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Autore: lawlietismine    02/10/2014    8 recensioni
INTERROTTA
Dire che Kim è depressa è un eufemismo: la quarta stagione di teen wolf è giunta al termine e la sua amata Sterek non si è ancora realizzata.
Una volta vista la puntata, si fionda a casa come una furia e l'unica cosa che le viene di fare per consolarsi, è iniziare una fan fiction sulla sua grande otp per eccellenza.
Ma qualcosa va storto: qualcuno si intrufola nella sua camera, la colpisce e lei sviene.
Quando si risveglia, capisce subito per vari motivi che qualcosa decisamente non torna.
Il dubbio si conferma quando davanti a lei trova Tyler Hoechlin, peccato però che lui le si presenti come Derek: le cose le sono decisamente sfuggite di mano e qualsiasi cosa le abbiano fatto, è una cosa seria.
Kim non può fare altro che accettare la nuova vita in cui si è risvegliata, ma niente potrà fermare i suoi tentativi di rendere finalmente reale l'amore fra Derek e Stiles.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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SOLO POCHI GIORNI PER REALIZZARE LA SHIP DI UNA VITA
 



Assurdo.
Kimberly non avrebbe saputo definire in altro modo quello che stava accadendo, perché insomma, svegliarsi in un bosco su un albero, precipitare e trovarsi davanti uno dei propri attori preferiti, il quale ti si presenta come uno dei tuoi personaggi preferiti, non può essere altro che assurdo, infinitamente e tristemente assurdo.
Ma lui la guardava serio, con quella serietà che lei aveva visto solo su Derek Hale dietro uno schermo in quelle quattro lunghe stagioni, stretto in quei jeans e in quella giacca di pelle, che – con il caldo che c’era – sembrava chiederle disperatamente di allungare le mani così da poterla sfilare.
Dopo qualche imbarazzante momento di assoluto silenzio, Kim scacciò quei pensieri e rise, rise prima piano e poi sempre più istericamente come neanche uno schizofrenico avrebbe potuto fare, artigliandosi al terreno con le unghie, tremando vistosamente e sgranando gli occhi, che – con le sopracciglia inarcate come le aveva lei – le davano un che di abbastanza inquietante.
Poi “Nah…” sghignazzò con un che di spaventoso, apparendo più come una pazza da camicia di forza scappata dal manicomio in quelle pessime condizioni e “…E-Eh!” le uscì incontrollato un mugolio ambiguo, tanto che Derek, accigliato più di prima, si guardò intorno un attimo come se così potesse  trovare delle telecamere a mo’ di dimostrazione che lo stavano prendendo in giro: un tempo Laura gli aveva fatto vedere un programma del genere, magari c’era finito dentro.
“…Hale” continuò lei a fare la creepy-zombie, cercando di convincersi che , era in un sogno, e che , stava sognando Tyler Hoechlin che la prendeva per i fondelli, oppure , stava sognando… “Derek Hale…” esalò ancora, terminando i suoi pensieri ad alta voce, strozzata e squillante, senza riuscire a smettere di fissarlo come una serial killer ossessionata di fronte alla sua vittima più attesa.
…Quante volte lo aveva sognato, eppure questa sembrava più reale rispetto a tutte le altre.
Non sapeva bene cosa pensare, se lasciarsi andare a quel sogno assurdo e abbracciarlo fino a farlo soffocare, se preoccuparsi per la propria pazzia, se ammettere che , ormai per la sua sanità mentale era troppo tardi…
Poi però Ty-Derek fece l’errore più grande che potesse fare: allungò cauto una mano verso la sua spalla, quasi a mo’ di inesperta consolazione, fino a poggiarla lì, o meglio, fino a sfiorarla, e – tempo due secondi – prima ancora di poterle chiedere che problema avesse, Kim perse i sensi, svenendo all’accenno di un leggero contatto.

