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Autore: SARAHGORDON    01/10/2014    0 recensioni
Trama.
Molti di voi pensano che la vita di un adolescente di 18 anni sia molto facile e molto movimentata, ma non sanno che alle volte dietro ai sorrisi finti si nasconde l'anima distrutta di una persona che ha visto di tutto.
Mi chiamo Elena Wayne, sono una ragazza di 18 anni con due genitori molto diversi tra loro. Mia madre si chiama Stefania ed è italiana mentre mio padre si chiama Jordan.
Mia sorella si chiamava Lilian ed in questo periodo avrebbe dovuto compiere 16 anni ma purtroppo non ci sarà nessuna festa perché lei...non c'è più.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Pensando alla mia vita in questo momento mi viene in mente una sola parola. Distrutta.

Pensando agli avvenimenti di quest'ultimo periodo l'unica parola che sta nella mia testa è VENDETTA.

Mi chiamo Elena Wayne, ho 18 anni persi in una vita che non era quello che mi aspettavo. Mia madre era madre Italiana e padre inglese che ormai non posso più considerare tale, ed infine una una sorella che ormai non c'è più.

Sono una ragazza alta un metro e sessanta e sono abbastanza magra, una corporatura normale insomma. I miei capelli sono lunghissimi e neri come la pece mentre i miei occhi azzurri fanno la guerra contro di loro. Ho preso gli occhi da mio padre e i capelli da mia madre.

Non mi considero di una bellezza abbagliante ma mio padre la pensa diversamente.

Mia sorella non mi assomigliava molto. Aveva quella bellezza che caratterizza i paese mediterranei, la bellezza italiana di mia madre ma purtroppo non è riuscita a godersi ciò che questa bellezza le riservava nella vita.

Era una ragazza vivace nonostante la sua età. Aiutava tutti ed era molto comprensiva anche se avvolte non capiva molto del problema che si affrontava. Mi stava sempre accanto anche da piccola era sempre dietro di me ma le volevo bene nonostante tutto.

Mi madre la sgridava sempre perché era sempre dietro di me e le diceva che doveva lasciarmi il mio spazio, avvolte, ma questo non lo faceva per cattiveria anzi.

Lei ci voleva molto bene e mio padre la amava molto. Era una donna tenace e forte che è disposta di fare di tutto per noi. Tranne per questi ultimi anni.

In quest'ultimo periodo tutto cambiò. La mia vita tranquilla di prima cadde giù da un burrone frantumando tutte le mie speranze di avere una vita normale come tutte le altre ragazze.

Dopo che mia madre fuggì con un uomo che le poteva permettere di avere una vita con un tenore migliore, mio padre perse la ragione.

Il fatto che la donna che amava avesse scelto un uomo con più soldi di lui lo rese geloso, così cercò di arrivare al suo livello, ma in un altro modo.

Un modo che io, una ragazza di 15 anni e mia sorella di 13 non avremo modo di riuscire a superare.

Mio padre entrò a far parte del mercato nero. La nostra casa si trasformò in un bordello dove molte donne si prostituirono per soldi, piacere ed una casa dove stare, la nostra.

Pensavo che almeno mio padre avesse avuto a decenza di non coinvolgere me o mia sorella in questo suo modo di vendicarsi ma mi sbagliavo.

Una notte, un uomo ricco con un corpo robusto dieci volte il mio, mi prese sott'occhio ed è lì che l'incubo cominciò.

Mio padre aveva notato che attiravo molti sguardi affamati di uomini morti di figa e quindi decise che io sarei diventata una di loro...una prostituta.

Non potevo oppormi ad una sua decisione, dovevo lasciare che mi possedessero che distruggessero il mio corpo sotto lo sguardo vigile di mio padre che se mi mi fossi opposta non avrebbe esitato a freddarmi con un solo colpo.

Dopo tre anni ormai, sono abituata al dolore e a fingere per riuscire a sopravvivere. Ma dopo quello che accadde a mia sorella decisi di fuggire per cercare vendetta.

Sono fuggita.

Sono riuscita a scappare da quella casa. La casa dove Jordan, mio padre, mi teneva segregata per potergli fruttare dei soldi.

Ero fuggita per riuscire a vendicare mia sorella. Sono fuggita per poter far soccombere l'uomo che mi ha distrutto la vita.

