Sherlock Holmes


Il mattino seguente mi svegliai con un gran mal di testa e, dato che proprio quel giorno dovevamo ritornare a Miami, fui costretta a salire sul pullman e a cercare di non vomitare l’anima, ma le urla e le risate acute degli altri non erano per niente d’aiuto.
Della sera precedente mi ricordavo ben poco, ma di una cosa ero più che certa: avevo dato il mio primo bacio, ma il problema era che non mi ricordavo a chi. L’unica cosa che avevo fissa in mente di quella sera era un forte odore di vaniglia e tabacco.
Chiusi gli occhi e cercai di addormentarmi, almeno per un po’.                                                                                                              ***

 -E’ stata una vacanza fantastica, Ruby! Non capisco ancora come tu abbia fatto a tenere il  broncio per due giorni di fila.- Esultò Beth, sedendosi sul mio letto. Erano da poco scoccate le nove  di un solito e noiosissimo giovedì. Fortunatamente, il professore delle prime due ore, di chimica, era assente, quindi dovevamo entrare alle dieci.
-Non mi piacciono le vacanze come questa e, poi, te l’ho già detto, non mi sentivo bene, ok?!- Risposi, cercando il libro di filosofia tra quelli del mio amato Sherlock Holmes. Sì, leggevo, strano a dirsi, ma vero. Amavo leggere, soprattutto quel genere.
-Non me la racconti giusta, sembri un fascio di nervi in questi giorni, anzi, sembra proprio  che tu abbia visto un fantasma, sabato sera!- Accese il mio portatile ed andò su facebook.
“In effetti…”
-Ti assicuro che sto bene. Invece di giocare con il mio computer, perché non mi aiuti a cercare quello stupido libro di filosofia?- Ero in piena crisi di nervi, dovevo sfogarmi con qualcuno, ma Beth non era la persona giusta, non avrebbe capito. Dov’era Liam, quando serviva?
-Uh, guarda! Zayn-sono-figo-Malik ti ha inviato la richiesta! Ovviamente accetti, vero?- Urlò come una dodicenne in piena crisi ormonale, saltando addirittura sul letto.
-Beth, no! Assolutamente no! Non voglio uno stalker tra i miei amici!- Le strappai il computer di mano, mettendolo ai piedi del letto.
-Cos’è uno stalker?- Chiese, ingenuamente.
-Niente, assolutamente niente. Ora alzati e aiutami!-
-Va bene, ti aiuto. Hai una vaga idea di quando lo hai usato l’ultima volta? Sempre se l’hai fatto…- Chiese, scendendo dal letto e iniziando a cercare nella mia cartella. Le tirai un cuscino.- Divertente, davvero divertente.- Dissi, sarcastica.
-Mhm, fammi pensare… l’ultima volta che l’ho usato è stato venerdì, quando ho studiato con Z…- Mi fermai all’istante.
-Con Z...?-
-No, niente, volevo dire con Estelle. Sai, io e lei a volte studiamo insieme.- Cercai di essere convincente, ma non sono mai stata una brava attrice.
-Ma se tu non sopporti a quella ragazza! Vabbè, ti credo. Allora, hai pensato a dove possa essere?-
-Sì, certo. Però, perché tu intanto non fai una bella cosa? Va al bar della scuola, prenditi qualcosa e aspettami, ok? Offro io, su!-   Beth spalancò gli occhi, come se avesse visto un alieno.
-Wow, è fantastico! Corro subito, queste occasioni capitano solo una volta nella vita!- Prese le sue cose e uscì.
 