Per la seconda volta non seppe dopo quanto tempo, ma si risvegliò pian piano, scivolando via dalle braccia di Morfeo, ora sdraiata su qualcosa di sicuramente più morbido del ramo di prima.
Fremette all’idea di aprire gli occhi: diamine, sogno breve ma intenso, avrebbe detto Chris, e lei non voleva affatto rendersi conto che fosse già giunto al termine, così da dover tornare in un mondo dove Jeff Davis si ostinava a spezzarle il cuore.
A calpestarlo senza tregua, con pura malvagità.
Si strinse un po’ nelle coperte leggere del suo letto, chiedendosi quando diamine avesse perso la sua favolosa morbidezza, e cercò in tutti i modi di riprendere il sogno da dove lo aveva lasciato: Derek Hale che le poggiava una mano sulla spalla.
, decisamente un bel sogno.
A infrangere tutti i suoi buoni propositi, furono delle fastidiose voci in sottofondo, che fecero tutto tranne che lasciarla addormentare di nuovo, e per un attimo le venne subito da urlare snervatamente a sua sorella Evy di chiudere quella sua boccaccia del cavolo, fin quando non si accorse però di non riuscire in effetti a riconoscere quei suoni.
Non era decisamente Evy.
…Sua madre si era addormentata di nuovo sul divano con il volume della tv a duemila, quella donna! Era senza speranze!
Ma a Kim stavolta ci volle proprio poco per riconoscere le voci: sua madre… Sua madre si era appisolata guardando teen wolf?! Lo sapeva! Da quando le aveva mostrato una foto del nuovo servizio fotografico di Dylan – suo sfondo – e altre di Ian e Tyler, l’altra era sembrata incuriosita.
Molto incuriosita.
Si segnò mentalmente di sfotterla a vita, ma per il momento si concentrò per riconoscere da sotto le coperte che puntata fosse, e il suo cipiglio aumentò quando non riuscì a capirlo.
Perché le chiacchiere si erano trasformate in bisbigli? Così sì che le era difficile riuscire a comprenderlo! 
Kim si costrinse ad aprire almeno un occhio e per poco non le prese un coccolone quando – una volta abbastanza lucida – si rese conto di non essere in camera sua, e neanche in casa sua.
La stanza non era molto attrezzata, neanche tanto illuminata e in un certo senso era comunque familiare, quello sotto di lei non era un materasso, ma un divano nero e le voci… Kim adocchiò un gruppetto di persone nella penombra infondo alla vasta stanza e aprì anche l’altro occhio, per poi strizzarli entrambi per cercare di capirci qualcosa.
I presenti si ammutolirono e la guardarono in un religioso silenzio inquietante.
“Oh, si è svegliata…” parlò una voce femminile, nello stesso momento in cui Kim riconobbe la proprietaria.
Se ne uscì con un ‘ora possiamo chiederlo direttamente a lei’ o qualcosa del genere, ma la ragazza era troppo sconvolta per farci caso, e “…H-Holland…” balbettò, facendo per alzarsi, ma scivolando di nuovo sdraiata sul divano, facendo sghignazzare qualcuno “L-Lydia Martin…” aggiunse con un tono strano, fra il sorpreso e l’assonnato.
Quando la diretta interessata, fra tutti, inclinò la testa per scrutarla meglio, come per capire da quale pianeta potesse essere giunto l’alieno di fronte ai suoi occhi, Kim si sentì svenire di nuovo.


Ne era certa, Chris e London avevano messo qualcosa nella sua pizza ai quattro formaggi, perché insomma, quella che si era presa era proprio una bella botta, eh: le era sbadatamente capitato di bere un goccetto di troppo qualche volta, ma quello superava perfino il delirio da alcool.
Risvegliandosi per la settantordicesima volta in chissà quale arco di tempo, si rese conto che la testa iniziava leggermente a farle male e non era certa che i dolori sparsi intorno al corpo fossero del tutto normali, chissà cosa aveva combinato prima di collassare, la vodka per esempio l’aveva resa protagonista di eventi imbarazzanti di cui ancora lei non aveva memoria.
Peccato che tutti gli altri invece ce l’avessero eccome.
Mugugnò infastidita, stiracchiandosi leggermente sul posto e cercando di concentrarsi sulle poche immagini che ruotavano indistinte nella sua testa, fino a quando – nel muoversi troppo – non cascò dal divano.
“Dannazione!” sbottò in un ringhio, rialzandosi a fatica, artigliandosi allo schienale di pelle in cerca di aiuto passivo.
Fra uno scivolamento e l’altro, volarono un po’ di imprecazioni delicate.
Mai più, si disse, mai più avrebbe lasciato che fosse quel decerebrato di Chris a ritirare la pizza alla porta.
Le era anche parso di vederli sghignazzare tra di loro, quei due! Ora non aveva alcun dubbio.

“…La finezza” parlò da qualche parte dietro di lei una voce femminile, che la fece sobbalzare e cadere di nuovo.
Poi sentì un rumore e un lamento, come se qualcuno avesse colpito a mo’ di rimprovero tale persona, che subito borbottò un “Oh, ma che vuoi? È vero!” indispettito.

