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Autore: LadyVaderFrancy    05/10/2014    3 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 20 La notte di Samhain - parte 1
 

Dopo aver messo il ragazzo a letto, anche Piton aveva provato a dormire, ma le immagini che aveva visto dalla mente di Potter lo tormentavano. Doveva assolutamente cercare di capire cosa tramava Il Signore Oscuro. Così si mise seduto, ed evocando alcuni dei libri dalla sua biblioteca, aveva fatto delle ricerche sui manufatti antichi. Ma come ben sapeva e come anche Silente aveva confermato, gli scrigni magici, potevano contenere, qualsiasi genere di cose. Questa informazione non era di nessun aiuto concreto. Ma i sacrifici dei sette piccoli babbani invece lo erano, e poi l’ultimo tassello il più importante, l’aggiunta del sangue del Signore Oscuro in quello scrigno. Il sangue di un mago era prezioso, includeva la sua firma magica. Quindi non c’erano dubbi, il destinatario di questo piano, era sicuramente Potter.
(( Uhm Pensa Severus, pensa……..i sacrifici a cosa servono? A chiedere, convogliare qualche tipo di forza Oscura, oppure a rendere sacro qualche oggetto……….. LO SCRIGNO!!!! Si lo ha fatto per rendere sacro quello scrigno maledetto!!!!! E il sangue di del Signore Oscuro, lo renderà intoccabile da chiunque non condivida il suo sangue. Ma come potrà avvicinarsi a Potter, qui ad Hogwarts? Devo tenerlo d’occhio.))

Poi sentì dei rumori provenire dal letto del ragazzo. Si alzò e si avvicinò a lui.

“Potter. Ti senti bene? Hai riposato a sufficienza, puoi alzarti?”

“Uhmmmmm si….signore”

“Bene allora preparati, scendiamo nella sala grande e poi andremo dal preside”

“D’accordo, uhmmmm professore, avete capito cosa Vol- Tu-sai-chi, ha in mente?”

“Non ancora Potter”

Dopo essersi preparato, i due maghi si diressero verso la sala grande, in quel momento stavano
entrando anche Ron ed Hermione.

“Harry, Piton, Buongiorno” disse la riccia sorridendo

“Mione, Ron, buongiorno” rispose il moro, mentre Piton annuì infastidito

“Vi sedete con noi a colazione?” disse la ragazza

Harry guardò, la faccia del pozionista speranzoso, lo voleva con tutte le sue forze, gli ultimi giorni erano stati orribili.

“D’accordo , muoviamoci!” disse freddamente il pozionista

Ron si avvicinò al moro e sussurrò. “Vedo, che è di ottimo umore stamattina, sembra molto peggio del solito”

“Shhhh Ron, per favore” sussurrò il moro.

I quattro si accomodarono al solito posto nella tavolata dei leoni

“Allora, siete pronti per stasera?” disse la riccia tutta emozionata

“Ehmmmm a dire il vero, no. Sai siamo stati ……impegnati, in questi giorni…….. problemi……… con il legame”

“Oh Harry, mi dispiace. Va tutto bene vero?”

“uhm….. credo”

“Allora, stasera c’è la festa…… non vedo l’ora ……sai il banchetto e ………….tutto il resto” disse il rosso

“Complimenti per la tua eloquenza Weasley. Ma noi, non parteciperemo alla festa!” disse il serpeverde

“Co-cosa? Ma perché?” disse il rosso guardando il suo amico, con un’espressione molto dispiaciuta.
“Non sono affari tuoi! “

“Ma noi siamo sempre stati insieme in questo giorno. Harry diglielo!”

Il moro sospirò, aveva sempre condiviso, con i suoi amici quel giorno. Il giorno in cui i suoi genitori avevano perso la vita, per salvarlo. Prima di andare alla festa, trovavano un posto isolato, accendevano una candela ed Harry pensava a loro, a come sarebbe stata la sua vita con loro, e gli diceva quanto gli erano mancati, mentre Ron ed Hermione, lo sostenevano  silenziosamente, in quel delicato momento.

“Quest’anno, io………..” non sapeva cosa dire. Sarebbe stata la prima volta, da quando aveva saputo la verità sui suoi genitori, che non avrebbe potuto commemorarli. Voleva farlo, ma non c’era modo. Era legato a Piton, e non lo voleva presente ad un momento così importante e privato, senza tenere conto del fatto che l’uomo odiava suo padre.

“Credo che dobbiamo andare ora…..scusate, ci vediamo più tardi” disse il moro con un tono molto depresso e si alzò per primo.

Piton lo aveva osservato, come quella testa di legno di Weasley aveva accennato a quella sera, Il marmocchio era sbiancato, e si era incupito. Forse Potter, trovava un modo per ricordare i suoi genitori, in quello stesso giorno. In fondo sarebbe stato perfettamente normale, anche lui lo faceva. Era l’unico giorno dell’anno, in cui si permetteva di ricordare liberamente Lily, senza costringersi a scacciare quei dolorosi pensieri. Il giorno in cui, ogni anno ricordava a se stesso, perché proteggeva il marmocchio. Si lo aveva giurato a Silente, ma lo aveva silenziosamente promesso, quella notte a Godric’s Hollow, mentre stringeva tra le sue braccia, il corpo senza vita dell’unica donna, che avesse mai amato in vita sua.

