Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Evil_Queen2291    28/09/2014    6 recensioni
[Traduzione] Emma è frustrata dal fatto che nessuno creda che Regina sia il suo vero amore. Così decide di affrontare la questione per dimostrare di aver ragione. Swan Queen
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Last Resort '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Snow White entrò nel bagno e si chiuse la porta alle spalle.
 
Ma non osò avvicinarsi alla regina.
 
Sapeva che la cosa che Regina odiava di più al mondo era apparire vulnerabile. Sapeva anche che esser piegata sul water della tua nemica era il massimo livello di vulnerabilità che si potesse raggiungere.
 
Così rimase semplicemente lì, guardandola – chiedendosi se Regina si fosse accorta di lei – se entrare in quella stata fosse stato un orribile errore. Si disse che non poteva semplicemente starsene seduta al confine, indipendentemente da quanto rischioso fosse cercare di avvicinarsi, quando la vita di sua figlia era in pericolo.
 
Dopo quella che le sembrò un’eternità, Regina si alzò, raddrizzandosi, mentre tossiva e cercava di riprender fiato, pulendosi la bocca in modo sgraziato. Lanciò a Snow uno sguardo che indicava senza dubbio la sua disapprovazione per aver invaso un momento così personale.
 
“Tieni” Snow ruppe la tensione, prendendo uno spazzolino e porgendoglielo. Regina osservò l’oggetto scetticamente, assumendo lo stesso sguardo perplesso che aveva ogni volta che qualcuno le mostrava gentilezza.
 
“È quello di Emma” spiegò Snow. “Giuro”
 
L’informazione fece rilassare Regina, che accettò il gesto. Senza dire altro, si avvicinò al lavabo, aprì il rubinetto, mise il dentifricio sullo spazzolino di Emma e cominciò a strofinare.
 
“Smettila di guardarmi in quel modo” sbottò Regina, dopo aver finito e sputato nel lavabo. Snow ebbe un brivido quando i loro occhi si incontrarono nello specchio.
 
“Così come?”
 
“Come se pensassi che sto per fallire”
 
“Non lo penso” protestò. “Non penso assolutamente che tu stia per fallire”
 
Regina sbatté lo spazzolino sul mobile, girandosi. “Tutti quanti lì fuori stanno solo a fissarmi.”
 
“Penso che sia quello che volesse Emma. Voleva che tutti fossero qui per vedere di persona.”
 
“Oh, è esattamente quello che voleva. Voleva metter su uno spettacolo. Ma, come spesso accade con lei, non ci ha pensato fino in fondo. È impossibile, irresponsabile e completamente idiota pensare che io, tra tutte le persone, sarò capace di farcela…di sistemare tutto questo.”
 
Snow cercò di non andare in panico di fronte allo sfogo. Emma era quella che sapeva come gestire Regina – lei, invece, era terrorizzata dall’idea di fare anche solo una mossa sbagliata.
 
“Hai ragione – è stata una decisione incredibilmente irresponsabile. E potrai dirglielo quando l’avrai svegliata.”
 
“Come si è permessa di non dirmi cosa stava pensando di fare? Che razza di persona fa una cosa del genere? Perché non me l’ha detto?”
 
Non poteva biasimare Regina per quelle domande – perché si stava chiedendo le stesse, identiche cose. Dove aveva sbagliato per fare in modo che Emma arrivasse a tanto? Al punto che sua figlia pensasse di non potersi rivolgere a sua madre?
 
“Penso che entrambe sappiamo per esperienza che l’amore alle volte offusca il buonsenso”
 
La verità di quella frase rimase sospesa su di loro – e fu seguita dalla vera ragione alla base della nausea di Regina. “E se non potessi salvarla?
 
“Lo farai. Lo sento.”
 
“Non ho potuto salvare Daniel. Non ho potuto salvare mia madre.”
 
