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Autore: Elygrifondoro    03/10/2014    2 recensioni
Cosa succedere se uno Shadowhunter e i suoi amici frequantano la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts? Cosa succede se due persone destinate a stare insieme come Alexander Lightwood e Magnus Bane si trovassero nella stessa scuola, rispettivamente nei panni di studente e professore? lLamore e l'attrazione vinceranno sui dubbi che una relazione proibita inevitabolmente crea?
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE: Ciao ragazzi! Siamo Elisa ed Anna (la beta), amiche per la pelle e lettrici accanite. Dopo mille dubbi e incertezze abbiamo finalmente deciso di buttarci nel fantastico mondo di efp, pubblicando appunto una fanfiction. Essendo la nostra prima storia non vi assicuriamo grandi cose né capitoli completamente privi di errori di grammatica, ma di certo ci metteremo tutto il nostro potenziale e il nostro impegno e almeno in questo speriamo di essere impeccabilgi. Inoltre, vi chiediamo di non criticare la scelta dei personaggi. È vero, i protagonisti sono due uomini e se dovesse dar fastidio a qualcuno beh, non siamo noi quelle con cui dovete lamentarvi. Magnus e Alec sono una coppia, per noi normale come tante altre e in questa fanfiction ne diamo testimonianza. Scusate, stiamo divagando, probabilmente la metà di voi non è manco arrivata qui oppure s’è già addormentata, comunque… BUONA LETTURA!!! Elisa ed Anna


La stazione di Hogsmeade era piccola e accogliente. La tipica stazioncina di campagna. Gli abitanti del villaggio, ovviamente tutti maghi, s’erano radunati per accogliere gli studenti che di lì a nove mesi avrebbero occupato il castello e assaltato i negozi della cittadella. Scesi dal treno e assaporai ogni dettaglio di quel posto: le risate scroscianti, il verde vivace delle foglie degli alberi, l’odore della cenere, rifiuto leggero della locomotiva. Annabelle interruppe quel momento di ritrovo tra me e la vallata per trascinarmi verso una delle carrozze trainate dai Thestral. Io ero consapevole della loro esistenza sin dal primo anno. Ricordo che oltre a me, Jace e Izzy nessuno riusciva a vederli. Essere Cacciatori vuol dire imparare a convivere con la morte sin da piccoli, a sopportarla come un’inquilina capricciosa e scontenta. Vidi il guardiacaccia radunare tutti i bambini del primo anno e condurli verso il lago, tremanti ed emozionati per la cerimonia di smistamento che li attendeva. Salii sulla carrozza insieme ad Ann, Isabelle e Juliàn, un ragazzo francese della mia stessa casata. Stava leggendo un libro. Non sembrava essersi accorto di noi, ma appena le porte della carrozza si chiusero, lui alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei: erano color della neve sporca, semi nascosti dai suoi capelli color paglia. La pelle era candida, quasi trasparente, come il ghiaccio. Io avvampai. -Buonasera Alec- aveva una voce melliflua e melodiosa, quel genere di voce che ti rapisce immediatamente. Ad Annabelle e Isabelle concesse solo un cenno del capo, loro ricambiarono silenziose. -ciao Juliàn, hai passato delle belle vacanze? – il ragazzo dal viso d’angelo fece un mesto sorriso, poi parlò: -certamente, sono tornato a Parigi dalla mia famiglia. Spero che ti sia goduto il periodo estivo a New York tanto quanto me Alexander. – nonostante la cortesia che le sue parole lasciavano intendere, Juliàn era distaccato, quasi assente. Nel limbo fra la vita terrena e ultraterrena. Era piuttosto inquietante. - oh, si si, ho passato dei bei momenti con Isabelle e Jace. Credo saremo in dormitorio assieme…- -si, ne ero informato, sai già qualcosa degli allenamenti di Quidditch? Dopotutto siamo entrambi in squadra- Sia io che Juliàn facevamo parte della squadra dei Corvonero, io