Prima che tutto questo macello succedesse mio sorella aveva il sogno di andare a studiare ad Oxford dato i suoi voti alti a scuola ed io ne fui felice perché sapevo che avrebbe lasciato quell'inferno.

Ma poi la situazione precipitò. Mio padre si accorse che mia sorella, sua figlia diventava ogni giorno più bella, che il suo fisico ha cominciato a cambiare ed assumere le sembianze di una bella donna quindi non perse tempo e decise per lei.

La notte del 18 giugno mio padre mi portò nel suo ufficio in cui trovai un uomo sui 40 che parlava con lui. Ammetto che era un bel uomo ma sapevo che i suoi scopi non sono nobili. No credo sia qui per chiedere la mano ad una di noi.

Mi condusse in un angolo poi convocò mia sorella.

Il mio cuore perse un battito. Mia sorella non era mai stata convocata negli orari di lavoro ma se ora lui la chiamava vuol dire solo una cosa.

Cominciai a dibattermi ma l'uomo che mi teneva era più robusto e con un ceffone ben piazzato mi immobilizzo al muro.

Vidi mia sorella entrare. Era tranquilla all'apparenza ma se guardavo bene nei suoi occhi vedevo il terrore, la consapevolizza che è arrivata l'ora di cambiare anche per lei. Ma sapevo perfettamente che non si sarebbe arresa per niente al mondo. Lei credeva ancora nell'amore eterno e nelle storie a lieto fine e pensava ancora che mio padre avrebbe smesso con quel lavoro e sarebbe tornato in se ma non sapeva che quando si tratta di vendetta mischiata a soldi, l'uomo diventava cieco.

Quando lei entrò l'uomo si alzò compiaciuto e si piazzo dietro di lei cominciando ad accarezzarle il corpo ma lei si ritrasse disgustata.

A quella dimostrazione di ribellione mio padre si avvicinò a mia sorella mollandole un ceffone. Lei non fiatò rendendosi conto del destino a cui stava andando incontro ed accettandolo senza dibattersi.

Io ero immobilizzata in un angolo a guardare la scena senza riuscire a muovere un muscolo. Gridavo a mio padre di lasciarla stare e di prendere me al posto suo ma lui mi ignorava limitandosi ad estrarre un arma fredda e scura e puntarla dritto sulla fronte di mia sorella.

Cercai di alzarmi di buttarmi addosso a lui e di prendere la pallottola al posto di mia sorella ma le sue parole mi ghiacciarono l'anima.

“hai mai fatto sesso con un cadavere?”

no, lui non poteva fare una cosa del genere. Gridai con tutto il fiato che avevo ma non mi prestarono attenzione. Vidi negli occhi di mia sorella il terrore ma era sempre calma mi guardava cercando di tranquillizzarmi e di dirmi che qualsiasi cosa sarebbe successa lei mi voleva bene e che mi avrebbe protetto sempre.

Vidi l'uomo slanciarsi i vestiti, mio padre puntare l'arma verso la tempia di mia sorella poi un suono sordo ed il mio grido che riecheggiava in quella stanza.

I ricordi di quella notte scorrevano davanti a me come se la scena si stesse svolgendo davanti a me.

Ricordo mia sorella con il corpo esanime e gli occhi vuoti a terra scossa dalle spinte possenti di quel bastardo che non ha nessuna pietà di scoparsi un corpo di una bambina ormai senza anima. Ricordo mia padre venire verso di me e sussurrarmi nell'orecchi che quella sarebbe stata la mia fine se avrei disubbidito. Ricordo il giorno del funerale, quando mia padre disse alla polizia che mia sorella è stata violentata e uccisa versando qualche falsa lacrime.

Ricordo che la polizia non si prese nemmeno la briga di esaminare il corpo per trovare il violentatore o controllare le traccie sul corpo di mia sorella.

Tutti questi ricordi che spuntano davanti a me mentre sono in fuga da quell'inferno.

Ora sono abbastanza lontana ma so per certo che quando mio padre si sarebbe accorto della mia scomparsa avrebbe mosso mari e monti per trovarmi dato che ero l'unica a sapere di ciò che ha fatto a mia sorella.

Ma io non avrei permesso che mi trovasse almeno fiche non avrò trovato un modo per vendicarmi perché si mi sarei vendicata.

Jordan sarebbe morto!!

 

  
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