CINQUEMILA MINI
MANI
By Parochan
Un raggio di
luce li svegliò verso le sei di mattina.
Roxas si
ritrovò bloccato da suo fratello Sora che nel sonno aveva assunto una posa
molto equivoca, buttandosi
addosso all’altro.
Il biondo
riuscì a liberarsi dal moro solo dopo il quinto tentativo.
Si era
attaccato proprio come una piovra.
Si
alzò e, con indosso il pigiama, andò ad aprire la
finestra, facendo
entrare una leggera brezza settembrina. Il sole splendeva come se fosse
ancora
estate, ma il fresco della notte che ancora aleggiava
nell’aria lo fece pentire
di essersi tenuto il pigiama estivo sbracciato. Si girò e,
lasciando la
finestra ancora aperta, si avviò in cucina.
Axel era
effettivamente bloccato da più di un corpo.
Cercò
di liberarsi senza tanti convenevoli del frugoletto dai capelli
ramati con alcuni ciuffi rosso acceso, ma si rese conto di essere
bloccato
anche da una leonessa i cui capelli gli andavano nelle narici
facendogli il
solletico.
Eccoli
lì, i piccoli della tribù Uley.
Abbracciati al
loro fratello maggiore, il loro mito, il loro eroe,
dormivano come angeli, sebbene di giorno fossero il perfetto contrario.
Anche lui si
alzò e aprì la finestra e anche lui rimpianse di
non essersi
messo qualcosa addosso.
Così
anche lui andò in cucina, ma lì vi
trovò già qualcuno.
Un’ombra
della notte, i cui lunghi capelli scuri ricadevano sulla camicia
da notte di seta nera.
Stava suonando
una melodia straziante e al contempo inquietante. Nemmeno la
sua presenza la fece smettere di suonare; al contrario, vi aggiunse la
voce in
un lamento tristissimo di cui il rosso non capì nulla, ma
afferrò che si
trattava di quel requiem che da giorni diceva di stare imparando.
Lacrimosa.
“Lacrimosa?”
Sì.
La ragazza aveva annuito, mentre cantava la sua ninnananna alla notte
morente.
La sua sorella
minore aveva un suo fascino, non costituito dall’aspetto
fisico, ma dall’alone di mistero che lei stessa si ricreava
attorno a sé con i
suoi tarocchi.
Sapeva tutto
ciò che succedeva prima degli altri.
La mattina
dell’incidente, l’aveva trovata disperata in camera
sua, mentre
distruggeva le corde del suo violino suonando le più lugubri
melodie.
Axel non aveva
saputo prendere in mano la situazione. Aveva lasciato che si
accasciasse tra le sue braccia e facesse la sua terribile predizione.
La sua
prima. E due ore più tardi i loro genitori erano morti in un
incidente d’auto,
lasciando un’intera tribù di piccoli da crescere
in mano ad un quindicenne
spaventato.
Fu riscosso dai
suoi pensieri quando il violino smise di suonare e la voce
della sorella sfumò in un’unica nota lunga e si
spense.
“Oggi
renderanno il compito a Jèrémy.”
Eccola, la predizione del giorno,
fatta la mattina presto, per tutta la giornata.
“Come
è andato?” e Axel si lasciò prendere
dalla solita curiosità di
sbirciare nel futuro.
“Male.”
Lapidaria, la sua voce era ghiaccio. Improvvisamente si
addolcì e
aggiunse in un sussurro “…ma non glielo
dire.”
Il rosso
sbuffò. “Sì, sì, le so le
regole! Non cercare di cambiare gli
avvenimenti, quindi se oggi la giornata del Piccolo sarà di
schifo, non bisogna
dirglielo. Non sono io a dovergliela sciupare.”
Cantilenò come se fosse una di
quelle orribili filastrocche imparate alle elementari.
L’altra
distese le labbra in un sorriso gelido.
“Impeccabile.”
“Piuttosto…
what about me? Nulla di fresco?”
“ Lo
sai… Non posso.” Stavolta sembrava davvero
dispiaciuta, quasi tentata
di spifferargli il futuro.
“Non
importa.” Sospirò. “In fondo non
m’importava davvero. Il mio destino
me lo costruisco da solo”
Camminando per
strada con suo fratello, Roxas aveva imparato che lui non
aveva mai fretta di arrivare, anzi, si fermava ora qui, ora
là e ben presto
l’altro si era stancato di aspettarlo e, visto che lui aveva
sempre paura di
arrivare tardi a scuola, partiva molto prima.
Magari quel
giorno avrebbe incontrato
Rise tra
sé e sé, mentre camminava a testa bassa
osservando bene il cemento
del marciapiede.
Quella mattina
era deciso ad andare a scuola a piedi, magari rischiava di
salire su un autobus stregato che lo portava ad una scuola di magia!
Col cuore
leggero affrettò il passo, fino a quasi correre con la
cartella
che gli sballottava sulla schiena.
Axel
tirò un sospiro di sollievo, quando riuscì
finalmente a far uscire
tutti di casa.
Avrebbe avuto
bisogno di un guinzaglio per tenerli tutti. Già era stata
un’impresa far vestire Jèrémy con
vestiti un po’ meno da gentiluomo dark, il
che significava niente matita (che se ne faceva poi, un quindicenne di
andare
fuori conciato così?), niente braccialetti borchiati, niente
anfibi e niente
catene. Ma, nonostante tutto, riusciva sempre a mostrare il suo lato
oscuro.
