Josh’s POV
La vedo affacciarsi dalla finestra, la guardo mentre lei ha il naso per aria e ammira il paesaggio. È una ragazza strana, molto strana. . . alla festa sembrava sempre assorta nei suoi pensieri, ed ora sembra che stia sognando ad occhi aperti. Mi chiedo a cosa stia pensando. . .
Decido di aspettarla davanti l’entrata dell’albergo. Passano i secondi. Passano i minuti. Passano le ore. Finalmente la vedo, eccola là che sta per uscire. Voglio vendicarmi in qualche modo per avermi “scaricato” e voglio anche parlarle; chissà se rovesciandole “accidentalmente” il caffè sul vestito mi parlerà. . . ed eccola uscire dall’hotel. Le passo accanto, inciampo e le rovescio il contenuto del mio bicchiere sul vestito. Lei mi fulmina con lo sguardo ed io mantengo il contatto visivo con uno sguardo “dispiaciuto” ed intanto penso “mia cara, riuscirò a portarti a letto, costi quel che costi”.
- Scusami tanto, cercherò di fare più attenzione la prossima volta!
- Sempre se ci sarà una prossima volta. . .
- Tu sei quell’esaltato dell’altra sera?
- Esattamente, e, non sono un esaltato
- Nah, solo egocentrico
- Che parolone. . . comunque Nise, ti andrebbe di venire con me a prendere un caffè, dato che l’ho rovesciato tutto addosso? Ed anche per festeggiare. . .
- Festeggiare cosa? Scusa?
- Il fatto che sei stata l’unica ragazza in grado di scaricarmi così velocemente. . .
- Si, perché no?! Dopo tutto ti ho lasciato con un palmo di naso, è il minimo che io possa fare. . .
- Dammi dieci minuti, mi cambio e sono da te. . .
- Già, scusa ancora. . .
*10 minuti dopo*
La vedo un’altra volta attraversare la hall e venire verso di me, le sorrido e sorride anche lei. Rimango a fissarla finché non mi raggiunge e rimango a guardarla negli occhi con un certo senso di stupore, come un bambino davanti al suo cartone animato preferito. . .
- Forza esaltato, andiamo prima che cambi idea. . .
Nise’s POV
Sono rimasta allibita nel vederlo sotto il mio albergo, e sono rimasta allibita del fatto che mi abbia invitata a bere un caffè con lui. . . non ho accettato per pietà, ma perché ho bisogno di svago, dopo l’arrabbiatura di ieri e devo smettere di pensare troppo su tutto. Forse Chiara ha ragione, un po’ di svago non mi frebbe male. . . Perché no?! Magari Josh è un ragazzo simpatico. . .
- Dimmi Josh, quanti anni hai?
- Ne ho 20. . .
- Quindi sei all’università?
- No. . . sono stato bocciato, ho avuto dei problemi con i miei genitori e andare male a scuola è stato un modo per ribellarmi, però alla fine ci ho rimesso io. . . lavoro con mio padre, gli do una mano in falegnameria. . .
- Perché lo fai?
- Perché è l’unico modo che ho per fare soldi. . . voglio andarmene via da casa, il più presto possibile!
- Perché?
- ODDIO!!! Ma è il gioco dei perché?
- No, sono solo interessata a saperne di più. . .
- Beh, tanto per cominciare vengo da una famiglia cristiana, sono cresciuto con i principi cristiani e tutto il resto, mi hanno sempre imposto tutto questo, infatti partecipavamo ad ogni riunione e ad ogni culto la domenica. Molte volte io non volevo andare, ma i miei mi ci portavano con la forza, iniziai le scuole medie e vidi che i miei compagni fumavano, bevevano ed alcuni si drogavano, tutte cose che mi era proibito fare. Un giorno così decisi di provare, iniziai con il fumo, successivamente passai all’alcol, al sesso ed infine alla droga. Mi ricordo ancora la prima volta che mi fumai una canna, fu uno sballo, mi chiedo ancora perché mi è stato proibito fare tutto questo. . .