come cacciatore e lui come portiere. Era estremamente agile e la sua corporatura slanciata gli permetteva di parare quasi tutti i colpi. -no, non sono ancora stato informato di nulla- Mia sorella e la mia compagna di casata mi guardavano maliziose, in attesa di qualche altra informazione, come a scovare chissà quale relazione fra me e il ragazzo. Era vero, Juliàn era maledettamente bello, colto, affascinante… scrollai le spalle. Ma non era il mio tipo. Il mio tipo era a New York, dall’altra parte del mondo, a trasfigurare rospi in gatti e a organizzare rave party con fate e vampiri. E a malapena lo conoscevo. Per fortuna, pochi minuti dopo l’inizio di quell’interminabile silenzio, la carrozza si fermò e noi scendemmo ordinati. Arrivati all’entrata della Sala Grande, Isabelle salutò Ann con un abbraccio e me con uno sguardo mesto, per poi dirigersi al tavolo verde-argento dove un gruppetto di pettegole la circondarono, molto probabilmente gelose dei suoi lunghi capelli color petrolio. Clary e Simon andarono a sedersi al tavolo Tassorosso, mentre Jace andò con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni della divisa verso il tavolo dei Grifondoro. Io e Ann chiacchierando ci sedemmo al nostro tavolo, rivolti verso i professori. Poco dopo entrarono i bambini del primo anno, tutti tremanti, e si addensarono a casaccio dietro al guardiacaccia. Il preside, il signor Paciock, fece un largo sorriso e accolse i nuovi arrivati invitandoli ad avvicinarsi. I bambini titubanti s’avvicinarono guardando meravigliati il soffitto trapuntato di stelle e le candele fluttuanti, per non parlare di come fissavano i tavoli adorni con i colori delle casate. I più audaci sussurravano: -io sarò smistato in Grifondoro, compirò un’eroica impresa e sarò acclamato al pari di Harry Potter! – Altri dicevano: -vorrei essere astuto come una Serpe! - -intelligente come un Corvonero! – -vorrei essere leale come un Tassorosso, ed essere un riferimento per i miei amici! – Il gruppetto raggiunse velocemente il tavolo degli insegnanti, ove una sola sedia era vuota: quella del professore di Difesa Contro le Arti Oscure. Non ci badai molto: il professor Murray non era mai stato puntuale, era un’irrimediabile ritardatario. Ad uno ad uno i ragazzini venivano chiamati in ordine alfabetico, si sedevano sul vecchio sgabello e sulle loro teste veniva posto il cappello parlante che li smistava nelle varie casate. Ogni volta che il cappello dava il suo verdetto, una casata si alzava in piedi, esultante. Dopo due Tassorosso, tre Serpeverde, un Grifondoro e due Corvonero, il portone della Sala Grande si spalancò. Una figura alta e snella, avvolta in un mantello nero con l’interno del cappuccio glitterato, fece il suo ingresso. Non aveva più di venticinque anni: gli occhi da gatto, color degli aghi di pino, il naso piccolo e aggraziato, le labbra sottili. L’uomo si incamminò lungo la Sala Grande e, quando mi passò davanti, il bicchiere che tenevo in mano si ruppe. Nessuno, se non Annabelle che mi lanciò una sguardo interrogativo, l’aveva notato. Non era possibile. Non aveva alcun senso. Che ci faceva lui ad Hogwarts? Magnus Bane non poteva essere ciò che pensavo…. -Buonasera professore! – “P-professore?! COSA?! “Furono le uniche parole che la mia mente riuscì a mettere insieme. -Buonasera preside, scusi l’interruzione ma alcuni pixie erano scappati dalle loro gabbie e non potevo certo permetter loro di seminare zizzania lungo i corridoi di questo magnifico castello…. - La sua voce…. Così melliflua, convincente… mi tremavano le mani, ero probabilmente tutto rosso in viso. -certamente professor Bane! Prego, si sieda pure, così potrà assistere almeno alla parte finale della cerimonia! – Bane… allora era proprio lui… Magnus Bane, il sommo stregine di Brooklynn.


