Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Atomic Chiken    03/10/2014    2 recensioni
La città di New York cade nel panico quando le persone iniziano a morire in circostanze molto strane. Il detective Harper farà di tutto per consegnare il colpevole alla giustizia, ma si ritroverà ben presto a combattere contro qualcosa che minaccia il mondo intero.
Genere: Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sentivo le farfalle svolazzare nello stomaco. Mentre cercavo di tenere a bada l'ansia, mi ritrovai a fissare per l'ennesima volta la figura nello specchio. Alta, formosa, i capelli biondi raccolti in uno chignon, con indosso un attillante vestito rosso. Ero bellissima. Eppure avevo paura. Paura di dar vita a qualcosa di serio. Con un lavoro come il mio ti puoi aspettare di tutto, anche la morte. Cosa ne sarebbe successo di Dave se io fossi morta a causa del mio lavoro? Non volevo farlo soffrire. So cosa si prova. Ho perso un compagno tre anni fa. Lavoravo da sola, ma mi affiancarono Grey lo stesso. Ero ostile nei suoi confronti, non gli rivolgevo la parola, lo rimproveravo al minimo sbaglio. Ma i suoi occhi, la sua voce, il suo corpo...Ben presto divenne molto più di un partner.
 E poi, un giorno, così com'era arrivato se ne andò. Una pallottola gli aveva trapassato il cranio durante una sparatoria. Ne ero uscita distrutta, e lo ero rimasta fino a che non avevo incontrato Dave, due anni dopo. In molti non credono nel colpo di fulmine, ma io e Dave sì. Fu un incontro davvero bizzarro, soprattutto date le circostanze. Lui era nelle mani di un pazzo psicopatico assieme ad altre dieci persone, io l'incaricata a salvare il didietro di tutti. Il pazzo si beccò una pallottola nel ginocchio e una gita all'ospedale, io e Dave uscimmo insieme il giorno stesso.
Ed ora, dopo un mese di lavoro asfissiante, stavo per rivederlo. Il cuore prese a battere all'impazzata. Lo amavo davvero, e forse era davvero quello giusto.
Quando finalmente mi decisi a dargli una possibilità suonò il cellulare.
"Harper, ti voglio al Central Hotel, adesso".


Raggiunsi l'hotel in un batter d'occhio. Avevo avvisato Dave al telefono, e seppur controvoglia, aveva rimandato ad un altro giorno. Mi ero cambiata al volo e da donna sensuale ero tornata ad essere la poliziotta stronza di sempre. Tutti gli uomini mi guardavano dall'alto al basso. Una donna che fa carriera è sempre vista con disprezzo, ma col tempo mi ero abituata, e a dire la verità avevo iniziato a provare piacere nel vedere quelle espressioni deficenti sui loro volti quando gli passavo davanti.
L'hotel era circondato da auto di polizia e il nastro giallo brillava sotto la luce dei lampioni. Mostrai il distintivo e lo alzai per poter passare, tirando dritto verso l'entrata. Appena mi vide, Kowalski si avvicinò a passo spedito
"Brutta storia Harper" disse con il solito sorriso. Io e Kowalski lavoriamo insieme da un bel pò, ed è uno dei pochi maschi che mi tratta alla pari.
"Hai portato i popcorn?" mi chiese poi mentre salivamo le scale. Scossi la testa lanciandogli un'occhiataccia. Scherzava sempre sulla scena di un delitto, ma delle volte esagerava anche per me. Durante il tragitto mi fece un riepilogo di quello che era stato scoperto. Un ragazzo, sulla ventina, assassinato nella stanza dell'albergo. Il corpo era stato trovato dalla receptionist appena un'ora fa.
Entrai nella stanza e venni investita dall' odore di sangue a cui ero abituata fin troppo. Un brivido mi percorse la schiena. Era steso a terra a pancia in su. Con la luce della lampada si vedeva solo il sangue rappresso intorno alla ferita, ma con i raggi ultravioletti erano state rinvenute tracce di liquido tutt'intorno. Aveva gli occhi chiusi, cosa che mi sembrò molto strana.
