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Autore: FiammaBlu    30/09/2014    1 recensioni
Ho scritto questo romanzo molto tempo fa, si può dire sia stato il primo lavoro serio in cui mi sono cimentata. Ve lo propongo e spero vi divertirete anche voi a seguire i tre fratelli protagonisti della storia nelle loro avventure che li porteranno a crescere e a prendere in mano le redini della famiglia.
L'ambientazione è fantasy, inventata, ma segue le regole di D&D.
Sono 30 capitoli.
Il boia, che stava per tirare la leva della botola, si fermò guardandola. Sanie salì sulla piattaforma seguita da due soldati della Guardia Reale del Sultano. Indossava uno stupefacente abito bianco, quasi trasparente, che poco lasciava all'immaginazione. I capelli ricci e lunghi erano sciolti in una nuvola sulla schiena e indossava un paio di sandali bassi e ricamati.
Artiglio Rosso osservò ogni suo passo, la bramava e ammirava con lo sguardo e sorrideva della sua audacia. Sanie lo raggiunse, si asciugò le lacrime che scorrevano incessanti, lo fissò qualche istante, gli circondò il collo con le braccia sensuali e lo baciò profondamente.

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Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22. La Regina Ragno


L'interno della montagna era freddo e umido. Le parete gocciolavano acqua, il fondo era viscido e scivoloso. La prima parte della galleria era in discesa e si aprì su una caverna a volta con un piccolo lago sotterraneo. Annie e Erik andarono in esplorazione e tornarono dopo qualche minuto.

- C'è un'altra galleria dall'altra parte e non ci sono tracce fresche per terra - riferì Annie con Erik che annuiva.

Riempirono tutte le borracce disponibili e imboccarono la seconda caverna addentrandosi sempre più in profondità.

- Cos'è questo fetore? - chiese Kathe portandosi una mano al naso.

- Cadaveri... - disse Annie e si scambiò un'occhiata con Erik. Si mossero rapidi in avanti mentre Celia, Klod, Mark e Gwaine sguainavano le spade.

La galleria scendeva ancora più repentinamente fino a quella che sembrava una caverna larga e bassa che si perdeva nelle tenebre. Avevano una piccola torcia con loro e individuarono due gallerie, una a destra e una a sinistra ma non si capiva cosa ci fosse davanti. L'odore era persistente e faceva venire la nausea.

- Digli di venire - disse Annie al ladro. Erik si incamminò silenzioso, raggiunse il gruppo che lo aspettava e li guidò nella caverna.

Annie si era inoltrata nella grande caverna buia verso le due gallerie sulla destra. La seguirono a distanza e il fetore diventava sempre più forte. Gli indicò di attendere lì vicino alle due gallerie e insieme a Erik perlustrò tutta la caverna. Quelle due uscite erano le uniche disponibili.

- Non c'è altro passaggio, solo questi due - riferì Erik osservando le due bocche nere.

- L'odore sembra provenire da entrambe, quindi direi di sceglierne una e andar - disse Gwaine dopo una breve valutazione.

- Concordo ma fatemi controllare se c'è qualche impronta - disse Annie muovendosi rapida in avanti.

Celia si era domandata come facesse a cercare delle tracce sulla roccia nuda, non c'era terra lì né sabbia. Tornò dopo qualche istante col volto scuro e preoccupato.

- In quella di sinistra ci sono tracce di orso, molto grandi, mentre quella di destra sembra pulita - riferì la cercatrice.

- Allora andiamo a destra - disse Gwaine imboccando sicuro la galleria.

Dopo circa un centinaio di metri la galleria iniziò a stringersi e improvvisamente davanti a loro comparvero alcune enormi ragnatele argentee.

Erik si immobilizzò e Annie chiese silenzio. Si fermarono tutti.

- Abbiamo un problema - sussurrò la cercatrice guardandosi intorno. Gli altri si avvicinarono.

- E' una tana di aranee - sussurrò - Sono ragni grandi come pony, il loro veleno è molto potente, catturano le prede, le mettono nei bozzoli e le mangiano nel tempo... - spiegò brevemente. Erik era impallidito.

