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Autore: Vaniz    28/09/2014    0 recensioni
Antinomy, anche conosciuto come Bruno, ha dato tutto per far si che Yusei riuscirre a superare i suoi limiti e salvare il futuro. Ma a quale prezzo? Ora Bruno è risorto grazie al potere del Drago Cremisi, ma è mandato a salvare un'altra dimensione con l'aiuto di un ragazzo malato quanto lui di motori e di giochi di carte. Riusciranno Bruno ed il suo amico a salvare la Terra oppure falliranno, facendo scomparire il genere umano come nel futuro da cui proviene l'androide?
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Legami del Futuro
Capitolo 6. Il motore del futuro

 
“Ehi Andrea, che ne dici di un duello turbo?”
“Non dire sciocchezze Bruno, lo sai che non ho neppure una Duel Runner.”
“Aggiungi fino ad ora alla fine della tua frase.”
“Bruno, non è il momento di scherzare. Il motore Antinomy sta per essere lanciato si scala mondiale e sono veramente teso. Potrei iniziare ad insultarti.”
“Ok, testone. Vuol dire che se non credi alle mie parole crederai ai fatti.”
 
Erano passati alcuni mesi dall’arrivo di Bruno nel mondo di Andrea, e dopo il loro primo duello dove il meccanico era giunto alla conclusione che era giunto in quella dimensione per aiutare lo scienziato con il suo motore, entrambi avevano dedicato tutto il loro tempo alla realizzazione del progetto, e tanta fatica fu ripagata immensamente dopo poche settimane di lavoro. La conoscenza futuristica di Bruno e l’intelligenza di Andrea, unita ai fondi che il sindaco di Scintillarea aveva fornito, avevano dato un risultato ben oltre le aspettative.
“Un brindisi alla brillante coppia di ingegneri di Scintillarea! Che il loro futuro sia luminoso come l’energia Future Bonds!” Annunciò il sindaco alla cena indetta per festeggiare la nascita del motore Antinomy. “Lasciatemelo dire, ragazzi! Siete stati fantastici!” Aggiunse sorseggiando dello champagne.
“Tutto merito di Bruno, signor sindaco!” Lo corresse Andrea tagliando un pezzo della sua sugosa e tenera bistecca. “Senza il suo aiuto non avrei mai capito come non far esplodere il motore.” Disse felicemente lo scienziato addentando il pezzo di carne.
“Tutte baggianate, signor sindaco!” Intervenne Bruno, appoggiando il bicchiere di gassosa che stava sorseggiando. “Se Andrea non mi avesse mostrato il suo progetto per il motore, starei ancora capendo come montarlo su un qualsiasi tipo di veicolo!” Esclamò entusiasta il meccanico, cercando di dare un po’ di merito anche al suo amico.
Il sindaco appoggiò il suo bicchiere e si pulì delicatamente le labbra con un tovagliolo, e ridacchiò. “Siete sicuri di non essere fratelli separati alla nascita?” Chiese scherzosamente il Primo Cittadino, lasciando perplessi i due.
“In che senso, scusi?” Dissero insieme, occhi spalancati, facendo ridere l’uomo.
“Niente ragazzi. Ora continuiamo a festeggiare. Abbiamo tutta la sera per chiacchierare.” Poi il sindaco si alzò in piedi.
Era un uomo molto minuto, assomigliava vagamente al Direttore della Sicurezza Lazar, e differiva unicamente per il colore dei capelli, un bel marrone lucente, gli occhi grigi e non indossava trucco.
“E per favore, chiamatemi…” Disse loro pronunciando il suo nome.
“D’accordo!” Risposero nuovamente insieme, per poi riprendere a parlare del più e del meno.
 
“Maledizione Bruno, domani notte abbiamo un aereo da prendere per l’expo mondiale di ingegneria. Son già teso per conto mio, dato che avrò anche io una piccola parte da presentare, e lo sai che l’idea di duellare su una moto mi aggrada parecchio! Non prendermi in giro!” Disse piuttosto seccato Andrea mentre il suo amico lo spingeva come una vecchia cassa nel garage.
“Non… Nnngh… Sto… Nnngh… Scherzand… Hoff! Puoi anche usare le tue gambe per andare nel seminterrato, lo sai?” Disse Bruno affaticato.
 
