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Autore: Jen_Miller    30/09/2014    0 recensioni
- Che succede?
Jason non risponde anche se la mia domanda è più che legittima.
- Ehi, hai sentito?
- Succede che sei in un mare di guai. E anche io. – sorride e si passa una mano tra i capelli.
- Buono a sapersi.
Decido di non fare più la schizzinosa e mi siedo per terra, fregandomene della gonna corta. Jason segue il mio esempio senza aggiungere altro.
- Perché saremmo nei guai? Aspetta, lo so. Mhmm… una bidella assatanata mi ha buttato dalla finestra?
Jas fa una breve risata, un po’ isterica, ma vista la situazione è normale.
- Anche per questo. Abbiamo lasciato un manipolo di professori sotto shock dentro la scuola. Ci credono morti.
Ah, se è solo per questo.
- E ho lasciato il cadavere della bidella nella sala insegnanti. – lo guardo allibita – Certo, adesso si dovrebbe essere polverizzato ma i mortali vedono ancora un corpo morto. Cioè la bidella morta.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP.2: Rivaluto sensibilmente la cancelleria scolastica

Madison

Salve! Mi chiamo Madison Lewis, ho 14 anni e una vita da schifo. Vivo a New York con mia madre, una delle poche persone che mi vuole bene. Vado alla “Lion High School”, il college più brutto e noioso che esista. È una scuola di grande valore culturale ed è frequentata da alunni tutti pieni di brufoli, figli di ricconi e dunque straviziati. Che dire? L'unica persona normale in questa fogna si chiama Annabeth ed è la mia unica amica. A volte può essere un po' strana, ma per il resto è fantastica. Molti di quei vermiciattoli di questa scuola ci hanno provato con lei, ma sono tutti tornati pieni di lividi sul volto. Dice di essere fidanzata con un certo Percy Jackson e ogni volta che provo a chiederle qualcosa sul suo conto, lei risponde sempre: “Tranquilla, lo conoscerai presto”. Sono due anni che me lo dice e ancora non l'ho mai visto.

Questo è un giorno come tanti altri in questa orribile scuola. I bulli che fanno da angolo all'entrata dell'edificio stanno evidentemente masticando una gomma alla fragola e la puzza si sente fino qui. Come al solito mi lasciano entrare senza chiedermi niente. Merito di Annabeth. Vi spiego: poco dopo che iniziasse a frequentare questa scuola l'hanno assalita cercando di rubarle i soldi per il pranzo. Ma lei li ha stesi con due mosse di karate. Io ero lì vicino e ne sono rimasta molto colpita. Anche prima di questo episodio mi lasciavano abbastanza stare, perché sanno che a me non me ne frega niente delle loro botte. Per uno strano motivo quando poi mi vado a lavare le mani prima di entrare in classe non mi si vedono più i lividi e le ferite si sono già curate. Non so né per come né perché ma è così, e io sono felice di mettermi davanti alla vittima di quei ragazzoni e a prenderne di santa ragione. Lì per lì faceva male (a volte anche tanto), ma nel giro di cinque minuti era tutto di nuovo ok. Annabeth invece era più pratica: ti metti contro uno pi debole? Comincia a correre, che te ne do' parecchie.

Che dire? Questa è la mia vita.

Per iniziare la giornata in bellezza, la prima ora oggi è quella di arte. Mi metto di banco con Annabeth, come al solito, e tiro fuori il disegno da finire, quello città in prospettiva. Lancio uno sguardo a quello di Annabeth. È fantastico. La città potrebbe essere vera, per quanto è precisa anche nei minimi dettagli (come per esempio il raggio delle tubature dell'acqua attaccate alle pareti delle abitazioni). Secondo me Annabeth dovrebbe fare l'architetto o il geometra. Insomma, qual cosa del genere.

All'inizio Annabeth mi faceva delle domande strane tipo: “Sei dislessica? No? Ma come no?! Ma sei proprio sicura?”, oppure: “Sei iperattiva? Ah, finalmente qualcosa di normale! Mi pareva strano che non avevi neanche il deficit dell'attenzione...”, ma poi le è passata. Grazie a Dio.

Il professore passa tra i banchi a controllare come procede il lavoro. Fingo di essere molto impegnata a disegnare. A disegnare io faccio schifo. Sul serio. Cioè, in quelli tecnici o di ricopiatura me la cavo, ma il resto...

Il prof si ferma ad ammirare quello di Annabeth e le dice:

- Signorina Chase, è davvero molto notevole. Ma non bisogna soffermarsi molto sui dettagli come sta facendo. Deve essere più generale meno realistico.

