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Autore: LadyVaderFrancy    26/09/2014    4 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 5 Convivenza forzata

Un nuovo giorno, uno che sembra essere come tanti, il sole appena sorto sul lago nero, il silenzio del castello, gli studenti che dormono nei loro letti, nelle rispettive case. Ma per Severus Piton questo non era un giorno come tanti. La notte del tutto insonne, la sua vita sconvolta in un istante dal arrogante marmocchio, che ora dormiva a pochi piedi di distanza da lui, nei suoi quartieri privati. Costretto all’esilio e ad una soffocante convivenza che invade la sua privacy, una situazione orribile sotto ogni punto di vista, del tutto inaccettabile. Ma alla fine un idea, stravagante si, altrettanto orribile ovviamente, non restava che discuterne con Silente. Tra un pensiero e l’altro finalmente l’orologio nel salotto batteva le sei in punto, aveva aspettato tutta la notte per alzarsi da quel dannato letto. Certo se le circostanze fossero state normali, si sarebbe alzato per dirigersi direttamente nel suo laboratorio, ma oggi non poteva c’era Potter, dannazione c’era sempre un Potter a distruggere la sua vita!!!!! Senza indugiare oltre, il pozionista, prese la sua bacchetta e trasmutò il suo pigiama di seta nero nelle sue solite vesti, attese un attimo, nessun rumore proveniva dal letto accanto, poi ormai al limite della sua tolleranza si avvicinò al letto dell’odioso marmocchio e sputò con rabbia “ Potter! Sono le sei in punto alzati!” attese un attimo, ovviamente nessuna risposta. ((Certo il ragazzo d’oro, non era abituato ad alzarsi presto, sicuramente viziato e coccolato dalla sua famiglia babbana)). Così con suo grande disgusto lo afferrò per un braccio e lo strattonò urlando “Dannazione Potter, svegliati, ti do 10 secondi per alzarti da solo, e poi ti butto giù dal letto, mi hai capito?”

“ Non urlare! Vuoi stare Zitto!!!” mormorò il ragazzo ancora assonnato.

“ Cosa hai detto Potter!!! Razza di sfacciato, arrogante!!”

Che voce fastidiosa pensò il moro, poi portò le mani al viso e si stropicciò gli occhi, ma senza occhiali la sua vista era molto offuscata, poteva vedere solo una macchia nera davanti a lui. Prima che potesse prendere gli occhiali sentì, solo una voce setosa sibilare “Aguamenti” e di colpo, un consistente getto di acqua fredda lo fece sussultare, lasciandolo tremante e bagnato come un pulcino ancora disteso nel suo comodo letto.

“DANNAZIONE, non è divertente!!!” urlò Harry, si mise seduto sul letto, poi afferrò gli occhiali sul comodino, li inforcò con rabbia, stava per urlare a Ron e agli altri quanto fossero idioti, e poi vide un Severus Piton, con le braccia incrociate con la bacchetta ancora stretta nella sua mano destra e un’espressione molto molto indignata.

“Buongiorno Signor Potter. Ora, visto che ti ho risparmiato la fatica di fare la doccia , alzati, vestiti e sbrigati sono le 6 e 10. Abbiamo molto da fare dopo colazione. Confido che da domani sarai più puntuale Potter, io detesto aspettare!”

Harry era furente (( Brutto pipistrello unto, ti è piaciuto non è vero? Ora credi di poter fare quello che vuoi perché sono bloccato con te?)) almeno questo è quello che avrebbe voluto dire, invece a denti stretti disse “ Si signore” si alzò di scatto, lanciò un incantesimo per asciugarsi e trasfigurò i suoi vestiti.
“ Molto bene, andiamo” Piton si voltò di scatto ed entrambi i due maghi uscirono dalla camera da letto. Nel salotto c’era un ottimo profumo, sul magnifico tavolo di legno scuro, c’era un’abbondante colazione, uova, pancetta fumante, frittelle calde, pane tostato, marmellata, succo di zucca e un aroma speziato di caffè.

