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Autore: I_am_a_Crazymofos    26/09/2014    1 recensioni
E se Louis, Harry, Zayn, Niall, Liam e Josh fossero dei fans come noi?
E se fossero fans di una band di 7 ragazze chiamata Electronic Girls?
E se questi 6 fans sfegatati un giorno casualmente le incontrassero e facessero amicizia con loro?
Che accadrebbe?
Emozioni, amicizie, love story, colpi di scena, comicità, romanticismo e molto altro!
Scopritelo, buona lettura
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sdraiata sul letto della mia camera guardando il soffitto.

Interessante come soffitto.... no, non è vero, è assolutamente monotono.

Gli schiamazzi in strada si sentono ancora.

Quando si stancheranno?

Mi alzo sbuffando e vado verso la finestra.

Anche qui sono.

«Qualcuno non dovrebbe uscire a fare un piccolo discorso?» sento dire da Pritibi nel corridoio.

«Io là fuori non esco» sbotta Alessia.

«Nemmeno io» dice Federica.

«Dobbiamo pur fare qualcosa» dice ancora Pritibi cercando una soluzione.

Io direi di andare via da qui finché la situazione si calma.

Prendo le mie poche cose che ho con me, metto un paio di occhiali da sole, la mia borsetta ed esco velocemente dalla camera.

«Ragazze non so voi ma io me ne vado» dico sicura.

«Cosa?» chiede Alessia stupita.

«Esco, me ne vado, non si può stare qui»

«Il proprietario dell'albergo mi ha appena chiamato dicendo che ce ne dobbiamo andare perché i fans disturbano gli altri clienti» dice Miriam arrivando all'improvviso.

«Ok» ci limitiamo a dire senza neanche guardarla.

«Oggi abbiamo un'intervista e domani..» comincia Miriam controllando l'agenda.

«No, Miriam no. Annulla tutto» sbotto.

«Ma non potete..»
«Annulla» ripeto.

Le altre ragazze vanno a prendere le loro cose e tornano subito dopo.

«Dove andate?» mi chiede Louis preoccupato.

«Via di qui» rispondo.

«E noi..» si intromette Harry.
«Bhè il concerto non c'è stato, potete tornare a casa. Grazie di tutto e piacere d'avervi conosciuto» sbotto.

Forse è meglio così.

Li lascio nel corridoio e scendo velocemente le scale.

«Elena aspetta!» urla Alessia correndomi dietro.

«Che c'è?» chiedo continuando a scendere.

«Dobbiamo proprio lasciarli qui così?»

«Hai altra scelta? Loro hanno una vita completamente diversa dalla nostra, non possono seguirci ovunque»

Arrivo nel parcheggio sotterraneo e chiamo due taxi.

«Tra quanto arrivano?» mi chiede Federica.

«Una decina di minuti se non c'è traffico» rispondo seria.

«Dici che non li vedremo più?» mi domanda Emanuela.

«Non lo so..» ammetto.

Non ho ragionato molto sul fatto di andarmene via, sto agendo d'istinto e tutto si muove così alla svelta. Ora voglio solo allontanarmi, lasciare che a situazione di tranquillizzi, torni normale e tutti si dimentichino del concerto.

Miriam non si vede, eppure le ho detto che ce ne andavamo.

«Dove andiamo?» chiede Pritibi.

«Non conoscete il posto, non lo conosce nessuno a parte me»

«Impossibile»

«Poco tempo fa ho comprato una villa molto fuori dal centro abitato di Londra. Ho chiesto massima riservatezza riguardo alla cosa»

Osservo le ragazze e noto le loro espressioni tristi.

«Che avete?» chiedo.

«Insomma.. lasciare così i ragazzi.. non mi è sembrato molto carino. Sembri Maria, ci obblighi a fare le cose»

«Se non volete venire state qui» sbotto irritata.

 

Federica's mind

 

«Se non volete venire state qui» sbotta irritata.

Che le è successo? Non l'ho mai vista così. Veramente non le importa abbandonare i ragazzi come se niente fosse?

«Io vengo» dice Pritibi con un po' d'insicurezza.

