Ero talmente agitata che non riuscivo nemmeno a disegnare, era il ventesimo
disegno che buttavo nel cestino. Mi alzai dalla sedia e cominciai a fare avanti
e indietro per la stanza, erano le 6.30 e nel giro di un’ora Harry sarebbe
stato seduto al tavolo della sala da pranzo insieme ai miei genitori.
Dopo quattro lunghi mesi mio padre si era deciso ad invitare Harry a cena e io
non avevo la più pallida idea di come comportarmi.
Mio padre detestava Harry, l’aveva visto poche volte in quei mesi, ma non
poteva sopportarlo.
Sciolsi i capelli che tenevo legati in una crocchia disordinata per disegnare,
mi allisciai la maglietta più volte prima di aprire la porta e andare al piano
di sotto.
Mia madre era indaffarata ai fornelli mentre mio padre faceva zapping in TV,
Caroline era seduta sul tappeto a giocare con le sue bambole. Quando mi sentì
arrivare alzò i suoi occhi blu si di me «Claire, vieni a giocare con me?»
mi chiese con quei dannatissimi occhi da cucciolo a cui non sapevo dire
di no, forse giocare con la mia sorellina mi avrebbe aiutato a calmare i nervi.
Mi sedetti vicino a lei e presi una bambola cominciando ad accarezzarle i
capelli.
«Claire, a Harry piace l’arrosto vero?» mi chiese mia madre uscendo dalla
cucina, aveva le guance rosse a causa del calore dei fornelli e i capelli erano
raccolti in una coda disordinata, sorrisi.
«Certo mamma, non preoccuparti» risposi, sentii mio padre grugnire dal divano «E
chi se ne importa se gli piace o meno» borbottò cambiando ancora canale; perché
l’aveva invitato a cena se doveva comportarsi così? Amavo Harry, e se ne doveva
fare una santissima ragione.
Alle 7.30 in punto il campanello suonò, finii di apparecchiare in un batter
d’occhio e andai ad aprire la porta.
Un bellissimo Harry in camicia, giacca e jeans neri si presentò davanti a me, i
capelli tirati indietro dando spazio ai suoi splendidi occhi verdi e in mano
uno splendido mazzo di orchidee, dei cioccolatini, un peluche e un sacchetto
con dentro una bottiglia di vino, aveva delle mani eccessivamente grandi.
«Ciao piccola» disse dandomi un bacio sulle labbra.
«Ciao Harry, cosa diamine hai portato?» chiesi prendendo in mano i fiori
alleggerendogli il peso
«Ho portato dei fiori per te, dei
cioccolatini per tua madre, una bottiglia di vino per tuo padre e un peluche
per Caroline» disse sorridendo e mettendo in mostra le sue adorabili fossette,
scossi la testa «Non dovevi» gli lasciai un bacio sulla guancia.
Non facemmo nemmeno in tempo a chiudere la porta che Caroline si era fiondata
all’ingresso «Ciao Harry!» i codini biondi dondolavano da una parte e
dall’altra mentre saltellava da un piedino all’altro.
«Ciao piccola, questo è per te» Caroline adorava Harry e Harry adorava Caroline,
era così dolce con lei. Lo obbligava spesso a giocare con lei e con le sue
bambole, lui si sedeva e, senza batter ciglio, cominciava a giocare
“all’ora del tè”.
La bimba prese il suo nuovo peluche e se lo rigirò tra le mani prima di correre
in sala da pranzo e farlo vedere ai miei genitori.
Ci avviammo anche noi in sala da pranzo dove mio padre era già seduto a tavola
« Ne ha già abbastanza di peluche, non c’era bisogno che gliene comprassi
un altro» disse scocciato senza nemmeno salutare, alzai gli occhi al cielo,
poteva almeno comportarsi meglio.
«Mamma, hai un vaso per mettere questi
fiori?» chiesi ignorando completamente il commento di mio padre.
«Oh sono bellissimi Harry, le orchidee sono difficili da trovare!» mia madre mi
tolse i fiori di mano e li andò a posare in un vaso mettendolo poi al centro
del tavolo.
«Questi sono per lei, spero le piaccia il cioccolato – mia madre lo guardò con
gli occhi quasi lucidi, adorava il cioccolato e Harry lo sapeva perché
gliel’avevo detto io – e questo è per lei signor Marshall, Claire mi ha detto
che se ne intende di vino» poggiò la bottiglia di vino che aveva nel sacchetto
sul tavolo, per un momento gli occhi di mio padre si illuminarono.
Harry gli aveva portato uno Chardonnay, non particolarmente pregiato, ma il suo
vino preferito «Abbiamo già abbastanza vino in casa» bofonchiò senza dare
nessuna soddisfazione ad Harry.
Perché si comportava così? L’aveva invitato a cena per fare cosa? Per
umiliarlo? Allora avrebbe anche potuto evitare.
