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Autore: Anmami    04/10/2014    1 recensioni
Dopo l'arrivo a Terminus il gruppo si trova rinchiuso in un vagone. Questa storia è la mia versione della quinta stagione vista con gli occhi di Daryl. Tra amicizia, battaglie per la sopravvivenza ed un amore difficile da ammettere anche a se stesso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Step by step'
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Ecoomi qua! Non potevo lasciarvi con quel capitolino minuscolo. Continuate a seguirmi perchè il momento della riunione con Beth si avvicina!!!
Al prossimo aggiornamento!



Capitolo 5
Nel mezzo della notte il portello si aprì come il giorno prima Charles spinse dentro il vagone una busta di carta più piccola della scatola della volta precedente.
"Ciao, non ho molto tempo, vi ho portato del cibo, non è molto, ma è il massimo che siamo riusciti a fare, dentro il sacchetto c'è una lettera da parte di Beth, leggetela, è molto importante, abbiamo un piano. Devo scappare!" disse parlando velocissimo.
"Grazie, ti siamo molto grati per quello che stai facendo." affermò Rick con riconoscenza.
"Beth dice che siete brave persone, io mi fido del suo giudizio." rispose salutandoci e richiudendo il portello.
Quando se ne andò Rick prese la torcia di Carl e rovistò nel sacchetto per trovare la lettera.
Appena trovò la piccola busta bianca mi porse la torcia e mi chiese di reggerla mentre lui leggeva.
< Prima di tutto voglio dirvi che sono molto felice che voi siate vivi. Certo, la situazione in cui ci troviamo non è delle migliori, ma siamo vivi e siamo vicini. 
Come avrete potuto notare Terminus non è l'oasi felice che pensavamo tutti. E' una sorta di lager con a capo un nazista della peggior specie.
Ho visto cose orribili in questi giorni rinchiusa qui. Esperimenti disumani e torture di ogni genere. Mi sono salvata dalla morte solo per i miei capelli biondi e la mia carnagione chiara, a quanto pare il capo ha una predilizione per le ragazze come me. Noi bionde siamo trattate come schiave e come giocattolino del capo e dei suoi scagnozzi.
Ora mi rivolgo a Maggie ed a Daryl in particolare, fisicamente sto bene. Non mi hanno fatto del male. Non posso dire altrettanto emotivamente, ma sapere che siete lì a pochi passi da me, mi da un gran conforto.
Mi avete sempre vista come una bambina ed invece ora sono a capo del gruppo della resistenza. 
Noi prigionieri abbiamo deciso di ribellarci e per questo vi dico di tenervi pronti. Quando sarà il momento verrò a liberarvi e dovrete scappare più in fretta che potete, anche se questo dovesse voler dire lasciarmi qui. Ripeto tenetevi pronti. Con infinito affetto. Beth.>>

"Fanculo alle sue idee del cazzo! Non ci penso neanche per sogno a lasciarla qui. Non può chiedermi questo." dissi incazzato come non mai.
"Daryl ragiona. Avrà i suoi motivi per chiedercelo, non credi?" mi domandò Rick serio.
"Rick ha ragione, Beth non è stupida. Non ci direbbe mai questo se ci fosse un'altra soluzione." concordò Maggie stringendosi nelle spalle.
"Ma fanculo pure alle vostre idee del cazzo! Io non la lascerò nelle mani di quelli. Hai letto la lettera? La stanno usando come un giocattolo! Si stanno scopando tua sorella a turno, in tutte le posizioni e l'unico incazzato qui sono io? Dio sembrate tutti degli idioti. Quando ci liberarà verrà via con noi, fosse l'ultima cosa che faccio." urlai con rabbia.
"Stronzo." disse Maggie buttandosi tra le braccia di Glenn.
"Daryl basta!" mi ammonì Rick con sguardo severo.
"Non sono io quello che sta sbagliando." dissi sicuro di me.
"So che sei incazzato e stai soffrendo e conoscendoti so anche che vorresti impiccare tutti quelli che hanno toccato Beth, usando le loro budella come corda, ma ora non è il momento di farsi accecare dall'ira. Anzi è il momento di incanalare tutta la rabbia che provi in questa missione. Sei con me?" chiese Rick porgendomi la mano.
"Come sempre." dissi stringendola con forza.
"Bene ragazzi ho un piano. Dobbiamo recuperare il borsone con le armi. Domani quando Charles tornerà qui gli spiegheremo il punto in cui si trova e lo convinceremo ad andare a prenderlo."
"Posso andarci io papà" si offrì Carl.
"No, è escluso! Andrò io se necessario, mentre tu starai qui al sicuro."
"Papà sono l'unico in grado di passare dal portello. Dammi un po' di fiducia. Mi farò accompagnare da Charles fino alla rete, poi uscirò, recupererò le armi e tornerò qui. Niente di più facile." disse sicuro di sè.
"Carl non posso lasciartelo fare, mi sei rimasto solo tu." fece Rick con tono triste. 
"Non mi offrirei di farlo se non pensassi di esserne in grado. Ci riuscirò. Mi porterò la tua pistola ed il coltello."
"Come posso convincerti a non farlo?" affermò Rick quasi supplicando.
"Non c'è modo. E' arrivato il mio momento. Vi renderò fieri di me."
Rick a malincuore dovette arrendersi. Era la nostra unica speranza per recuperare quelle armi.
La notte successiva Charles arrivò e gli spiegammo il nostro piano.
Ci pensò qualche secondo e poi accettò di scortare Carl fino alla recinzione.
"Vi aiuterò. Ad una condizione. Quando ve ne andrete da qui, io verrò con voi. Non mi è rimasto nessuno oltre Beth, non voglio restare qui da solo."
Acconsentimmo a farlo venire con noi, dopotutto si era dimostrato un aiuto prezioso. Nonostante questo qualcosa mi infastidì notevolmente.
Il suo parlare di Beth in quel modo mi fece provare di nuovo quella sensazione inspiegabile allo stomaco. Cercai di ignorarla e di concentrarmi per la giornata successiva.
Provai a dormire, ma il sonno sembrava sparito.
Come al solito questo non sfuggì a Rick che si accomodò vicino a me e mi guardò sghignazzando e scuotendo la testa.
"Che hai da ridere?" chiesi seccato.
"Se il ragazzino verrà con noi, tu non lo soffocherai nel sonno vero?" 
"Non vedo perchè dovrei." mentì a lui, oltre che a me stesso.
"Se può consolarti non credo che lei sia interessata a lui." disse lui continuando a sghignazzare.
"Ma si può sapere di cosa stai parlando?" sbottai infastidito dalle sue continue insinuazioni.
"Daryl abbiamo notato tutti il tuo cambiamento d'umore."
"E subito avete pensato che fosse per lui non è vero?" 
Ero a dir poco furioso e la conversazione rischiava di sfuggirmi di mano.
"Beh... scusa... io credevo che..." 
"Come cazzo fate a non capire? Molto probabilmente l'hanno stuprata per la miseria! Qui a pochi passi da me."
  
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