…Hol-Lydia aveva parlato: dunque stava sicuramente sognando ancora, oh Jesus.

 Kim sentì vagamente degli altri bisbigli.
“Siamo a tre… O quattro?” ironizzò qualcuno.
“Secondo me non ha ancora finito…” disse in risposta l’irreale, ma sensuale voce di… Ian?!
I-Peter – Kim si disse un attimo mentalmente che più che unione di due nomi, pareva più una nuova creazione della Apple – era lì a pochi passi?! Un nuovo collasso – sicuramente quello di cui parlava lui – a questo punto sarebbe stato giustificato.
…Ma che ci faceva lui? Kim era rimasta con un tremendo finale di stagione in cui lo portavano via! In che stagione era ambientato questo sogno? Bah.

“No! Sti–” tentò qualcuno, prima di interrompersi con uno sbuffo, mentre lei si tirava finalmente su e si decideva a guardarsi intorno: era tremendamente intontita e tutta dolorante, aveva fottutamente bisogno di un’aspirina, che fosse vera o immaginaria come il resto.
Ma giusto il tempo di girarsi a sinistra, che le prese un colpo al cuore nel trovarsi quelle due gemme a pochi centimetri.
Le si prosciugò la gola e boccheggiò in mancanza d’aria.
Dylan… Stiles… Chiunque fosse, era accucciato verso di lei e la scrutava incuriosito con un ghignetto infantile e sarcastico, osservandola dritta negli occhi chiari e sbarrati.
“Ehilà!” la salutò, aggiungendo un cenno del capo e scoprendo poi in un sorriso la fila di denti bianchi e accecanti: un secondo dopo Kim si sentì precipitare all’indietro e – confermando ciò che I-Peter aveva detto – svenne ancora.
 

Lecito, era più che lecito dopo essersi trovata il suo cucciolo di sempre di fronte agli occhi e in quello stato, si disse quando si risvegliò ancora, supplicando silenziosamente tutti gli Dei dell’Olimpo per una fottuta tregua.
Stavolta non aspettò oltre, si guardò intorno alla faccia del mal di testa, trovandosi seduta a terra con la schiena poggiata al divano, e si rese conto di essere circondata da soggetti immaginari: Scott McCall se ne stava lì a fissarla, con Kira e Lydia ai fianchi, poi c’erano Peter e Liam e perfino… Malia e Braeden: ma era un incubo o un sogno? Il suo subconscio le stava giocando un brutto scherzo, oppure la odiava e basta, per questo aveva deciso di metterci anche loro due.  
Ma il suo sguardo si illuminò d’immenso quando invece trovò Derek e Stiles, fonte di luce per i suoi occhi, che le fecero perdere un battito e il respiro.
“…Bentornata” parlò proprio il giovane Stilinski, riservandole un altro sorriso divertito, lei rimase imbambolata a passare ripetutamente lo sguardo sognante da lui all’altro e viceversa, approfittandosi di quel regalo mentale prima di svegliarsi davvero e perderli per sempre.
“Ti prego, non svenire più” sentì dire a Lydia e – senza neanche voltarsi – si limitò ad annuire.
Quei due erano due divinità scese sulla terra, ora – vedendoli da vicino – ne era più che certa.
Poi però notò lo sguardo corrucciato di Derek, che “Chi sei? Come fai a conoscerci?” chiese un po’ sulla difensiva e Kim si riscosse da quello stato comatoso in cui era caduta nel vedere la sua più grande otp.
Mettere in chiaro che era tutto un sogno, oppure lasciar perdere e fingere fino alla fine che fosse reale? Questo era il vero dilemma.
“…Beh…” prese tempo, alzandosi in piedi “So tante cose… E sono Kimberly, Kim per gli amici… Ma anche per gli angeli scesi dal cielo” aggiunse, ammiccando sarcastica verso Stiles e colui che le aveva rivolto la domanda.
I due si scambiarono uno sguardo – che, nonostante fosse perplesso, la fece emozionare – prima di tornare a guardarla.
Viste le espressioni generali, lasciò perdere e “Non lo so cosa ci faccio qui, forse sto sognando o forse sono in un mondo parallelo” sbottò, alzando le mani a mezz’aria in segno di resa “So solo di essermi svegliata nel bosco, nonostante io sia rientrata in casa ieri sera, e vi conosco molto bene da tanto… Realtà o meno” concluse, aggiungendoci poi una scrollata di spalle prima di sorpassarli e darsi un’occhiata intorno. Passeggiò cauta, noncurante degli sguardi inquisitori fissi su di lei, e “…diamine, questo è davvero il loft di Derek Hale…” mormorò a un certo punto fra sé e sé.
Era troppo elettrizzata, era il sogno più reale dell’universo!