Anche se oggi sembrava appena uscito dal film Funny Games che aveva
giusto
visto qualche giorno prima e il che significava un leggero
miglioramento.
Niente seguace di Zexion, per ora. Solo un Punk/EMO/Dark novello.
Giusto quello di cui aveva bisogno il mondo.
Anche far
mettere meno in mostra il seno a
Claire era stata un’impresa, visto che amava
particolarmente mettere in
evidenza i suoi siluri, oltre ai capelli tirati indietro come una
criniera che
le formavano un’aureola ramata.
In quel momento
i due stavano avendo il loro momento di “affetto
giornaliero”, che consisteva nel picchiarsi più
forte possibile, cosicché lui
stesso dovette intervenire per far tornare l’ordine. E poi,
cavolo, erano in
strada! Lo sapevano loro, che non voleva dare spettacolo alle
malelingue che
qualche anno prima avevano messo in dubbio la sua capacità
di tutore per il suo
fratellino e le sue sorelline.
E poi la
domanda di Jèrémy, a freddo, dal nulla.
“Pensi che la zia Roxanne
tornerà?”
Axel si
fermò di botto, colto a sorpresa dalla domanda.
Roxanne, la sua
Roxanne, l’unica ragazza che avesse mai amato.
Il suo angelo
moldavo. Colei che era scomparsa nel nulla, giustificando la
sua partenza con una lunga lettera che, condita con tante belle parole,
gli
diceva che tra loro due era finita. Così. Da un giorno
all’altro. Mollato per
un altro.
Tu ci credi al
colpo di fulmine Axel?
Era
così che aveva concluso la lettera.
No, Roxanne,
mia bella Roxanne, non lo conosco. Io mi sono innamorato di te
perché c’eri
sempre, perché l’averti accanto mi faceva amare la
condizione in cui ero. E i
bambini? Hai pensato a loro? Si erano affezionati a te.
Per loro eri
già zia, mamma e sorella.
Ti amavano
quasi quanto ti ho amata io. Ero totalmente dipendente da te, e tu ne
hai
approfittato.
Giocato.
“No,
non tornerà più.”
Spazio
dell’autrice:
Awwwww! Povero
Axel… ç.ç giuro che lui
sarà più idiota a partire dai
prossimi capitoli... *sisi* del genere “povero cretino
*patpat*” xD Scherzo!
Però un po’ più felice sì,
sennò poi lui, Roxas e Zexy diventano amici per la
lametta! X°DD
Red Robin: eeeh! Mia/o
caaaaVo/a! (continuo a mantenere l’incognita
del sesso…zizi)
Quanti
complimenti *^* *non se li merita*… secondo me nn avresti
detto lo stesso se
non ci fosse stata Caith… *sisi* *yee!!* x°D eppoi
mica è yaoi questa… ò.ò m
pare che lo shonen ai sia praticabile, per uno/a che nn gradisce
particolarmente lo yaoi (eeeh!)
Falcediluna: eeeh! *^*
grazie per la recensione… -O- comunque Zeku è emo
*sisi* (nel videogioco fa
finta di non esserlo XD) ma io manco c’ho la play2 e la play
in generale,
perciò mi sono rifatta con i filmati di Giul e
Fed… u.ù quindi Zexion è
emo. xD Comunque tu un tempo ti presentasti sul mio forum *zizi*
°O° (nn è ke
Save Point ti interessa ancora? xD xkè la iniziamo proprio
ora… yee!!)
Honeysenpai: Ommioddio! Ma
lo sai che io adoVo “By the way”??? *non ha ancora
recensito* ><
Sorramiiiiii! >^< Cmq sn onoratissima di essere recensita
da te u.u
Riguardo a Roxas… povero cucciolo, è decisamente
depresso <.< xDDDDD
Akuchan ho deciso di farlo piuttosto maturo, anche perché ha
sulle spalle un’intera
famiglia, ma farà abbastanza il fighetto in presenza di
Roxas (perché, quando
non c’è non lo è???
*ççç*) Riguardo a Nami devo dire che
proprio la odio… mi
pare un essere inanimato senza volontà propria
<.< *e con questo si
conquistò l’odio di tutti i fan di nami* Oh,
cribbio! xD
Fofolina: Oh,
faxy-chan!!! >///< Hai
ragione, in questa storia Rokuchan è un po’ OOC
(un po’??? NdTitus) si, un po’…
e poi tu che ci fai qui?! Torna su Holic! xD (ma certo che
no… NdTitus) in
questa fic sora ha un ruolo secondario, ma sarà determinante
in certi momenti
della storia xDDD In quanto alla mia beta… Sì,
lei è leggenda xD davvero, mi ha
corretto così tanta roba che se diventasse di dominio
pubblico sembrerei più
minorata di Roxas .____. xD In quanto alla misteriosa
veggente… vedrai che
accidente farò prendere a Roxas!!! xDDDDD
Diventerà ancora più minorato di
prima >*<
Ringrazio anche
quelli che hanno solamente letto (167 visualizzazioni!!!) e
anche quelli che hanno messo la mia storia tra quelle
preferite… molti di loro
hanno fatto e hanno attualmente in cantiere storie magnifiche che io
adoro e
seguo >///< (ma senpre senza recensire u.u NdTitus)
Ah…
a proposito… Titus è un mio personaggio su un
videogioco online
chiamato “Holic” (fofolina può
confermare xD) ed è un figo! *^* (Warrior level
20, modestamente u.u NdTitus) e mi aiuterà nello spazio
dell’autrice (perché una
minorata come lei non riesce a gestirlo NdTitus)