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Autore: coldcoffee89    30/09/2014    1 recensioni
Penelope. Per gli amici Penny. Frivola, curiosa, rumorosa e con una sana predisposizione a combinare guai. Nutre una passione sconfinata per il caffé, i colori a tempera e le feste e ha un'immensa sfiducia nell'amore.
Daphne. Anticonvenzionale e solitaria. E' un po' allergica ai rapporti umani troppo stretti e ai gatti. E' un cubetto di ghiaccio che si scioglie quando danza. Va matta per i rompicapo e per gli horror. Colleziona guide turistiche perché le piace viaggiare, anche solo con l'immaginazione.
Entrambe si imbattono nella più grande boyband del momento: i One Direction. La vita delle cinque popstar, però, non è perfetta come sembra e ben presto le ragazze scopriranno che dietro la loro solida e scintillante facciata si nasconde qualcosa.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3 – That Girl

 


 

"There was this girl she looked so fine.
And she blew my mind.
And I wished that she was mine"

 McFly

 






 

Nello studio di Eugene Delaine a Shoreditch non c'era mai stato tutto quel caos. E non era solo per l'ininterrotto vociare ad un tono troppo elevato per chi non ne fosse abituato, no. Il problema era che si vedevano oggetti indefiniti attraversare la stanza da un capo all'altro, e per schivarli dovevi essere un ninja o Neo Anderson.
Era stato Liam Payne ad accendere improvvisamente la musica e le note di una canzone dance avevano iniziato a sovrastare quell'unione rumorosa di voci e schiamazzi. “Talk dirty to me” aveva fatto scatenare persino la biondissima hair-stylist Lou Teasdale che tra un colpo di spazzola e l'altro si dimenava a tempo di musica, mentre alle sue spalle un Harry Styles rigorosamente a petto nudo improvvisava mosse di danza tenendo per le mani una sagoma di cartone di Niall Horan. Il biondo in questione rideva accasciato contro un divano di pelle nera e Liam assecondava il riccio ad ogni mossa.
All'appello mancavano i due ritardatari cronici del gruppo: Louis Tomlinson e Zayn Malik, i quali probabilmente stavano giocando da qualche parte con la nuova Play Station 4, non ancora uscita nei negozi ma eccezionalmente già fra le loro mani perché beh loro sono i One Direction.
Presto, comunque, fecero il loro ingresso scambiandosi amichevolmente delle pacche sul posteriore. Lou Teasdale catturò subito Louis prima che potesse volatilizzarsi ancora e affondò le dita fra i suoi capelli per poter dare loro una forma sensata e sexy. Erano troppo lunghi oramai ma lui le aveva categoricamente vietato di avvicinarsi alla sua chioma con un paio di forbici.
- Lou! Ho una grande notizia per te! - urlò Niall (non che ce ne fosse bisogno) piazzandosi proprio davanti a lui.
- Ovvero? -
- Sono riuscito a rintracciare i due neo sposini, ed è stata dura perché sono in viaggio di nozze -.