 
Tirai un sospiro di sollievo, ora dovevo solo andare a prendere il libro da quel demente, di sicuro era lì. Presi il cellulare dalla tasca e iniziai a cercare il suo nome in rubrica. Appena lo trovai, salvato come “Stronzo Malik”, premetti il tasto verde per chiamarlo, sperando che non fosse in classe.
-Chi è che rompe a quest’ora?- Domandò, con voce impastata dal sonno.
-Sono Ruby.- Iniziai a girovagare per la stanza, sperando che non mi attaccasse il telefono in faccia. Sentii dei sospiri e un letto scricchiolare, di sicuro si era appena svegliato.
-Ehm, cosa vuoi?- Sbadigliò.
-Voglio il mio libro di filosofia.- Presi la cartella e uscii fuori dal mio appartamento, aspettando una risposta, ma sentii solo una porta aprirsi e lo scrosciare dell’acqua.
Fui tentata di attaccare, ma, poi, rispose: -Sì, l’ho preso per sbaglio. Te lo porto oggi pomeriggio.- Disse, serio. Feci forza sulla leva di ferro e andai nel cortile del dormitorio femminile.
-No, cretino, mi serve ora! Non ti avrei chiamato a quest’ora se non fosse stato urgente!-
-E va bene, calmatevi, vostra maestà!-
-Calmarmi!? Io sono calmissima! Ma, spiegami, come fai ad essere insopportabile anche appena sveglio?-
-Oh, è un dono di natura.- Spiegò e immaginai che si stesse sistemando i capelli, come suo solito. Gli chiesi il numero della sua stanza e attaccai subito, incamminandomi verso i dormitori maschili. Arrivata a destinazione, iniziai a bussare alla porta. Non c’erano campanelli, quindi quello era l’unico modo. Dopo aver bussato per tre volte di fila, ancora nessun segno del moro, così provai con il metodo più semplice.
 
-Zayn, vieni subito ad aprire, altrimenti ti strappo i capelli uno ad uno!- Urlai, spazientita. Sentii subito dei passi e il rumore delle chiavi che giravano nella serratura.
-Ehi, un po’ di calma, non bisogna certo prendersela con i miei capelli!- Spiegò, facendomi entrare. L’appartamento era diviso in due piani ed era sui toni del blu e dell’azzurro. Sulla destra c’erano la televisione e il divano, mentre sulla sinistra una penisola in marmo, affiancata da un minifrigo. Dopo aver dato uno sguardo veloce, mi girai verso di luo: era gocciolante e aveva un asciugamano bianco intorno alla vita. Il petto e il torace erano pieni di tatuaggi, così come il suo braccio destro. I capelli erano grondanti d’acqua e il ciuffo gli copriva la fronte. Se li ravvivò, bagnandomi leggermente.
-Potresti andarti ad asciugare e non fare il cane? - Chiesi, incrociando le braccia al petto.
- Andiamo, Ruby, di solito a voi ragazze non vi dispiace mai vedermi appena uscito dalla doccia, sai?-
-Peccato che io non sia come le altre. Con gli ormoni sempre in circolo. Capisci cosa intendo, vero?.- Spiegai, solenne. Il moro annuì, divertito.
Sospirò.- Sai di essere una piccola stronza?-
-Mhm, più o meno. E, ora, dammi il libro, sono in ritardo.-
-La parolina magica?-
-Se non mi dai il libro ti faccio male?-
-Va bene lo stesso.- Sorrise. –Su, sali. Prima porta a destra- Mi indicò un paio di scale a chiocciola. Come ordinato, salii ed entrai nella stanza che mi aveva indicato. Le pareti erano di un grigio scuro, tendente al nero, mentre il letto e la scrivania erano bianchi. La stanza era in completa penombra, entrava solo qualche filo di luce dalle tapparelle abbassate.
 
