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Autore: sassafras    27/09/2014    2 recensioni
- Sono Frank Iero. - disse. La sua voce era roca, bassa e piatta. Le sue labbra pallide rimanevano leggermente socchiuse alla fine di ogni frase, - Sta mattina mi è stato detto che sono figlio della Morte ed è per questo che mi trovo qui. Piacere. -
Genere: Fantasy, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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.6.


La mattina dopo tutti notarono un netto miglioramento per quanto riguardava Frank. Durante la lezione di chimica, non appena la professoressa non li guardava, Gerard si prese la libertà di spiegargli mormorando della situazione di Ray. Gli sembrò giusto farglielo presente.

A pranzo si misero d'accordo e decisero che quel pomeriggio, alle tre e mezza, avrebbero fatto un giro tutti insieme, come facevano a volte i migliori amici.

Si sedettero sul prato del parco dietro scuola con dei pacchetti di patatine, dei biscotti e dei panini.

Frank li osservava mangiare, senza prendere parte.

Gerard non voleva insistere con lui riguardo il cibo per paura che perdesse la pazienza come quel giorno che era svenuto.

Dei ragazzi a una decina di metri da loro giocavano a calcio, bisticciando scherzosamente.

Il cielo era azzurro e la luce del sole li sfiorava appena attraverso le foglie dell'albero sotto il quale si erano sistemati.

Era una bella giornata.

-Patatina? - propose a bassa voce a Frank, mentre gli altri intraprendevano una discussione su un qualche videogioco.

Frank spostò lo sguardo su Gerard, con una strana luce negli occhi verdi. Prese la patatina ed esplose in un sorriso, rilanciandogliela indietro.

Gerard rimase a palmi rivolti verso il cielo, spiazzato, fissando la patatina che gli era atterrata sul ginocchio.

Frank si morse il labbro inferiore e prese a ridere. Aveva una risata meravigliosa. Una specie di gorgoglio che da basso diventava sempre più alto, quasi a trasformarsi in una risata femminile.

Gerard scoppiò a ridere a sua volta, ed era ben consapevole di avere una risata buffa ma non gli importò. Gerard, più che ridere, sembrava urlare vocali.

Frank rise più forte, divertito dalla singolare risata di Gerard Way.

Gli altri si interruppero solo per un istante, piacevolmente sorpresi.

Gerard gli rilanciò di rimando una manciata di patatine.

L'altro provò a restituirgliele mirando ai suoi capelli, ma Gerard si sollevò sulle ginocchia e lo bloccò al suolo tenendolo per i polsi.

Improvvisamente, sentì un forte dolore al naso insieme ad una superficie dura che sapeva di cuoio ed erba. Una pallonata. E delle imprecazioni e delle scuse.

Si lasciò cadere a terra, affondando un gomito nel suolo e l'altro in mezzo alle costole di Frank, le dita portate sotto le narici già bagnate dal sangue che scorreva denso e caldo.

Rotolò di lato per scendere da Frank.

-Oddio, scusa! Ti senti bene? - domandò una voce maschile, affannata.

-E' rotto? - chiese un altro.

-No. - borbottò Gerard.

Qualcuno gli sollevò la testa e gli chiuse entrambe le narici attraverso un fazzoletto, tenendole schiacciate. Bob.

-Così si ferma prima. - mormorò, - Siediti, se no lo ingoi. -

Gerard obbedì e si alzò a sedere dopo essersi accorto di stare già effettivamente deglutendo sangue. Ora gli veniva da vomitare. Restò con le mani appoggiate all'erba, lasciando che Bob continuasse a reggergli il fazzoletto mentre guardava in cagnesco i due ragazzi che lo avevano accidentalmente colpito con la palla.

-Ti sei sporcato la maglietta. - notò Michael con una smorfia.

-Mi dispiace. - continuavano a ripetere i due ragazzi.

Gerard cercò con lo sguardo Frank, senza riuscire a vederlo. Non si spinse abbastanza oltre da chiedere dove fosse. Sarebbe stato inopportuno. Dopo un po' che percorreva con lo sguardo la zona circostante, riuscì a catturare nel campo visivo Frank, che lo fissava, impallidito. Bizzarro che un morto si impressionasse per un po' di sangue, no?


La sera cenarono fuori senza Frank, che si congedò senza un vero motivo. Quando Michael e Gerard tornarono nel dormitorio si misero subito a letto.

