quasi la metà della sua vita, col quale aveva deciso di mettere su famiglia(anche se purtroppo non era successo a causa della sterilità di lui) al quale nonostante questa batosta era rimasta comunque fedelmente accanto… l’aveva tradita! Nel peggiore dei modi! E adesso a 45 anni, si ritrovava da sola e dover ricominciare! Sì, ad Andrea era andata molto peggio, ma nonostante questo non si era abbattuta, non aveva raccontato niente a nessuno ed era andata avanti a testa alta… io invece, da due mesi ero uno straccio!
La mattina seguente, nonostante avessi dormito molto poco a causa dei pensieri, mi svegliai presto e chiamai Andrea:-“Sara, non che io non abbia piacere di sentirti..”- disse aperta la conversazione, senza neanche dire “pronto”-“… ma sarà una giornata molto pesante e l’unico boccone amaro che ho intenzione di ingoiare di prima mattina oggi, sarà un bel sorso di caffè bollente… per cui, qualsiasi cosa tu voglia dir...”-“Dato che vivremo assieme”- la interruppi bruscamente-“ ho il dovere di informarti che io ODIO il disordine, per cui, ti prego sin da ora, di ridimensionare il tuo “immenso disordine”, nella categoria “ disordine accettabile”-
Avevo deciso di farmi travolgere dal treno… mentre Andrea, squarciava il muro del suono con un urlo, dall’altra parte del telefono!


   
 
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