In quel momento, per la prima volta in vita mia, mi senti impacciata e fuori luogo, non sapevo davvero come comportarmi con quel ragazzo. Era dietro di me, riuscivo a sentire i suoi occhi perforarmi l’anima, come se volessero trovare qualcosa. Da quando quella sera, in discoteca, qualcuno mi aveva baciato, stavo facendo di tutto per trovare quella persona. Ma, ovviamente, non potevo andare in giro chiedendo chi fosse.
Lo sentii avvicinarsi, quindi mi girai di scatto, trovando il suo viso a poca distanza dal mio. Poggiò la sua mano sul mio fianco destro, iniziando a disegnare dei cerchi immaginari. Quel contatto così intimo mi fece irrigidire, ma allo stesso tempo mi rilassò anche, facendo scatenare una scarica di adrenalina. Il suo profumo di vaniglia e tabacco mi era familiare.
-Lo so che mi desideri…- Disse, sommessamente.
-Perché mai dovrei desiderare di toccarti, sentiamo?-
-Perché voi ragazze siete così... - la sua affermazione mi fece irritare ancora di più. – E anche tu non sei diversa.- Sbarrai gli occhi,  incredula. Non era possibile che qualcuno fosse così presuntuoso, arrogante, maschilista e fanatico. Non era umanamente possibile!
-Fottiti, Malik!-
-Vedrai che cambierai idea. Sabato non la pensavi così, sai?- Sussurrò ancora una volta al mio orecchio, per poi entrare in bagno. Lo fulminai con lo sguardo, di sicuro si riferiva alla mia sfuriata fuori dalla discoteca.
Non mi soffermai più di tanto, ero troppo decisa a trovare il libro per pensare alle sue strane affermazioni. Dopo un decina di minuti lo trovai in mezzo a vari libri di storia e dei dvd di serie tv. Ne presi uno, notando che si trattava della serie tv di “Sherlocks Holmes”. In realtà non l’avevo mai vista per intero, solo qualche episodio, come “The Reichenbach Fall", per niente fedele al libro, motivo per cui avevo deciso di non seguirla.
-Anche tu appassionata della serie di Sherlock Holmes?- Chiese Zayn, uscendo dal bagno. Mi girai di scatto, facendo cadere il dvd. Indossava una semplice maglietta bianca e un paio di jeans.
-Pff, la serie non è per niente fedele ai libri di Sir Arthur Conan Doyle, perché dovrei perdere tempo?- Domandai, beffarda.
-Come fai a saperlo? Non sembri un tipo da Sherlocks Holmes!-
Risi. –Neanche tu e forse neanche lo sei. Lo sanno tutti che, se ti piace il giallo, non devi vedere questi … - indicai i dvd sparpagliati per terra- piuttosto, dovresti leggere uno dei tanti libri di Doyle. La serie non è per niente fedele ai libri, quindi per me non sei un fan di Holmes.-
-Scherzi, vero? La serie tv è molto più intrigante di quegli stupidi libri!- Spiegò, avvicinandosi.
-Non farmi ridere, Zayn! Informati, prima di iniziare una discussione. Questa serie tv- gli mostrai il dvd che avevo preso prima- non è per niente fedele ai libri!-
-Cara bambina, quando Sherlock e Moriatry lottano sulla cima di un dirupo e cadono nella cascata, sotto lo sguardo di Watson, è molto meglio vederlo che leggerlo soltanto. E’ inutile che voi fan, accaniti dei libri di Doyle, vi incavoliate se finisce così o se la serie tv non è fedele ai libri, di sicuro piacerà di più!- Disse, alzando il tono di voce. Sbaglio o stavamo litigando di nuovo?
-Bambina a me?!? Oh, scusatemi, non mi ero resa conto che stavo parlando con un uomo. Peccato che tu non lo sia, neanche un po’. Anzi, sei uno stupido bambino come me, che si arrabbia se non si è d’accordo con lui. Vaffanculo, Zayn!- Urlai, aprendo la porta e scendendo le scale.
-Brava, scappa, tu sei solo una stupida bambina! Impara a crescere e poi ne riparliamo!- Lo sentii scendere le scale e urlarmi queste parole, per poi aspettare che me ne andassi. Chiusi la porta con molta forza, come se volessi romperla. Tra i due, lui era il bambino, perché non ci si comporta così per nessuna ragione.
Ripresi a camminare, dirigendomi verso il bar della scuola, sperando che Beth fosse ancora là.
-Ehi, Ruby, finalmente sei arrivata! Stai bene? Sembra che ti abbiano appena presa a schiaffi.- Rise.
-Morali…- Aggiunsi, sottovoce.
-Cosa?-
-Mhm, niente Beth. Piuttosto, hai già ordinato?-
-Sì, ho preso il solito anche per te. Ah, hai trovato il libro?-
-Sì, dovrebbe essere…- controllai in cartella, ma non c’era. –Dannazione, l’ho dimenticato!-
-Ruby, lo sai che il professore si arrabbierà molto... - Spiegò Beth, mentre la cameriera ci portava due cappuccini.
-Non posso farci niente, credo che sarò costretta a ricomprarlo.- Borbottai, bevendo tutto di un sorso. Speravo che almeno il caffè mi aiutasse, ma purtroppo non fu così.



Ehm... si, lo so, non aggiorno da luglio, scusatemi, mi sono fatta prendere dalle vacanze e ho dimenticato un po' la storia.
Beh, in ogni caso, spero riusciate a perdonarmi, alla fine sono sempre qui ;)
Spero che il capitolo vi piaccia e, per non perdere tempo in chiacchere, passiamo subito alle domandine:
!) Vi è piaciuto il capitolo? Parte preferita?
2) Cosa ne pensate di Beth?
3) E Ruby e Zayn? Faranno presto pace? Chi per primo secondo voi?
Baci e alla prosssima!
XSimo :)