Louis si voltò speranzoso verso il suo amico, gli occhi azzurri improvvisamente più luminosi del solito - E..? -
- So chi è il tizio che la dolce donzella sconosciuta ha evirato! Si chiama Ryan Carter e questo è il suo numero - Niall frugò nelle tasche dei suoi jeans e finalmente estrasse un foglietto di carta sul quale erano scritti dei numeri con una grafia scombinata.
- Amico mio, ti devo una birra - esclamò Louis strappandogli il foglietto dalle mani e fece per alzarsi, ma Lou Teasdale premette le mani sulle sue spalle e lo costrinse a stare seduto - Tu stai fermo qui -
- Ma devo fare una chiamata - protestò Louis.
- La farai dopo -
- Chi devi chiamare Boobear? - intervenne Harry mostrando un enorme sorriso al quale ben pochi potevano resistere. Lo mostrava quando voleva qualcosa, o voleva farsi perdonare per qualcosa, o, in quel caso, quando si faceva beatamente gli affaracci del suo amico Louis.
Niall s'intromise subito senza troppi complimenti - Deve chiamare un tizio per farsi dare il numero di una ragazza - Alla parola "ragazza" anche Liam drizzò le orecchie e alla fine si ritrovarono tutti stretti attorno alla sedia su cui Louis era seduto.
- Ragazzi, aria! - disse Lou Teasdale agitando la spazzola - Non vedete che sto creando? -
Ma nessuno di loro badò a lei ed Harry e Liam iniziarono a fissare Louis curiosi più che mai.
- Una ragazza? - domandò Liam.
- Ti piace una ragazza? Perché non me lo hai detto? - lo accusò invece Harry mettendo su il broncio.
- Piace? - Zayn, che di solito non apriva mai bocca, si appoggiò alla parete con le braccia incrociate e con un sorriso malizioso - Se l'è portata a letto -.
Harry portò le grandi mani al viso con stupore e, con la bocca spalancata, fissava il suo migliore amico con finta rabbia - Ma perché non mi hai detto nulla?? Non mi dici mai niente, Loulou! - piagnucolò tirando poi in fuori il labbro inferiore.
Liam lo abbracciò fingendo di consolarlo - Sei proprio un insensibile, Louis Tomlinson -.
Louis sorrise in direzione del riccio e scosse la testa, provocando degli sbuffi da parte di Lou Teasdale - Non ho detto nulla perché è stata una cosa di una notte e via -
- Sì, ma ora vuole trovarla - intervenne Niall con occhi sognanti - Come in un fottuto film romantico -
- Ma io ti dico tutto! - borbottò ancora Harry che troppo curioso, alla fine, non riuscì più a reggere il gioco - Insomma..? Com'è andata? Se vuoi trovarla sarà stato il sesso migliore della tua vita! -
Louis piegò la bocca in una smorfia incerta - Sì, è stato il miglior sesso della mia vita -
- E perché non hai chiesto il numero direttamente a lei? - indagò questa volta Lou fissando i capelli di Louis con la lacca.
- Perché è andata via prima che io mi svegliassi -
- Ma guarda un po', pure Louis ti ha superato, Harry. Non eri il playboy della band? - disse l'irlandese per provocare un po' Harry.