La cena procedeva tranquilla, più o meno, mio padre se ne stava zitto
mentre Caroline riempiva Harry di domande stupide e io e mia madre ci
divertivamo a sentirlo rispondere; la mia mano stringeva la sua sotto il tavolo
nel tentativo di calmare sia me che lui.
«Cosa fai nella vita Harry?» chiese a un certo punto mia madre interrompendo la
raffica di domande di Caroline che si erano spostate su “Qual è il tuo super
eroe preferito?”.
Harry si pulì la bocca e bevve un sorso d’acqua prima di rispondere «Studio
legge e lavoro in un negozio di musica, sto cercando di risparmiare per poter
comprare un appartamento tutto mio, senza dover dipendere dal mio coinquilino,
è stato molto gentile ad ospitarmi, ma vorrei andare a vivere da solo» rispose
sorridendo a mia madre che annuì compiaciuta, le erano sempre piaciute le
persone indipendenti, sentii mio padre borbottare qualcosa ma non riuscii a
distinguere le parole.
«Allora papà, cosa ne pensi del vino che ti ha portato Harry?» sapevo che lo
adorava, ne aveva già bevuti tre bicchieri, ma non avrebbe dato soddisfazione e
io mi sarei divertita a provocarlo perché mi ero davvero stufata del suo
comportamento immaturo «Oh, ce ne sono di migliori» rispose riprendendo a
mangiare l’arrosto che aveva nel piatto, vidi mia madre soffocare una risata
mentre Harry mi stringeva la mano sotto al tavolo intimandomi di smetterla.
«Sei già al terzo bicchiere, vuol dire
che ti piace molto» continuai ignorando i tentativi del mio ragazzo di farmi
stare zitta «Beh, Claire, è un buon vino, ma ce ne sono di migliori» rispose
abbastanza spazientito «Non hai ancora ringraziato Harry».
Il tavolo era completamente silenzioso, nessuno parlava, io e mio padre ci
guardavamo, nessuno dei due aveva intenzione di abbassare lo sguardo «Grazie,
Harry» disse senza guardarlo, i suoi occhi rimanevano su di me «Di niente
signor Marshall».
«Oh, è incredibile! Ti invita a cena e poi si comporta così» dissi facendo
avanti e indietro, Harry era seduto sul mio letto e mi guardava divertito «Lascia
stare Claire, va bene» scossi la testa, non andava affatto bene, doveva capire
che ormai avevo vent’anni e non ero una bambina «Sei stato anche fin troppo
gentile ed educato Harry, non avresti dovuto portare tutte quelle cose, anzi
non avresti nemmeno dovuto accettare l’invito a cena» ero furiosa, Harry era
sempre così buono e gentile con me e anche con Caroline, mio padre non aveva
alcun motivo di detestarlo così.
Allungò il braccio guardandomi sorridente, sorrisi di rimando e afferrai la sua
mano che si strinse prontamente alla mia, mi sedetti in braccio a lui e mi
lasciai cullare.
«Va bene, sai perché? Perché tuo padre può dire quello che vuole, io ti amo e
prima o poi tuo padre se ne farà una ragione e se non sarà così non mi importa»
sussurrò facendomi rabbrividire, gli lasciai un bacio sul collo, vicino
all’orecchio «Ti amo, Harry» sussurrai a mia volta stringendomi a lui.
«Tua sorella è proprio una chiacchierona» disse poi scoppiando a ridere, risi
con lui guardando le nostre mani perfettamente intrecciate «Caroline ti adora –
iniziai a giocare con i suoi anelli – anche mia madre ti adora, credo che sia
questo il problema di mio padre, è geloso» mi baciò la fronte mentre io continuavo
a torturare le sue dita.
«Non voglio portarti via da lui» sorrisi «È quello che gli dico anche io, non
sei mica Ryan Gosling» dissi scoppiando a ridere
mentre lui cominciò a farmi il solletico.
Mi bloccò con la sua mano i polsi e mi tenne inchiodata al letto mentre con l’altra
continuava a torturarmi «Te la sei cercata tesoro mio» diceva mentre continuava
a farmi il solletico.
Si abbassò lasciandomi un bacio sul collo «Sei bellissima quando ridi – il
cuore perse un battito, la presa sui miei polsi allentò mentre lui rimaneva
sopra di me – sei così bella che potrei guardarti ridere per tutta la vita, con
quel naso arricciato e la lingua in mezzo ai denti» detto questo mi baciò, mi
baciò come non mi aveva mai baciato.
Mi stringeva delicatamente il volto con le mani mentre le nostre lingue
entravano in contatto facendo contorcere il mio stomaco.
Capii cosa voleva fare solo quando sentii una sua mano sotto la maglietta che
accarezzava delicatamente la mia pelle procurandomi degli improvvisi brividi di
piacere.
