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Autore: Cheonefer86    28/09/2014    2 recensioni
Una mini-raccolta di one shot brevi, intitolata “Giochi d’acqua e di famiglia”, senza nessun ordine temporale preciso tra di loro, che seguono l’altra mia raccolta di one shot “Un anno per amare”.
(Prima si intitolava "È sufficiente un anno per innamorarsi?" che era un titolo provvisorio che ho sempre dimenticato di cambiare ;D)
Non è necessario leggervi tutte le storie della prima raccolta, si capiscono perfettamente anche senza farlo, anche se, ovviamente saranno spoiler per l’ultimo capitolo di quella raccolta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Rating: per tutti
Genere: commedia
Personaggi: Severus Snape, Harry Potter, Ginny Weasley, Hermione Granger
Pairing: Severus/Hermione
Epoca: post 7° anno
Riassunto: Severus non aveva idea di come Harry lo avesse convinto ad andare al mare.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Parole/pagine: 680/2
Nota: La storia fa parte di una mini-raccolta di one shot brevi, intitolata “Giochi d’acqua e di famiglia”, senza nessun ordine temporale preciso tra di loro, mentre seguono l’altra mia raccolta di one shot “Un anno per amare” (la storia la potete trovare su
EFP oppure nel Gioco Creativo n°13 “Un anno di sorrisi per Severus (se scorrete nell’indice, dal 18 ottobre, trovate i vari capitoli)).

Non è necessario leggervi tutte le storie della prima raccolta, si capiscono perfettamente anche senza farlo, vi sveleranno solamente l’ultimo capitolo.

 

 

 

Giochi d’acqua e di famiglia

 

Mare

 

Mentre era sdraiato, cercando di non cuocersi al sole come un pollo arrosto, provò a ricordare come Harry Potter fosse riuscito a convincerlo a seguirlo in quella folle gita, ma il caldo gli aveva annebbiato ogni pensiero, anzi, sicuramente gli aveva fatto evaporare ogni libbra di cervello.

«È stato gentile da parte di Minerva tenerci i bambini, oggi.»

«Si sente un po’ come la loro nonna, ed io sono contenta che ne abbiano un’altra.»

Da quant’era che parlavano quelle due?

Aveva ormai perso il conto e non capiva tutte quelle chiacchiere: al mare non ci si andava per rilassarsi?

Oltre che per abbrustolirsi, ovvio.

Forse avrebbe addirittura preso fuoco, prima o poi, ne era assolutamente certo.

L’unica fortuna di quella giornata, era che i bambini erano rimasti a casa, per essere precisi, ad Hogwarts – “ma sempre di casa si tratta, alla fine”, pensò Snape – e Minerva McGonagall era stata così meravigliosa da prenderseli tutti per un’intera giornata.

Solo che faceva troppo caldo.

Lui era abituato al freddo e all’ombra dei Sotterranei e al vento fresco che soffiava quasi sempre nella loro piccola villetta, ma lì! Lì era troppo, troppo caldo e non c’era per niente abituato!

Sbuffò ripetutamente, ma tutto quello che ottenne furono le occhiatacce delle due donne e il respiro che era più caldo della sua pelle, mentre Harry lo guardava con assoluta comprensione.

“Maledetto te che mi hai trascinato qui per lamentarti come e più di me, e maledetto sia io per essermi fatto convincere!”

«Dovreste bere qualcosa» suggerì Severus alle due donne.

«Perché? Non abbiamo mica sete» spiegò Hermione per entrambe, in fondo avevano disparate bibite a portata di mano, se avessero voluto, gli bastava allungare il braccio e prenderle.

«Infatti, non mi riferivo alla sete, soltanto al vostro cianciare pettegolo che deve avervi asciugato la lingua.»

Harry si ritrovò a sghignazzare mentre le due donne, allibite, lo fissarono con sguardo truce, indispettite dal mago che le stava spudoratamente deridendo con il suo solito sarcasmo.

Il viso di Ginny assunse una sfumatura molto simile ai suoi capelli raccolti in uno chignon e, quando si arrabbiava, era meglio non stare sulla traiettoria delle sue fatture, soprattutto perché quel dannato costume non aveva tasche dove mettere la bacchetta.

«Io e Severus andiamo a fare una passeggiata» così dicendo, i due uomini sparirono, lasciando sole le due donne, prima che Ginny riuscisse ad afferrare la sua, di bacchetta.

«È strano vederti in queste vesti» gli disse Harry quando furono lontani, sulla battigia, con i piedi nudi accarezzati dall’acqua salata che si muoveva lenta sotto una leggera brezza.

«Non credo che questo straccetto possa essere considerato un abito» rispose, facendo sorridere il giovane mago, lui, invece, si sentiva veramente ridicolo, coperto solamente da un costume verde e argento che gli arrivava a metà cosce.

“Se non altro, la mia premurosa moglie ha scelto due colori normali, molto Serpeverde e non un rosso che acceca la vista come quello che ha Harry.”

L’acqua era calma, di un meraviglioso turchese e così trasparente che si potevano vedere i pesci nuotare intorno ai piedi, solleticando ogni linea di pelle: era una bella sensazione, e il fresco del mare pian piano fece sparire il calore che si era accumulato sul suo corpo.

«L’altro giorno ho visto Sarah dare un bacio sulla guancia a James.»

«Cosa?» quelle parole furono più fredde di una doccia gelata: non voleva assolutamente che sua figlia s’imparentasse con un Potter, e poi erano troppo piccoli per qualsiasi cosa!

L’avrebbe chiusa in casa fino a quando non fosse stata maggiorenne, poco ma sicuro!

«Anzi, veramente gliene ha concessi due o tre, non ricordo con precisione.»

A quelle parole, Severus perse l’equilibrio e cadde nell’acqua, inzuppandosi dalla testa ai piedi mentre Harry rideva sguaiatamente, senza nemmeno sforzarsi di trattenere le risa.

Snape si alzò, fradicio, lo squadrò malamente dalla testa ai piedi e poi si allontanò dalla riva: un bel bagno gli avrebbe spento tutto il furore che aveva accumulato, sperando che l’immagine di Sarah e James sull’altare, annegasse nell’acqua.

E poi era da tanto tempo che non faceva una bella nuotata.

 

 

 

   
 
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