Snow rabbrividì quando menzionò le due persone della cui morte era direttamente responsabile, cercando di allontanare il senso di colpa e di rimpianto. “Questa volta è diverso.”
 
“E se non lo fosse? Emma morirà perché ho avuto la sfrontatezza di dire ad alta voce che questo era vero amore – per averle messo quest’idea in testa.”
 
“No” disapprovò vigorosamente, assumendosi la responsabilità delle sue mancanze come genitore. “Emma morirà perché nessuno, me compresa, era disposto a supportarla.”
 
Aspettò che Regina urlasse, che fosse d’accordo con quella frase. Aspettò di esser chiamata falsa ed ipocrita. Ma quelle parole non arrivarono.
 
“Anche se la svegliassi, credi davvero che risolverebbe qualcosa?”
 
Avrebbe potuto mentire. Ma Snow comprese che il piano di sua figlia fosse compromesso a monte – provare che Regina ed Emma si amassero non cancellava tutte le complicazioni che quella situazione comportava.
 
“Non risolverà niente” ammise. “Ma almeno nessuna delle due perderà una persona che ama. Quella lista sta diventando troppo lunga.”
 
“Penso che non lo sappia? Io non posso perdere un’altra persona che amo. Non posso farcela – soprattutto se si dovesse trattare di Emma.”
 
“Allora non farlo. Non siamo costretti a perderla.”
 
“Forse non te ne sei accora…ma non è così semplice.”
 
Snow rimase momentaneamente senza parole – perché Regina aveva ragione – la loro vita non era mai stata semplice.
 
Ma, pensò, l’amore lo era. Regina non ci credeva – perché non aveva mai avuto la possibilità di viverlo.
 
Ma Snow l’aveva fatto – Snow aveva visto che quando tutto il mondo le stava crollando attorno – nulla importava se aveva Charming accanto a sé.
 
Tutto quello di cui aveva era fare in modo che la Regina Cattiva comprendesse che anche lei poteva farcela.
 
“L’altra sera, Emma è entrata in cucina e mi ha guardata con quest’espressione terribilmente solenne e mi ha chiesto ‘Pensi che Regina vorrà mai sposarsi di nuovo?’ ”
 
Che cosa?
 
 “Devi sapere…Emma non mi parla mai di te. Da quando mi ha detto della vostra relazione, facciamo entrambe in modo di evitare totalmente l’argomento. Perché non vogliamo litigare con lei e lei non vuole litigare con noi. Ma è venuta direttamente da me ed ha chiesto di te, come se ne parlassimo sempre. Ha cominciato a chiedermi di raccontarle di…di quando vivevamo insieme.”
 
“Te lo ha chiesto davvero? Perché?”
 
“Voleva sapere quanto fossi infelice.”
 
“Le ho già detto tutto”
 
“Non sapevo cosa dirle, onestamente. Così le ho solo chiesto, ‘Tu e Regina pensate di sposarvi?’ ”
 
“Cosa ti ha detto?”
 
“Mi ha detto ‘Dubito che Regina ci pensi, ma io sì. Credi che alla fine potrebbe farlo?’ Le ho detto che ero l’ultima persona sulla terra ad esser in grado di sapere quello che tu vuoi.”
 
“Capisco.”
 
“Ma ho mentito – so quello che vuoi. Tu vuoi un amore vero. È tutto quello che hai sempre voluto.”
 
“Dove vuoi arrivare?”
 
“Al fatto che tutto quello che Emma vuole sei tu. Per quanto contorto possa sembrare, pensa di essere d’aiuto in questo modo.”
 
“Allora ha bisogno di una definizione migliore di ‘aiuto’”
 
“Assolutamente sì. Ma adesso è in una stanza in fiamme in preda ad un dolore terribile. Non possiamo stare qui. Devi provarci e devi provarci adesso.”
 