- Ehi! Io non sono un playboy! -
- E si vede.. non fai sesso da mesi - Liam gli posò una mano sulla spalla - Sei stressato, hai bisogno di fare sesso amico -
- Ma.. - fece per ribattere Harry.
- Dovremmo trovarti una donna - commentò Lou Teasdale.
- Ma.. -
- È vero, dovremmo trovargli una ragazza! -
- Ci penso io -
- Dai, dovremmo avere qualche amica da presentargli -
- Fermi tutti! Ce l'ho! - disse la bionda trionfante - La nuova coinquilina di Gemma! -
- Ma chi? Quella che lo odia perché gli ha fregato l'ultima barretta di cioccolata al supermercato? - intervenne Louis trattenendo una risata.
- Appunto, mi odia -
Zayn gli puntò un dito contro - Allora ti piace! -
- No! Non ho detto questo -
- Ma se hai detto tu a Gemma di richiamarla per l'appartamento quando hai capito che era stata lei a lasciare un messaggio in segreteria - decretò infine la ragazza, sputtanandolo al resto dei suoi amici.
- Tu e Gemma me la pagherete - la minacciò mentre gli altri ragazzi ridevano a crepapelle, Niall su tutti.
- Harold è innamorato! -
- Ma finitela - borbottò il riccio, poi si lasciò cadere sul divano accanto - E comunque mi odia seriamente ed è acidissima, credetemi. E' più acida di un ipotetico Louis con il ciclo -
- Harold, tu sei un rubacuori! - commentò Louis - Persino un ipotetico me col ciclo cadrebbe ai tuoi piedi! E secondo me puoi riuscire a fare sciogliere quel cubetto di ghiaccio -
- Io scommetto che non ce la fa - disse Liam - Non ha le palle -
- Ah sì? Scommetti? - lo provocò Harry in uno slancio improvviso di orgoglio maschile - Vedrai. -
- Oh, oh. Quindi si scommette ragazzi? - Niall sembrava essersi gasato più del dovuto e senza attendere una risposta si avvicinò ad Harry poggiandogli una mano sulla spalla - Hai due settimane, Styles -.
- Affare fatto! - e i due si strinsero la mano per suggellare il patto.
Dopo essere stati richiamati da un Paul parecchio impaziente e dopo aver messo i loro abiti che erano stati scelti con cura da Caroline Watson, i cinque ragazzi si trovarono a posare sotto l'obbiettivo del professionalissimo fotografo francese Eugene Delaine.
Prima che scattasse l'ultimo photoset di gruppo, il manager dei ragazzi, Marco, si avvicinò ad Harry, intento a raccontare a Louis la storia di una fan che aveva incontrato quella mattina, e lo afferrò delicatamente per il braccio. - Harry, per favore, puoi metterti al posto di Zayn? Non puoi stare vicino a Louis, lo sai -.
I due ragazzi si lanciarono un'occhiata e sbuffando, Harry, prese il posto di Zayn.
Monsieur Delaine chiese loro di sorridere un'ultima volta per lui ma i visi di Louis ed Harry erano distorti in un'espressione quasi uguale, fin troppo concentrati a fingere un sorriso che adesso non riusciva a sorgere spontaneo. E mentre il flash inondava i loro visi, si chiesero come fossero arrivati a quel punto.