- Ti senti bene, amico mio? - gli chiese Gwaine sguainando lentamente la spada.

- No, io odio i ragni, profondamente - rispose il ladro quasi balbettando a bassa voce.

- Sono dei mostri, non ragni, uccidili e basta - consigliò allegro il Cavaliere.

- Torniamo indietro - suggerì lentamente Annie girandosi ma dalla galleria da cui erano venuti erano state tessute pesanti ragnatele che impedivano l'uscita.

Annie imprecò in modo così colorito che Gwaine e Mark alzarono un sopracciglio.

- Dobbiamo proseguire - disse a denti stretti - Avere della armi magiche sarebbe molto utile - aggiunse poi.

- La mia lo è - disse Gwaine sollevando la lama lucente.

- Anche la mia - aggiunse Mark.

- E le mie - disse Erik con un filo di voce mostrando le due lame ricurve.

- Bene - annuì Annie - Forse abbiamo una speranza - proseguì lungo il corridoio di pietra tagliando le ragnatele, aiutata da Gwaine e Mark. Celia e Kathe erano in mezzo e Klod e Erik chiudevano la fila.

- Da dove viene questo tuo terrore per i ragni? - Klod ricordava perfettamente la sua fuga dal granaio pieno di ragni giganti.

- Da ragazzino i miei cugini mi hanno riempito di botte, cosparso di miele e legato. Mi sono svegliato nella stalla, su una balla di fieno, completamente coperto di ragni, posso sentire ancora le loro mandibole succhiare il miele... - se possibile diventò ancora più terreo. Klod deglutì e rimase in silenzio.

- Arrivano, preparatevi - sussurrò Annie. Gwaine fece un cenno a Klod che si avvicinò, mormorò alcune parole e per un attimo la lama del giovane brillò.

- Per un po' sarà incantata anche la tua, non posso fare di meglio - si scusò il Cavaliere.

- La userò al meglio - gli strizzò l'occhio Klod.

Celia stava per lanciarlo sulla sua arma ma Mark la fermò.

- Faccio io mantieni i tuoi incantesimi e cerca di fare attenzione - le disse il Cavaliere. Lei accettò l'aiuto e lo ringraziò con un cenno della testa.

- Niente palle di fuoco qui dentro - aggiunse poi rivolto a Kathe sorridendo.

- Come il Sir Cavaliere comanda - rispose la giovane maga facendo un lieve inchino.

Uno sputo verde si appiccicò e colò dalla parete alla loro sinistra. Klod e Erik tennero le retrovie con Celia e Kathe, mentre Annie, Mark e Gwaine fronteggiarono i ragni che venivano dalla galleria.

Per fortuna lo spazio era ristretto e poterono facilmente tenere testa ai giganteschi ragni pelosi dal ventre giallo. Klod assestava fendenti e affondi ed Erik aveva l'incredibile capacità di fondersi con le tenebre per sbucare nei posti più impensabili ed affondare le sue lame letali.

Kathe evocò i suoi dardi magici ed uno strano incantesimo che permetteva a Klod e Celia di essere molto più veloci e letali. Il primo ragno di fronte a loro cadde, Celia si voltò e vide i due cavalieri e Annie fronteggiare due grandi ragni. Gwaine sembrava una furia e mulinava la spada con precisione e rapidità. Mark aveva gli avambracci coperti di sangue rosso e denso, Annie era arretrata e lanciava frecce ad una velocità impressionante, ognuna centrava il bersaglio.

Da ampi buchi nel soffitto che non avevano notato sbucarono le zampe pelose di due ragni. Sputarono la loro ragnatela dai ventri gonfi e gialli, catturando Celia e Annie. Riavvolsero rapidamente i bozzoli e scomparvero nelle cavità.

- Il soffitto! - gridò Kathe allarmata quando vide Celia scomparire. Erik sfilò le spade dalla gola del ragno che crollò a terra e si voltò appena in tempo per vedere un altro ragno scendere dal soffitto. Si gettò su Kathe rovinando a terra e Klod roteò la spada tagliando via il pungiglione da cui usciva il filamento appiccicoso.

- Grazie... - balbettò Kathe nonostante la caduta pesante, Erik la teneva ancora stretta fra le braccia. I due cavalieri si voltarono di scatto e compresero la situazione all'istante.

