Tabella blu, prompt: mirtillo
La lingua blu
Kakashi incontra
Sakura sulle scale del palazzo dell'Hokage, ha in mano un sacchetto
di mirtilli che divide con Ino. Si salutano, proseguono.
Gli ANBU
gli rimangono distanti perché pensano di non potersi
avvicinare troppo ad Hatake Kakashi senza che lui se ne accorga, però
mica sanno quanto sia, questo troppo. A
infastidirlo è piuttosto il fatto che quella sia la
Radice.
Kakashi entra nell'ufficio dell'Hokage con l'intenzione di
fare domande, ma si trova gli occhi di Tsunade puntati così in
profondità nel suo da sentirsi vagamente a disagio. Appena
apre bocca, la donna lo interrompe.
“È maggiorenne,
Kakashi, non mi interessa,” risponde lei, “non starò
a dirti cosa potrei fare se le facessi male: l'abbiamo addestrata noi
e sappiamo benissimo che non le serve aiuto.”
Non sa di
preciso quando abbia smesso di essere acuto, sa solo che riconoscere
in quell'argomento le origini di molte delle sue ansie lo folgora sul
posto più del non aver realizzato quanto quella sua attrazione
coinvolgesse l'Hokage. Una strana sensazione, vagamente piacevole, lo
solletica nel petto e un lieve sorriso gli nasce spontaneo.
Tsunade
tossisce disappunto per la sua mancanza di attenzione.
“Sono
qui per altro...” dice, tornando velocemente serio.
“Lo
so,” dice lei, “era la scorta di Utatane e Mitokado,
suppongo siano ancora le loro orecchie e i loro occhi.”
Lui
sospira, spostando il peso da una gamba all'altra per l'imbarazzo che
gli crea l'argomento prole, a cui i vecchi consiglieri sono sempre
stati attaccati. Improvvisamente l'ufficio sembra molto piccolo. Il
suo peso si sposta nuovamente senza che lui ci abbia pensato.
Tsunade
sorride, un sorriso furbo che fa corrugare le sopracciglia del
copianinja.
“Puoi andare, Kakashi,” dice la donna,
sopprimendo malamente il sorrisetto, “Vai, Kakashi.”
Fuori
dall'ufficio, la sua fronte si spiana quando esattamente nel posto in
cui stavano le ansie appena dissipate scopre il forte desiderio di
vedere Sakura.
La trova al piano di sotto dove le chiede un
momento in privato, lei saluta la collega e lo guida in un ufficio
vuoto. Lui chiude la porta, si volta e, nel mezzo della sua frase, la
bacia.
È un bacio candido, nonostante l'impeto che lo aveva
colto, dura un immenso attimo e quando finisce non finisce
davvero.
Le labbra di Sakura hanno il sapore dei mirtilli, gli
occhi verdi sono grandi e lucidi, ha le guance rosse e può
sentirle la giugulare pulsare velocemente sotto il palmo. Abbassarsi
la maschera e metterle le mani sul volto è stata una cosa
sola, tanto che lei ora gli fissa le labbra perché non è
riuscita a vedergliele prima. Kakashi si sente sfiorare il mento,
quando ancora è impegnato a osservare la sua espressione e
presto un dito di Sakura percorre quel che rimane scoperto della
cicatrice.
Sorride intenerito dalla reverenza che sente in quel
contatto, placa gran parte dell'inadeguatezza che sente col volto
scoperto e aumenta contemporaneamente il numero di farfalle nel suo
stomaco. Poi lei lo stupisce ancora: fa pressione con le dita dietro
al suo collo e chiede un altro bacio.
500 parole
Aya88 mi ha suggerito di ricordare qui, nelle note, che Utatane e Mitokado sono i consiglieri. Koharu Utatane è la donna, Homura Mitokado l'uomo, sono i rimanenti due terzi del team di Hiruzen Sarutobi; i vecchi decrepiti che rompono sempre, fanno illazioni fuori luogo e trattano tutti come fossero strumenti esattamente come fa Danzo. Ecco, loro! Gli odiosi.