"E' stato addormentato" affermai attirando l'attenzione dei presenti, ovvero due uomini della scientifica, Kowalski e un altro poliziotto.
"Lo sappiamo già, abbiamo trovato tracce di cloroformio sulla vittima".
Guardai l'uomo vestito di bianco noncurante, poi continuai, parlando più a me stessa che agli altri
"Il ragazzo ha aperto la porta e l'assassino, prontamente, lo ha addormentato col cloroformio, appoggiandolo lentamente per terra. Motivo per il quale il corpo si trova con i piedi rivolti verso la porta. In seguito è stato accoltellato al petto più volte, cosa che dimostra l'inesperienza dell'assassino".
"Come ha fatto a capire che è stato ucciso con un coltello?" chiese basito l'uomo di prima. Trattenni a stento un sorriso
"Me l'ha riferito il mio compagno Kowalski, e poi è appoggiato lì sul letto dentro un sacchetto trasparente su cui è scritto -Arma del delitto-". Kowalski, seguito a manetta dagli altri due, scoppiò a ridere. L'uomo del cloroformio arrossì ritornando a prelevare campioni.
"Gli hai fatto il culo" mi sussurrò Kowalski dandomi un colpetto sul braccio. Assentii con un cenno del capo, tornando a guardare il corpo.
"Qualche informazione sull'assassino?" chiesi. Una voce risuonò dietro di me. Mi voltai ritrovando davanti il volto pallido di Thomas Willson, conosciuto anche come Thomas testa di cazzo.
"E' appena arrivato un nome. Melanie Jhonson".


Dieci minuti dopo ero a casa della presunta assassina, Melanie Jhonson. Kowalski e Thomas erano in piedi accanto a me. Mi avvicinai a ciò che era rimasto della ragazza. Dio, non aveva nemmeno vent'anni!
"I risultati dicono che sia morta poco dopo il ragazzo. Un possibile suicidio dovuto a pentimento?". La voce di Thomas era lontana, quasi non mi trovassi più nella stanza con loro. Era piccola, arredata con gusto. La stanza di un adolescente. Rimandai indietro una lacrima, e con lei tutta l'orda di pensieri che stavano iniziando a prendere forma in testa. Aveva tutta la vita davanti, ed invece era finita con una cintura stretta intorno al collo. Misi dei guanti bianchi e osservai il segno lasciato sulla pelle. Aveva stretto molto, molto forte. Lei o qualcun'altro?
Una goccia di sudore appartenente a Melanie era stata trovata sulla camicia del ragazzo. Si era suicidata dopo essersi pentita? Perché l'aveva ucciso? A quanto era stato scoperto da amici, familiari e la fidanzata del ragazzo, Melanie e lui stavano insieme. Assassinio causato da un tradimento, dunque?
Perché Melanie, perché ti sei rovinata per questo?
"Non c'è molto da dire se non che si tratta di un suicidio" disse Kowalski riportandomi alla realtà.
Mi rialzai e tornai da loro. Aveva davvero l'aria di essere un suicidio. Eppure c'era qualcosa che non mi tornava. Ma cosa?
"Direi che il caso è chiuso" affermò troppo convinto Thomas. Con mio dispiacere, Kowalski si unì a lui. Sapeva perfettamete che non ero d'accordo. "Harper, è un suicidio. Non c'è nulla che provi il contrario".
Fu allora che capii. Corsi verso l'armadio e spalancai le ante. Cercai freneticamente tra i vestiti, nei cassetti. Non c'era niente di niente. Come pensavo. Mi voltai verso i due e presi un gran respiro, contenta di aver fatto centro
"Non c'è una cintura che sia uguale a quella che aveva Melanie intorno al collo. Inoltre, la cintura con cui è morta è da uomo".
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Atomic Chiken