“Come signor sindaco? Dobbiamo volare in Germania per l’expo mondiale?” Chiese incredulo il meccanico mentre lo scienziato, accanto a lui sul divano, stava per esplodere dalla felicità.
Il Primo Cittadino era in conferenza video con loro, ed il suo volto era proiettato sull’enorme televisore del salotto. “Ho fatto il possibile per avere uno stand ed un’ora massima di presentazione con test dal vivo per la settimana prossima, quindi scrivetevi qualcosa e portatemi un veicolo con almeno due ruote che utilizzi il motore Antinomy. Lanceremo la nostra linea di veicoli il giorno prima dell’expo, con dei prezzi ridicoli che attireranno le masse. Poi nei primi minuti dopo il termine della nostra esposizione alzeremo i prezzi quanto basta per avere un piccolo guadagno a vettura, e finalmente usciremo dalla crisi energetica.” Annunciò fieramente l’Amministratore della Città.
Bruno era sorpreso da tanta determinazione per salvare il pianeta. “Mi permetta una domanda, signor sindaco.” L’uomo annuì. “Come mai ha così a cuore la crisi energetica del pianeta?” Chiese il duellante, incuriosito.
Il sindaco rise tristemente. “Ragazzo mio, una volta consumavo allo sfinimento i combustibili fossili del pianeta, pensando che lo facessi solo io e che quindi altri avrebbero riparato ai miei errori. Ma poi…” Qui il suo volto si incupì. “Ho visto cosa accadeva a causa dei nostri sprechi. Animali sconvolti dall’aumento delle temperature, città che pian piano dovevano mettere dei bordi di protezione per non essere sommersi. Gente morire a causa della fauna che moriva per i nostri sbagli.” E qui i suoi occhi si illuminarono con determinazione. “Decisi di smettere con quello stupido consumismo e di darmi da fare per trovare un modo per aiutare tutti, ma purtroppo il nostro caro Signore non mi ha concesso un cervello come i vostri, capaci di inventare e d’ideare, ma potevo ancora fare qualcosa per aiutare quelli come voi. Così, dopo innumerevoli studi e ricerche, ho trovato Andrea e con le mie conoscenze sono diventato sindaco di questa cittadina, avendo così una scusa per giustificare i fondi che, agli occhi della massa ignorante del mondo, venivano sprecati per la ricerca.” Poi il suo sguardo si ammorbidì. “Ma per fortuna, ho riposto bene la mia fiducia.” Andrea sorrise ed annuì, orgoglioso. “Ora scusatemi, ma devo andare. Scartoffie da firmare e tutto il resto. Vi lascio a pensare qualcosa per l’expo. Non deludetemi, ok?” E chiuse la connessione.
 
“Eccola, che te ne pare?”
“…Per la peppa e…”
“…la peppina, sì, lo so. Ma dimmi, ti piace?”
“Santo cielo, Bruno. È uguale a quella di…”
“Non uguale. È blu, la sua è rossa. Poi ha uno schienale diverso, uno schermo più grande, un motore differente…”
“Sì, ok, ho capito. Hai ragione tu.” Disse sarcasticamente il biondo.
“Andiamo a duellare?” Propose la chioma blu sorridendo e passandogli le chiavi.
“Spero tu sia pronto a perdere, Bruno!”
 