- Se si comportano come altri ragni e come quelli che abbiamo trovato in passato, porteranno le vittime nella loro dispensa, per mangiarle con calma, che di solito si trova nei pressi del nido della regina... - disse Klod affrontando un altro ragno.

- Andiamo a riprenderle - ringhiò Mark - Cominciamo col dare fuoco alle ragnatele - raccolse la torcia a terra che ardeva ancora e appiccò il fuoco alla prima grande ragnatela davanti a lui. Dall'altra parte c'era un ragno, che fuggì in un buco nel soffitto.

- Fate attenzione alla volta della galleria! - gridò Gwaine mentre procedeva rapido in avanti. Erik e Klod estrassero e accesero altre torce bruciando le ragnatele che bloccavano gli stretti cunicoli.

Cercarono di muoversi il più rapidamente possibile ma dovettero scontrarsi con altri ragni ed evitare di essere catturati. Le gallerie erano un dedalo di roccia e terra, piene di fosse coperte da ragnatele.

- Ma non finiscono mai? - domandò Kathe esausta appoggiandosi a Klod.

- Le ragnatele si sono infittite, ci stiamo avvicinando - fece notare il fratello indicando la galleria che si apriva sulla sinistra che ne era praticamente piena.

- Sarà già morta - sussurrò la giovane maga con voce rotta dal pianto.

- Non lo pensare neanche - Klod la scosse per le spalle, la mano sinistra sanguinava da un profondo taglio.

- Proseguiamo - ordinò Mark addentrandosi nella galleria. Incendiò le ragnatele e si aprì un varco con la spada. Dall'altra parte si apriva una caverna un po' più piena di anfratti e buchi. C'erano tantissime ragnatele e una tenebra intensa.

- Facciamo un po' di luce - disse Gwaine, ed evocò una sfera magica che illuminò una porzione più ampia.

- Per gli dèi... - sussurrò Klod osservando lo spettacolo.

Di fronte a loro si apriva una grande voragine, su cui era tessuta una ragnatela spessa e densa, dalla forma geometrica quasi perfetta. C'erano anche delle sorte di liane fatte di ragnatele avvolte, che pendevano dal soffitto roccioso a cui erano appesi enormi ragni pelosi dal ventre giallo e dalle lunghe zanne colanti veleno.

Nel centro della ragnatela era accucciato un enorme ragno nero, dall'addome giallo e arancio. Si alzò sulle otto zampe e li fissò con gli otto occhi liquidi.

- Non vi muovete - sussurrò Mark sollevando una mano. Stava già mormorando un incantesimo anche se Klod non vide accadere niente. Gwaine gli si avvicinò.

- Cerca di comunicare con quel ragno - sussurrò a voce talmente bassa che Klod dovette avvicinarsi.

- Non posso lanciare qualche palla di fuoco? - domandò Kathe a voce bassa e Klod la guardò male.

- Magari Mark riesce a convincerla - disse Gwaine non troppo convinto.

- Non sappiamo neanche dove siano Celia e Annie - aggiunse Klod.

- Secondo me sono là - il sussurro di Erik la fece sobbalzare. Seguì la direzione che indicava il suo dito e notò sulla destra della grande ragnatela c'era una sorta di cono fatto della sostanza bianca e appiccicosa, molto simile a quello che i ragni normali usano come tana. Erik fissò i suoi occhi in quelli grigi della maga e lei seppe cosa fare. Pronunciò rapida l'incantesimo di invisibilità e il ladro scomparve alla vista.

- Cosa fate? - chiese Gwaine sibilando.

- Salviamo nostra sorella e Annie - rispose pacata Kathe, confidando nelle tecniche e nell'astuzia di Erik. Klod strinse una spalla alla sorella per esprimere la sua solidarietà.

- Abbiamo ucciso molti suoi figli così per lei basteranno quattro di noi, due li ha già e ne vuole altri due - si intromise Mark, la sua voce un sussurro gelido.

- Dov'è Erik? - chiese poi sospettoso.

