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Autore: LadyVaderFrancy    30/09/2014    7 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 16 Occlumanzia

Era mercoledì 29 Ottobre, la notte precedente, non aveva chiuso occhio, il livello di nervosismo era altissimo. Sarebbe stata la prima lezione, dopo gli eventi del ministero. Non aveva toccato cibo quasi tutto il giorno, lo stomaco era chiuso. Continuava a sperare che, per chissà quale miracolo, Piton non si ricordasse, della loro lezione, o semplicemente che oggi era mercoledì. Fino a che nella sala grande il pozionista disse:

“Dobbiamo andare Potter”

“Uhm……. Si ……….certo” Sospirò pesantemente Harry, mentre fissava il suo piatto ancora pieno

“Così presto? Perché non vi fermate ancora un po’,  sono appena le 8, c’è ancora molto tempo prima del coprifuoco” disse la riccia

“Potter deve finire i suoi saggi!”

“Posso darti una mano, se vuoi Harry?” disse Hermione

“Stiamo andando nei miei alloggi, Granger” (( dove nessuna di voi due teste di legno, metterà piede!))pensò

“Ehi! Chi ti dà il diritto di dire ad Harry, cosa fare, Lui vuole restare……” sputò il rosso

“Il preside! Weasley, dato che sono un insegnante!”

“Uhmmmmmm la sai una cosa, era meglio quando eri adulto, almeno dovevamo vederti solo durante le lezioni Piton!”

“Pensi che io apprezzi la vostra compagnia? Per una volta sembra che la pensiamo allo stesso modo. Allora i miracoli esistono!”

“Brutto pip…..”

“Basta smettetela! Ron va bene così, voglio solo finire e poi andare a dormire, sono stanco. Ci vediamo domani”

I due ragazzi si alzarono e uscirono dalla sala grande. Mentre percorrevano i corridoi verso i sotterranei
semi deserti. Piton disse “Allora Potter , hai svuotato la tua mente?”

“Ehm….. si….a volte” ma non era vero, non ci aveva neanche pensato.

“Non mentire! So, che non lo hai fatto. Perché pensi che ti ho dato 15 giorni di tempo Potter!”

“Io….”

“Trovo al quanto sorprendente , che per te sia così difficile svotare la mente, data la tua idiozia!”

Harry non disse niente, ma era teso come una corda di violino. Una volta entrati nelle stanze di Piton si accomodarono in salotto, sulle poltrone vicino al camino.
 

“Bene cominciamo al mio tre.  Uno …Due….Tre… LEGILIMENS!”

Un forte dolore alla testa e poi le immagini…..

Un ragazzo chiuso in una stanza…… da solo……. Mentre fissa la parete spoglia della sua stanza……..una voce di un uomo che urlava “Muoviti ragazzo, non ho tempo da perdere, scendi subito!” …… Una mano grassoccia lo afferra per un braccio……”Non mi interessa, cosa è successo mentre eri via da questa casa, domani voglio vedere la colazione nel piatto, mi hai sentito!”

Immagine successiva

Harry seduto nell’ufficio della Umbridge,  lei lo schiaffeggia e lo minaccia di maledirlo con la cruciatus…..La paura per il suo padrino che è nella mani di Voldemort……..L’ingresso di Piton nella stanza………La sua risposta……..”Non so di cosa stia parlando” con una faccia disgustata.

Immagine successiva

Ufficio dei misteri……. Gli scaffali che cadono ….. il rumore delle profezie che si rompono……..Lucius Malfoy con la mano tesa che ordina freddamente “ consegnami la profezia o guarda i tuoi amici morire!” La paura nei suoi occhi, per coloro che ama, Luna, Neville ,Ginny Ron Hermione. L’arrivo degli Auror…….. la lotta fianco a fianco con Sirius …………..il suo ultimo sguardo e poi nulla solo il velo………
 

“No……NOOOOOO!” gridò un ansimante Harry e Piton rilasciò l’incantesimo

“Non posso crederci, non ci hai nemmeno provato!” sputò freddamente

“Ho fatto del mio meglio” disse il moro portandosi una mano alla testa

“Sei davvero deludente. Non ho alcuna intenzione di sprecare il mio tempo con te, Potter!”

“Non ho chiesto io, tutto questo” sputò il moro

“Nemmeno io.” disse con il sopracciglio alzato “ Ma lo farò ugualmente, perché Silente vuole il meglio per il suo ragazzo d’oro!!!! ”sputò velenosamente

“Ora concentrati…….LEGILIMENS”
 

La riva del lago nero………. I dissennatori tutti intorno a lui e Sirius……..la paura…….. il vuoto………..il patronus a forma di cervo………………….. Piton che punta la bacchetta al collo del suo padrino……………..

 

La scena cambia

 


 di nuovo l’ufficio dei misteri………… vede di nuovo Sirius sparire dietro il velo……. Un momento di vuoto……… Remus che o tiene………………Harry che corre disperato dietro Bellatrix…...”Crucio”……..la donna a terra……..
Il dolore……..e poi una voce “Harry Potter perderai……..ogni cosa”

E poi il pozionista sciolse l’incantesimo nuovamente
 

“Basta così! E del tutto inutile, se non fai almeno il minimo sforzo per riuscire!” puntandogli il dito

“Sto facendo il possibile” ansimò il ragazzo che era tutto sudato

“ Non è abbastanza Potter! Sei davvero un incosciente. Dopo quello che è successo lo scorso anno!”