Poi si bloccò.

“…Non ditemi che tu” indicò Stiles “Te la fai ancora con lei” indicò Malia “…E che tu” indicò Derek “Te la fai ancora con lei” indicò Braeden, disgustata all’idea che fosse proprio così: le loro espressioni risposero da sole, dandole il voltastomaco.
E sicuramente, all’attenta e vispa Kim, non sfuggì l’occhiata sorpresa che le rivolse di colpo la Martin nel sentirla parlare, perché Lydia sapeva – e forse anche Peter – ed era sinceramente sorpresa che una sconosciuta sapesse più degli altri del gruppo, che una sconosciuta se ne fosse accorta come aveva fatto lei ormai da tanto tempo.
Difatti, tutti – compresi i diretti interessati – non colsero il senso della sua uscita, come invece fece Lydia.
Kim li fissò disgustata per un attimo, prima di scuotere la testa e concentrarsi su altro. Dunque la prima cosa che le venne in mente... “Scott” si voltò verso il ragazzo “Caro True Alfa o quel che so” canzonò inclinando leggermente la testa di lato: se doveva restare lì, era bene che si togliesse alcuni pesi che l’avevano tormentata per tutta la stagione “Ma ti vuoi svegliare? Mamma mia, ultimamente sei sembrato più idiota del solito!” lo rimproverò spalancando le braccia, sinceramente quasi disperata di fronte a quell’idiozia.
Lui si irrigidì, proprio come tutti gli altri, probabilmente per il fatto che Kim sapesse della questione “lupo”, più che per quello che aveva realmente detto, ma lei non lasciò loro tempo per scervellarsi troppo, anzi, riprese ben presto a sfogarsi.
“E tu, Kira…” si rivolse a quella al sua fianco “Sei una fottuta kitsune, usa un po’ di quei dannati fulmini! Non esiste solo la katana, sai?” ghignò un attimo sarcastica “Quando Kate vi ha rapiti – che, per la cronaca, se è già successo, è stato davvero ridicolo – avresti potuto almeno provarci” concluse, fissandola con un che di ovvio e le braccia ora incrociate al petto.
“Che poi mi spiace, sei okay, ma io resto team Allison” sospirò al pensiero “per me è stato un trauma” e lo era stato davvero: nelle prime stagioni le era rimasta un po’ sullo stomaco – quasi quanto la quattro formaggi da London – ma la sua morte era stata una tragedia, aveva pianto fino a prosciugarsi.
Kimberly ignorò tranquillamente le facce sbalordite di quelli che la circondavano, troppo presa dai suoi ragionamenti mentali per poterci fare anche solo lontanamente caso, anzi, quello era solo l’inizio, aveva qualcosa per ognuno di loro.
“E tu Lydia” la guardò con desolazione “Io ti adoro, sul serio, ma prima hai lasciato andare via Jackson – anche se è stata colpa di quell’idiota di Colton” borbottò poi fra sé e sé “ti ho shippata anche con Peter, ma nada, Aiden, nada, allora adesso spero davvero che tu concluda qualcosa con Parrish – che, tra le altre cose, non ho ancora capito cosa sia – perché davvero te lo meriti”.
La diretta interessata stava ricambiando lo sguardo in modo indecifrabile e Kim avrebbe voluto abbracciarla… Anzi no, lo fece davvero, buttandosi su di lei prima che qualcuno potesse fermarla: si staccò un attimo dopo, mormorando un “tutto okay, ora mi riprendo, tutto okay” fingendo di asciugarsi teatralmente una lacrima immaginaria quanto quel sogno.
Lydia non si scompose minimamente, mentre gli altri invece avevano accennato un movimento per soccorrerla nel caso la sconosciuta avesse tentato di ucciderla.
“Oh, anche io, ma lei non c’è stata” si intromise un attimo I-Peter, alzando una mano a mezz’aria per far notare la sua presenza e Kim non riuscì a non fulminarlo con lo sguardo.
“Tu. Brutto. Idiota” gli ringhiò quasi contro “Ma ti sei fritto il cervello? Ti ho sostenuto per tanto tempo, ma hai davvero esagerato! Primo perché hai sfornato lei” indicò Malia, che digrignò i denti in risposta, prima di essere trattenuta da Stiles, cosa che dette la nausea a Kim “Poi per tutta la storia di Kate e tu che volevi fregare i poteri di Scott!” continuò imperterrita, smanacciando senza pietà da una parte all’altra.
