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Autore: Sarapia    29/09/2014    3 recensioni
Rose è una ragazza dalla bellezza sconvolgente che cerca di nascondere in tutti i modi questa sua bellezza. solo a casa si sente più al sicuro dai pregiudizi femminili e dalle desiderose occhiate maschili. Recatisi tutti a casa per le vacanze di Natale, tuttavia, viene riferita a lei e ai suoi cugini una particolare novità: le vacanze le trascorreranno tutti insieme, sì, ma non in famiglia, nè dai Potter. Da chi?? Ehhh, perchè volete gli spoiler? xD
il raiting può variare.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Non sono mai stata una persona violenta, tantomeno una che urla. Ma ciò che provai in quel momento andava oltre ogni altra cosa.

La migliore amica aveva una relazione da due anni con mio cugino e non me lo aveva detto.

La mia migliore amica era incinta, e non me lo aveva detto.

Scorpius si fece subito avanti, forse temendo che stavo per fare qualcosa di terribile, ma io rimasi impassibile. Anche troppo.

-Rose, ti prego, di' qualcosa!- esclamò Lia sull' orlo delle lacrime.

Ma cosa dovevo dire? Era lei quella che avrebbe dovuto parlare, non io.

-Rose, non fare così.- disse James facendosi avanti.

Lo odiavo. Odiavo la mia famiglia, odiavo la mia migliore amica.

Scorpius ancora mi stringeva il braccio; lo faceva per il mio bene, lo so, e non lo odiavo.

Indietreggiai disgustata dagli sguardi di Lia e James, quindi uscii fuori da Villa Malfoy.

-Rose!- mi urlò dietro Lia, straziata. La ignorai.

Scorpius fu vicino a me anche quando sbattei la porta alle nostre spalle e mi gettai sulla sua spalla a piangere. Non disse nulla, e gliene fui grata.

Forse non ero io quella che doveva piangere visto che non ero io quella incinta, nè tanto meno quella a cui erano volati i piatti a un soffio dal viso, ma mi sentivo pugnalata al cuore ed era un dolore atroce. La mia gola era serrata e urlai forte nella maglietta di Scorpius, contro i suoi addominali di ferro che mi avrebbero sempre protetta. Lo sapevo allora e lo so benissimo adesso.

Mi accarezzò i capelli rossi con gesti rassicuranti e io continuai a piangere, a urlare, a sfogarmi.

Ignorai persino i miei genitori quando ci videro. Mamma fu sul punto di farsi avanti, ma Scorpius fece un impercettibile gesto col capo che infastidì mio padre.

-Come si permette...?- lo sentii borbottare a mia madre. Anche lei non era contenta di quel gesto, ma pensando a tutte le bugie che c' erano tra me e i miei genitori a proposito di Scorpius, piansi più forte.

-Dopo parliamo, Rose.- disse mio padre a voce alta mentre fronteggiava Scorpius a testa altrettanto alta. Scorpius rispose a quello sguardo di sfida con la fierezza dei Malfoy, e aggiunse: -Se Rose non vorrà, non parlerà.-.

Lo ammirai per quel gesto perchè nessuno mi aveva mai difeso. Mia madre vedeva solo quel che voleva lei e mio padre spesso capiva solo ciò che gli faceva comodo.

-Come osi!- sputò mio padre faendosi avanti.

-Non ora, Rose sta male.- fece Scorpius imperturbabile mentre io non riuscivo a trattenere i singhiozzi. Proprio una stupida.

-Lo vedo. È mia figlia.- ringhiò quindi mio padre.

Smisi di singhiozzare temendo la risposta di Scorpius.

-E' la mia ragazza, se è per questo.- ribattè infatti e io sgranai gli occhi contro il suo petto, senza voler assistere alla reazione dei miei genitori.

Mio padre era troppo scioccato per dire una sola parola e corse in casa sbattendo i piedi, la bacchetta sfoderata. Non conoscevo le sue intenzioni e non le volevo sapere.

Sbirciai un poco e vidi mia madre con le labbra schiuse dalla delusione.

L' avevo delusa.

Un nuovo groppo in gola mi costrinse a gettarmi ancora tra le raccia di Scorpius mentre anche lei entrava in casa amareggiata.

-Io non volevo, io non volevo!- urlavo contro la sua maglietta.

-Non hai fatto nulla di male.-

-Li ho delusi.- gridai, le parole soffocate dal pianto.

Sapevo che mio padre era dietro la finestra a guardare; forse sperava ancora che fosse una messa in scena. Anche Lia e James ora ci stavano guardando, e ame non importava assolutamente nulla.

Scorpius mi allontanò dal suo petto e mi accarezzò il volto con entrambe le mani, costringendomi a guardare i suoi bellissimi occhi chiari.

-Tu non hai fatto assolutamente nulla.- scandì bene, ma sapevo che la nostra avventura sotto la doccia non fosse proprio nulla.

-Ti amo.- sussurrai. Non avevo mai detto quelle parole a nessuno, ma in quel momento erano le uniche che meritavano di essere dette.

-Anch' io.- si ritrovò a dire anche lui.

Mi baciò, ma non fu uno di quei baci spinti dalla passione. Inizialmente fu un bacio delicato, leggerissimo; solo il contatto tra le nostre labbra che sugellava il nostro amore.

Eravamo due anime unite l' una insieme all' altra. Eravamo la Cathrine e l' Heathcliffe senza desideri di vendetta.

Siamo amore.

Poi le nostre labbra si toccarono più intensamente, spinte dalla disperazione, e sfogai tutte quelle lacrime in un gesto più semplice e più intenso. Eravamo lì, in mezzo alla neve, a ignorare il freddo della Vigilia di Natale, a dichiararci un amore che ci avrebbe accompagnati per l' eternità.

Poi mio padre sbattè con forza la porta, la bacchetta puntata verso Scorpius.

-Toglile le mani di dosso.-.

 

   
 
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