«Anche io» dice Emanuela.

«Idem» alza la mano Daniela facendosi notare.

«Ok..» dice Alessia non molto convinta.

Io non dico niente. Sto davvero lasciando Zayn qui? Poi che farà? Tornerà a casa subito certamente.

I taxy arrivano, non ho più tempo per decidere.

Elena dice ad entrambi gli autisti il luogo in cui devono andare.

Elena, Daniela ed Emanuela salgono su un taxy mentre io, Alessia e Pritibi prendiamo il secondo.

Guardo fuori dal finestrino mentre usciamo dal parcheggio sotterraneo e noto i fans urlanti con cartelli e pensanti palloncini tra le mani.

Continuano a guardare verso le finestre delle nostre camere.

Forse è un bene che non ci abbiamo viste.

Il taxy è imbottigliato nel traffico dopo pochi secondi e solo dopo mezz'oretta riusciamo ad uscire ed a dirigerci più velocemente verso la periferia della città.

La vettura sfreccia per le strade ed io continuo a fissare Londra che a poco a poco scompare dalla nostra visuale.

Abbiamo fatto la cosa giusta?

«Che ne pensate?» chiede Alessia di punto in bianco.

«Preferisco non pensarci» risponde Pritibi triste.

Continuo a guardare fuori dal finestrino senza rispondere.

Cosa ne penso? Vorrei Zayn qui accanto a me, ecco cosa penso. Penso anche che la nostra band sta decadendo e non so se riuscirà a risollevarsi come prima.

«Federica?» mi chiama Alessia.

No, non voglio rispondere. È una domanda troppo difficile.

Scuoto la testa e lei capisce di non chiedermi più niente fino alla fine del viaggio.

Il paesaggio cambia sempre di più.

Dalla città magnifica che è Londra, ci troviamo immerse nella natura dove di tanto in tanto troviamo qualche piccolo centro abitato.

«Siamo arrivati?» chiedo all'autista.

«Non ancora» si limita a rispondere.

Dove stiamo andando?

La mia curiosità aumenta sempre di più. Ormai è da più di un'ora che viaggiamo.

Attorno a noi adesso ci sono solo alberi e prati magnifici. Più in là vedo un piccolo laghetto.

Dopo circa quindici minuti il taxy si ferma davanti ad un cancello enorme.

Wao.

Elena, nel taxy davanti al nostro, esce dal mezzo e apre in cancello, forse con un codice.

Torna in auto e riprendiamo più lentamente.

Dietro di noi il cancello si chiude automaticamente.

Avanziamo in macchina per circa cinque minuti. Intorno a noi sempre e solo piante.

C'è una curva che gira a destra e dopo di che le piante si diradano e di fronte a noi appare una villa immensa circondata da un parco enorme.

Al limitare del parco ci sono altre piante, molto alte, che nascondono perfettamente l'abitazione.

I taxy parcheggiano e noi usciamo.

«È stupenda» dico con la bocca aperta.

«Trovi?» mi chiede Elena ma si vede che ne è consapevolmente soddisfatta.

«Mi prendi in giro? È fantastica» dice Alessia cominciando a correre per il vialetto che porta all'ingresso.

«Hey aspettami» urlo e mi metto a correre ridendo.

Questo posto è da favola.

Il portone è preceduto da due possenti colonne di marmo che sostengono una copertura.

Per un attimo riesco a dimenticare tutti i nostri problemi.

I taxy se ne vanno e le altre arrivano velocemente.

«Apri, apri!» batte le mani Daniela entusiasta.

Elena inseriste la chiave e poi digita velocemente un codice in un apposito dispositivo accanto alla porta.

Il portone si apre come per magia.

L'interno è ampio e spazioso. La prima cosa che possiamo notare è un enorme ingresso elegante e con una scalinata di fronte a noi.

Sia sulla destra che sulla sinistra si aprono delle stanze.

«Vi faccio vedere la casa» dice Elena sorridente.

