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Autore: Moony_911    04/10/2014    4 recensioni
Dal testo..
“Allora, chi abbiamo qui?” chiese guardando la collega.
“Lui è Scorpius” rispose lei mentre lo adagiava sul lettino per poi dare via allo scan delle funzioni vitali.
Scorpius, nel suo pigiamino verde con ricamato un boccino d’oro protestò un po’ mentre il medimago ed Hermione lo controllavano e quando lei fece per allontanarsi, lui le strinse le dita con la manina.
“Tranquillo piccolino” disse accarezzandogli dolcemente i capelli così biondi da sembrare bianchi che ricordavano quelli di una persona che tempo addietro chiamavano Furetto Platinato “va tutto bene!”.
ovvero...prendete i nostri due personaggi preferiti, inseriteli in un contesto un pò diverso, fateli tornare a "scuola" per un corso, riusciranno i due a non scannarsi come ai tempi di Hogwarts? E sopratutto, cosa succederà a queste due anime irrequiete?!
Tutto questo è Amori in cors(i)a!!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Oliver Wood/Baston, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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23.

Aggiungi un posto a tavola che c'è una serpe in più

“Che cosa hai fatto?”.
“Ho invitato Blaise e Daphne una sera di queste a cena da noi…” rispose Draco tranquillo come fosse la cosa più normale di questo mondo.
“Dico ma sei scemo o cosa?”sbottò Hermione “E si può sapere che cosa aspettavi a dirmelo?”.
“Lo stavo giusto facendo! Ti ricordi che ti ho detto di ricordarti che ti amo prima di compiere gesti avventati? Ecco, mi riferivo esattamente questo momento!”.
“Ti rendi conto che mi stai mettendo di fronte al fatto compiuto senza neanche chiedermi che cosa ne pensassi?”.
“E dai Mezzosangue!” rispose lui abbracciandola cercando di contenere l’ira della ragazza “Mi dici che cosa ti preoccupa così tanto da sbottare così?”.
Hermione si staccò un attimo dal suo abbraccio e lo guardò storto prima di schioccare la lingua seccata e rispondergli per le rime.
“E dai Mezzosangue un tubo! Cosa mi preoccupa? Cristo santo Draco, si tratta di tua cognata, ti servono ulteriori spiegazioni?!”.
Draco si fece serio, la prese per le spalle e la guardò dritta negli occhi prima di rispondere.
“Hermione, prima di essere mia cognata, cosa che non è più da un po’, al massimo la si può ancora appellare come la zia di Scorpius, Daphne è una delle mie più care amiche, e se può farti sentire meglio, mia ansiosa Grifondoro, lei e Blaise parteggiano apertamente per noi, hanno addirittura fatto delle scommesse!”.
Hermione lo fissò per un istante perplessa cercando di mettere in ordine le mille domande che le giravano in testa.
“Piccola lo so che può sembrare strano detto da me,” le disse infine Draco consapevole che la ragazza ancora non era convinta della sua risposta prima di abbracciarla“ma ti prometto che andrà tutto bene, vedrai…”.
-Dannata serpe, l’ha fatto di nuovo!- pensò Hermione subito dopo, rendendosi conto che con quell’uscita, Draco aveva toccato i tasti giusti.
“D’accordo… ma non te ne avere a male se terrò sempre una fiala di antidoto sotto mano…”.
“Come vuoi Mezzosangue… ma se mi è permesso fare una previsione, credimi, non ce ne sarà bisogno!”.
 
Qualche sera più tardi, nonostante i vari tentativi di Draco per farla rallentare, Hermione stava girando come una trottola isterica per casa cercando di sistemare al meglio per la cena con Daphne e Blaise.
La cena era già ad un buon punto di cottura, l’aperitivo era pronto per essere servito e la tavola apparecchiata quando Hermione decise che poteva andare a prepararsi.
Si prese una mezz’ora, non di più, per una doccia calda che sciogliesse la tensione derivante dall’imminente arrivo degli ospiti e per rendersi presentabile.
La verità era che se la stava facendo sotto, non era sicura di riuscire ad uscire indenne dall’incontro con la regina di ghiaccio, sorella di quell’arpia di Astoria; ad essere sinceri, temeva anche che Daphne fosse come la sorella e, nonostante Draco sostenesse fermamente il contrario, le fosse ostile per la loro recente relazione.
