Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Thar Aisling    30/09/2014    0 recensioni
Il Bene Supremo ha generato il Male Assoluto. Due progenie in eterno contrasto. Il potere della creazione prevarrà sui suoi stessi figli?
Tra magia e natura, mito e realtà, immergiti nel fantastico mondo di Gea e viaggia insieme ad Anam, Gran Sacerdote di Adoxia e ai suoi amici. Addentrati nella foresta di Yle-Dendrum e nei mondi oscuri resi cupi dalla passione umana. Scopri cosa nasconde Conca Arura e che cosa tramano gli Dei per l'umanità. In un mondo in declino dove anche la Natura è contro i suo figli, sarà l'uomo a prevalere?
"La Genesi si era conclusa. Conclusa con un’Apocalisse dettato dal destino, ma che avrebbe cambiato la storia di Gea e di tutte le sue forme di vita. Un viaggio, dove gli Dei avrebbero trovato poco spazio."
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Crack Pairing
Note: Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il sole stava calando e le ombre cominciavano ad allungarsi anche sul continente.

Il suono delle onde che si infrangevano sulla battigia,rendevano il momento del tramonto il suo preferito.

Una piacevole brezza accarezzò dolcemente I suoi capelli biondi; posandosi una mano sul viso, inizò a scrutare l’orizzonte con I suoi grandi occhi castani.

Amava rimanere nel silenzio, distante da tutto. La sua riservatezza non era certamente meno della sua risolutezza.

Zoros ricordava ancora. Erano immagini indelebili nella sua testa; immagini di una violenza innaturale, tanto forte che poteva ancora percepire l’odore del sangue e della morte.

Abbassò lo sguardo e rimirò la sua armatura: sebbene fosse stata riparata, essa lo accompagnava fin da quel giorno.

Quanto si era sentito fiero di quella armatura dorata! Quando divenne Cavaliere Scelto al servizio dell’Imperatore, sembrava che le angherie subite durante il suo status di Cadetto fossero un lontano ricordo.

Istintivamente, posò la sua grande mano sulla spalla destra.

-”Già, come dimenticare” soppesò mentalmente.

Sentiva ancora quel dolore lancinante, quando l’artiglio di Nyx passò attraverso la sua armatura come se non fosse che semplice tela.

-”Traditore!” sibilava il raccapricciante Uros.

Vedeva la scena come se fosse uno spettatore passivo.Ricordava di essere bloccato sotto il peso di Nyx e di non riuscire a muoversi; percepiva le forze scivolare via a causa di una profonda ferita che faceva perdere molto sangue. Sentiva il sapore di terra e ferro in bocca; la vista si stava ormai annebbiando.

Poi la luce. Una luce divina, indescrivibile a parole; pensava di essere morto.

Riemerse dai suoi ricordi improvvisamente. La luce era già scesa notevolmente perciò si incamminò per tornare al villaggio.

La bassa recinzione che divideva la spiaggia dalla strada, proiettava una sinistra ombra a terra.

Zoros la guardò con disgusto.

-”Sembra che tutto sia sinistro in questo villaggio”.

Si inerpicò per una piccola collinetta che nascondeva un piccolissimo villaggio costiero chiamato Nays.

Era una piccola comunità di pescatori che vivevano al limite della povertà in fatiscenti baracche che stonavano completamente con l’opulenza della Locanda Imperiale voluta dall’Imperatore.

L’enorme caseggiato era stato costruito lontano dal centro abitato e e sue pareti esterne erano interrotte solo da grandi balconi.

L’arredo di quella locanda era degno del palazzo reale: mobili in ebano finemente intagliati, tappezzeria di prima scelta e servizio di alta qualità.

Zoros attraversò la porta d’entrata, con tutto l’intento di chiudersi in camera con una di quelle ragazze comprese nel servizio.

-”Bentornato Sir Zoros!” prorruppe con voce stridula il Locandiere.

Il cavaliere si fermò e chiuse gli occhi stringendo I pugni. Non sopportava la voce di quell’ometto insignificante. Aveva un qualcosa di effemminato che faceva a pugni con la sua idea di virilità e, al momento, aveva in testa solo una cosa.