Senza dire una parola Piton si mise a capotavola dalla parte vicina al camino, Harry lo seguì e si mise alla sua destra in modo da poter vedere il piccolo angolo cottura di fronte a lui. Il giovane Grifondoro, era ancora sorpreso di come quell’ambiente era caldo e accogliente, ma allo stesso tempo elegante. Era così perso a guardarsi intorno e a pensare a quanto strano era fare colazione seduto da solo, allo stesso tavolo con Piton, poi i suoi pensieri furono interrotti da una voce severa  “ Allora Potter, confido che sei in grado di decidere da solo cosa vuoi mettere nel tuo piatto”.
 

“Oh certo Professore, stavo solo…….. Ehm…. guardando la stanza”

 

“Bene ora mangia, poi non appena avrai finito, dobbiamo parlare di alcune cose molto importanti, e dopo andremo dal preside ho bisogno di scambiare due parole con lui”

 

Harry finì la frittella, buttò già il suo succo di zucca e disse “ Ho finito”

 

(( Diamine e questa la chiama una colazione? Ha mangiato solo una frittella e un succo di zucca. Ahhhh Ma che mi importa cosa mangia il ragazzo!!!! L’importante è che ha finito.)) pensò il mago vestito di nero.

Piton si alzò e si spostò in una delle due poltrone verdi, Harry poteva intuire che era il posto preferito del suo professore, il bracciolo destro era leggermente consumato. Il Grifondoro prese posto proprio di fronte a lui, il silenzio fu subito interrotto  “ Molto bene Potter, ora parleremo di come gestire l’intera faccenda” la sua voce era fredda e il suo volto inespressivo, Harry deglutì vistosamente e poi annuì. “Ora visto che siamo costretti a questa disgustosa convivenza forzata, mi aspetto molte cose da te Sig Potter. In primo luogo ti rivolgerai a me in ogni momento in maniera rispettosa, questo implica che non urlerai, che userai un linguaggio consono e che ti rivolgerai a me sempre con il titolo di professore o Signore. Secondo, se avrai delle visioni o sogni sul Signore Oscuro, me li riferirai immediatamente. Mi obbedirai senza discutere. Non ficcherai il naso in cose che non ti riguardano specialmente se riguardano la mia privacy. Ora visto che non puoi allontanarti più di qualche passo da me, non credo sia necessario  soffermarmi sul fatto che non metterai in pericolo te stesso o i tuoi amichetti, facendo qualche idiozia da stupido Grifondoro.”

Harry era a dir poco inorridito ((che allegria, sono bloccato con lui, vuole trasformarmi nel suo cagnolino obbediente?!! Peggio che dai Darsley almeno mi era permesso uscire in giardino. Forse anche ad Azkaban i prigionieri sono meno sorvegliati. Sarà un periodo molto molto lungo)) il moro sospirò afflitto sapendo che Piton non stava esagerando con le sue pretese, era proprio quello che si aspettava da lui.
 

((Ahhhhh credo che dopo tutto avrò anche un po’ di divertimento. E’ una vera gioia veder il marmocchio così afflitto)) Il pozionista fece un vero ghigno perverso e poi disse “ Sono stato chiaro Potter!”

L’adolescente annuì sconsolato.

“Mi aspetto una risposta verbale Sig. Potter”

“ Si signore, ho capito perfettamente”

“Meraviglioso” stava per aggiungere qualcosa, quando una voce nel camino disse “ Severus, siete svegli?”

“Certamente preside, ci hai preceduto di qualche istante”

Un secondo dopo spuntò fuori dal camino, il vecchio mago vestito con una sgargiante tunica turchese acceso, con una fantasia di stelle e lune dorate. “ Buona Gionata mie cari. Vi vedo abbastanza riposati” il suo tono era allegro come sempre.

“Tutto bene Albus, almeno per ora, ci sono novità?”

“Dritto al punto come sempre Severus. Ebbene si, il cugino di Poppy ha mandato questa lettera vuoi leggerla?” Il mago vestito di nero annuì e prese la pergamena e cominciò subito a leggerla con impazienza.
 

Cara Poppy,
come stai? Come vanno le cose ad Hogwarts? Qui tutto bene, sono molto impegnato nel mio lavoro come curatore, anche se son molto soddisfatto dei risultati che ho ottenuto. E’ molto che non ci vediamo, mi piacerebbe incontrarti presto. Se invitata per le vacanze di Natale, spero che accetterai la mi proposta.
Per quanto riguarda l’incantesimo Combinatum, io personalmente non l’ho mai visto applicato su un paziente, ma durante la mia formazione specialistica, come curatore di maledizioni e fatture rare, ho letto alcune cose. E’ una magia molto rara e antica, mi piacerebbe se fosse possibile visionare i soggetti coinvolti a scopo di studio ovviamente, sempre se questo non è un problema, ma sarebbe si grande interesse per un ricercatore come me.