Ancora con indosso l’accappatoio, si fermò come in contemplazione davanti all’armadio aperto alla ricerca di qualcosa che potesse andare bene per la serata, finchè il suo sguardo non si posò su un vestitino in maglia grigio che poteva fare esattamente al caso suo e che ben si accompagnava ad uno stivaletto con un tacco non molto alto.
Finì di sistemarsi e guardandosi allo specchio dopo essersi truccata decise che si, poteva dirsi pronta ad affrontare una serata impegnativa.
Tornò al piano di sotto dove Draco stava intrattenendo Scorpius che non stava più nella pelle all’idea di vedere gli zii e si fermò un attimo sulla porta per guardare i suoi due uomini che giocavano insieme.
Scorpius fu il primo ad accorgersi della presenza di Hermione tanto che si alzò in piedi di scatto e le corse incontro chiamandola e quando Draco poco dopo, seguendo con lo sguardo la traiettoria del figlio la vide, rimase letteralmente senza parole.
“Ciao piccoletto!” la sentì dire al bambino prendendolo in braccio “che stavi facendo con papà?”.
Sorrise sentendo il bambino raccontare, seppur a modo suo che stava giocando con il padre, poi spostò lo sguardo e andò ad incrociare quello del giovane che se la stava letteralmente mangiando con gli occhi.
“Che c’è, sto male con questo vestito?” chiese preoccupata.
“Cos…no!”rispose Draco avvicinandosi maggiormente ai due “Buon Salazar Hermione, sei stupenda!”.
Hermione stava per rispondere quando il campanello cominciò a suonare e Draco andò ad aprire.
“Oh, ciao!” esordì una Daphne particolarmente sorridente.
Scorpius si scapicollò per raggiungere la zia che lo accolse tra le sue braccia.
“Tesoro!!” lo salutò la ragazza “Come sei cresciuto!”.
Draco fece accomodare gli amici in salotto quando venne raggiunto da Hermione.
“Granger! Che piacere vederti!” esordì Blaise sfoderando un sorriso che avrebbe illuminato una stanza rimasta completamente al buio.
“Zabini, il piacere è reciproco!” rispose lei cercando di essere cortese.
“Se sei d’accordo potremmo cominciare a chiamarci per nome, che dici?”.
“D’accordo allora,” rispose lei porgendogli la mano “Blaise, benvenuto a casa nostra!”.
 
Più volte nel corso della serata Blaise ebbe modo di osservare l’amico e rimase colpito dal vedere come fosse sereno e tutto questo grazie alla Mezzosangue.
Finirono di cenare e poi, una volta giunta l’ora di andare a dormire, Scorpius reclamò sia Hermione che la zia Daphne per essere messo a letto e Blaise ne approfittò per parlare un po’ con l’amico.
“Allora, cosa racconti di bello allo zio Blaise?”.
“Deficiente, guarda che non sono Scorpius!”.
“Hai capito cosa intendo…”.
“Certo, e la mia risposta è la solita che ti ho dato l’ultima volta che ci siamo visti… tu invece?”.
Stava quasi per rispondere che aveva appena fatto il grande passo con Daphne quando le due ragazze rientrarono in salotto.
“Non ci credo,” commentò Draco guardando Hermione che nel frattempo si era seduta lì di fianco“il Nano è già crollato?”.
“E’ crollato come ha toccato il letto caro mio” rispose Daphne anticipando la riccia “ricorda Drachetto, mai sottovalutare il tocco della zia!”.
“Drachetto?!” chiesero stupiti il diretto interessato ed Hermione allo stesso tempo.
“Già… o preferisci Dracuccio?” lo provocò la bionda.
“Draco prego!”.
“Comunque si,” rispose Hermione risollevando la situazione “il Nano è andato giù secco come un ciocco, e tutto per merito della zia!”.
“Grazie Granger, ma non ho fatto tutto da sola, diciamo che il mio nipotino è la versione in miniatura di mio cognato e della sua vanità, è crollato ma non senza prima essere stato coccolato da entrambe…”.
“Apperò, hai capito il piccolo marpione!” commentò Blaise “E bravo il mio nipotino!”.
“Già,” gli rispose la futura moglie “comunque, ora che il Nano è crollato, possiamo dare il via alla serata, che ne dici tesoro?”.
“Affermativo, direi che è giunto il momento!”.