“Non dire una parola. So bene cosa è successo. Ricordi IO c’ero!”

“Certo che c’eri. Se solo ti fossi fermato a pensare, quel giorno. Ma NO hai dovuto fare di testa tua, come sempre!”

“Sta zitto! Non voglio ascoltare una sola parola, detta da te” urlò con rabbia

“La verità, fa male vero! Hai fatto la tua scelta quel giorno”

“Basta, la lezione è finita” disse il moro con le mani serrate a pungo, poi  lo guardò, dritto negli occhi.

Nessuna emozione, il solo guardali lo fece rabbrividire. Il fatto che Piton aveva l’aspetto di un sedicenne, non lo rendeva meno temibile.

Il pozionista si avvicinò, la distanza tra loro era minima, e disse “Potter, non sei tu, che decidi quando questa lezione è finita!” Poi lo fissò intensamente, come se volesse trafiggerlo con un solo sguardo. Il suo aspetto lo irritava, era come quell’arrogante di suo padre. (( Dovevo rifiutare, perché ho acconsentito. Lui non imparerà, pensa che tutto gli sia dovuto, che ha il diritto di sprecare il tempo altrui. Dannato marmocchio!!))

“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro

“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti,  preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.

“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto. Vorrei solo non doverti vedere, mai più. ”

Gli occhi di Piton fiammeggiavano, si girò di scatto e lo prese per il colletto, era solo leggermente più alto del ragazzo “Abbassa la voce, non permetterti mai più, quel tono con me! Non mi interessa, ne cosa pensi, ne cosa vuoi. Farai semplicemente ciò che ti è stato detto! Sono stato chiaro?”

“NO” disse freddamente il moro

“NO?!  Potter non sfidare la mia pazienza, ha un limite “ Ringhiò sommessamente

“Altrimenti, cosa farai, mi torturerai, mi consegnerai al tuo padrone? Ma certo è la tua specialità, in fondo rimani sempre un Mangiamorte. Dimmi , quando leggi le notizie sui giornali, godi nel vedere i successi di Voldermort vero?”

A quel punto il pozionista si strinse braccio, era fuori di lui, come osava questo marmocchio insolente giudicarlo, non sapeva nulla di lui, nel del suo passato. Della sofferenza che provava ogni volta che leggeva degli attacchi, pensando che avrebbe potuto fare di più, per trovare più informazioni, rischiando la sua vita ogni momento in cui era vicino all’Oscuro Signore, il solo stargli vicino lo disgustava e lo odiava più di qualsiasi cosa, si era preso tutto, la sua giovinezza, il suo presente e il suo futuro, e un giorno ne era sicuro anche la sua vita.

 Così lo afferrò afferrò il Grifondoro, sbattendolo contro la parete. Poi fece un passo avanti per avvicinarsi nuovamente al ragazzo, tirò su la mano destra chiusa in un pugno, e all’ultimo istante la aprì, e colpì il muro proprio vicino al suo orecchio. Erano vicinissimi ora, i loro nasi quasi si toccavano” Non ti azzardare, MAI e dico MAI più, a parlare in mia presenza! Come hai giustamente detto, non sono altro che un Mangiamorte, quindi, se sento una solo parola uscire dalla tua bocca e esaudirò il tuo più grande desiderio, ti aiuterò a ricongiungerti a quel cagnaccio rognoso di BLACK e a quel maiale di tuo padre!” le sue parole erano taglienti come rasoi, e il suo tono talmente freddo che avrebbe gelato il sole.
 

Harry era terrorizzato, e infuriato allo stesso tempo, ma annuì con la testa. I suoi occhi bruciavano, avrebbe solo voluto dargli un pugno in faccia o schiantalo, ma più di tutto voleva allontanarsi il più possibile da quell’uomo orrendo. Piton fece due passi indietro e mentre stava per voltarsi, il giovane Grifondoro, si sentì quasi soffocare e quell’irrefrenabile desiderio di allontanarsi, diventò una necessità. Così iniziò a correre verso la porta, senza pensare al fatto che erano legati , e quando afferò la porta cadde pesantemente a terra, il laccio si era ritirato e il suo colore era molto più scuro. ((No….. NO….. non voglio, non dopo tutto questo)). Era nella disperazione più totale, dopo quasi due mesi, di sofferenza i suoi sforzi erano stati vani, il legame si stava lentamente e inesorabilmente ritirando. Così prese la sua bacchetta e urlò con tutto il fiato che aveva in gola “REDUCTO”.

Allora, so che molti di voi leggono e basta, ma un recensione almeno su questo capitolo, la potete lasciare? Mi piacerebbe sapere se la versione di Piton super spietato è piaciuta….. io  mi sono divertita un sacco a scirverla….Ciao a tutti Lady V

 


   
 
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