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Autore: moonlight97    28/09/2014    1 recensioni
La storia è ambientata in Francia tra il XVI e il XVII secolo. Carlos, il protagonista, arriva a Calais, città portuale della Francia settentrionale, per affari; là tra amore, amicizia e un po' di mistero quella che sembrava essere iniziata come una semplice avventura spensierata si trasformerà in un qualcosa di molto più pericoloso e Carlos e i suoi amici dovranno mettercela tutta per spuntarla.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di Nuovo Insieme 




La mattina seguente fu interamente spesa tra i preparativi e la navigazione; nessuno dei due sembrava aver intenzione di parlare di quanto era accaduto la sera prima. Dopo alcune ore di navigazione, giunsero in un punto in cui la nebbia era fittissima e non si riusciva quasi a vedere ad un palmo dal naso. Carlos teneva costantemente sotto controllo la mappa: era infatti fin troppo facile perdersi in quella foschia. Ad un certo punto intravidero all'orizzonte il profilo scuro della costa, così continuarono a remare in quella direzione, col cuore che batteva a mille. Una volta giunti più in prossimità della costa, videro che una nave era lì ormeggiata. Carlos, dopo aver fermato l'imbarcazione, scattò in piedi all'improvviso per lanciarsi all'attacco.
“Carlos...” gli sussurrò la ragazza prendendolo per un braccio. “Ti amo.”
Il ragazzo le rivolse un ampio sorriso e la baciò delicatamente sulle labbra.

Elyse e Carlos salirono a bordo della nave, della loro nave, di cui Victor si era impossessato.
“Se quel tizio ha sciupato qualcosa,” commentò Carlos con ironia per smorzare un po' la tensione “Nick ucciderà prima lui e poi me per averlo coinvolto in questa storia!”
Elyse si lasciò scappare una risatina. Decisero di non separarsi: almeno uniti avrebbero avuto più possibilità di successo. Contarono una decina di uomini circa e questo non fece che aumentare le speranze in Carlos, che, pur non dandolo a vedere per non preoccupare troppo la ragazza, era abbastanza inquieto. Entrarono in una cabina a caso perché sinceramente nessuno dei due aveva mai pensato a dove poter tenere un prigioniero su quella nave. Era una cabina sottocoperta, che non avevano avuto bisogno di usare e che sembrava una delle più probabili. Tirarono un sospiro di sollievo quando trovarono Killian, legato ad un palo: il ragazzo era seduto, gli occhi chiusi e la testa inclinata da una parte. Elyse si precipitò da lui e gli prese il volto fra le mani, notando un labbro spaccato e un livido su una guancia.
Mio Dio! Che l'abbiano torturato?, pensò.
“Killian... Killian!” sussurrò “Stai bene?”
Il cuore di Carlos cominciò a battere all'impazzata.
Dopotutto ti ha detto che è non prova niente per lui, no?, si disse.
Carlos smise di pensare ai suoi sentimenti, quando vide che Killian si stava svegliando.
“Elyse... Devi fuggire di qui subito, prima che ti... vi torturino.”
Si corresse quando si accorse della presenza di Carlos nella stanza. Il giovane si staccò dalla parete contro cui stava appoggiato, emergendo dalla penombra; si avvicinò a Killian, sfoderò un coltello, unica arma che gli era rimasta, e si apprestò a tagliare le corde che lo tenevano legato.
Sentirono dei passi in prossimità della porta; Elyse si nascose dietro una scaffalatura di legno, mentre Carlos si buttava sotto un cumulo di panni. Dalla porta entrò un uomo sui trent'anni, non molto alto e paffutello, che teneva in mano una scodella con del cibo.
“Questo posto mi mette i brividi! Non vedo l'ora di tornare a Calais...” commentò l'uomo ad alta voce. Carlos, che voleva in parte divertirsi durante la sua rivincita, fece volontariamente un rumore che mandò in allarme l'uomo.
“C-Chi c'è?! Chi altro c'è in questa stanza!” gridò con la voce incrinata dalla paura.
Carlos lanciò una specie di risata malefica, rimanendo sotto i panni. Da piccolo si divertiva un mondo a spaventare i suoi amici con questi scherzi sostanzialmente idioti e fu contento di vedere che il suo 'talento' non si era arrugginito.
Mentre il tale non guardava da quella parte e gridava cose come “Palesati orribile creatura!” al muro, Carlos si alzò lentamente coperto di quei panni.
“CHI SEI?!” gridò quello sbraitando.
“Tua nonna.” replicò Carlos.
L'uomo rimase bloccato dalla sorpresa e Carlos colse l'occasione per mollargli un pugno in faccia talmente forte da mandarlo a terra semi-svenuto. Successivamente, Carlos aiutò Killian ad alzarsi ed i tre uscirono di lì, facendosi guidare da Killian per trovare gli altri.

“Vedo che te la sei presa comoda, eh!” commentò Nicholas mentre si massaggiava i polsi. “Sappi che, se hanno sciupato la mia nave, Edmund Van Khal sarà l'ultimo dei tuoi problemi, Carlito.
“Sono contento anche io di vederti” rispose l'altro sorridendo.

In meno di un'ora riuscirono a recuperare tutto l'equipaggio e si appostarono sul punte.
“Intrusi a bordo! Intrusi a bordo” gridò un uomo.
“Maledizione! Ma pare solo a me o questi tizi spuntano come funghi?!”
Era stato Remy a parlare e a prendere in mano la situazione. Stavolta lo scontro fu meno acceso ma almeno era alla pari. Tutti i nostri eroi combatterono agguerritamente e mossi dalla voglia di vendicarsi dello smacco subito la sera prima, però più di tutti si distinse, quasi inaspettatamente, Elyse. Due uomini le stavano davanti con aria minacciosa.
“Due contro uno non è leale.” commentò la ragazza mentre faceva roteare un bastone “dovreste essere almeno in tre per potermi battere.”
Ne allontanò uno, colpendolo con un calcio in pieno petto, e, mentre quello si riassestava, mise abilmente fuori gioco l'altro.
“Julien!” esclamò Carlos mentre teneva saldamente bloccato un avversario “Te l'ho mai detto che amo tua sorella?”
Dopo un momento di iniziale smarrimento l'altro replicò:
“Ma ti pare il momento appropriato?! Comunque, felicissimo per voi!”
“Be', meglio tardi che mai!”
Carlos si liberò finalmente dell'ultimo avversario: avevano vinto.

Legarono tutti gli uomini e s'impossessarono di alcune armi. Adesso, riuniti ed armati in maniera adeguata, erano veramente pronti allo scontro finale e a conquistare il meritato tesoro. Scesero sulla spiaggia. Per Julien e gli altri che erano stati fatti prigionieri fu bello sentire di nuovo la terraferma sotto i piedi. Carlos e Julien si misero in testa al gruppo, si rivolsero uno sguardo pieno di determinazione e si misero in marcia: presi da nuova grinta e da un rinnovato spirito di avventura, potevano già sentire il tintinnio delle monete d'oro fra le loro mani e vedere gli sguardi increduli della gente di Calais, una volta scoperto il vero volto di Van Khal.









Spazio Autore
Ciao a tutti! Mi scuso per il ritardo con cui pubblico, ma ho avuto una settimana abbastanza indaffarata.
Non so sinceramente che dire: la ciurma è di nuovo insieme e pronta più che mai a farla pagare a Van Khal e ai suoi tirapiedi. 
Ce la faranno? Non ce la faranno? Arriveranno altri plot twists? Tutto questo nella prossima puntata! (Per la cronaca: non sarà l'ultimo capitolo)

 

   
 
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