“Il momento per cosa?” chiese Draco preoccupato che gli amici avessero pensato qualcosa in stile Slytherin.
“Tranquillo ciccio, niente per cui le tue coronarie rischino di saltare!” gli rispose l’amico.
Draco li guardò un attimo perplesso chiedendosi se per caso non si fossero fumati qualcosa negli ultimi dieci minuti così da avere una giustificazione per questo bizzarro modo di comportarsi.
“Quello che questo deficiente del tuo amico sta cercando di dire è che…”.
“Ehi, protestò Blaise sentendo la fidanzata dargli del deficiente.
“Si,sai cosa intendo, in fondo in  fondo, ma molto in fondo, lo sai che ti amo da morire, no?”.
“Daphne ma che?!” chiese Draco mentre Hermione li guardava divertita.
“Quello che stiamo, che sto, cercando di dirti è che io e il tuo compare qui…” trattenne il fiato prima di alzare la mano dove, all’anulare sinistro, si trovava l’anello di fidanzamento “ci sposiamo!!”.
“Ma è fantastico Daph, congratulazioni!” commentò Draco abbracciando la ragazza.
“Lo so, e questo vuol dire che sei ufficialmente dispensato dal doverti scervellare per aiutarlo riguardo alla proposta, ha quasi rischiato di far saltare per aria la cucina quando l’ha fatta, ma è andata bene così e non la cambierei per niente al mondo!”.
Draco la guardò e scoppiò a ridere immaginandosi la scena e vedendo che nonostante tutto, Daphne non accennava a perdere la sua vena ironica, cosa che la rendeva esattamente l’opposto della sorella che davanti ad una proposta alternativa come poteva immaginare essere stata quella dell’amico, avrebbe come minimo reagito con una crisi isterica.
“Per Salazar, ora ci manca solo che tu mi dica che sei incinta e allora si che siamo a posto!”.
Per un attimo i due promessi sposi si guardarono, Daphne che stranamente era diventata taciturna tutta d’un colpo e Blaise che tossicchiando cercava di sviare l’attenzione.
“Beh? Non avete niente da dire?”.
“E va bene, si, tra qualche mese diventerai zio, sei contento?!”.
“O santa Magò…”commentò Draco abbracciando la cognata “e me lo chiedi anche se sono contento?”.
Poi, con ancora Daphne tra le braccia, si rivolse a Blaise che lo stava guardando storto.
“E tu, bell’amico che sei… divento zio e non me lo dici neanche?!”.
“Guarda che l’ho saputo poco fa anche io e la tua amica qui, mi ha pregato di non dirti niente, anche se sa che non riesco a tenere un segreto, non con te, ma la signora voleva rendere la serata indimenticabile e sai com’è…”.
“Beh, direi che ci siete riusciti alla grande, altro che! La mia bellissima regina di ghiaccio e quello scapestrato del mio migliore amico che diventano genitori!, sembra un sogno!”.
Hermione vista la situazione ed i grandi annunci che erano appena stati fatti andò in cucina a prendere i bicchieri e qualcosa per brindare sapendo che gli uomini avrebbero certamente gradito un Ogden invecchiato a dovere mentre lei, e soprattutto Daphne vista la sua condizione, avrebbero optato per un più innocente e soprattutto analcolico succo di zucca.
Torno in salotto e poco dopo fu il suo turno di congratularsi coi due ragazzi e lo fece sinceramente, nel tempo aveva imparato a conoscere Blaise e per quel poco che conosceva Daphne, beh, non poteva esserci persona più adatta per tenere a freno quel terremoto di Zabini.
“E di voi invece, che raccontate?” chiese appunto la bionda.
“In che senso, scusa?” le rispose Draco.
“Com’è che due persone diametralmente opposte come siete voi due finiscono per stare insieme?”.
“Per dirla alla babbana, “rispose Hermione sorridendo “sai com’è, l’amore è cieco!”.
“EHI!” protestò il biondo seduto al suo fianco.
“E’ vero, pensaci bene e dimmi se solo fino a qualche tempo fa non ti sarebbe sembrato impossibile tutto questo… dimmi, se te lo avesse predetto la Cooman al quarto anno durante la lettura dei fondi di the magari, non l’avresti mandata a quel paese per direttissima?”.
