-Sasuke… Uchiha…-  ripetei a mente il suo nome: dove l’avevo già sentito?

Rimasi completamente in silenzio.

Che cosa voleva da me? Solo presentarsi?

Bhè, dato che nemmeno lui aveva intenzione di proferire parola, decisi di raccogliere un po’ del mio coraggio e parlare, finalmente.

“S..Scusa ma c..che cosa vuoi da me?”

“Diavolo finalmente hai parlato, pensavo fossi muta”

Rimasi sconcertata: ma come si permetteva?!

Stavo per ribattere, incredibile ma vero, quando mi accorsi che mi stava letteralmente squadrando da capo a piedi.

Ci rimasi malissimo.

Che fosse stato mandato da Naruto per verificare se ero alla sua altezza?

Mi stavo quasi per mettere a piangere al pensiero quando l’oggetto dei miei sogni fece capolino proprio dal corridoio vicino; mi guardò un attimo e poi si diresse a tutta velocità verso di noi.

“Ehi temeeeee!!! Che le stai facendo eh?!? La stai spaventando a morte!!” disse appena fu a due passi da noi.

Ci fu un attimo di silenzio in cui guardai i due ragazzi che si stavano guardando in cagnesco; o meglio, guardavo Naruto che quasi strozzava Sasuke e lo stesso che faceva finta di niente, ignorandolo.

In un secondo mi resi conto delle parole che Naruto aveva detto.

Arrossì di botto e mi nascosi nella felpa che indossavo quel giorno. Fortuna che mi piacevano belle larghe!!!

Naruto si girò verso di me e mi chiese con un gran sorriso se stavo bene: se possibile arrossì ancora di più.

Era passata un’eternità da quando avevo sentito la sua voce…

Non la ricordavo così… così roca, profonda e… felice?

 

Un brivido mi passò su per la schiena.

 

Dopo un po’, vedendo che non rispondevo, mi chiese allora come mi chiamassi.

“Sai, l’ultima volta non ci siamo presentati”

“A..Ah… giusto…”

Lo guardai da dietro al mia barriera mentre mi fissava incuriosito; poi, mi tese allegramente la mano.

“Bhè, allora piacere! Naruto Uzumaki!!”

“P..Piacere, Hinata Hyuga”

“Hinata? Che bel nome!”

E mi regalò un altro dei suoi bellissimi sorrisi, che ricambiai quasi senza accorgermene.

“G..Grazie!”

Non so perché ma anche lui per un momento restò incantato: avevo forse qualcosa sul viso?

Quando si riscosse era arrossito un po’ anche lui e si mise a ridacchiare, quasi stesse nascondendo una sorta di imbarazzo.

“Eheheh scusa il mio amico per prima ma sai com’è, devo ancora finire di addestrarlo!”

“Che hai detto dobe?!?”

“Zitto teme!!!”

E ripresero a litigare sotto i miei occhi allibiti.

Dopo un po’ non ce la feci più e scoppiai a ridere.

Avevo la strana sensazione che con Lui non sarebbe stata che la prima volta…

I due smisero subito di litigare e mi guardarono.

Io che ero ad occhi chiusi e le lacrime agl’occhi non vidi l’espressione soddisfatta di Naruto e quella (quasi) indifferente di Sasuke.

Mentre eravamo lì suonò la campanella e mio malgrado ci salutammo: rimasi a guardare Naruto che si allontanava con Sasuke, fino a quando si voltò e mi corse incontro.

Mi sbalordì: Lui che tornava indietro per me?!

“Hinata, mi farebbe piacere parlare un’altra volta con te! Ovviamente senza quel teme intorno!! Che dici? Ci stai?”

Guardai Naruto con tanto d’occhi: non ci potevo credere, me lo stava chiedendo sul serio?

Dissi di sì con un cenno del capo, incapace di proferire parola.

“Ok allora! Facciamo oggi pomeriggio alle tre, davanti al negozio dove lavoro?”

“S..Sì…”

“Good! A oggi allora! Ciao!”

E salutandomi mi diede un bacio sulla guancia.

Io rimasi impietrita sul posto e quando mi riscossi mi diressi in catalessi in classe, raggiungendo le mie amiche che appena mi videro, si diressero preoccupate verso di me.

“Hinata tutto bene?!”

“Dio hai una faccia!”

“Ma che è successo lì fuori? Hai incontrato un mostro?”

“Oppure hai incontrato Naruto?”

Come elettrizzata mi girai a guardare Sakura, una delle mie cosiddette ‘migliori’ amiche, che mi guardava con un sorrisetto malizioso.

“Sì”

“Aaaaahhh lo sapevooooooo!!”

“Davvero?!? E che ti ha detto?!?”

E già, che mi aveva detto?

Durante tutto quel tempo ero rimasta imbambolata e le informazioni che avevo ricevuto assunsero una forma solo in quel momento: praticamente mi aveva invitata ad uscire!!!

Oddio!!!

“Oddio! Praticamente mi ha invitata ad uscire!!!”

Così dissi a voce alta i miei pensieri, lasciando così le altre senza parole.

Bhè, per poco dato che subito mi saltarono addosso vogliose di particolari.

Così gli raccontai tutto per filo e per segno: per una volta ero io ad attirare la loro più completa attenzione.

 

A fine racconto, esaurito l’imbarazzo, mi misi a pensare all’amico di Naruto, mentre le altre stavano facendo tutte le loro macchinazioni.