- Pensa che Annie e Celia possano essere tenute là - rispose Gwaine indicando discretamente il cono di ragnatela. Mark digrignò i denti.

- Non ci resta che dargli il tempo necessario per tirarle fuori... - si voltò e tornò a parlare con la regina ragno.

- Non posso tirarle fuori di lì - il sussurro lieve di Erik la fece quasi gridare.

- Se fai così mi fai venire un colpo! - ringhiò lei - Perché non puoi? -

- Sono avvelenate, non so neanche se sono morte o vive - poi si zittì. Kathe sbiancò e guardò Klod.

- Conosco un incantesimo per aiutarle neutralizzando il veleno ma dovrei raggiungerle, non hai un altro incantesimo? -

- Di invisibilità no ma la palla di fuoco sì... - rispose lei con sguardo truce. Gwaine la osservò per un istante.

- Se tocco la ragnatela per raggiungere la regina mi sentirà all'istante anche se non può vedermi... - sussurrò Erik dal nulla.

- Possiamo uccidere la regina ma non affrontare tutti gli altri ragni. Lancia il tuo incantesimo sul soffitto, incendia ogni cosa e non preoccuparti per noi, fai in modo che i ragni non ci raggiungano - le disse il Cavaliere. Kathe si illuminò.

- Non devi incentivarla così Gwaine... - commentò Klod e dall'aria accanto a loro uscì la risatina di Erik.

- Allora io cercherò di cavalcare, di nuovo, quello schifoso ragno... - sospirò il ladro, poi non lo sentirono più.

- Non vogliamo avvisare il nostro tenebroso amico lì davanti? - suggerì Klod indicando Mark.

- La sorpresa ci darà un vantaggio e lui comunque reagirà - Gwaine gli strizzò l'occhio e lanciò un incantesimo sulla spada di Klod mantenendo la voce molto bassa.

Kathe stava già terminando l'incantesimo, Klod si scostò leggermente e d'improvviso fu come se l'Abisso fosse risalito dalle profondità della terra. La palla di fuoco esplose sul soffitto, incendiando le ragnatele e facendo fuggire tutti i ragni, molti caddero carbonizzati, le zampe rattrappite verso il ventre.

La regina ragno sputò una sostanza verde e viscosa su Mark che ne fu completamente avvolto schiacciandolo a terra. Rapida si mosse in avanti pronta a ghermirlo ma si trovò a fronteggiare Klod e Gwaine che impugnava la sua spada bastarda a due mani.

I due guerrieri si lanciarono all'attacco sfruttando l'attimo fornito dalla regina ragno, mentre intorno a loro piovevano fiamme e ragnatele infuocate. Kathe evocò i dardi incandescenti e uccise due ragni che tentavano di raggiungere Klod e Gwaine e proteggere la loro regina. L'aria stava diventando irrespirabile, l'odore di carne carbonizzata era nauseante.

Un ragno fiammeggiante cadde sulla ragnatela al centro della voragine, distruggendola e precipitando nel vuoto. Le fiamme si stavano esaurendo e Kathe decise di cambiare posizione e cercare di colpire la regina con un fulmine. Trovò una piccola sporgenza e si riparò dietro di essa, si concentrò e richiamò il fulmine magico. La catena splendente e sfrigolante si abbatté sul posteriore del ragno peloso, che emise un lamento stridulo. Da quella posizione Kathe poté vedere Erik, appeso come un acrobata a uno dei filamenti che scendeva dal soffitto e che non si era incendiato. L'incantesimo era terminato e un gelo improvviso l'assalì.

Erik scese fino a che non rimase più ragnatela, poi si lasciò andare. Kathe trattenne il fiato e il cuore smise di battere per un istante, poi il ladro atterrò con grazia sulla congiuntura fra la testa e l'addome, le spade già sguainate.

Klod e Gwaine avevano reciso due delle zampe della regina e ferito gravemente gli occhi e la bocca zannuta per impedirle di sputare ancora. Quando videro Erik saltare in groppa al ragno, aumentarono i loro sforzi colpendo con precisione i punti vitali della bestia.