“In effetti Dra,” si intromise Blaise “non è che abbia tutti i torti, anche se mi ricordo che dopo il cazzotto che ti ha rifilato, parlasti di lei per un mese abbondante!”.
“BLAISE!!!” sbottò Draco, colto in fallo, quasi arrossendo.
“Non ci credo!” commentò Daphne trattenendo a stento una risata “Sei arrossito!”.
“Ahahahahah spiritosa come sempre vedo…”.
“Ovviamente, ma è anche per questo che mi adori, no?”.
“Comunque si, penso che se me lo avessero anche solo minimamente accennato all’epoca, uno schiantesimo prima e un ricovero al reparto psichiatrico del san Mungo poi sarebbe stato il minimo…però si, diciamo che se l’amore è cieco, chi c’ha messo lo zampino c’ha visto bene!” rispose infine Draco posando un braccio intorno alle spalle della sua ragazza per farla avvicinare “ Comunque, per rispondere alla tua domanda, semplice, abbiamo sotterrato l’ascia di guerra e siamo ripartiti da lì, poi il dover vivere insieme a causa di un incantesimo di prossimità ha fatto il resto…”.
 
“Ti faccio i miei complimenti Hermione” commentò infine Daphne a metà tra il serio ed il divertito mentre erano in cucina a preparare il caffè.
“Per cosa?” chiese Hermione dubbiosa.
“Per essere riuscita a scongelare il cuore dell’algido principe delle serpi, non è frequente vederlo così sereno, a meno che non ci sia Scorp di mezzo, e credimi, non lo vedevo così sereno da tanto tempo…”.
“Neanche con Astoria?” chiese “Ops, scusa, è tua sorella, non volevo sembrare impertinente…”.
“Non ti preoccupare... la Tori dolce e gentile che conoscevo se ne è andata da tanto tempo lasciando spazio ad un essere spregevole, quindi non hai niente di cui doverti scusare… comunque, per rispondere alla tua domanda, no, neanche con Astoria l’ho visto così sereno, questo è il Draco che conosco, il mio amico di sempre, non quella persona chiusa e scorbutica che era fino a poco tempo fa… non fraintendere,”continuò la bionda “all’inizio ero contenta che stesse con mia sorella, poi ho visto come lo ha ridotto e non posso che essere felice che lei si sia tolta di mezzo… Draco era uno straccio, era inquieto ma ciò che era peggio è che lo sai com’è fatto, è orgoglioso e difficilmente lasciava vedere cosa c’era oltre la sua corazza”.
“Già… e non sai che fatica fargli capire che non c’è bisogno di sovrastrutture, si può essere semplicemente se stessi ed essere amati per questo…”.
“Esattamente… poi è arrivata la convocazione per il corso, e si è entusiasmato, ha preso Scorp e ha cambiato la sua vita… e tu sei parte integrante di questo miglioramento, sei quel che che gli mancava per tornare ad essere il Draco di un tempo, anche se decisamente meno stronzo!”.
“Sul decisamente meno stronzo non so che dirti, certo, non è il furetto platinato degli anni di scuola…”.
“Furetto?!” chiese Daphne trattenendo a stento una risata.
“Si, al quarto anno quando quello che poi si scoprì essere Barty Crouch jr. si era camuffato prendendo le sembianze del professor Moody, non mi ricordo cosa scatenò la reazione a dirla tutta, so solo che ad un certo punto ci siamo visti Draco trasfigurato in un furetto da quel pazzo, che lo sbatacchiava qua e la per fargli capire qualcosa…se non fosse intervenuta la McGrannitt avremmo avuto una gelatina di furetto albino…”.
“Si, ma come mai continui a chiamarlo così?”.
“Beh, era il nome in codice che gli avevamo dato coi ragazzi, Furetto Albino, credo lo abbia coniato Ronald, sai che lui e Draco non sono mai stati molto fan l’uno dell’altro e mi è rimasto, ogni tanto lo chiamo ancora così specie quando mi fa andare fuori dai gangheri, cosa che gli riesce dannatamente bene!”.
“Si, lo immagino, anche perché anche se non lo ammetterà mai, non è una cosa che è nata da poco quella che sente per te…tu sapessi che palle quando nel corso degli anni non la smetteva di parlare di te… ad un certo punto, se non si fosse chetato ti giuro, l’avrei accoppato con le mie mani!”.
“Davvero?!” chiese incredula Hermione cercando di capire cosa intendeva dire Daphne.