L’orologio alla parete segnava le 13:45 e Penny era dentro quella sala riunioni già da trenta minuti. Nick Grimshaw era entrato poco dopo il suo arrivo negli uffici della BBC Radio, vestito come sempre alla moda, una camicia colorata con una fantasia a fiori e un paio di pantaloni verde acido strettissimi con risvolti alle caviglie, e sulla fronte aveva scritto a caratteri cubitali con tanto di lucine lampeggianti: “Mi piacciono gli uomini”. Per venticinque minuti avevano parlato delle esperienze lavorative di Penny, lui aveva controllato più volte il curriculum e le aveva fatto le domande più strane alle quali lei aveva risposto con tranquillità, perché Penelope con queste cose ci sapeva fare, lo sapevano tutti, e ben presto anche Nick Grimshaw lo capì.
- Perfetto, Penelope - asserì con voce bassa e calma il famoso presentatore radiofonico - Ho sentito spesso la tua trasmissione alla radio e mi sei piaciuta molto - le sorrise mettendo in mostra i denti bianchi - Ti faremo sapere al più presto - e poi le tese la mano per congedarsi da lei.
Penelope uscì dalla sede della radio contenta e soddisfatta da quel colloquio e con una forte scarica di adrenalina nel corpo. Per questo chiamò subito Eve per raccontarle tutto e poi - Allora, andiamo a bere? -
- Baby, sono ancora bloccata allo studio! Possiamo vederci a casa, mangiare qualcosa e poi uscire a fare baldoria, che ne dici? - fu la proposta di Eve, la cui voce era sovrastata dal ronzio dell’ago che usava per tatuare. Penny riusciva benissimo ad immaginarla seduta alla sua postazione, col telefono incastrato tra l’orecchio e la spalla, i capelli rossi tenuti da una fascia per capelli di un colore acceso e lo sguardo superconcentrato sul disegno che stava realizzando.
- Va bene, ci vediamo a casa -.
Due ore e tre quarti dopo, Penny e la rossissima Eve erano sedute sul divano del loro salotto, vestite con maglie di due taglie più grandi. Tra le mani reggevano dei mojito improvvisati con una bottiglia di rum trovata in casa, e sul tavolino giaceva indisturbato un pacco di sigarette mezzo pieno accompagnato da dei piatti ormai vuoti.
- Quindi è andata bene? - le chiese Eve buttando una nube di fumo dalle labbra - Grimmy è così gay come dicono? -
- Decisamente! Credo gli piacciano gli uomini più di quanto piacciono a me - Penelope rise mentre sorseggiava un po’ di quel mojito troppo forte ma che andava benissimo così - Comunque voglio essere fiduciosa e penso che mi prenderanno -
- Certo che ti prenderanno! -
- L’unico problema è che dovrei svegliarmi alle 5 del mattino. La trasmissione inizia alle 6:30 -
- Cazzo! -
- Già, ma non fa niente, avrei almeno il fine settimana libero - spiegò Penny con un boccolo ramato attorcigliato all’indice e con lo sguardo fisso sulle unghie dei piedi, colorate con uno smalto arancione ormai troppo rovinato. Era arrivato il momento di toglierlo - Evy cara, tesoro del mio cuore.. -
- Cosa vuoi, Penny? - la interruppe immediatamente Eve che aveva già capito dove volesse arrivare la sua amica. - Potresti mettermi lo smalto ai piedi? -
- Sei una palla, Penelope Judith Sheehan -.
E Penny storse il naso nel sentire il suo nome completo, perché semplicemente lo odiava e odiava quando le persone lo usavano per intero e odiava sua madre per averlo scelto con tanta cura, quando invece sembrava che avesse aperto a casaccio il libro dei nomi e puntato il dito alla cieca. E questo Eve lo sapeva, per questo ridacchiò sotto i baffi prima di darle un colpo - Vai a prendere l’acetone e lo smalto -
- Sì - e prima di alzarsi le tirò fuori la lingua con fare dispettoso.
Mentre frugava nel cassetto degli smalti alla ricerca di qualche colore che potesse andarle bene, sentì bussare alla porta ma lei era troppo indaffarata per andare ad aprire e poi c’era Eve in salotto. Decretò, infine, che il verde acqua potesse andare bene, era decisamente un giovedì da verde acqua, quello.
Quando rientrò in salotto vide Eve aprire la porta per poi sgranare gli occhi e chiuderla di botto.
- Ma chi.. -
- Ssssshhh - la zittì lei e poi, a bassa voce e indicando energicamente la porta, disse - C’è Louis Tomlinson qui fuori -.
Il panico si impossessò di Penelope che forse per la prima volta in vita sua non sapeva assolutamente che fare. Perché Louis Tomlinson era lì? E come diamine aveva fatto a trovarla?