“Hai ragione.” Concordò Regina, usando una frase che Snow non avrebbe mai pensato di poter sentire in vita sua. Ma la vittoria non aveva senso in quel momento. Era tutto privo di senso se non potevano salvare Emma. “Devo provare.”
 
 
 
Regina si sedette sul bordo del divano, avvicinandosi ad Emma.
 
Snow sperava che Henry scegliesse quel momento per esserle di supporto. Ma il bambino rimase in silenzio, chiaramente sotto shock e troppo preoccupato per accorgersi che sua madre aveva bisogno del suo incoraggiamento.
 
Snow lo sostituì, cercando di riempire un vuoto che sapeva di non poter affatto colmare. “Ce la farai, Regina”
 
La regina annuì, e Snow avrebbe giurato di aver visto una gratitudine sincera.
 
Regina prese un profondo respiro.
 
Si piegò in avanti e baciò Emma.
 
Snow afferrò la mano di David, mentre entrambi aspettavano impazientemente che Emma si svegliasse.
 
Ma quello che videro, invece, fu il corpo di Regina che cadeva in avanti, collassando su Emma.
 
All’inizio, Snow pensò che fosse un abbraccio – una felice riunione. Ma quando nessuna delle due donne si mosse dopo diversi secondi, Mary-Margaret corse da loro.
 
“Regina” girò la bruna e la scosse ripetutamente – rifiutandosi di credere che le cose potessero andare così male. Ma per quanto forte la scuotesse, Regina rimase immobile, esattamente come quando l’avevano trovata su di un freddo tavolo di metallo dopo ore di tortura.
 
Mamma?” la chiamò Henry, senza ottenere risposta. “Cos’ha che non va?”
 
“Cos’è successo?” chiese Neal, poggiando un braccio protettivamente sul figlio.
 
“Non capisco” cercò di ragionare David. “Anche Regina è maledetta ora?”
 
“No, non può essere” Snow se la prese con l’universo. “Non è così che funzionano le maledizioni del sonno!”
 
Ma quanto sono simili a Romeo e Giulietta” disse una voce familiare, proveniente dalla porta, facendo girare tutti contemporaneamente. “È davvero toccante, davvero.
 
David corse in avanti non appena realizzò che Rumpelstilskin era arrivato. Afferrò l’uomo dalla giacca e lo spinse con rabbia contro la parete. “Quale malato e contorto trucco hai usato su mia figlia, bastardo?”
 
Henry corse via dalla stretta di Neal ed apparve al fianco di Charming. “Cosa hai fatto alle mie mamme?”
 
“Parla” ordinò Neal. “Cosa diavolo hai fatto questa volta?”
 
 
 
Emma non aveva mai provato un dolore pari all’agonia di essere in quella stanza. Aveva già perso la cognizione del tempo – non sapeva più se era stata lì qualche secondo, minuti, ore, giorni, settimane, mesi o anni. Tutto quello che sapeva è che aveva bisogno che Regina la svegliasse. E velocemente.
 
Nel momento in cui quel pensiero le attraversò la mente, la donna che amava le comparve direttamente di fronte. Si passò la mano sulla fronte per la centesima volta, togliendo via le gocce di sudore. Era sicura che Regina non potesse esser lì per davvero.
 
“Ed ora ho anche le allucinazioni” dedusse Emma, mentre si avvicinava alla visione. Il suo braccio attraversò il corpo della sua partner, confermando i suoi sospetti. “Perfetto, davvero.”
 
“Non hai le allucinazioni, Emma.”
 
Regina?” fece un passo indietro, chiedendosi se la mente le stesse giocando un qualche scherzo. “Perché non posso toccarti?”
 
“Perché qui funziona così”
 
“Non capisco.”
 
“Non ci posso credere” la bruna esitò. “Non posso credere che ci hai fatto questo”
 
“Che diavolo è successo?”
 
“Ti ho baciata. Ed ora sono qui.”
 
“Com’è stato possibile?”
 