“Davvero… penso che sia nato tutto al primo anno, una volta che la prese grossa con Blaise l’abbiamo messo sotto torchio e ci siamo fatti dire tutto per filo e per segno e a quanto pare è rimasto colpito da te quando vi siete incontrati sull’Espresso il primo giorno di scuola…”.
“Già… solo che poi ha scoperto che sei Mezzosangue, aggiungi che sei stata smistata a Grifondoro e capirai bene che avevi entrambi i requisiti che per anni Lucius gli aveva ripetuto essere inaccettabili per anche una semplice frequentazione scolastica… che idiota! Buon Salazar, ancora non mi spiego come diamine si faccia a fare una testa tanta ad un bambino… aveva undici anni mica venti!”.
“Si infatti… e purtroppo per lui, ha seguito fin troppo bene i dogmi del paparino… Godric, era insopportabile, lui, la sua spocchia e quei capelli talmente impomatati da avere vita propria!”.
“Si, in effetti, fortuna che ora si è ripreso… non so quanta gelatina abbia consumato in sette anni ma potrebbe benissimo aver ottenuto la tessera fedeltà dal produttore!” rispose la bionda “comunque, il colpo di grazia è arrivato al terzo anno… quel cazzotto, Hermione, lasciatelo dire ma sei stata una grande! Lui era furente, ma si vedeva lontano un miglio che non era solo per il pugno, ma era sostanzialmente una questione di orgoglio maschile!”.
 
Hermione stava quasi per rispondere quando l’oggetto dei loro discorsi fece capolino dalla porta della cucina.
“Donne, ma dove diamine siete andate a prenderlo questo caffè, direttamente nelle piantagioni?”.
“Spiritoso Dra, complimenti!” lo rimbeccò Daphne prima di raggiungere Blaise rimasto solo in salotto.
“E’ una delle mie doti migliori, dovresti saperlo!” gli rispose lui alzando la voce facendo in modo che l’amica lo sentisse prima di raggiungere Hermione.
“Di che stavate spettegolando?”.
“Cosa ti fa pensare che stessimo spettegolando scusa?” chiese lei osservandolo con un sorriso divertito.
“Bah, forse perché sono quaranta minuti che state qui chiuse mentre preparate un caffè…” rispose lui con il suo solito ghigno in volto avvicinandosi per poi abbracciarlarla.
“Ma come siamo impiccioni stasera, Furetto, cos’è, hai la coda di paglia?”.
“Forse Mezzosangue, sicura di non voler dire niente in tua discolpa?” le disse all’orecchio, facendole venire la pelle d’oca.
“Nah… non ho niente di cui preoccuparmi,” rispose buttandogli le braccia al collo “piuttosto, direi che Daphne mi ha appena fatto vedere tutto da un’altra prospettiva e devo dire che mi ha sorpreso parecchio!”.
“Tutto cosa?!”.
“Te lo spiegherò più tardi, promesso!” concluse Hermione dandogli un bacio leggero allontanandosi prima che gli ormoni partissero per direttissima a rincorrersi come dei forsennati, prendendo il caffè che nel frattempo era salito e raggiungendo gli ospiti.
“Occhio che ti prendo in parola!” rispose lui a mezza voce prima di seguirla.



Moony's Corner
Ma CIAO!! Come state belle fanciulle?
Si, non è un'allucinazione, la Moony è tornata dal mondo della latitanza!
Chiedo venia per l'enorme ritardo ma ultimamente è un gran canaio, sono dietro ai concorsi e solo sarò in modalità trottola tra Longarone, Poggibonsi e Cagliari (della serie, pigliala più ariosa! XD) e quindi sono un attimino presa (c'è chi dice che ultimamente assomiglio al Bad Minion, quello viola e un pò pazzerello tanto sono in fibrillazione!) se poi aggiungete che la mia ispirazione ha ben deciso di scioperare, ecco che si accumula un ritardo stratosferico!
Detto questo, che ve ne pare del capitolo? Lola io son qui che mi aspetto una carrettata di verdura tale a sto giro che intanto mi sono premunita di pentola, tagliere e coltello così ci metto su un bel minestrone!
Se avrete voglia di lasciare un commentino sapete che sono ben accetti!
Alla prossima (spero non così distante) volta,
a rileggerci
vostra,
Moony
  
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