Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: RiccioLilli    27/09/2014    2 recensioni
Erano partiti per un viaggio; erano stati lontani da casa per quattro mesi.
Quel giorno sarebbero tornati.
Ma erano cambiati.
Erano diversi, dal momento in cui quel fulmine era arrivato.
Genere: Commedia, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

ONE WAY OR ANOTHER

Roxie’s pov

Vagabondavo con le cuffie nelle orecchie, il volume al massimo.

Erano passati due giorni dall’… incidente… con Lottie e Niall.

Ero rimasta a dormire da Light. Avevo insistito per andare a dormire presto. La mattina dopo, me n’ero andata in silenzio.

Non avevo più parlato o visto anima viva se non mia mamma da quel momento.

Due giorni completamente vuoti. Non ero più abituata a stare da sola.

Mi ero limitata a starmene sdraiata sul mio letto, fino a quel momento.

Ero uscita per prendere una boccata d’aria.

Il vento era freddo e soffiava forte sulla città, facendo volare alcune foglie provenienti dalle querce del parco della città, strappate dal temporale che nel pomeriggio precedente aveva chiuso tutto il paese in casa.

Avevo lasciato la giacca a casa. Sentivo il vento nelle ossa, avevo la pelle d’oca, ma procedevo spedita verso una meta sconosciuta, incurante di tutto.

Volevo camminare fino a cadere a terra per la stanchezza, per il freddo, o per la solitudine.

La solitudine distrugge, silenziosa ma crudele. La solitudine, una volta che ti ha cambiata, non se ne va più. E io lo capii solo in quel momento.

Avevo creduto che mi avesse abbandonata, che fosse scappata via all’arrivo nella mia vita di Light. Ma era bastato un biondino a farla tornare, più forte di prima.

E così ero di nuovo sola. Sola, fredda.
Fredda, buia, grigia, inespressiva.
Vuota.
E sbagliata, come sempre.

Quando sei sola, sei sbagliata. Nessuno può stare da solo. Una persona giusta non è sola.

E io chi avevo? Una manciata di foglie portate dal vento.

Ripensandoci, mi sentii proprio come una di quelle foglie. Il temporale mi aveva strappata dal mio albero, e ora non mi restava altro che farmi trasportare dal vento, lontana, finché non fossi morta.

Le mie gambe continuavano, incuranti dei brividi di freddo che avevano iniziato a scuotermi.

Le lasciai fare.

Si fermarono solo quando arrivarono alla loro destinazione.

Avrei dovuto aspettarmelo. Ogni mio pensiero, ogni mio passo, ogni mia parola fino a quel momento erano stati rivolti a quel posto.

Una parte di me sapeva che ci sarei finita, in un modo o nell’altro.  

Il cancello era aperto, e avrei scommesso tutto quello che avevo, che molto non era, che anche la porta lo fosse, come sempre.

Il mio volto rimase inespressivo, indifferente. Il mio corpo bramava il calore dell’interno di quell’edifico. Ma alla mia mente non importava.

Non importava nulla.

Varcai il cancello del condominio di Niall in silenzio.

Silenziosa, impassibile, un’espressione vuota negli occhi, un muro di pietra ad avvolgere il mio cuore, impedendo a ogni mia emozione di farsi sentire, zittendo tutte le voci nella mia mente, trasformandomi nell’ombra di me stessa.

Harry’s pov 

La vecchia lampadina che illuminava la cucina di Niall ondeggiava lentamente, sospinta da un vento invisibile.

L’aria nella stanza era impregnata di tensione, la percepivo come un leggero solletico dietro il collo, un brivido represso che bramava di percorrere la mia schiena. La sentivo.

E sentivo la rabbia di Louis.

La leggevo nei suoi occhi, dietro l’apparente calma che cercava di mantenere.

Teneva le spalle dritte, rigide, e gli occhi color ghiaccio erano puntati su Niall, che cercava di fare il punto della situazione.

Zayn se ne stava seduto in silenzio, appoggiato con finta noncuranza allo schienale della sedia, ma i suoi occhi tradivano il suo nervosismo.

“… Allora Louis ha perso le staffe e non è riuscito a controllarsi.” Concluse il biondo, guardando il castano per una conferma.

Louis batté un pugno sul tavolo, facendolo tremare.

Con una tranquillità che non gli apparteneva, sussurrò: “Già, non sono fottutamente riuscito a controllarmi perché qualcuno continuava incessantemente a urlarmi contro quanto fossi un’inutile incapace.”

Sentii i suoi occhi infuocati di rabbia posarsi su di me.

“E hai dimostrato di esserlo, non riuscendo a controllarti” ribattei prontamente, stringendo i pugni.

Si alzò di scatto, rinunciando al contegno tranquillo.

“Louis, stai calmo” reagì veloce Niall.

“’Fanculo, a te, al controllarmi, alla calma! Scusate, scusate se non so controllare la rabbia, se sbaglio sempre, se combino disastri, se vi faccio incazzare, scusate se non sono fottutamente abbastanza per le vostre aspettative, per le tue aspettative, Harry! Ma, beh, dato che evidentemente non ne sono capace, potreste almeno tentare di aiutarmi, invece che urlarmi contro ogni volta come se fossi un cane che ha morso il suo padrone, come se ogni mio respiro fosse un errore, come se non provassi sentimenti…”

Mi guardò dritto negli occhi, i suoi erano velati di lacrime di rabbia.

“… Come se non fossi umano.”

“Ma non lo sei.” sussurrai quasi senza rendermene conto.

Gli occhi spalancati dei tre presenti mi fissarono.

Sapevo che non avrei dovuto dirlo. Sapevo quando gli avrebbe fatto male.