“Anzi, a questo proposito, che ci fai qui? Quale scusa si è inventato il mio subconscio?” borbottò scettica.
Peter ignorò la parte da schizofrenica riguardo il subconscio, ma rispose con un “Mi hanno dato un permesso speciale dopo che ti hanno trovata e che hai riconosciuto mio nipote” al quale lei annuì subito, come se fosse una spiegazione abbastanza accettabile.
“Ma appena avremo finito, sarai condotto alla Eichen House per un trattamento speciale” soffiò Scott, palesemente ignorato.
Oh… Quindi non lo avevano ancora rinchiuso nella cella con il tipo strano.
“Liam, tu sei apposto, resta così che mi piaci abbastanza” indicò il ragazzino, prima di saltare Malia e Braeden ringhiando un “avrete già compreso cosa penso su voi due” e passare a Derek e Stiles, assumendo un’espressione sognante ancora una volta.
“Stiles, ti amo follemente da quando portavi quei capelli rasati a stupido, sei un angelo sceso in terra, il mio cucciolo perfetto, incredibile, unico, ti sposerei se non ti shippassi già troppo con…” si bloccò in tempo, cercando di contenersi e darsi una calmata “E Derek, anche tu sei sempre stato nel mio cuore, ma ultimamente hai perso un po’ troppo il tuo carattere, insomma… Riprendi il controllo, tu sei il vero Alfa della situazione, lo sarai sempre! Lascia perdere tutto quello che ti è successo, tu sei forte e non devi dimostrare niente a nessuno!” cercò disperatamente di convincerlo, ricevendo da entrambi solo un’espressione basita e un po’ imbarazzata: quando si rese conto di aver terminato – almeno per ora – si schiarì la gola, drizzando le spalle.
“Visto che sono qui…” tornò a parlare – e avrebbe voluto aggiungere un ‘alla faccia di Jeff’ – poi con più calma, seria “Sarà meglio che ne approfitti per sistemare un paio di cose”
aggiunse in modo eloquente, lanciando prima uno sguardo malizioso a Stiles e Derek, e poi uno d’intesa a Lydia, che prima spalancò leggermente gli occhi, poi alzò in modo quasi impercettibile un angolo della bocca all’insù nel comprendere ciò che era appena passato nella testa di quella sconosciuta: che fosse pazza o meno, sapeva, sapeva tante cose.
Troppe – in effetti – per essere ignorata.
Il branco era dubbioso, non sapendo se considerarla una minaccia o meno, e lei era ancora convinta di aver preso una bella botta pesante, ma per ora in fin dei conti nessuno avrebbe potuto fare niente.
Kim poteva solo approfittare dell’opportunità, coglierla al volo: Jeff e lo stupido popolo di MTV non volevano realizzare la Sterek? Bene, ci avrebbe pensato da sola. 



 



Ehilààà!
Sono tornata dopo secoli! No dai, non esageriamo...
Chiedo perdono ma non ho più avuto tempo! La scuola mi sta uccidendo
ç_________ç 
Voi come ve la passate? 
NON VEDO L'ORA DI ANDARE A VEDERE
TMR *ç* non aspetto altro. 
(Per chi segue Missione Gelosia dovrete aspettare ancora: so cosa voglio scrivere, ma non trovo tempo e forza
 ç_ç )
Dunque dunque dunque... Questo capitolo mi convince mezzo sì e mezzo no!
Beh, la reazione di Kim per me è anche fin troppo contenuta! Io sarei morta direttamente 
^^ 
Che dire... Nada... Solo che spero di avervi strappato un sorriso (?) Non aggiungo altro, lascio tutto nelle vostre mani!
Grazie mille per le recensioni e per aver aggiunto la storia fra le preferite/seguite.
tanto amore!
 
Comunque spero di ricevere qualche parere, fatemi sapere cosa non vi piace/cosa vi piace! 
Mi serve per migliorare, ho qualche dubbio su questa fic :/
Alla prossima gente! 
^^
 ♠ 
Lawlietismine 

Se avete voglia leggete anche la mia os Hale: istruzioni per l'uso ^^
  
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