“Io…non sono sicura.”
 
Fu quell’ammissione che fece in modo che Emma accettasse che quella lì fosse davvero la sua Regina – la frase era stata pronunciata con la vergogna autoinflitta che sentiva tutte le volte in cui non poteva dare delle risposte.
 
“C’era ancora della maledizione del sonno sulle mie labbra o qualcosa del genere?”
 
“Il fatto che tu creda possibile una cosa del genere dimostra quanto sia ingenua sulla magia” la derise Regina. “Ed anche se fosse stata una possibilità, Neal l’avrebbe tolta quando ti ha baciata per primo.”
 
“Neal mi ha baciata per prima? E non è successo niente? Lo sapevo
 
“Davvero credi di essere nella posizione per vantartene adesso? Hai vagamente idea di cosa hai fatto? Non sono qui con un piano fantastico per salvarti, Emma. Hai incasinato le cose alla grande questa volta e non ho idea di come tirarci fuori di qui.”
 
“Regina, pensavo…”
 
“No, stai zitta” la interruppe, urlando. “Eri l’unica persona nella mia vita che non mi aveva mai manipolata – e l’unica che pensavo davvero non l’avrebbe. Sono davvero così entusiasta che tu abbia scelto un modo tanto teatrale per dimostrare che avessi torto.”
 
“Devi capire” la pregò Emma “Che non è questo che stavo cercando di fare. Volevo solo migliorare le cose per noi – per tutta la nostra famiglia.”
 
“Affidando a Rumpelstiltskin la tua vita?”
 
“Non mi sono affidata a lui – l’ho minacciato.”
 
“Sì, certo, ovviamente lui è chiaramente il tipo di persona che risponde bene alle minacce. Davvero credevi di poterlo ingannare? Probabilmente lui…probabilmente…”
 
“Cosa? Che cosa? Cosa ha fatto?”
 
“Una maledizione del sonno inversa” dedusse Regina. “Ti ha dato una maledizione del sonno inversa.”
 
“Cos’è una maledizione del sonno inversa?”
 
“Il tuo vero amore non ti sveglia, ma viene maledetto con te.”
 
“Ma che diavolo di incantesimo è questo?”
 
“Uno particolarmente oscuro e raro.”
 
“Ma questo significa…”
 
“Sì” mormorò Regina. “Quando Neal ti ha baciata, non è successo nulla. Quando ti ho baciata, sono finita qui. Non ci sono altre spiegazioni che non siano il vero amore.”
 
“Tu sei il mio vero amore” ripeté Emma ad alta voce – non poté fare a meno di sentirsi riscattata.
 
“Farai meglio a toglierti quel sorriso dalla faccia. Perché mi piacerebbe davvero ringraziarti con tutto il cuore per averci prenotato una luna di miele con tutte le spese pagate per l’eternità all’inferno. Onestamente, non dovrebbe sorprendermi. Finalmente abbiamo ottenuto il nostro lieto fine, a parte il fatto che è durato in totale dieci settimane.”
 
“No – troveremo una soluzione.”
 
“Non c’è nessuna soluzione da trovare. Rumple sapeva che il tuo piano avrebbe funzionato. Così ha trovato un modo per girarlo a suo favore. È quello che ha sempre fatto – e quello che farà sempre.”
 
“I miei genitori non gli permetteranno di vincere. Faranno un accordo. Faranno qualcosa. Non si arrenderanno.”
 
“Hai bevuto troppo Succo dell’Ottimismo Charming di recente. Quante volte credi che possiamo ingannare la morte?”
 
“Un milione di volte se è quello che dobbiamo fare. È la nostra specialità. Questa volta non sarà diverso.”
 
“Pensavo mi avessi detto che l’ottimismo di famiglia avesse saltato una generazione.”
 