Andiamo nella porta a destra e troviamo la sala giochi con ping-pong, biliardo, calcio balilla, video-games di tutti i generi, un gioco di ballo dove bisogna premere i pulsanti colorati in base a quello che appare sullo schermo, karaoke, giochi di simulazioni con le macchine ed altri.

È stupendo.

Elena chiude la porta prima che noi riusciamo a catapultarci dentro e passa a mostrarci un'altra stanza.

Andiamo dalla parte opposta, nella porta a sinistra che avevo notato all'inizio: qui si trova la cucina.

È spaziosa anch'essa, con due forni, due frigoriferi ed un moderno tavolo in mezzo alla sala con varie sedie.

Perfetto per fare colazione e cucinare.

Dalla cucina si apre una porta scorrevole da dove si entra nella sala da pranzo.

È immensa.

Un'enorme tavolo rettangolare che occupa i tre quarti dello spazio è al centro con tutte le rispettive sedie.

«In quegli armadietti cosa c'è?» chiedo curiosa.

«Tovaglie, tovaglioli, candelabri, candele, centri tavola di tutti i tipi, floreali eccetera» mi spiega Elena mentre continua a camminare.

Usciamo dalla sala da pranzo tramite una porta sulla sinistra e ci troviamo dietro la scalinata dell'ingresso.

C'è un ampio salone che entrando dalla porta principale non si nota. Un po' spoglio forse ma certamente accogliente.

La parete che dovrebbe corrispondere al retro della casa è completamente in vetro da cui si vede il giardino ampio e spazioso.

Elena apre due vetrate scorrevoli ed usciamo sulla veranda dove ci sono dei tavolini e sedie in legno con dei cuscini bianchi per renderle più comode.

È semplicemente.. wao.

Il giardino è ben tenuto con qualche albero qua e là.

Sulla destra c'è un'amaca e più in là sulla sinistra un'enorme piscina dalla forma insolita, non è rettangolare ma ha una forma arrotondata da cui si apre qualche forma più circolare.

Sulle sponde della piscina scavata nel terreno ci sono delle sedie a sdraio con degli ombrelloni.

Mi sembra di essere in un sogno.

«Datemi un pizzicotto ragazze, sto sognando» dice Alessia guardandosi intorno sognante.

«Benvenute nella casa dei miei sogni ragazze» dice Elena guardandosi intorno raggiante.

«Elena è stupenda» dice Emanuela.

«Devo ammettere che è fantastica» dice Daniela sorridendo.

«Bellissima» dice Pritibi.

«Perché ci hai portate qui?» chiedo.

«Penso che dovremmo staccarci un po' dalla vita che facciamo tutti i giorni. Isolarci un attimo e riflettere su quello che vogliamo veramente fare ossia se lasciare il gruppo o continuare» risponde.

«In questi ultimi periodi ci siamo staccate,come gruppo ma anche come amiche. Una volta eravamo unite, forti, pronte a ribaltare il mondo, a fare la nostra musica, stando sempre unite qualunque cosa fosse successa. Con tutti i nostri impegni praticamente è diventato stressante, il nostro sogno si sta frantumando e noi siamo esauste. Penso che abbiamo bisogno di una piccola pausa per stare insieme e riacquistare la forza e la determinazione che avevamo solo qualche anno fa» continua.

Ha ragione. Staccare un po' da tutto il casino che ci circonda e starcene un po' da sole ci farebbe bene.

«Abbraccio di gruppo?» propone Alessia.

«Abbraccio di gruppo» acconsente Elena sorridendo.

Ci abbracciamo tutte insieme formando un cerchio.

«Ce la faremo, perché noi siamo le Electronic Girls e vogliamo continuare ad esserlo nel migliore dei modi» dico.

Un urlo di gioia invade quella villa stupenda.

Era da tanto che non ridevo con loro, è una cosa stupenda.

«Vi faccio vedere le camere?» chiede Elena euforica.
«Certo!» rispondiamo noi all'unisono.

AUTRICE
Sì, lo so. Non aggiorno da un sacco di tempo, non sapevo come continuare sinceramente ma ora ho ritrovato l'ispirazione :D buona lettura <3 e grazie per le recensioni

  
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