Annabeth alza lo sguardo.

- Sta scherzando.

- No, mia cara, voglio solo dirle che il suo disegno non è quello che ho richiesto.

Oh- oh. Annabeth non è una che accetta le critiche. Cioè, almeno non quelle insensate.

- Professore, scusi, tra una settimana iniziano le vacanze estive, non mi faccia espellere anche questa volta...

- Ma non la voglio far espellere per così poco, signorina Chase. Le sto solo dicendo che il suo disegno è inappropriato e con troppi dettagli. In altre parole è uno schifo.

- Inappropriato?!- sbuffa esasperata- Le faccio vedere io che cosa vuol dire inappropriato!- e gli ficca una matita in un occhio.

Stavolta l'ha fatta davvero grossa. Mi aspetto da un momento all'altro che il professore si metta ad urlare di dolore. Invece dice solo:

- Ragazzi prendetevi una pausa. Annabeth, a noi due.

L'ha chiamata Annabeth e non Chase. Come mai?

Mentre mi alzo incontro il suo sguardo e vedo che non è impaurita, ma mi intima ad andarmene velocemente. Io faccio finta di non aver visto il suo sguardo ma accelero il passo. Sono piuttosto brava a fingere. Tutta la classe si avvia per il corridoio mentre io resto dietro la porta a spiare quello che succede nella stanza. Per fortuna nessuno nota che non sono con i miei compagni.

- Bene Annabeth. Non ho ancora capito chi è, ma ci sono vicino, moolto vicino- dice il professore con una matita in un occhio.

- Non lo prenderai mai. È sveglio, sai?

Il prof ridacchia.

- Già, più di quanto tu non creda.

Annabeth si blocca prima di pronunciare non so che frase e poi dice:

- Cosa intendi?

Ridacchia ancora.

- E' uno dei due. Al momento alcuni dei miei dovrebbero aver già catturato il primo. Con lui, avremo vinto a tavolino.

Annabeth estrae qualcosa da sotto la camicia. Un coltello. Ma che cos'è questa storia?

Il prof, da parte sua fa solo una smorfia e dice:

- Non volevo arrivare a questo punto.- e inizia a cambiare forma. Diventa un coso strano, tipo mezzo toro e mezzo uomo. Un Minotauro, mi dice qualcosa nella testa. Ancora non sapevo quante volte quella vocina mi avrebbe salvato la vita.

A quel punto Annabeth attacca (dico, ma sei matta?!) ma il coso la schiva e usa il suo slancio per farla volare in aria con una cornata (esiste come parola?). Lei fa un volo di cinque metri. È una cosa piuttosto strana, ma vedo tutto a rallentatore. Il Minotauro si mette sotto a lei (che ha il pugnale puntato in basso) così da infilzarla come uno spiedino quando cade. Ma io non glielo posso permettere. Scatto in avanti e, prendendo la prima cosa che mi trovo per le mani (una penna) e la ficco sull'attaccatura del collo del mostro che geme e si volta. Allora gli faccio lo sgambetto e lui cade con un pesce lesso. In quel momento cade anche Annabeth, ma con molto più stile e si rimette subito in piedi, mentre il mostro deve ancora capire che cosa sta succedendo. In quel secondo Annabeth gli taglia la gola e lui esplode. Evviva! Purtroppo non sono in vena di festeggiamenti. La matita fantastica di Annabeth rimbalza sul pavimento e io la raccolgo e la metto in tasca, per ricordo.
Ho così tante domande che potrei scriverci un libro (anche se sono sicura che nessuno lo leggerebbe). Faccio per farne una ad Annabeth che però mi ferma con un gesto della mano e mi dice:

- Vieni Mad, ti spiegherò tutto strada facendo.

- Ma dove stiamo andando?

- Al campo mezzosangue, la tua nuova casa.



Angolo autrici:

Salve, popolo di Sparta!
E' Jen Miller (Greece Lee) che vi parla (o che vi scrive, mettettela un po' come volete).
Ok, a parte scleri, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che lasciate tante recensioncine per far contenta una povera ragazza che ha tanti compiti *fa gli occhioni dolci (come quelli del gatto con gli stivali)*.
Comunque, ringrazio _angiu_ per la recensione e mi scuso se la mia amica Emma non ti ha risposto ma si scorda sempre di farlo (tranquilli, non succederà più!).
Grazie a tutti i lettori!
A presto!
Un bacio di cuore,

Jen (Greece) <3
   
 
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