Da quanto ne so dai libri d testo è una magia oscura, lanciata in genere da famiglie purosangue che volevano garantire la loro discendenza almeno in origine. Costringeva due promessi sposi, che non erano favorevoli all’unione, ad andare d’accordo contro la loro volontà, in quanto creava un legame magico praticamente inscindibile. I malcapitati erano costretti a stare fianco a fianco, fino a che la coppia coinvolta non finiva per provare un affetto sincero per poter dare origine ad una vera famiglia.

Harry guardò Piton, il suo sguardo più duro che mai e il colore del viso più bianco del solito. Poi il pozionista guardò un attimo il preside e poi riprese la lettura ancora più accigliato di prima, non erano buone notizie allora pensò il moro.

Devo informarti che ci sono state delle evoluzioni di questa maledizione. Una variante molto usata era lanciata dai genitori che volevano far andare d’accordo i loro figli. Anche in questo caso l’incantesimo non può essere spezzato in alcun modo magicamente, i due soggetti coinvolti devono imparare a rispettarsi e a creare un legame sincero di amicizia. Una terza versione e questa è molto più rara, veniva lanciata sui figli che non rispettavano o accettavano un genitore o viceversa. Anche in quest’ultimo caso il legame è inscindibile, e si spezza solo quando entrambi i soggetti riconoscono e accettano e rispettano i ruoli di padre e figlio o figlio e madre insomma a seconda dei ruoli coinvolti.
E’ una maledizione molto complessa, ha delle regole ben precise secondo le informazioni che ho e vanno rispettate rigorosamente.

1) I soggetti coinvolti sono legati fisicamente l’uno all’altro da una sorta di laccio magico indistruttibile. La sua lunghezza varia in base all’evoluzione del rapporto tra i soggetti.  All’inizio, la distanza fisica è al massimo di pochi piedi. In teoria man mano che si crea l’affiatamento tra le due persone il laccio si allunga fino a raggiungere anche miglia. Non provate in alcun modo a tranciare il laccio, provoca una sorta di Cruciatus su entrambi i soggetti.
2) Nessuno dei due può ferire l’altro, ne magicamente ne fisicamente. Se ciò dovesse verificarsi, per prima cosa il laccio ritornerebbe alla lunghezza originale di pochi piedi, e poi in genere entrambi i soggetti proverebbero il dolore inferto da un all’altro compagno. Quando dico ferire, intendo che l’ attacco deve essere di una certa rilevanza, non parlo certo di scherzi innocui, per la parte fisica si parla di abusi veri e propri.
3) Nel caso di shock emotivi molto forti, inferti volutamente all’altra persona (ma di questo non sono così sicuro) i soggetti condividono il dolore emotivo finché il problema non viene risolto.
4) Infine ci sono dei casi estremi in cui si condividono, sogni, visioni e altri strani fenomeni non classificati. Questi effetti sono poco documentati perché nella maggior parte dei casi il legame si scioglie prima.

Poppy se davvero hai due persone coinvolte con questa maledizione ti prego di fargli capire che non c’è nessun modo di spezzare il legame, potrebbe essere molto molto pericoloso, se si prova più volte a scinderlo con la magia, potrebbe portare perfino alla morte dei soggetti.
Spero di averti aiutato, ad ogni modo proverò a scrivere al mio mentore che si è ritirato un paio di anni fa per vedere se ha qualche altra informazione utile.
Un abbraccio

Tuo cugino
Gregory

Piton era immobile come una statua di ghiaccio, guardò con orrore puro prima Harry e poi Albus. Poi si spostò verso il tavolo, e con la pergamena ancora in mano, sbattè violentemente il pugno sul tavolo.
Harry fece quasi un salto sul posto dallo spavento, poi fissò  terrorizzato il preside (( Santo Merlino, non ho mai visto Piton in uno stato simile, in genere non si sa mai cosa pensa, a meno che non sia arrabbiato, ma aveva un espressione terribile, come se volesse distruggere tutto e tutti. Non c’è speranza allora, siamo condannati. Io sono condannato, spero che mi uccida velocemente almeno)) poi deglutì a fatica, voleva sapere anche lui, ma non aveva il coraggio di dire nulla.