«Voglio fare l’amore con te Claire,
voglio amarti davvero» mi sentii avvampare.
Presi ad accarezzargli la schiena tonica da sotto il la camicia «I miei sono al
piano di sotto, Caroline e nell’altra stanza e… » non
riuscii a continuare la frase dato che la sua bocca aveva cominciato ad
assalire il mio collo e le sue mani si facevano sempre più insistenti a
scoprire parti del mio corpo.
«Non ti obbligherò Claire, ma devi dirmi sinceramente che non è quello che
vuoi. Ti giuro che mi fermerò, ma solo se è quello che vuoi veramente» mi morsi
il labbro, era sopra di me, i capelli scompigliati, le guance arrossate e gli
occhi luminosi e pieni di lussuria, lo volevo, eccome se lo volevo.
«Non fermarti, ti voglio» sorrise e riprese
a torturare il mio collo.
Gli sbottonai velocemente la camicia lasciandolo a petto nudo davanti a me, Dio
era bellissimo.
L’avevo già visto in costume, ma vederlo così, sopra di me, con i muscoli
leggermente in tensione, era una visione paradisiaca.
Mi ripromisi che avrei percorso i bordi dei suoi tatuaggi e li avrei imparati a
memoria, gli baciai il petto all’altezza del cuore prima di sfilargli completamente
la camicia di dosso.
Poco dopo anche la mia maglietta e il mio reggiseno avevano raggiunto la
camicia di Harry in un punto indefinito della stanza e ora la sua bocca era
intenta a baciare e mordere ogni centimetro di pelle che prima era coperta da
quei due indumenti.
«Sei così delicata – sussurrò – ti farò sentire bene, te lo prometto» le sue parole
mi accarezzavano delicatamente, il cuore batteva così forte che presto mi
sarebbe uscito dal petto. Faticavo a respirare mentre le mie mani tremanti
cercavano di slacciare i suoi pantaloni.
Non ero mai stata particolarmente audace, ma in quel momento volevo solo lui,
volevo sentirlo a contatto con il mio corpo, volevo dargli tutto ciò che
possedevo.
Ci liberammo in fretta degli ultimi indumenti rimasti, mi sfiorava con le sue
dita come se fossi un oggetto prezioso, un oggetto prezioso e fragile «Ne sei
sicura?» mi chiese premuroso, gli occhi erano pieni di preoccupazione.
Strinsi leggermente le braccia intorno ai suoi fianchi «Sono tua, mi fido di te»
chiuse gli
occhi lasciandomi un bacio sulla fronte «Se vuoi che mi fermi devi solo
chiedere ok? Se è troppo, se ti sto facendo male, fermami amore ok?» annuii mentre
le farfalle nello stomaco svolazzavano più che mai, non mi aveva mai chiamata
amore.
Sentii un leggero fastidio e poi un dolore non eccessivamente forte, ma
abbastanza da fare uscire delle lacrime involontarie dai miei occhi. Harry
baciò entrambi gli angoli dei miei occhi per asciugarle e continuò piano
sussurrandomi parole dolci all’orecchio facendo sciogliere il mio cuore.
È vero, faceva un male cane, ma il dolore non era niente in confronto alla
sensazione che stavo provando in quel momento. Ero di Harry ed Harry era
mio, inequivocabilmente, lo amavo come non avevo mai amato nessuno e ora ero completamente
diventata sua.
«Stai bene?» mi chiese mentre passava la mano tra
i miei capelli, gli baciai il petto.
«Mai stata meglio, te lo assicuro» sorrise, quelle dannate fossette dovevano renderle
illegali «Credo che rivedrò la mia affermazione di prima, sei bellissima quando
ridi, ma quando fai l’amore sei ancora più bella, amore mio» sentii ancora
una volta il cuore balzarmi nel petto.
«Non smettere di chiamarmi così per favore» mi strinse a lui lasciandomi un
casto bacio sulle labbra «Non smetterò mai, amore» ed era
perfetto, tutto quello era perfetto in quel momento, lui ed io nel mio letto
dopo aver fatto l’amore a stringerci ignorando tutto il resto.
Ecco finalmente la quinta shot,
so che non aggiorno da una vita ma, sinceramente, oltre al tempo che non ho
avuto, dato che ho ricominciato l’università e il lavoro, non ho avuto molta
voglia anche perché temo che queste shot non vi
piacciano molto!
Sono consapevole che forse non sono al livello di 30 Days,
ma spero che vi piacciano lo stesso, ho come la sensazione che non sia così!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha inserito la storia tra
preferite/seguite/ricordate!
Ricordo che se mi volete contattare potete farlo qui
Facebook: Sil Efp
Twitter: ImSil__
Ask: Rupert__
Un bacio
Sil