“Ecco qua! La mia parte è pronta!” Annunciò Andrea sistemando i fogli per la sua presentazione in un comodo quaderno ad anelli. “Tu a che punto sei?” Chiese lo scienziato, alzandosi e prendendo un bicchiere d’acqua.
“Ho terminato tutto ad eccezione della spiegazione della resistenza. Come spiego che abbiamo riprodotto un pezzo del mio motore? Non posso di certo dire Scusate! La mia moto ed io veniamo da Yu-Gi-Oh! 5D’s ed ho utilizzato un pezzo della mia fantastica moto alimetata ad Ener-D, accipicchia!” Esclamò esasperato Bruno, battendo la testa contro il tavolo più volte.
Il biondo sorseggiò lentamente, pensando ad una maniera per aiutare l’amico. “Ehi, ci sono!” Disse avvicinandosi alla presentazione del meccanico. “Accenna solo alla resistenza, giustificando l’assenza di spiegazione dicendo che è un segreto. D’altronde, tutti prima o poi arriveranno a capire come utilizzare Future Bonds, ma nessuno capirà per un po’ come fabbricare la resistenza! Quindi siamo coperti per molti anni ed inoltre quando…” E qui mise tra virgolette, gesticolando. “Scopriranno come produrla verremo acclamati come geni, andando oltre la nostra epoca per quanto riguarda invenzioni. Beh, io. Tu vieni dal futuro!” E rise.
Bruno ci pensò su, poi accettò la proposta dell’amico, e si mise a scrivere. Poi si fermò.
“Qualcosa non va, Bruno?” Chiese un po’ preoccupato Andrea.
“Mi spieghi perché non le abbiamo scritte a computer?” Fu tutto ciò che disse il meccanico.
Andrea spalancò gli occhi, ci pensò su e poi si diede una gran manata in faccia.
 
La strada montana di Scintillarea era deserta a quell’ora, ed era un perfetto campo d’addestramento per il giovane duellante turbo. La Delta Eagle di Bruno sfrecciò rapidamente sui versanti, seguita a ruota dalla moto di Andrea.
“Allora, per la prima lezione salterò i concetti di Mondo Velocità 2 e le carte magia Velocità, e passerò immeditamente al controllo della moto durante un duello. Poi, una volta diventato…” Qui il meccanico pensò ad un termine gentile per l’amico. “…accettabile…”
“Grazie per il sostegno, eh.” Disse sarcasticamente lo scienziato, ottenendo una risatina da parte dell’amico.
“…passeremo all’Accel Synchro ed eventualmente oltre, visto che possiedi una carta che va oltre l’Accel. Siamo d’accordo?” Chiese la chioma blu una volta terminato di spiegare.
“Certo capo! Ora dimmi cosa devo fare!” Rispose deciso il biondo, ottenendo un pollice in su d’approvazione.
“Iniziamo subito allora! Ricorda, se ti senti stanco, ci fermeremo e continueremo più avanti. Ora, la prima cosa che devi imparare è…”
 
Il sindaco di Scintillarea venne a prenderli in una semplice automobile sportiva, con la capotte abbassata data l’afa del tardo Agosto. Quella macchina era, ovviamente, alimentata a particelle energetiche. Il loro volo era previsto per le 23:15 con arrivo a Berlino per le 01:35, mentre l’expo cominciava alle 03:00.
“Sono le 21:30, l’aereoporto dista solo un’ora di distanza da Scintillarea ed avremo tempo anche per un cappuccino se vi va! Ora però sbrigatevi!” Incoraggiò il sindaco mentre i due si affrettavano a mettere dei semplici trolley da viaggio nel bagagliaio.
“Wow! E questa macchinina va con il nostro motore?” Chiese Bruno incredulo.
“Certo ragazzo! E non ha nulla da invidiare con le attuali ed obsolete automobili a benzina. Ed inoltre, non avendo costi di consumo, è un’affare! Certo, bisognerà revisionarla almeno due volte l’anno, ma per ora è il massimo che possiamo fare, giusto?” Disse loro, i quali annuirono.
“Poi ovviamente, dopo alcuni mesi da questo expo, potremmo vendere i progetti a varie industrie automobilistiche e lasciare che siano loro ad ideare motori sempre più efficenti.” Suggerì Andrea mentre si sistemava nel lato passeggero anteriore.
“A patto che noi rimaniamo i produttori di resistenze! E grazie per il posto dietro, almeno posso sdraiarmi!” Disse Bruno mentre si stendeva sui sedili posteriori.
“D’accordo ragazzi, affare fatto.” Accettò il sindaco ingranando la marcia e dirigendosi verso la loro meta.
 
La meta dove avrebbero scritto una nuova pagina nella storia della Terra.
 
Note dell’Autore: Ammetto che questo capitolo è stato molto difficile, ed era veramente diverso nella prima stesura. Poi ho optato per una versione più leggera e simpatica, e sono veramente soddisfatto del risultato! E poi adesso Andrea ha una Duel Runner! Sigh, ora dovrò aggiungere i segnalini e le magie velocità, ma chissene! Viva i duelli turbo!
   
 
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