“ Su su, Severus” il vecchio mago fu interrotto bruscamente dal giovane professore. “Albus, non dire nulla. Non adesso. Sono troppo sconvolto, vattene!” L’uomo vestito di nero aveva ancora la testa piegata sulla pergamena le sue mani tremavano dalla rabbia e la sua voce era un mortale sussurro.

 Il moro era spaventatissimo, tentò di dire qualcosa “Ma…..co” ma fu subito interrotto, “ Potter vuoi continuare a vivere?” Piton si era raddrizzato, il suo sguardo era duro e inflessibile. Il Giovane Grifondoro era pietrificato, neanche quando aveva guardato nel suo pensatoio gli occhi di Piton erano così oscuri, sembravano chiedere sangue e vendetta. Così annui leggermente senza fiatare.

“ Allora taci! Fino a che non ti dirò il contrario” Si avvicinò fino ad arrivare ad un passo da lui. “Sono stato chiaro? Spero di non dovermi ripetere, perché non credo che riuscirei a controllarmi” Harry poteva vedere le sue mani chiuse a pugno le nocche erano bianche per quanto erano strette, la mandibola serrata lo sguardo duro che poteva quasi trapassarlo. Harry annuì di nuovo. Poi Severus alzò la mano che teneva stretta la pergamena, mentre il ragazzo d’istinto alzò entrambe le mani per proteggersi il viso, stringendo gli occhi, aspettando l’arrivo del colpo di Piton.

“Harry!!” Disse una voce sorpresa e dolce. “Che stai facendo ragazzo mio, apri gli occhi”

Il giovane Grifondoro aprì prima gli occhi e poi abbassando le braccia, vide il pugno del pozionista che gli porgeva la pergamena ancora nella sua stretta mortale e così sospirò rilassando le spalle. Il suo viso era diventato rosso per l’imbarazzo. Allungò esitante una mano e prese la pergamena.

“Hai pensato che stavo per colpirti POTTER!”

Harry abbassò la testa e poi la scosse una sola volta.

“Guardami. E rispondimi”

Il ragazzo lo guadò negli occhi per un secondo e sussurrò “Ehm…….. no signore”

((Dannato moccioso, pensi di potermi mentire così sfacciatamente? Perchè ha reagito così, certo sono furioso, ma non lo avrei mai colpito)). Poi sussurrò “ non mentire a me”

“ Io…….” E abbassò di nuovo lo sguardo. Ci fu un lungo momento di silenzio e poi il  preside disse “ Severus, sediamoci tutti in salotto, beviamoci un te, lasciamo che Harry legga la pergamena e poi quando ci siamo tutti calmati, discuteremo della faccenda sei d’accordo?”

Il pozionista sospirò pesantemente “Va bene Albus”
 

Dopo un paio di minuti, il giovane Grifondoro, riemerse dalla lettura, il suo volto incredulo le mani quasi tremavano. Lo sguardo disperato, ancora fisso sulla pergamena (( NO…… non può essere, resterò legato a Piton! Non riuscirò mai, Mai a provare nulla di diverso da disprezzo e odio per lui. Io…….Lui…….e se anche io ci riuscissi, lui non lo farebbe mai e poi mai, non c’è via di scampo)).

 

“Allora Harry, posso vedere che hai terminato la lettura. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi” disse gentilmente Silente.

 

“ Ah, questo sarebbe un miracolo, Potter che pensa sei troppo ottimista preside .” Sputò velenosamente Piton.

Le sue mani stringevano la pergamena, quelle parole, ancora una volta offensive, velenose, senza motivo, la sua rabbia cresceva ancora e ancora, non poteva più tenerla “ Basta!!! Io non voglio stare con lui” indicando il pozionista. “ TU…… tu devi fare qualcosa” disse il moro guardando con le lacrime agli occhi il vecchio mago “ Me lo devi………dopo……dopo……..Io non lo voglio vicino a me. Mi HAI SENTITO!!! Voglio uscire di qui!!! “ E si alzò in piedi di scattò, corse verso la porta, ma una spinta invisibile lo spinse indietro come un elastico facendolo cadere a terra vicino alla poltrona, dove era seduto fino a poco prima.