Il campanello risuonò di nuovo nel loro appartamento e Penny invitò Eve ad aprire, mentre lei si nascondeva proprio dietro la porta perché voleva sentire ogni singola parola.
- Ciao! - esclamò Eve in imbarazzo - Scusami per prima, ma non capita tutti i giorni di avere Louis Tomlinson che bussa alla tua porta, giusto? -.
Louis sorrise incerto mentre la squadrava dalla testa ai piedi, perdendosi un attimo in quei capelli rosso fuoco e nella maglia larga dei Rolling Stones che metteva in mostra il braccio destro tatuato alla rinfusa, un po’ come il suo, insomma. Quella ragazza gli fece subito simpatia senza particolare motivo - Giusto - le diede quindi ragione affondando le mani dentro le tasche del giubbotto di jeans - Probabilmente ti starai chiedendo perché sono qui - proseguì lui schiarendosi la voce, forse con una nota di imbarazzo - Ti sembrerà assurdo, ma sto cercando una ragazza. Si chiama Penelope e mi hanno detto che vive qui. Tu dovresti essere Eve, giusto? Me l’ha detto un certo Ryan che tu dovresti conoscere -
- Oh, uhm - la ragazza si strinse le labbra tra le dita con nervosismo - Ehm sì, sono.. sono Eve - rispose balbettando appena - Però .. - e si schiarì la voce - Penny non vive più qui.. -
- Ah - Louis sembrò deluso da quella risposta e abbassò lo sguardo con la bocca distorta in una smorfia. Sembrava vistosamente dispiaciuto e demoralizzato - E sai dove potrei trovarla? -
- Ehm..no! -
- Strano! Fino a qualche giorno fa lei è andata ad un matrimonio per picchiare uno che ti aveva spezzato il cuore. Com’è possibile che non sai niente di lei? - indagò questa volta Louis, perché quella storia cominciava un po’ a turbarlo e quelle risposte vaghe avevano iniziato ad incuriosirlo.
Eve lo fissò spiazzata. Non sapeva proprio mentire, o meglio sapeva mentire ma non così su due piedi, presa alla sprovvista - Io..Penny è partita - inventò improvvisamente.
- E sai quando tornerà? -
- No, Penny è un po’ così. Un giorno c’è e il giorno dopo decide di fare le valigie e andare via - Eve annuì, forse per cercare di convincersi lei stessa di quello che stava dicendo, mentre Penny appiattita contro la porta scuoteva la testa, domandandosi che cosa avesse fatto di male per avere un’amica come Eve.
- Va bene! Grazie, allora - mormorò Louis che si mosse per andare verso le scale mentre una Eve più rilassata stava per chiudere la porta. Ma lui la fermò - Senti, se la vedi o la senti potresti dirle che l’ho cercata? È importante! -
- Certo -
- Ma ti prego di non dirlo a nessun altro.. -
- Non ti preoccupare, acqua in bocca -.
E poi finalmente lui iniziò a scendere le scale ed Eve chiuse la porta - È stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto! - esclamò scaricando i nervi per quella strana conversazione.
- Perché diavolo mi sta cercando, Eve? -
- Perché forse gli piaci! Dai, è venuto fin qui, ti sta cercando! Ti prego, apri quella porta e inseguilo - la pregò Eve con un sorriso sognante sulle labbra.
- Tu guardi troppi film romantici! Molto probabilmente è venuto qui per riprendersi la sua giacca, che tra l’altro potrei vendere. Potremmo pagare due mesi d’affitto col ricavato - borbottò poi tra sé la ragazza dai capelli ramati.
- Ma smettila! Uno come quello non viene a cercare la sua giacca. Ne potrebbe comprare altre mille. Lui è venuto a cercare te perché quella notte gli sei piaciuta, ne sono sicura - ribattè Eve, questa volta con un’espressione davvero seria che poco le si addiceva - Potresti anche dargli una chance, Penny -
- Ma sei impazzita! Parli come se non mi conoscessi - Penelope, adirata in viso, fissava la sua amica quasi con rabbia - Non sono cose che fanno per me, queste. Ci sono andata solo a letto, fine della storia. Non voglio uomini nella mia vita, specialmente se sono come Louis Tomlinson, con tanto di fidanzata perfetta che gli cade ai piedi -
- Ma quando la smetterai con questa storia? E poi, per cercarti, la sua fidanzata non sarà poi così tanto perfetta - affermò Eve incrociando le braccia al petto.
Penelope rimase interdetta da quell’affermazione che rispecchiava molto fedelmente la realtà e scosse la testa accompagnando il tutto con un grugnito di frustrazione - Lasciami stare! -.