“Mi sento molto più ottimista in questo periodo – forse sarà per via di tutta questa storia del vero amore. E poi, onestamente, se devo passare l’eternità in questo posto guardando la faccia di qualcuno, almeno è la tua.”
 
“Potresti smetterla? Ti dispiacerebbe per favore piantarla di fare battute in questo momento?”
 
Emma sospirò – il suo atteggiamento positivo non stava funzionando. Ma a lei serviva. Le serviva per sopravvivere. “Questo è il solo modo che ho per fare i conti con la paura, ok?”
 
Vide come la rabbia lasciava il viso della bruna. “Sei spaventata?”
 
“Pietrificata. Tu no?”
 
“Certo che lo sono.”
 
Mi dispiace” tentò Emma. “Ti amo e…pensavo che avrebbe funzionato.”
 
“Quando ti metti in testa qualcosa nulla riesce a fermarti dal fare quello che hai deciso. Pensi che non l’abbia capito? È per questo che sono così dannatamente furiosa con te. Perché questo è qualcosa che avrei potuto fare io; tu dovresti essere migliore di me.”
 
“Non sono migliore di te. Non lo sono mai stata.”
 
“Ti amo” le disse Regina con fermezza. “Mi dispiace non averlo detto prima.”
 
“Non volevo manipolarti. Sapevo che avresti provato a fermarmi. Non volevo…”
 
“Lo so, Emma. Lo so.”
 
“Lo giuri?”
 
“Lo giuro” annuì. “Ti fa male? Senti qualche bruciatura?”
 
“Un po’.” Emma fece spallucce, cercando di minimizzare.
 
“Non mi mentire.”
 
“Tanto” ritrattò. “Fa così male che vorrei piangere.”
 
“Questa è la ragione per cui questa maledizione è male puro – guardarti soffrire così… Non posso farcela. E tra qualche minuto, soffrirò tanto quanto te e dovrai guardare.”
 
“Quella notte sulla nave – è quello a cui stavo pensando da quando sono arrivata qui – per distrarmi.”
 
“Sul serio?”
 
“La stavo ripercorrendo nella mia testa.”
 
“Quando sei scesa sotto il ponte e mi hai trovata mentre mi nascondevo da tutti?”
 
“Sembravi così esausta” ricordò la salvatrice.
 
“Anche tu.”
 
“Sembravi così sconfitta.”
 
“Anche tu.”
 
“Beh…lo eravamo.”
 
“Questa è stata la scusa che hai usato per mettermi le mani addosso come hai sempre voluto fare.”
 
“Come, scusa?” la salvatrice sogghignò, felice che Regina volesse stare al suo gioco per non pensare alla loro situazione attuale.
 
“Mi hai messo le mani addosso quella sera.”
 
“Mi hai fatto gli occhi da cucciolo, versione Regina MIlls.”
 
“Le Regine Cattive non fanno gli occhi da cucciolo, Emma.”
 
“Uh, okay…ma tu lo fai.”
 
“Sei entrata nel mio letto!”
 
“Come diamine faceva ad essere il tuo letto? Era un dannato pezzo di legno con un lenzuolo”
 
“Non ti ha impedito di abbracciarmi.”
 
“Hai riscritto tutta la nostra relazione o lo hai fatto solo per la prima sera?”
 
“Non si tratta di riscrivere la storia, cara. Sei sempre stata tu quella che mi ha inseguita. Come in quel disastro di primo appuntamento.”
 
“Oh, andiamo, Regina. Non è stato un disastro!”
 
“Non mi hai nemmeno detto che era un appuntamento.”
 
“Quello non è stato colpa mia. Tutti gli indicatori erano lì.”
 
“Non avevo idea di quello che stava succedendo fino a quando non mi hai infilato la lingua in gola.”
 
“Certo, cosa alla quale ti sei decisamente ribellata a giudicare dal fatto che hai pomiciato con me per dieci minuti sulla porta principiale prima di renderti conto che avrebbero potuto vederci.”
 