Dai fori nel soffitto giunsero altri ragni dato che le fiamme si erano ormai esaurite. Kathe si concentrò e un'altra palla di fuoco si infranse sul soffitto, i ragni fuggirono e alcuni presero fuoco e caddero a terra con tonfi sordi. Erik affondò ripetutamente le spade nel cranio della regina ragno che inarcò la testa e Klod e Gwaine affondarono le loro armi sotto la mandibola esposta. La regina ragno crollò al suolo e Erik saltò giù con un balzo agile, le lame delle spade lorde di sangue denso e scuro.

Kathe finalmente esalò il respiro e corse verso di loro. I ragni non si videro più, probabilmente scoraggiati dalla morte della regina.

- Tiratemi fuori di qui! - gridò Mark che si contorceva nella sostanza appiccicosa. Gwaine e Klod recisero i filamenti resistenti con le spade incantate e finalmente il Cavaliere fu libero.

- Ma cosa vi è saltato in mente! - ruggì con occhi infuocati passando lo sguardo da uno all'altro e fermandosi su Gwaine.

- Erik non è riuscito a tirare fuori dai bozzoli Celia e Annie, sono incoscienti, non c'era altro da fare... - ma non riuscì a terminare la frase, Mark si era già precipitato nella galleria sulla destra raccogliendo un frammento di ragnatela infuocato durante la corsa e gettandolo sul cono che ostruiva il passaggio. La tela bruciò all'istante e lui si gettò dentro.

- Tu guarda cosa non fa fare l'amore... - commentò Erik ridacchiando. Klod seguì il Cavaliere nel tunnel con Gwaine, Kathe e Erik. La roccia era annerita ma la breve galleria sbucava in una bassa caverna, completamente piena di ragnatele e bozzoli. C'erano tantissime ossa e scheletri di animali e uomini. Alcuni bozzoli erano gonfi e quando Klod entrò Mark aveva già tagliato via le ragnatele da uno dove si intravedeva il volto terreo di Celia, la spada adagiata a terra al suo fianco. Gwaine ruppe un altro bozzolo che Erik indicò rivelando il volto di Annie che aveva perduto tutta la lucentezza della sua pelle ambrata.

Entrambi i cavalieri intonarono lo stesso incantesimo che avrebbe dovuto eliminare gli effetti del veleno. Poi Mark sollevò la testa.

- Quanti incantesimi per curare le ferite gravi? - domandò all'amico.

- Uno - rispose Gwaine.

- Vediamo di non sbagliare perché non arriveranno a domani - il volto di Mark si oscurò, il medaglione che si intravedeva fuori dall'armatura prese a brillare intensamente, le sue labbra mormoravano incessantemente l'incantesimo e le sue mani appoggiavano sull'armatura di Celia. Gwaine era nella stessa identica posizione e mormorava le stesse parole. Le uniche che Kathe comprendeva citavano i nomi degli dèi nelle loro forme terrene: il padre, la madre, la giustizia, il dovere, la saggezza, l'umiltà, il coraggio, la morte.

Le mani si illuminarono brevemente e Celia ed Annie presero a respirare di nuovo. Il sollievo di Mark fu evidente e anche sul volto di Gwaine si allargò un ampio sorriso.

- Sembra abbia funzionato - commentò Gwaine e Mark annuì riportando poi lo sguardo su Celia.

Kathe strinse forte il braccio di Klod che le sorrideva e anche Erik palesò la sua approvazione.

- Bene, ora che la fase critica è passata mi posso dedicare ad esplorare un po' questa caverna   piena di ossa e, spero, tesori! - e schizzò via sparendo fra le ragnatele. Kathe scosse la testa e Klod rise di gusto.

- Credo che mi dedicherò anche io alla ricerca di qualche tesoro. Ecco dove finivano tutti gli avventurieri! - e seguì il ladro.

Kathe si avvicinò alla sorella inginocchiandosi accanto a lei e accarezzandole una guancia. Il pallore era scomparso e il colorito era tornato.

- Grazie - disse solo alzando gli occhi lucidi su Mark. Lui annuì e rimase in silenzio tornando a fissare la giovane donna. Non si sarebbe mai perdonato se fosse morta.