Fece un respiro profondo e si voltò verso il Locandiere.

-”Mi mandi a chiamare Genys. Le dica di salire in camera mia.” disse perentorio il cavaliere.

L’uomo al bancone si rabbuiò improvvisamente.

-”E’ arrivata una missiva imperiale per lei, Sir Zoros”.

E con le mani tremanti, allungò una busta sigillata con ceralacca.

-”Una missiva?” si chiese Zoros.

Era stato inviato dall’Imperatore in quel fetido buco di Nays senza spiegazioni, con la promessa di ricevere ulteriori istruzioni in seguito.

Senza proferire una parola, prese la lettera e salì con passo pesante le scale in legno che conducevano alle camere.

L’ultimo suono che udì il locandiere fu la porta che si chiudeva violentemente alle spalle di Zoros.

Alla luce tremolante di una candela, il viso del cavaliere era contratto in una smorfia di rabbia.

-”Segreti e ancora segreti…” disse fra sè “il capo delle guardie imperiali spedito per una missione di cui ignoro ogni cosa!”

Accartocciò la busta e la gettò sul suo giaciglio e, togliendo la sua preziosa spada dalla cintura, si sedette sul letto.

Si tolse tutti I paramenti con ineguagliabile accuratezza fino a rimanere con indosso solo gli indumenti intimi.

Si alzò e andò a rimirare la propria immagine al grande specchio.

-”Sono un capolavoro” esclamò, mostrando a sè stesso I muscoli guizzanti e quella piena viriità che, in qualche maniera, lo eccitava.

Fu allora che un timido bussare alla porta eccheggiò nella stanza; Zoros andò ad aprire e davanti si trovò Genys.

Una ragazza giovane, di rara bellezza e di rara bravura.

-” Prego, entra” disse Zoros

Genys entrò senza proferire verbo; raggiunto il letto fece scivolare a terra I suoi vestiti e rimase nuda davanti allo sguardo voglioso del cavaliere.

Lui gli si avvicinò e gli posò le mani sulle spalle guardandola intensamente negli occhi.

Poi lentamente si inginocchio, facendo scorrere le sue grandi mani sul corpo di lei.

Genys chiuse gli occhi, pronta per l’ennesimo supplizio della sua sua vita.

-”Ti prego, rivestiti” disse Zoros prorgendo I vestiti lasciati cadere.

Genys aprì gli occhi, incredula a quella rivelazione.

-”Rivestiti, ti ho detto!” disse alzando la voce

Con rapidi movimenti, la ragazza si rivestì e uscì dalla stanza.

Zoros si sedette nuovamente sul letto; per la prima volta qualcosa in lui lo aveva fermato nell’appagamento di un desiderio che era diventato ormai un’ossessione.

Dalla morte della sua famiglia, aveva vissuto come se non ci fosse un domani.

Ma un giorno l’Imperatore lo richiamò alle armi e Zoros decise che era arrivata l’ora di ricominciare a vivere, perdendo di vista I valori morali con cui era stato cresciuto.

Prese di nuovo in mano la lettera e la rimise in sesto come poteva; la ceralacca si era rotta in piccoli pezzi rossi che avevano macchiato le lenzuola.

Estrasse il foglio, lo dispiegò e lesse il messaggio.

“ Si ordina al Cavaliere Scelto Zoros, di partire con la nave marcantile che approderà alla piccola baia di Nays per il prossimo rifornimento. Direzione Isola di Alsos. Ulteriori informazioni verranno date una volta in partenza”.

-”Alsos?” pensò Zoros “comincio a capire perchè l’Imperatore ha mandato me”.

La storia si ripete. Zoros doveva andare al teatro della violenza, che sperava di non rivedere mai più ma che, in qualche modo, aveva a che fare con I piani segreti dell’impero.

SI sdraiò nel letto e chiuse gli occhi.; una miriadi di pensieri cominciarono a balenargli per la testa. Rivide il viso della moglie perduta e dei suoi due figli morti barbaramente prima di poter crescere e vedere il mondo. La lacrime cominciarono a solcargli il viso, fino a che il sonno non lo colse e pose fine alle sue sofferenze.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Thar Aisling