-Sasuke Uchiha… dove ho già sentito questo nome?...-

Mi voltai verso la finestra, osservando il cielo e continuando a pensare; era così familiare…

“Ah!”

“Che c’è Hinata?”

“N..Niente!”

Sasuke Uchiha… Uchiha… La famiglia rivale della mia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dopo aver lasciato da parte la questione Uchiha, che poi per me non significava proprio nulla, la mattinata trascorse molto velocemente, facendosi quasi beffa di me che man mano che diminuiva il tempo per l’ora dell’appuntamento, faceva aumentare il mio terrore.

Bhè, non si può parlare di vero e proprio terrore, ma voi come vi sentireste nella mia situazione?

Dovrei essere agitata, quello sì, ma insieme a quello avevo paura.

Non sapevo cosa aspettarmi e questo per me era peggio che affrontare un intero squadrone di coccodrilli, mostri, ed essere orribili e chi più ne ha più ne metta!!!

 

Uscita da scuola, mi diressi immediatamente a casa, scordandomi anche di salutare le mie amiche.

Feci una gran corsa e arrivai in camera mia con il fiatone: per evitare chiunque potesse chiedermi qualcosa non guardai in faccia nessuno, ed ora che mi ero chiusa nella stanza, mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo.

Mi buttai sul letto e mi imposi la calma.

Naruto.

Non era quello che volevo, o meglio, non era chi volevo?

Tra l’agitazione, cominciai a provare l’irrefrenabile impulso di andare subito al negozio.

Quasi senza pensarci guardai l’orologio: le due e venti.

Ok, avevo ancora tem… e venti?!

Saltai su in preda al panico: avevo solo un quarto d’ora! Per raggiungere quel dannato negozio dovevo prendere l’autobus che passava alle due e quaranta, e per arrivare alla fermata ci volevano come minimo altri cinque minuti!!!

Ma dove avevo perso tutto quel tempo??

Mi diressi in bagno e dopo una rinfrescata (fortuna che avevo l’abitudine di fare la doccia la mattina) mi buttai dentro l’armadio, letteralmente.

Tirai fuori quello che mi sembrava più adatto e comincia a vestirmi.

Mi diedi una pettinata e presi la borsa.

Scesi al primo piano e fermandomi di botto costrinsi i miei piedi a recarmi prima da mio padre.

Bussai e aspettai qualche secondo prima che una voce potente mi diede il permesso di entrare.

“Buon pomeriggio padre”

“Hinata, volevi chiedermi qualcosa?”

“Il permesso di uscire padre”

L’uomo di fronte a me mi guardò severo, squadrandomi da capo a piedi e valutando la sua risposta.

Intanto io, a testa china, aspettavo trepidante.

“Va bene, ma rientra per le sei”

“Sì padre”

Uscì con calma, ma appena fuori dalla sua portata mi affrettai verso l’uscita.

Così funzionava nella mia casa: sempre tutto sotto controllo e guai a non chiedere il permesso per qualunque cosa al capo famiglia, pena la reclusione penso.

Odiavo quelle regole.

Mi facevano sentire in una prigione dorata.

Non fare questo, non fare quello.

E fuori di qui tutti sorrisi e moine.

Quanta ipocrisia.

Chiusa nei miei pensieri, arrivai al portone di casa e afferrate le chiavi, corsi verso la fermata dell’autobus.

Arrivai con tre minuti d’anticipo.

Avevo praticamente volato!

Nell’attesa mi guardai: avevo messo un paio di jeans scoloriti e una maglia a righe viola e lilla a maniche lunghe e la borsa a tracolla.

Guardai il cielo: sembrava bello e non avrebbe dovuto piovere.

Mentre ero distratta arrivò l’autobus e fortuna che qualcuno doveva scendere, altrimenti non si sarebbe neppure fermato.

Accidenti alla mia sbadataggine.

Entrai sul bus arrossendo e mi sedetti in uno dei posti centrali.

Per passare il tempo tirai fuori le cuffiette e accesi l’mp3, poi mi misi ad osservare il paesaggio che passava sotto i miei occhi, fino a quando non mi alzai e prenotai la fermata.

Dopo che fui scesa mi diressi a passo sicuro verso il negozio, man mano che il mio batticuore aumentava…

Cosa potevo aspettarmi?

Arrivata mi guardai intorno: non c’era ancora nessuno. Nemmeno il negozio era aperto.

Mi appoggiai con la schiena al muro e continuai ad ascoltare la musica ad occhi chiusi.

Un dubbio stavo sorgendo nella mia mente: e se mi avesse dato buca?

Poco dopo, cercando di non pensare al mio timore, qualcuno mi tirò via una cuffietta.

“Niente male come musica!”

Sbarrai gli occhi quando vidi Naruto che sorrideva divertito davanti a me, con una cuffietta appoggiata all’orecchio e il piede che batteva al ritmo della musica.

 

Divenni subito rossa come un peperone.

“Uh? Hinata-chan tutto bene?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so lo so sono imperdonabile!!!

Scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare però spero di avervi soddisfatto comunque!

Diciamo che adesso ho capito che quando mai vorrò pubblicare un’altra long-shot, dovrò assicurarmi di avere già le idee chiare… =_=

Per il prossimo capitolo… semplicemente spero di aggiornare il più presto possibile!

Sperando che non mi abbandonerete, vi saluto con un “Alla Prossima!”

Bacioni elie191

 

Un grazie sincero a chi ha commentato e inserito la fic nei preferiti!!!