Gwaine si distese appoggiandosi ad un bozzolo, evitando di domandarsi che ci fosse dentro. Aveva un taglio profondo al braccio sinistro, evocò una cura minore e sanò la ferita con una smorfia.

Mark si rialzò guardandosi intorno. Ripercorse il tunnel fino alla caverna della regina per trovare un'altra uscita e vedere se i ragni stavano tentando di attaccarli. La caverna era buia, si vedevano solo alcuni brandelli infuocati che bruciavano ancora. Non c'erano altre uscite, così rientrò nella dispensa coi cadaveri. Solo in quell'istante si accorse dell'odore terrificante che vi aleggiava.

Erik e Klod erano tornati e stavano mostrando a Kathe alcuni oggetti trovati.

- Ho un solo incantesimo di individuazione del magico, quindi per ora possono identificarne solo uno se volete sapere se è magico e che proprietà ha, quindi scegliete - gli sorrise la giovane maga. I due si guardarono poi si sedettero a gambe incrociate a discutere.

- Dobbiamo uscire di qui - esordì Mark sedendosi accanto a Gwaine.

- Da quella parte c'è una breve galleria che porta al nido delle uova e ancora oltre un'altra galleria che potrebbe essere la prosecuzione di questo dedalo roccioso - disse Erik alzando la testa.

- E cosa aspettavi a dircelo? - Mark lo squadrò con occhi roventi. Erik gli sorrise e tornò a discutere con Klod.

- Possiamo trasportarle usando i bozzoli stessi come lettighe - suggerì Gwaine riportando l'attenzione sul problema.

- D'accordo, andiamo - Mark si rimise in piedi e fissò una corda in modo da poter trascinare i bozzoli. Era rudimentale ma funzionò.

Bruciarono ogni cosa nella camera delle uova e proseguirono nell'angusto corridoio naturale indicato da Erik finché non sbucarono in una piccola caverna con una polla d'acqua. Gwaine evocò un incantesimo di purificazione, bevvero e riempirono le borracce.

Un'altra galleria si dipanava, la imboccarono e la percossero fino a raggiungere un costone di roccia che ne decretava la fine.

- Dobbiamo risalire fino lassù e vedere cosa c'è - disse Mark.

- Datemi una corda, vado io - si propose Kathe allungando una mano. Erik stava per ribattere ma lei lo fulminò con lo sguardo.

- Prendi - Gwaine le porse il capo della corda, lei mormorò l'incantesimo di levitazione e si staccò delicatamente da terra salendo in verticale circa quattro metri sopra le loro teste.

Sbucò con cautela ma non c'era niente di pericoloso. Cercò una roccia, fissò la corda e si sporse.

- Potete salire! - gridò la maga. Poi lanciò una luce magica che illuminò l'area circostante. Era un'altra galleria, bassa e piatta, dall'inusuale forma rettangolare. Con un grugnito Gwaine si aggrappò al bordo della roccia e si tirò su. Lo seguì Klod, poi Erik mentre Mark assicurava il bozzolo di Annie alla corda. I tre uomini tirarono e trascinarono il bozzolo fino in cima. La stessa cosa venne fatta con Celia. Ributtarono giù la corda e Mark poté finalmente salire. Una volta che furono tutti su decisero di fare una sosta. Erano stremati, Celia e Annie avrebbero potuto riprendersi e quell'area era protetta. Aveva un buon punto di osservazione sulla galleria in basso e si vedeva perfettamente quella nuova che iniziava.

Avrebbero mangiato le provviste secche che avevano portato dato che era impossibile accendere un fuoco e avrebbero fatto dei turni di guardia per non essere colti di sorpresa.



Dopo circa due ore Celia si svegliò. Aveva la vista offuscata e intorno a lei c'era una debole luce. Si sfregò gli occhi e cercò di tirarsi su senza riuscirci. Realizzò di essere avvolta in un bozzolo di tela di ragno e si guardò intorno. Alla sua destra c'era Klod che dormiva appoggiato alla parete rocciosa, alla sua sinistra Kathe che leggeva il suo libro.

- Tirami fuori di qui... - borbottò la chierica sorridendo.

- Celia! - Kathe soffocò un moto di sorpresa, posò il libro e prese il piccolo pugnale che teneva alla cinta iniziando a tagliare la tela robusta.

