Serie TV > Prison Break
Ricorda la storia  |       
Autore: Ily18    07/10/2008    2 recensioni
[Spoiler 4^serie!!!]La storia inizia nella 3^serie, Michael è rinchiuso a Sona e Lincoln gli da la notizia che Sara è morta.
Michael reagirà male alla notizia e prenderà una decisione drastica.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lincoln Burrows, Michael Scofield | Coppie: Michael/Sara
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A/N: Ciao a tutti!
Questa storia l'avevo scritta verso maggio ed ero convintissima di averla già pubblicata qui su EFP, invece no! eheheh

Piccolo avvertimento: In teoria essendo nata molto prima della 4^ serie di Prison Break, questa storia non sarebbe spoiler, ma dato che le cose che leggerete in parte si sono avverate (sì, sono una veggente! eheh), vi segnalo la possibilità che questa storia sia spoiler.
Piccolo riassunto: La storia inizia nella 3^serie, Michael è rinchiuso a Sona e Lincoln gli da la notizia che Sara è morta.
Un altro avvertimento, Michael qualche volta potrebbe risultare un po' OOC, per lo meno credo! eheheh
Buona lettura!


“Michael, Sara è morta…” Le parole uscirono a fatica dalla bocca di Lincoln.

Era ormai una settimana che glielo teneva nascosto, che mentiva a suo fratello sulla sfortunata sorte della ragazza di cui Michael si era innamorato a Fox River.
Lincoln sapeva di aver fatto la scelta giusta nel non dargli subito la brutta notizia, dopotutto c’era la vita di suo figlio in gioco. Non poteva permettersi un calo di concentrazione e di determinazione da parte di Michael, non ora che la posta in gioco era così alta.
Ma d’altra parte, Michael meritava di sapere come le cose stavano andando veramente e ormai lui aveva esaurito tutte le scuse possibili ed immaginabili.
In quella settimana gli aveva raccontato di tutto: che la Compagnia non voleva più fargli avere notizie di Sara perché così lui avrebbe lavorato più in fretta al suo piano d’evasione; che aveva parlato con LJ che gli aveva detto che Sara stava bene; che Susan lo teneva aggiornato sulle condizioni dei due ostaggi.
Non sapeva veramente cos’altro inventarsi. Era ora che Michael sapesse la verità.

“Michael…” Ripeté Lincoln, cercando di ottenere più di un semplice sguardo perso nel vuoto da parte del fratello.

Lincoln capiva la sua reazione, anche lui aveva perso la donna che amava per mano della Compagnia e la cosa peggiore era che l’aveva sentita morire, senza poter fare nulla per evitarlo. Almeno a Michael era stata risparmiata questa crudeltà.

“Non può essere…” Disse finalmente Michael, incrociando per un secondo lo sguardo dispiaciuto di Lincoln, per poi abbassarlo nuovamente sulla fanghiglia ai suoi piedi. “Non possono averla uccisa, non…”

“Mi dispiace, Michael.” Disse Lincoln, cercando le mani di suo fratello attraverso la recinzione.

“Non possono averla uccisa. Sto lavorando per loro, sto facendo il possibile per tirare fuori di prigione un tizio che nemmeno conosco… Loro non possono averlo fatto…” Disse, continuando a scuotere la testa, come se stesse cercando di svegliarsi da quest’incubo.

“Sì che possono, Michael. Sappiamo benissimo con che razza di bastardi abbiamo a che fare e…”

“Non può essere vero!” Urlò Michael, interrompendo il fiume di inutili parole che usciva dalla bocca di Lincoln e dando un forte colpo alla recinzione, proprio dove poggiava la mano del fratello. “Stanno cercando di farmi impazzire per farmi evadere di prigione il prima possibile.” Disse Michael, iniziando un ragionamento contorto che solo lui riusciva a seguire.

“Credimi, purtroppo è tutto vero…” Disse Lincoln dispiaciuto, abbassando lo sguardo a sua volta.

“Uh?” Disse Michael, alzando velocemente la testa e fissando per la prima volta il fratello. “Come fai ad esserne così sicuro?” Gli chiese, aspettando una risposta. Quando Michael incrociò lo sguardo di Lincoln, che stava in silenzio, capì. Deglutì con fatica, aveva paura della risposta alla sua prossima domanda. “L’hai vista?”

Lincoln annuì, mentre continuava a tenere lo sguardo basso sulle sue scarpe. Non aveva il coraggio di raccontare i dettagli di quel giorno a suo fratello, l’avrebbero fatto soffrire ancora di più e quello era l’ultimo peso da aggiungere sulle, già cariche, spalle di Michael.

“Come…?” Chiese Michael, dopo un lungo silenzio.

Lincoln lo ignorò, cercando di scacciare dalla sua mente le immagini di quel garage e di quella scatola.

“Dannazione Lincoln!! Dimmelo!” Urlò Michael, mentre una guardia, richiamata dalle sue urla, gli intimò di allontanarsi dalla recinzione.

“Michael, non puoi chiedermi questo, non posso dirtelo!” Disse Lincoln, con un fare protettivo che solo i fratelli maggiori hanno.

“Ci sono tante cose che ti ho chiesto di fare e non hai mai fatto.” Disse Michael triste e sfinito, con un tono accusatorio nella voce. “Per una volta, fai quello che ti chiedo.”