Era giovedì. E mancava solo un giorno al fine settimana. Sopportare Ellen per un altro giorno ancora, era quello il traguardo di Daphne.
Da quando le aveva detto di vivere con la sorella di Harry Styles non aveva fatto altro che pregarla di fare quell'articolo. - E' lo scoop della tua vita, Daphne. Ti rendi conto? Potresti scoprire i loro scheletri nell'armadio, questa è una bomba! - Ma lei odiava fare quel genere di cose, insinuarsi con l'inganno nella vita delle persone e cercare di carpirne i segreti più oscuri. In questo era davvero una pessima giornalista. E quello non era certo il lavoro che aveva desiderato di fare fin da bambina. Tutti i giorni aveva sognato ad occhi aperti di volteggiare sul palco della Scala di Milano o dell'Opéra di Parigi, o di creare una coreografia per il video musicale di una grande pop star, o ancora di aprire una sua scuola di danza.
In quel momento doveva però accontentarsi di dare lezioni ad un gruppetto di bambine in una struttura fatiscente per poche sterline alla settimana. Rimaneva comunque il momento più bello della giornata, soprattutto quando tutti andavano via e lei aveva la stanza circondata da specchi tutta per sé. Lì si lasciava andare, buttava fuori la tensione, le preoccupazioni. Accendeva lo stereo, chiudeva gli occhi e semplicemente ballava.
Quel giorno però non aveva alcuna lezione in programma e, finito al The Sun, tornò dritta a casa a bordo dell'Impala che aveva iniziato a singhiozzare ad intermittenza.
La parcheggiò davanti al portone e notò con sollievo che nessuna macchina super costosa era posteggiata nelle vicinanze e difatti quando entrò in casa trovò solo Gemma sul divano con un'enorme vaschetta di gelato e la televisione accesa su Abito da sposa cercasi.
- Ehi - bofonchiò con il cucchiaio in bocca quando si accorse della sua presenza.
Daphne le sorrise e andò a prendersi un cucchiaio per poi sprofondare sul divano accanto alla sua coinquilina.
- Giornataccia? - le chiese avventandosi sulla prima cucchiaiata. Era stracciatella.
- Mmh -
Gemma sospirò e continuò a guardare il programma senza fiatare finché non iniziò a sospirare troppo frequentemente.
- Ma stai piangendo? -
- Quell'abito da sposa le sta benissimo, non trovi? -
Daphne guardò distrattamente la televisione che stava passando le immagini di una ragazza che diceva sì all'abito dei suoi sogni ma non ci trovò nulla di commovente.
- Gemma.. stai bene? -
Vivevano insieme da circa tre giorni ma Daphne l'aveva inquadrata come una tipa tosta e non una che piange davanti ad un programma di abiti da sposa trangugiando una vaschetta di gelato alla stracciatella.
- È che.. c'è un ragazzo, sai.. lui.. - iniziò a dire fissando il cucchiaio da ogni angolazione.
- È uno stronzo? -
- Sì, è un vero stronzo! È che lui se ne va in giro per il mondo a fare il cazzone con le ragazzine che gli urlano dietro.. non lo sopporto -
- Stai con uno della band di tuo fratello? - chiese Daphne strabuzzando gli occhi e per un attimo pensò che quello sarebbe stato utile per il suo articolo.
- No! Figurati, mio fratello lo ammazzerebbe in tal caso – rispose la bionda con un mezzo sorriso – Mi vedo con uno della band di supporto.. Ashton.. -
- Oh ho capito. Sai dovresti trovarti un ragazzo che ti stia accanto e non uno che passa la maggior parte del suo tempo in giro a farsi acclamare da delle ragazzine con gli ormoni a duemila -
- Forse hai ragione.. - borbottò allora Gemma pensierosa e Daphne soddisfatta assaporò l'ultimo cucchiaio di gelato e si alzò dal divano per andare a sprofondare sul suo letto questa volta.
Si trascinò perplessa lungo tutto il corridoio, era stato così facile farsi svelare quei gossip da Gemma, si era confidata senza che lei l'avesse forzata o ingannata e forse non sarebbe stato così terribile come pensava, forse avrebbe potuto racimolare qualche informazione qua e là senza dare nell'occhio, senza fare la stronza approfittatrice.
Arrivata davanti la porta mise la mano sulla maniglia e l'aprì con difficoltà, come se qualcosa dietro facesse resistenza. Quando la spalancò allo stesso modo si spalancò la sua bocca. Tutti i suoi ragionamenti sfumarono nell'istante in cui i suoi occhi incrociarono gli enormi scatoloni stracolmi di cioccolata. Milka. Agli Oreo.
Non ne aveva mai vista così tanta in vita sua, nemmeno se un supermercato le dedicasse tutto un reparto ce ne sarebbe così tanta.
- Daph, ti ho preparato una.. cosa diamine è successo qua dentro? - Gemma l'aveva raggiunta con una tazza fumante di tè fra le mani e gli occhi sbarrati.
- Chiedilo a tuo fratello -
- Ommioddio, è completamente fuori di testa. Mi dispiace, è colpa mia. Da piccolo l'ho fatto cadere ed ha battuto forte la testa - Daphne rise e guardò Gemma avventurarsi fra le barrette di cioccolata per poi afferrare un foglio di carta piegato in due. - Ti ha lasciato un biglietto -
La bruna lo afferrò e lo lesse:

Spero che basti per reclamare il tuo perdono. H.

P.S. Se vuoi una mano a finirla io ci sono.


La ragazza fissò il foglio per qualche istante sotto gli occhi scrutatori di Gemma che ormai aveva preso a sorseggiare la tazza di tè che aveva preparato per lei. Poi si schiarì la voce ed assunse una posizione piuttosto rigida: - Non è che potresti darmi il numero di telefono di tuo fratello? -
Gemma rise sotto i baffi – Non avevi detto che era meglio evitare i ragazzi che passano la maggior parte del tempo circondati da ragazzine urlanti con gli ormoni a duemila? -
- Infatti – rispose incrociando le braccia - Non farti strane idee -
La bionda le strappò il foglio di mano e con una penna trovata sulla scrivania accanto scrisse il numero di Harry che conosceva a memoria.
- Ecco a te - disse, e poi con un occhiolino la lasciò alla sua incombente e imbarazzante telefonata.
Daphne compose subito il numero, prima che potesse cambiare idea, e poi, battendo il piede destro per terra, attese una risposta.
- Ciao Daphne -
- Ehi! Come fai a sapere che sono io? -
Per un attimo dall'altro capo del telefono Daphne non udì alcun suono.
- Perché sono un cazzone - sospirò Harry - Sei in camera tua? -
- Non è più camera mia, a quanto pare Willy Wonka ha deciso di trasferirsi qui -
- Allora devo proprio venire a conoscerlo -
- Sai ti avevo perdonato prima di scoprire che avevi già trafugato il mio numero di telefono -
- Lo so, sono un cazzone. Ma sai quanto mi ci è voluto per portare tutta quella cioccolata in camera tua? Credo di aver bisogno di zuccheri -
Daphne non riuscì a trattenere una risata – E io ho bisogno di qualcuno che mangi questa cioccolata insieme a me o domattina non passerò più dalla porta -
- Arrivo signorina Baker -




Spazio Autore:
Rieccoci con il nuovo capitolo!
Si apre con una bella scenetta con tutti i ragazzi insieme che sono come sempre adorabili *-* Niall che trova il numero del tizio che Penny ha preso a calci nelle parti basse (poveraccio hahah) ed Harry che accetta la sfida su Daphne. Ce la faranno i nostri eroi?
Intanto Louis ha trovato la casa di Penny ma lei si è nascosta. E' pazza. Sappiamo che lo avete pensato tutti.
Invece Harry riempie la camera di Daphne di barrette di cioccolata, che mossa da marpione! hahaha
Insomma siamo ancora all'inizio ma ci sono già un sacco di spunti:
Louis riuscirà a trovare Penny?
Harry riuscirà a conquistare Daphne per vincere la sua scommessa?
Daphne scriverà l'articolo sui One Direction?
Restate con noi per scoprirlo se la storia vi piace e soprattutto fateci sapere cosa ne pensato di questo nuovo capitolo, ci farebbe piacere! :)
A presto!

Fra&Vale

  
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