- Come ti senti? - sussurrò la sorella con voce bassa per non svegliare gli altri.

- Bene, che è successo? - Celia tirò fuori un braccio. Kathe le raccontò brevemente mentre tagliava la tela resistente. Finalmente uscì dal bozzolo stirando braccia e gambe. Kathe l'abbracciò stretta e Celia ricambiò.

- E' stato Mark, senza di lui saresti morta - le sussurrò indicando la figura del Cavaliere fuori dall'imbocco del tunnel che faceva il suo turno di guardia. Celia la strinse per le spalle e dette un bacio sulla fronte. Annie dormiva, sebbene sembrasse morta, e Gwaine, Erik e Klod avevano il volto sereno.

- Devo andare vero? - chiese Celia con sguardo supplicante alla sorella che poi si spostò su Mark.

- Sì, devi - annuì lei sorridendo - Non morde -

Celia si incamminò lentamente avvertendo lo sguardo della sorella alle spalle. Sembravano su un corridoio naturale rialzato. Chissà come avevano fatto a salire lì sopra. La metteva a disagio doversi confrontare con lui ma l'aveva aiutata e non poteva ignorarlo. Mark si voltò udendo i passi che si avvicinavano. Il suo viso s'illuminò e l'abbracciò d'impeto.

- Celia! - quasi gridò il suo nome e il sollievo di vederla viva era evidente nella sua voce.

- Mi stai stritolando - ridacchiò lei - Ma sto bene, in realtà non sento niente, è come se avessi dormito -

- Non volevo - si giustificò Mark. La lasciò dall'abbraccio così repentinamente come l'aveva fatto.

- E' tutto a posto, non preoccuparti - lo rassicurò lei sorridendo.

- Sono felice che gli incantesimi abbiano funzionato - la fissava e Celia avvertì un calore intenso affiorarle alle guance per quelle attenzioni. Si soffermò con lo sguardo sulle sue labbra e le tornarono in mente i baci di lui. No, così non andava. Toccò con il dito l'anello che indossava che la riportò alla realtà.

- Io ne sono sicuramente più felice - annuì sorridendo. Si sedette a terra e Mark la imitò.

- Puoi andare a dormire se vuoi, sto io qui, ho dormito fino ad ora e mi sento riposata - disse la giovane distendendo le gambe.

- Se non ti dispiace resto qui - rispose lui schietto guardandola. Celia annuì e trascorsero le due ore seguenti a chiacchierare come non gli accadeva più da anni.

Anche Annie si svegliò e anche lei stava bene e non ricordava niente a parte il combattimento nella prima galleria. Ripresero il cammino inoltrandosi nella galleria dall'inusuale forma rettangolare. Il terreno digradava lentamente, dal lato destro scorreva un rivolo d'acqua che trasudava dalla parete soprastante. C'era molta umidità e la temperatura era salita. La discesa terminò con una voragine e un ponte di legno e corda. C'erano altri tunnel che conducevano in quello stesso punto.

- Cosa ci fa un ponte dentro la montagna? - domandò Erik con sguardo critico. Sembrava un ponte robusto ma chissà da quanto tempo era lì. Si avvicinò cautamente e verificò ogni anfratto, ogni crepa, ogni anomalia, in modo da scongiurare trappole o trabocchetti.

- Dall'altra parte di questo ponte ci sono le Catacombe di Hilizia - esordì Annie avvicinandosi al ponte.

- Non perdiamo tempo allora, attraversiamolo e proseguiamo - disse Gwaine.

- Lasciate andare avanti me, controllerò se è resistente e se c'è qualche congegno a protezione - si offrì Erik. Gwaine annuì e il ladro salì sul ponte cautamente.

Era indubbiamente resistente, la voragine sottostante era buia e profonda, sentiva un lieve gorgoglio, forse in fondo c'era un fiume. La torcia illuminò la fine del ponte e un ampio spazio circondato da una parete di roccia che si fondeva con il soffitto. In mezzo c'era una porta.

