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Autore: Gaia Loire    07/10/2008    4 recensioni
Raccolta di oneshot per la community fic100_ita

E’ il Salvatore che si è caricato il peso di un mondo intero sulle spalle, il pifferaio di Hamelin che dopo aver scacciato tutti i topi dalla città non ottiene alcuna ricompensa, ed è Giuda quando lo bacia e lui ricorda ogni cosa.

Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La morte non è niente di nuovo per lui, si dice, e sa di avere ragione prima ancora di aver finito di formulare il pensiero: capelli scuri, sale grandi, e forse che l’Imperatore non era una persona giusta? Responsabile? Tutto quello che si desidera da un padre, tutto quello che si teme in un Dio, e gli aveva insegnato che il più valoroso degli uomini non può sottrarsi ad un gesto spiacevole se le proprie idee lo spingono a compierlo. Che non c’è niente di disonorevole nell’accettare un compromesso per avere qualcosa che si desidera davvero.

E come suo padre ha compromesso qualunque cosa, neanche lui si è tirato indietro, ed ogni respiro che lei esala distesa nella pozza di sangue per terra è una piccola poesia, un riverbero di luce che danza sul viso di Lelouch, e lui è davvero un eroe perché non sta dicendo assolutamente niente--

--a parte che, naturalmente, non c’è niente da dire, non è la prima volta che qualcuno muore davanti ai suoi occhi e non l’ha neanche uccisa lui, quindi non c’è alcun bisogno di sentirsi così in colpa.

“Lelouch” dice lei, ed ogni suono che pronuncia scappa in fretta dai suoi polmoni prima che crollino su se stessi, bloccando le parole nel suo petto sanguinante.

“Non importa quante volte rinascerò…”

La sua mano è calda come il sole a mezzogiorno.

***

C.C. sembra una statua nella penombra, la runa sulla sua fronte sembra intagliata con uno scalpello, e anche mentre muore è bellissima. Quando chiude gli occhi è come se un velo impalpabile l’avvolgesse, storcendo la sua bocca in una smorfia tragica, ed i suoi capelli sono fili d’oro.

La sua non è propriamente una morte, ma un gesto allegorico, denso di un simbolismo così fitto che solo Lelouch riesce a scorgere.

E’ il Salvatore che si è caricato il peso di un mondo intero sulle spalle, il pifferaio di Hamelin che dopo aver scacciato tutti i topi dalla città non ottiene alcuna ricompensa, ed è Giuda quando lo bacia e lui ricorda ogni cosa.

A quanto pare non è l’unico disposto a scendere a compromessi per ottenere quello che desidera.

***

Quando Zero spara qualcosa si rompe, e Suzaku sa che non è soltanto il suo cuore.

Fra le sue braccia è ancora calda, e per fare prima scavalca i corpi degli Eleven che lei ha ucciso. Prova rabbia, amarezza e incredulità, e preoccupazione, perché lei non può morire, però se aprisse la bocca l’unica cosa che chiederebbe sarebbe perché?

E spera per lei che ci sia una giustificazione per quello che ha fatto, perché altrimenti nulla potrà salvarla dalla morte, neanche l’amore. Oltre il vetro lei apre la bocca e parla, ma lui non sente niente, e non gli importa comunque perché sta morendo.

***

Quando vede il suo collo reclinato all’indietro Lelouch ricorda qualcosa, ed allunga una mano per toccarla. Le gocce cadono nella pozza d’acqua e il rumore più bello del mondo non vale quanto il suono del suo nome.

La neve è bianca perché ha dimenticato il suo colore, e C.C. è mortalmente fredda.

***

“Suzaku…”

E, nello stesso momento in cui abbatte la barriera di dubbi che gli sta avvolgendo la testa e la voce di Euphemia raggiunge le sue orecchie, sa che lei pagherà per il crimine di Zero.

***

Quando sua madre muore è piccolo, ma non abbastanza da non capire. E’ un principe viziato, certe volte un tantino insopportabile, e suo fratello Schneizel dovrebbe insegnargli una volta per tutte che ci sono persone più furbe di lui al mondo.

Tuttavia non glielo insegna, e bastano il corpo di Marianne riverso sulla scalinata e il fantasma di quello che Nunnally era per indurlo a sfidare suo padre, con la consapevolezza che ormai neanche la morte può fargli più nulla.

***

Il suo scopo è puramente egoistico.

Non desidera salvare il mondo né liberarlo né regalarlo a qualcun altro--perlomeno non dopo che persino Nunnally è pronta a sparare su di lui. A ben vedere è probabile che il suo obiettivo non sia neanche il mondo, e probabilmente solo quello varrebbe la pena di quello che sta per fare. Quindi non c’è assolutamente alcun ideale da infrangere.

Suzaku accetta la spada che attende da sempre e sa che niente al mondo sarà gustoso quanto usarla contro chi ha ucciso la donna che amava. E se anche questa volta vorrebbe sapere perché, ha aspettato troppo per rischiare di rovinare tutto.

“Per favore” dice Lelouch, ma è totalmente superfluo che chieda.

***

Quando Euphemia cade, colpita dal proiettile, Lelouch ammette che è stata il suo primo amore.

***

“Non importa quante volte rinascerò, so che mi innamorerò sempre di te.”

E come può sopportare di morire un’altra volta ancora per amore? Sta sorridendo e la sua voce non trema neanche un po’ e sta parlando di rinascere e di morire e di rinascere e di morire e di rinascere e di morire come se fosse bello.

Tuttavia è bollente ed è stravolta e si vede che fa male. Non c’è nessuna grazia nel modo in cui finge di non sentire il dolore e il riverbero di luce si rompe a metà, offuscato dal riflesso del sangue scuro.

E l’ultimo respiro smette di essere poesia e diventa qualcosa di confuso e ingarbugliato, addirittura goffo nel modo in cui tende verso di lui, e Lelouch non capisce come ha fatto a ingannarsi in questo modo.

***

Quando Euphemia muore, per qualche istante Cornelia pensa di essere diventata cieca.

***

Il corteo ha quasi finito il suo percorso, e Lelouch e il suo cappello sono così facili da identificare che Suzaku non ha alcuna scusa. La maschera è così pesante che sembra trafiggergli le ossa e il mantello brucia sulla sua pelle.

Ed improvvisamente va, e se non fosse al corrente del piano penserebbe che Lelouch è davvero sorpreso e la pietà riempie il suo cuore, ma poi si ricorda che lui non ha avuto alcuna pietà per Euphemia e lei è morta innocente e per favore per favore per favore per favore--

--se Dio l’ha punita per qualcosa che non ha fatto, chi diavolo è lui per mettersi al suo pari?

Ed era così spezzata tra le sue braccia che forse anche se non fosse morta lui non sarebbe riuscito a riaggiustarla, e chi gli assicurava che il loro amore sarebbe stata una dolce rosa rossa?

Stringe l’elsa della spada e fa saltare la pistola dalle mani di Lelouch, ma per quanto si sforzi non riesce ad immaginare quelle stesse mani coperte di sangue.

E non può neanche sentire Lelouch perché è completamente coperto dal vestito da Zero, e vorrebbe sapere se è rimasto freddo fino alla fine. Però sente benissimo il proprio corpo bruciare, e la vendetta perde il suo sapore solo nel momento in cui assaggia quello delle lacrime.

***

“Non importa quante volte…”

Perché diavolo l'ha lasciata morire?

  
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