“Okay,” Regina rise. “Su questo hai ragione. Non posso dire di aver protestato. E sono stata piuttosto felice di capire che era un appuntamento – dal momento che avevo già deciso quanto avevo apprezzato la tua compagnia. E sappiamo entrambe che non sono una persona particolarmente paziente quando ho deciso quello che voglio.”
 
“Questa relazione mi ha obbligata ad imparare ad essere una persona paziente.”
 
“È una frecciatina non-poi-così-sottile riferita alle cinque settimane e mezzo che ti ho fatto aspettare prima di fare sesso?”
 
“Forse – ma è decisamente valso l’attesa.”
 
Tu sei valsa l’attesa,” Regina abbassò la voce, tornando improvvisamente seria. “Tutti e 28 gli anni.”
 
 
 
“Emma mi ha chiesto di farlo.” Si difese Rumple mentre Charming continuava a trattenerlo al muro. “A dirla tutta, mi ha minacciata per questo. Non posso controllare le conseguenze delle sue azioni.”
 
“No.” Ribatté Snow. “So perfettamente quello che mia figlia ha chiesto e sicuramente non è questo.”
 
“Voleva stare con Regina – ed ora è con lei.”
 
“Vattene e basta.” Urlò Neal. “Come hai potuto fare questo alla madre di tuo nipote?”
 
“No” protestò Charming. “Non andrà da nessuna parte fino a quando non ci avrà detto come rompere l’incantesimo.”
 
“La signorina Swan starà benissimo – potete calmarvi tutti. Se vi ricordate, c’è un’altra persona in questa stanza in grado di svegliarla.”
 
“Io” realizzò immediatamente Henry. “Emma mi ha svegliato con il bacio del vero amore.”
 
“Esattamente” confermò Gold. “Il che significa che tu sarai il grado di svegliare lei.”
 
“Non finirà maledetto anche lui?” chiese Charming, protettivo.
 
“No – questa maledizione è così rara che si esaurisce al primo contatto di vero amore. Il ragazzo non verrà colpito.”
 
“Cosa succederà a Regina?” chiese Snow, ancora ansiosa.
 
“Temo, mia cara, che Regina sia tutt’altra storia.”
 
“È vero amore, giusto?” insistette. “Regina è stata maledetta solo perché lei è il vero amore di Emma?”
 
“Sì – e non puoi certo biasimare me per questa svolta degli eventi…dal momento che, come voi altri, non credevo che potesse esser davvero possibile, tra la Salvatrice e la Regina Cattiva.”
 
“Stai dicendo un sacco di idiozie. Sapevi quello che stavi facendo. Hai usato il piano di Emma per intrappolare Regina in una maledizione del sonno.”
 
“Se questo era un ‘grazie’, Mary-Margaret, sarò più che felice di dirti ‘prego’.”
 
“È l’altra madre di Henry,” Neal non riuscì a trattenere il suo disgusto.
 
“E la donna che mia figlia ama.”
 
“Se posso svegliare Emma,” si intromise Henry, “Posso svegliare anche mamma.”
 
Tutti gli adulti focalizzarono la loro attenzione su di lui. “Le vuoi bene?” chiese Gold.
 
“Ovvio che le voglio bene. È mia madre.”
 
“Ma il vero amore è la magia più potente di tutte – arriva dalla più forte e più pura forma di amore. Forse lo provi ancora per tua madre, Henry. O forse gli anni in cui ti ha manipolato lo hanno contaminato. Ma c’è sicuramente solo un modo per scoprirlo.”
 
“E se non potessi svegliarla? Morirà?”
 
“No, non morirà – ma soffrirà da sola per l’eternità.”
 
“Ma ho bisogno di lei. Ed Emma la ama – non possono essere separate in questo modo.”
 
“Beh, immagino che Emma avrebbe dovuto pensarci prima.”
 