Mosse la torcia facendo cenno agli altri di raggiungerlo, poi si dedicò alla porta. Si avvicinò con estrema circospezione, l'esperienza gli aveva insegnato che niente è come sembra. Sulla destra, ancorata alla parete, c'era una torcia. Ci appoggiò la sua e la accese. La roccia prima della porta non poteva celare dei meccanismi così proseguì controllando che non ci fossero fili o pietre che calpestate avrebbero attivato una trappola. Si voltò e vide il resto del gruppo avvicinarsi.

- Datemi qualche altro minuto, restate lì - gli disse alzando una mano.

La porta era di metallo, arrugginita ma spessa e perfettamente allineata alla roccia. I cardini erano all'interno e c'era una grande serratura con maniglia, entrambe lavorate con una bella incisione. Erik controllò la lastra di ardesia che formava lo scalino che dava accesso alla porta ma non individuò alcuna trappola. Si inginocchiò davanti alla serratura, infilò la mano sotto l'armatura leggera e estrasse una custodia nera e morbida. Prese due grimaldelli sottili e iniziò a sondare l'interno della serratura.

- Pensi che moriremo? - sussurrò Klod osservando Erik al lavoro.

- Penso di no... - rispose Celia un po' dubbiosa.

- Ha delle qualità nascoste davvero eccellenti il nostro amico, chissà cos'altro nasconde... - disse Annie osservandolo attentamente. Se lo sguardo avesse potuto incenerire a quest'ora la cercatrice di tracce sarebbe un mucchietto di cenere tale fu l'occhiata che le rifilò Kathe.

- Ci saranno mummie e fantasmi? - domandò Klod rifacendosi ad alcuni libri che aveva letto sulle Catacombe di Hilizia.

- Spero vivamente di no - disse Mark fissandolo e guardando Gwaine e Celia.

- Siamo tre chierici dell'Ordine è vero ma scacciare una mummia diventa davvero difficile... - aggiunse Gwaine con voce grave.

- Scacciare? - chiese Kathe con sguardo interrogativo. Mark infilò una mano nell'armatura ed estrasse il medaglione, così fecero anche Celia e Gwaine. Era lo stesso, rappresentava un cerchio con dentro una croce le cui quattro estremità fuoriuscivano dal cerchio.

- Questo è il simbolo sacro che ci permette di comunicare con gli dèi e accedere alla loro immensa magia. Tramite esso la magia clericale viene plasmata dagli incantesimi e con potenti preghiere scacciamo i morti rimasti intrappolati qui rispedendoli nelle Terre Grigie in attesa del giudizio sulla loro condotta mortale che li getterà fra le braccia della Dèa Madre Sosistras o nella Fossa, dove demoni e orrori inimmaginabili tormenteranno il loro spirito per sempre - spiegò il Cavaliere.

- I Guaritori sono in grado di scacciare i non-morti più potenti, gli Storici sanno a malapena come si fa e noi cavalieri stiamo nel mezzo, sebbene alcuni di noi abbiano un talento naturale - aggiunse Gwaine rigirando il medaglione fra le dita e spostando lo sguardo su Celia.

- Perché hai guardato mia sorella? - chiese Klod sospettoso.

- Perché è uno dei talenti di cui parlava - si intromise Mark.

- Non è vero... - cercò di giustificarsi Celia ma la voce di Erik li interruppe.

- Allora siamo in una botte di ferro! - Klod dette una pacca sulla spalla della sorella.

- Venite! - gridò il ladro facendo cenno con la mano.

Lo raggiunsero e con fierezza Erik girò la maniglia e aprì il portone tirandolo verso l'esterno che scricchiolò sinistramente. All'interno si intravedeva un corridoio in malta chiaramente frutto di opera umana.

- Siete pieno di sorprese - gli sussurrò Annie quando gli passò vicino.

- Al vostro servizio, milady - e si profuse in un profondo inchino sorridendo. Recuperò la torcia dalla parete esterna e seguì gli altri chiudendo la porta dietro di sé. La trappola era elaborata ma disinnescarla era stato semplice. Qualcuno voleva tenere fuori gli estranei e ci era riuscito perfettamente. Questa non era mai una cosa buona ed era preludio ad altri marchingegni e trappole per proteggere ciò che quelle catacombe celavano.


   
 
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