Quando entrai platealmente in Sala Grande, tutti gli occhi erano puntati su di me. D’altronde, poteva accadere altrimenti? Sebbene mi lusingasse tutta quell’attenzione e i mormorii che mi giungevano alle orecchie erano una manna dal cielo, in quel momento il mio pensiero era rivolto solo a un paio di quelle centinaia di occhi, solo ad una persona, dai capelli color della notte e gli occhi del mare in tempesta, dallo sguardo sicuro ma dall’animo dolce. Lo trovai fra i Corvonero, a detta della professoressa di Divinazione (una rospa bisbetica alta un metro e cinquanta), i più intelligenti. Alexander Lightwood non era il tipico Shadowhunter tutta azione niente neuroni come il suo amichetto arrogante Jace. Era astuto, temerario, intraprendente, furbo… non solo crudele. Appena il preside, un uomo alto e muscoloso, che aveva passato la vita a difendere il proprio paese mi invitò a sedermi, mi giustificai e mi dirisi in silenzio al mio posto. Ammetto che della cerimonia non me n’è importato molto, ero troppo impegnato a decifrare i suoi movimenti: era agitato, le guance rosse e avrei voluto correre da lui e baciarlo. Davanti a tutti, ad insegnanti e studenti, perché le sue labbra non le avevo mai assaggiate, perché lui non era mai stato mio, perché io non gli ho mai dato niente. E ritrovarmelo davanti quella mattina era stato un colpo, perché lui impersonava tutti i miei sbagli e le mie paure. Era troppo bello, troppo innocente, troppo Nephilim per me. Cos’ero io? Solo uno Nascosto e lui? Destinato a salvare il mondo da tutti i suoi mali e tra l’altro era anche un mago… poteva essere più perfetto? Dannato lui, dannato me e il mio orgoglio! La cerimonia finì mezz’ora dopo e il preside concluse il suo discorso prima di dare il via al banchetto: -bene studenti e professori, ora che tutti sono stati smistati, ho solo alcune informazioni da darvi: per prima cosa, come tutti gli anni ricordo che la Foresta Proibita è ASSOLUTAMENTE VIETATA AD OGNI STUDENTE E CHIUNQUE VENGA SORPRESO ENTRO I SUOI CONFINI AVRÀ L’ADEGUATA PUNIZIONE. Detto questo, dal terzo anno sono permesse le visite alla cittadina di Hogsmeade, permesse solo a chi ha firmato la circolare allegata alla lettera d’Ammissione. Potete consegnarle ai professori responsabili delle vostre casate: Per Serpeverde la signorina Scamander, di incantesimi – Una donna dalla corporatura esile, vestita con un semplice tailleur nero, si alzò e salutò con la mano la platea di adolescenti sottostante. -per Tassorosso, il professor Krum, insegnante di volo e nostro stimato arbitro per le partite di Quidditch- Un uomo dalle spalle larghe e dai tratti orientali si alzò anch’egli dalla sua postazione e sorrise agli studenti. -per Grifondoro ci sono io e insegno erbologia come credo saprete. E ultimo, ma non meno importante, per Corvonero il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure: il signor Magnus Bane, da New York! – Uno scrosciante mormorio si diffuse per tutto il salone. -il professor Bane è un uomo di Mondo, sono sicuro che imparerete molto da lui, non solo sui pericoli che potreste trovare in Inghilterra, ma anche nel resto del pianeta. – Un applauso generale divampò da tutti gli angoli della Sala Grande, ed io sorrisi come sorride la regina Elisabetta ad uno dei suoi discorsi. Appena il preside smise di parlare e diede il via ai festeggiamenti, il mio sguardo tornò sull’unica persona minimamente interessante in quel castello ma, appena posai gli occhi sui suoi capelli color carbone, Alec si alzò e uscì dalla sala. Ero nel panico, non sapevo che fare. Avrei dovuto seguirlo? Oppure far finta di niente?

Scusate per il capitolo, sappiamo bene che non è lungo, ma dal prossimo le cose si faranno di certo più interessanti!!! Pensiamo di pubblicare ogni 7/14 giorni, in base agli impegni scolastici. A presto!
  
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