3 giorni : un'attesa, ragionamenti. Harry venne trascinato con la forza alla taverna dove Hermione gli fece divorare tutto il possibile, fino a farlo andare in uno stato celebrale che si avvicinava al sonno. Insieme al proprio ragazzo poi lo fece salire su nottetempo, fino alla tana dei Weasley. Lì lo mise a dormire, spiegò velocemente la situazione a sua suocera, che andò in crisi di pianto e poi si addormentò sul divano. I 3 giorni dopo passarono lenti, tristi, come in una bolla. La routine quotidiana era semplice : George, Ron e il signor Weasley si alzavano presto per andare a lavorare, Molly cucinava fino a mezzogiorno e poi si chiudeva in camera, per piangere poco, pensare a sua figlia di più, Hermione lavorava e ragionava contemporaneamente senza riposarsi mai ed Harry... Bè, lui sapeva che Ginny si sarebbe fatta sentire ma aveva paura. Aveva la paura matta di scoprire che lei fosse davvero innamorata di Dean, paura di scoprire di non aver vissuto la classica storia dei fidanzatini felici. Il primo e il secondo giorno sarebbe inutile raccontarli , fu un succedersi di dormire, pensare, dormire ancora. Il terzo giorno sembrava proseguire uguale, ma così non fu. Verso le undici, Harry decise di avere ancora una dignità, si alzò dal letto, andò verso la cucina, lasciò un biglietto sul tavolo con le parole "non so quando torno, Harry." E andò fuori. Non sapeva che fare così decise semplicemente di smaterializzarsi e scoprire dive andava a finire. Ormai l'attesa durante la quale sperava che Ginny lo contattasse era diventata insopportabile. Ciaoooooo. Sono l'autrice e, incredibile ma vero, NON SONO MORTA!!!! mi dispiace tanto non aver avuto un secondo libero per pubblicare, ma ora cercherò di finire la storia. Baci, Epicme:)