“Harry!!! Ragazzo mio calmati, ti prego. Faremo tutto il possibile per risolvere questa situazione. Vedrai se ci impegniamo tutti”

“Tutti chi preside? Tu non centri nulla IO e LUI dobbiamo farlo, e IO non Voglio avere niente a che fare con LUI!!!!!! Io non mi fido di LUI”urlo il giovane mago.

A quel punto il pozionista si alzò, il suo sguardo era duro, con due soli passi raggiunse il ragazzo, lo afferrò per il colletto, il loro visi erano talmente vicini che i loro nasi quasi si toccarono, la sua voce un pericoloso sussurro “ Potter, ferma questo vergognoso comportamento all’istante! Pensi che io sia entusiasta di condividere anche solo un minuto della mia vita con te? Solo l’idea di creare un qualsiasi legame con te, mi dà la nausea. Ma visto le informazioni che abbiamo, non c’è scelta. Quindi moccioso arrogante, farai esattamente quello che NOI ti diremo, e credimi quando ti dico che se solo OSI fare una scenata simile di nuovo, te ne pentirai amaramente. Chiedi immediatamente scusa al preside!!” (( dannato moccioso continua a fissarmi in silenzio….))

“Potter ADESSO!” urlò il giovane pozionista

Il moro fece quasi un salto e disse “io…….ehm……mi mi dispiace professore”

Piton lo lasciò andare spingendolo sulla poltrona “ Ora resta li e taci Potter, affronteremo le conseguenze delle tue azioni deplorevoli, più tardi. Sono stato abbastanza chiaro?”

“SI signore” sussurrò il moro

“Molto bene”

“Severus, calmati ti prego, io credo che il nostro Harry qui sia molto scosso, come tutti. Io credo che sarebbe più saggio cercare di capire il motivo” disse Silente con gentilezza cercando di calmare gli animi roventi dei due maghi.

“ Il motivo Albus?” disse il pozionista con il sopracciglio alzato “ Il motivo posso dirtelo io, è che Potter è un marmocchio viziato e arrogante, che pensa di essere al di sopra di ogni regola! Tutto questo è anche colpa tua, di Minerva e di tutti gli altri che siete sempre stati troppo indulgenti. Sappilo fin da ora, io non tollererò i suoi piagnistei, le sue lamentele e i capricci Albus!” Poi lanciò un silencio e disse
“Albus, devi trovare un altro modo, io non sono un uomo paziente, odio i ragazzini, e Potter più di tutti. Non mi trasformerò in uno dei suoi fan adoranti, per rompere una stupida maledizione!!!! E incrociò le braccia al petto.

“Severus, tu sei l’adulto, Harry è ancora sconvolto per la morte di Sirius Black. Ti prego se solo tu ti sforzassi per un attimo per conoscerlo meglio, potresti vedere dei lati del ragazzo, che ignori. L’odio per suo padre ti acceca, ricordati, lui non è James, è molto più simile a Lily. Dagli la possibilità “

“Ti sbagli sul ragazzo tu e tutti gli altri, pendete dalle sue labbra. Il fatto che lui sia il prezioso ragazzo d’oro, non lo rende perfetto, e credimi non lo è. Mi sforzerò di sopportarlo, ma a mia pazienza ha un limite. Ora devo preparare delle pozioni per l’infermeria e vorrei calmarmi (( prima di strangolarlo))…….Finitem incantatem”.

“Io sono qui, perché dovete sempre nascondermi le cose, non è bastato……….”

“ SILENZIO!!” “Alzati e seguimi nel mio laboratorio Potter!” “ Albus ci vediamo più tardi, se vuoi scusarci”

“Severus” guardò con dolore entrambi i due maghi, perché dovevano essere così testardi, erano per certi versi talmente simili, e per altri talmente diversi. La maledizione è un’opportunità talmente grande, se solo riuscissero a vederlo. Il vecchio mago sospirò e disse “ A dopo ragazzi miei” e uscì dall’ufficio del suo Maestro di pozioni.

   
 
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