Però Gerard non riusciva ad addormentarsi. Si rigirò sul letto, ascoltando il silenzio e chiedendosi se Frank stesse dormendo. Probabilmente la risposta era decisamente no. I suoi istinti e bisogni umani rimanevano in ogni caso ridotti, per quanto Frank si fosse potuto impegnare ad essere meno morto. Pensò forse un po' troppo a lungo a Frank. A come fosse improvvisamente entrato nella sua vita. A come, in così poco tempo, fosse diventato più o meno il centro dei suoi pensieri. A come gli interessasse qualsiasi cosa dicesse, qualsiasi cosa il suo viso lasciasse trasparire. E si interrogò sulla sua natura. Cercò di immaginare come fosse stato prima di morire. Come i suoi genitori dovevano piangere ogni giorno la sua morte, senza sapere che, da qualche parte, nel loro stesso pianeta, era ancora vivo.

Finì inevitabilmente fuori dalla propria stanza. Percorse le scale, cercando di indovinare a quale piano potesse trovarsi la stanza 57, quella in cui risiedeva Frank.

Finalmente la trovò. Secondo piano. Bussò alla porta. Nessuna risposta. Eppure, da sotto la porta si vedeva che la luce nella stanza era accesa. Per un attimo, si chiese se ricordasse male il numero della sua stanza. Strinse la maniglia e provò ad abbassarla piano. Aprì la porta, senza trovare alcun tipo di resistenza. Sorpreso, si affacciò nella stanza. E gridò.


Credette di non riuscire mai più a togliersi dalla testa quella raccapricciante immagine di Frank che lo aveva accolto nella sua stanza di dormitorio invece dei soliti occhi verdi vagamente annoiati. Nemmeno ora che lo osservava dormire con un ago nel braccio e un polso bendato sulle lenzuola bianche del letto dell'infermeria. E con il petto riempito dal sollievo di sapere che, nel suo essere morto, era ancora vivo. Pensò che finiva un po' troppo spesso in infermeria da quando aveva conosciuto Frank.

Non sarebbe mai riuscito a definire quante ore avesse passato da solo a osservare il viso addormentato di Frank illuminato dalla luce fredda della stanza sterile. L'unica cosa che sapeva era che, quando aprì gli occhi, il suo cuore mancò un battito.

Frank portò gli occhi su Gerard, con calma. Lo fissò, senza alcun genere di espressione nel viso pallido.

-Perchè l'hai fatto? - sussurrò Gerard, rabbrividendo mentre riposava gli occhi sul suo polso.

-Volevo vedere se avevo anch'io sangue in corpo. - spiegò.

-Beh, sì, ce l'hai, e se lo perdi rischi di morire sul serio. Sei felice, adesso? -

Frank inarcò un sopracciglio, guardandolo con diffidenza. - Perchè sei incazzato? -

-Perchè non voglio che tu muoia. -

-Perchè non lo vuoi? -

Gerard lo guardò, mordendosi un labbro senza sapere cosa dirgli. - Tu vuoi che io muoia? - azzardò infine, rivolgendogli un'occhiata di sfida.

-No. - rispose con voce ferma.

-Ecco, la cosa è reciproca. Non voglio che tu muoia per lo stesso motivo per cui tu non vuoi che io crepi. -

-Perchè ti stai innamorando di me? -

Gerard arrossì, e sentì un'ondata calda percorrergli la schiena. - Cosa? - balbettò, confuso.

-Io mi sto innamorando di te. - . Accennò un sorriso, senza aggiungere altro.

-Cosa? - farfugliò Gerard, allontanandosi appena spingendo la sedia indietro con un gran baccano.

Frank si alzò improvvisamente a sedere, rischiando di staccarsi la flebo di sangue. - Ti ho spaventato? - chiese.

Il cuore di Gerard martellava da impazzire, riempiendogli le vene di calore. Frank pareva ossessionato dalla paura di spaventarlo. Scosse la testa, respirando a fatica. - E' che... è... è così umano, da parte tua... innamorarti di me... -

-Sei stato tu a dirmi che sono più umano di quanto io creda. Guarda, ho anche del sangue che mi scorre nelle vene. - disse spostando un braccio per mostrargli la vena che la flebo stava nutrendo.

-Lo so, Frank. -

-Ho anche dormito. -

-Ho visto. -

Frank si ridistese lentamente.

Gerard si accorse che anche il suo petto si alzava e abbassava vistosamente.

-Sono vivo. - sussurrò Frank, sorridendo mentre gli occhi gli si inumidivano di lacrime, - Sono vivo. - ripeté.




















  
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