 
 
“Sento che la mia pelle mi si sta sciogliendo addosso,” grugnì Regina. “Non posso credere che nostro figlio era lì.”
 
Emma sentì il bisogno di piangere al nome di Henry. “Non gli ho nemmeno detto addio.”
 
“Nemmeno io. Starà malissimo in questo momento. Era così disperato perché ti svegliassi.”
 
Emma pensò a loro figlio – il piccolo bambino che voleva solo un lieto fine. Questo era il suo tentativo di dargliene uno – e, fino ad allora, era stato un fallimento totale.
 
“Regina, aspetta un secondo.” Boccheggiò, chiedendosi come avesse fatto a non pensarci prima. “Ho svegliato Henry con il bacio del vero amore. Questo significa che anche lui può svegliare me?”
 
“Non ci avevo pensato,” gli occhi della bruna si illuminarono. “Questo…potrebbe funzionare.”
 
“Sapevo che c’era un altro modo. Ci sveglierà.”
 
Il sorriso di Regina si adombrò appena. “Sveglierà te.”
 
“Cosa? No, vuole bene ad entrambe.”
 
“Credo che Henry mi abbia a cuore. Ma vero amore? Dopo il modo in cui gli ho mentito? Non penso proprio.”
 
“Anch’io gli ho mentito. Ci vede nello stesso modo. Lo hai sentito – ha detto che era quello che abbiamo in comune. Ma non gli impedisce di volerci bene.”
 
Non ci vede allo stesso modo. Non sono una stupida. Non si fida completamente di me.”
 
“Non è vero. Ed anche se non potesse svegliarti – può svegliare me ed allora io sveglierò te.”
 
“Chi ha bevuto la maledizione non può svegliare nessun altro. Henry è la mia sola possibilità – e non voglio che ti faccia false speranze.”
 
“C’è qualche idiota in un castello da qualche parte che fa queste regole ridicole sulla magia? Perché, se è così, mi piacerebbe scrivergli una bella lettera.”
 
“Emma, ti prego.”
 
“Va bene, fai finta che non ti abbia detto nulla – non ti lascio qui.”
 
“Certo che lo farai. Henry non può perdere entrambe.”
 
“Non sarà da solo; ci sono i miei genitori.”
 
“Vuoi rendere l’eternità all’inferno dieci volte peggiore? Perché l’idea di quei due idioti che crescono mio figlio sicuramente ci riuscirebbe.”
 
“Gli vogliono bene – si prenderebbero cura di lui.”
 
“È fuori discussione.”
 
“Hai ragione, non c’è nulla da discutere. Non ti lascerei mai qui, non importa quello che dici.”
 
 
“Non hai scelta – non puoi impedire a qualcuno di svegliarti con un bacio.”
 
“Se mi dovessi svegliare e tu non sarai sveglia accanto a me, troverò un’altra maledizione del sonno e tornerò indietro.”
 
“Non pagherai il prezzo dei miei errori. Se Henry non può svegliarmi…è il mio karma…sarà il mio prezzo da pagare.”
 
“No, sei tu che non pagherai per i miei errori,” la corresse Emma. “Sei qui solo per colpa mia.”
 
Regina rise amaramente. “C’è molta più verità in questa frase di quella che credi.”
 
“Che vuoi dire?”
 
“Io sono qui a causa tua. Mi hai salvata – corpo ed anima. E se devo passare il resto della mia vita in questa stanza – bene, allora per me non ci sono problemi. Perché gli ultimi due mesi…Ho avuto più felicità di quanta ne abbia mai avuta in tutta la mia vita – e probabilmente più di quanta ne meriti.”
 
“Non provare a parlarmi come se mi stessi dicendo addio.”
 
“È solo una questione di tempo prima che capiscano che Henry può svegliarti. Sei stata la mia salvatrice. Ma se è il tuo momento di esser salvata senza di be…bene, venga pure.”
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Evil_Queen2291