“Devi capire che l’hanno fatto solo per farti evadere prima e se ora ti dico come sono andate veramente le cose, otterranno quello che vogliono.” Lincoln si fermò per un istante, sperando che il fratello lo implorasse di non andare avanti, ma ovviamente questo non accadde.
Michael doveva e voleva sapere, per cui Lincoln proseguì il suo racconto. “Subito dopo che tu e Sara vi siete sentiti per telefono, sono andato nel posto che lei ti aveva indicato, per cercare di salvare lei e LJ. Ma qualcosa è andato storto.” Si prese un attimo per prendere fiato. “Qualche ora più tardi, Susan mi chiamò al cellulare… Mi disse di andare in un garage perché… Lì c’era qualcosa per me.” S’interruppe. Non riusciva ad andare avanti, le immagini di quel giorno gli passavano ancora una volta di fronte agli occhi e lui non poteva fare nulla per scacciarle via.

“Cos’era quel qualcosa, Lincoln?” Chiese Michael, mentre continuava a fissare il fratello.

“Una scatola.” Gli rispose, evitando il suo sguardo.

Michael aveva intuito la direzione di questo discorso. Aveva intuito quale sarebbe stata la risposta alla sua prossima domanda, ma era più forte di lui, doveva sapere come gliel’avevano portata via. “Cosa c’era dentro?”

“Ti prego Michael, non…”

“Dimmi cosa diavolo c’era lì dentro!” Urlò, colpendo violentemente la recinzione col palmo della mano.

Lincoln lo guardò e Michael poteva notare delle lacrime che iniziavano a riempire gli occhi del fratello. Sapeva che questa conversazione era difficile per entrambi, ma doveva sapere cos’avevano fatto alla donna che amava.

“Dentro c’era…” Cercò di dire quella frase tutta d’un fiato, ma non ci riuscì. Prese un respiro profondo e infine, quasi in un sussurrò, gli disse la verità. “La sua testa.”

Michael lasciò che la mano, che qualche secondo prima aveva sbattuto violentemente contro la recinzione, gli scivolasse sul fianco. Lo shock di quelle parole lo avevano paralizzato.

L’unica cosa che gli era possibile fare ora, era fissare il vuoto e pensare a lei. Pensare a quanto lei avesse sofferto per colpa sua; pensare quanto lei sarebbe stata meglio se lui non le avesse mai chiesto di lasciare aperta la porta dell’infermeria; pensare a quanto avrebbe voluto svegliarsi nella sua cella e scoprire che tutto questo era solo un incubo.
La fede lo aveva sempre portato a pensare che, per loro due, le cose si sarebbero risolte nel modo giusto. Lui e Lincoln avrebbero aperto il loro negozio di immersioni, mentre Sara e LJ prendevano il sole e imparavano ad andare sul surf. E la sera, quando il negozio era chiuso, lui e Sara sarebbero rimasti tutta la notte a guardare le stelle dalla loro amaca, sorseggiando birra e parlando del loro futuro insieme, dei nomi che avrebbero dato ai loro figli e della splendida casa che Michael voleva costruire per loro due. Per non parlare dell’appuntamento che le aveva promesso durante la prima settimana a Fox River.
Ora tutto questo era semplicemente un sogno che non sarebbe mai potuto diventare realtà.

“Da quanto lo sapevi?” Gli chiese, mentre sentiva di non riuscire più a trattenere le lacrime.

Lincoln si sentiva uno schifo. Non c’era più niente che poteva fare ora, suo fratello aveva bisogno di starsene un po’ da solo per assorbire lo shock.

“Lo sapevi e non mi hai detto niente!” Gli urlò furioso, mentre Lincoln gli voltava le spalle per andarsene.

“L’ho fatto per proteggerti!” Urlò Lincoln a sua volta, avvicinandosi nuovamente alla recinzione.

“Stronzate! L’hai fatto perché hanno ancora LJ e non volevi che io mandassi tutto all’aria!” Disse Michael, battendo nuovamente il pugno sulla recinzione.

I due, sguardi bassi, rimasero in silenzio per qualche minuto, finché i singhiozzi di Michael non lo ruppero.

“Ho dato tutto per te. La mia vita, il mio lavoro, il mio sangue e in cambio ti avevo chiesto di salvarla.” Disse tra le lacrime. “Ti avevo chiesto solo quello.” Continuò, poggiando la fronte sulla recinzione.

“Michael…” Lincoln avrebbe voluto oltrepassare la recinzione e abbracciare forte il fratello, rassicurarlo che tutto sarebbe andato per il verso giusto, ma nemmeno lui ne era più tanto convinto. Sapeva che oramai tutto era cambiato.

“Tra qualche giorno evaderemo.” Disse, asciugandosi gli occhi con una manica della felpa ed ignorando il tentativo di Lincoln di tranquillizzarlo. “Tu avrai nuovamente LJ ed io tornerò negli States per consegnarmi alla polizia.” Continuò, girando le spalle al fratello, senza nemmeno dargli l’opportunità di controbattere.

Rientrò nel cortile di Sona, per poi raggiungere la sua cella. Alzò il cuscino e la trovò.
Prese in mano la foto di Sara e si sedette spalle al muro.

Il suo piano poteva attendere, tutto quello di cui aveva bisogno ora, era piangere.



A/N: Fine primo capitolo. Avendo già gli altri due scritti, non passerà molto prima che posti il continuo della storia! eheheh
Sperando vi sia piaciuto questo primo capitolo, grazie per aver letto e un grazie speciale a chi ha trovato il tempo di lasciare un commento e di farmi sapere che ne pensava!
Al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Prison Break / Vai alla pagina dell'autore: Ily18