Si voltò e uscì dalla stanza, sbattendo la porta.

“Ci parlo io.” Zayn si alzò e lo seguì, con un’espressione infastidita stampata in faccia.

Il silenzio cadde nella stanza, mentre lo sguardo severo di Niall mi osservava come se fossi un bambino cattivo.
“Scusa.” sussurrai.

“Non so più cosa fare con te” sospirò, esasperato.

Lo guardai negli occhi.

“Lo so. Dico sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato. So di sbagliare. So di essere un peso.” sussurrai, chiudendo gli occhi con aria stanca.

“No… Stai tranquillo, okay? In un modo o nell’altro, andrà tutto bene.” rispose il biondo, con il suo solito ottimismo.
Riaprii gli occhi e sospirai: “Forse.”

Si alzò. Mi diede una pacca sulla spalla, per poi dirigersi verso la dispensa.

Emisi un altro lungo sospiro.

Poi, lo sentii.
Un rumore. Un lieve sussurro, una voce sottile e fragile.

In un modo o nell’altro andrà tutto bene.

Mi alzai di scatto e aprii la porta socchiusa che portava in corridoio.

Lei era lì, i capelli rossi raccolti in una coda e un’aria smarrita e terrorizzata sul volto.

“Che ci fai qui?! Stavi origliando?!” quasi urlai, tremante di rabbia.

Si voltò, cercando di scappare, ma la afferrai per un braccio.

“Rispondi! Cosa hai sentito?”

Non parlò, si limitò a fissarmi, in silenzio.

“Parla!”

“Anch’io.” sussurrò guardandomi negli occhi.

“Anche tu cosa?!”

“Anch’io sono un peso… Anch’io sbaglio sempre. M-Ma niente va mai ‘tutto bene’. S-So cosa provi, sai?...”

Strinsi i pugni e dissi, freddamente:“Non che non lo sai, tu non sai proprio niente.”

“So che ti piace.” continuò, ignorandomi.

Spalancai gli occhi e lascia la presa sul suo braccio:“Come scusa?”

Improvvisamente più sicura, parlò:“Conosco il tuo dolore, conosco quello che c’è nel tuo sguardo! So che stai fottutamente male perché non riesci a non pensare a Light, vedo come la guardi, vedo come guardi lei e Louis da lontano! Ti ho visto quel giorno al parco, nascosto dietro l’albero! Io so cosa provi! Non dirò che andrà tutto bene, perché non posso saperlo, ma…”

“Smettila, cazzo, smettila, tu non sai cosa provo, non sai proprio niente di niente, io sto benissimo così e non ho bisogno di una ragazzina depressa che cerca di darmi inutili consigli da femminuccia! Voi donne credete sempre di poter capire tutto, invece, beh, mi dispiace distruggere le tue speranze, ma non sai proprio un emerito cazzo.”
La interruppi, irato. Mi accorsi di stare involontariamente urlando solo quando la vidi sussultare.

Improvvisamente il suo sguardo divenne più freddo, più duro.

“Mi sbagliavo. Tu non sei capace di amare Light. Non era dolore, vero? Era solo freddezza. Solo un mucchio di stronzaggine. Ora capisco perché lei preferisce Louis. Sei soltanto un cretino insensibile.”

Si voltò, decisa ad andarsene.

Sentii quelle parole colpirmi come pugnalate. Avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ma quelle erano di certo le parole sbagliate. Le parole che avrei detto io.

“Ah, davvero?” sussurrai, fremendo di rabbia. Si fermò e mi guardò, in attesa che io continuassi.

“Insensibile? Davvero? Questo dimostra solo quanto tu non sappia proprio niente. Non puoi capire. Non puoi fottutamente capire quando io soffra ogni giorno, okay? Tu non sai! Non sai cosa ho dovuto sopportare! Non sai come sono stato costretto a lasciare la mia famiglia, la mia ragazza, la mia vita per farmene un’altra che non volevo! Non sai quanto mi manchi ogni dettaglio del mio passato, non sai quanto faccia male sapere che le persone che amo stanno vivendo la loro vita senza di me. Non sai un cazzo, quindi smettila con quell’aria dura da saputella e metti da parte la freddezza, perché sei solo una bambinetta egoista che fa male a sé stessa per non far male altri, eppure usa le parole come coltelli.”

Non mi importò delle lacrime che iniziarono a scendermi sulle guance, e neppure delle sue. E’ così che funzionava con me. Tu ferisci me, io ferisco te. Stiamo male insieme. Tanto che importa? Tutto fa male.

Wa. Eccomi qui, gente. Non ho assolutamente tempo di scrivere un bello spazio autore, quindi mi limito ad inginocchiarmi per chiedere il vostro perdono. Scusateeee. So di essere terribilmente in ritardo ogni volta, e non ho scusanti.
Devo passare subito ai ringraziamenti: grazie a cold_fire, Greta_foreveryoung, booksmydrug, swamy1007, wewereborntolove, peterpanmydrug e eightsvoice che come sempre commentano i miei capitoli. Davvero, vi ringrazio per tutto: senza di voi non avrei mai continuato questa storia. Vi voglio bene, e chiedo ancora scusa per il ritardo.
Grazie anche a tutte le lettrici silenziose! <3
A presto, Riccio


Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic

Pubblicità

Create your own banner at mybannermaker.com!
Make your own banner at MyBannerMaker.com!

‘Drugs and tattoos’ di eightsvoice

‘Le Rose Rosse’ di wewereborntolove

‘Leila Payne’ di givemelove_niall

‘Una vita sulle punte’ di cold_fire

‘Rompere il ghiaccio’ di AngelCruelty



 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: RiccioLilli