Poi, Piton guardò in direzione del preside, e il vecchio mago annuì, si alzò dal tavolo dei docenti e si avvicinò ai due giovani maghi.

“Buongiorno Severus, Harry come ti senti?”

“Bene grazie….signore”

“Preside, credo che dovremo discutere in privato” disse il pozionista

“Bene Severus, andiamo a fare una passeggiata”

“Ma preside, non sarebbe meglio il tuo ufficio o i miei alloggi?”

“Oh è una così bella giornata di sole, che è un vero peccato restare chiusi nel castello, non trovate?”
 disse allegramente il vecchio mago e iniziò  a camminare in direzione della porta d’ingresso del castello. Dopo essere usciti, si incamminarono nei giardini.

“Allora Severus?”

“Albus, ho riflettuto tutta la notte, su quello che Potter ha visto dei piani del Signore Oscuro.”

“Non mi aspettavo nulla di meno da te Severus. Quindi hai fatto delle ipotesi?”

Il pozionista annuì e raccontò ciò che aveva dedotto.

“Immagino che siamo sulla buona strada. Inoltre Arthur, mi ha mandato un gufo questa mattina e mi ha riferito, che i 7 bambini, erano nati babbani, ma avevano sangue magico”

“Albus, sono molto preoccupato. Ho visto la faccia del Signore Oscuro, il suo sguardo era spietato, ma stava praticamente gongolando. E poi la pozione, se solo avessi potuto vederne almeno il colore, forse avrei potuto capire qualcosa di più”

“Calmati Severus, non credo che possiamo fare di più, per ora”

“Per ora, Albus, sai quanto me, che l’attacco è previsto per stanotte!”

“Potrebbe, ma non possiamo esserne sicuri”

Il Grifondoro aveva ascoltato la conversazione dei due maghi e disse “Ehm signore, mi scusi , le cose che ho visto……. Voglio dire…. Vold- Tu-sai-chi, sta cercando me, vero? Ha ucciso quei bambini, per causa mia non è vero?”

“Potter…..”

“Severus, aspetta. Harry, non lo sappiamo con certezza, abbiamo potuto fare solo delle ipotesi, non abbiamo abbastanza informazioni. E si, potresti essere il bersaglio di Tom. Per quanto riguarda i poveri piccoli babbani, non è assolutamente colpa tua, ma solo di Tom, mi hai capito bene Harry, solo di Tom”
 

Il moro annuì, ma il solo pensiero, che per raggiungere i suoi perfidi scopi Voldemort avesse ucciso 7 piccoli innocenti, lo faceva sentire in colpa.

“Ora, Harry voglio che tieni gli occhi aperti, voglio che riferisci a Severus, qualsiasi cosa che vedi o senti o che ti sembra fuori dall’ordinario”

“Si signore”

“Molto bene, allora avete già preparato, i vostri costumi per stasera?”

“Stasera Albus? Io non credo che Potter dovrebbe partecipare al banchetto, potrebbe essere rischioso!”

“Ora, ora Severus, non credo che Tom, irromperà nel castello stanotte, mentre c’è in corso una festa, con centinaia di studenti e con noi a sorvegliarli. Vi aspetto per le 20 nella sala grande.”

“Ma preside” disse il pozionista

“A stasera Severus, Harry” e il vecchio mago si allontanò dirigendosi verso l’ingresso del castello.
((Vecchio pazzo, il Signore Oscuro, ha elaborato un piano per catturare, o uccidere, il tuo pupillo idiota e lui, vuole che partecipiamo ad una stupida festa di Halloween, in maschera per di più. Ahhhh dannazione!!!))

 “Porfessore?”

“Cosa c’è Potter!” rispose irritato il pozionista

“No niente” disse il moro sospirando

“Potter, se hai qualcosa da dire, dilla e basta, non ho tempo da perdere, con te. Ho cose più importanti da fare!”

“io…. Volevo….. stasera è il 31 ……….e”

“Credo anche una testa di legno come la tua, abbia notato che non sono di pessimo umore, e la tua presenza, non sta aiutando. Ora se hai qualcosa si sensato da dire, collega quel cervello ristretto che ti ritrovi alla bocca e di quello che devi!” disse incrociando le braccia al petto.

Harry raccolse tutto il suo coraggio Grifondoro, voleva avere almeno pochi minuti per se, per ricordare i suoi genitori, doveva ameno provare, anche se sapeva che Piton avrebbe goduto infinitamnete nel negargli quella possibilità “Vorrei, vorrei fare una cosa stasera, per i miei genitori” e abbassò lo sguardo, non voleva vedere il suo ghigno mentre lo derideva per la sua richiesta.

Dopo un minuto di silenzio Piton disse “Dove vuoi farlo?”

Il moro alzò la testa e lo guardò stupito.

“Non farmi innervosire Potter! Ti ho chiesto, dove vuoi fare questa cosa?”

“Ehm, in genere, lo faccio con Ron ed Hemione sulla torre di astronomia o in riva al lago”

“Bene, lo farai sulla torre, non credo sia il caso di uscire dal castello. Ora muoviamoci !”

Il moro annuì e sentì chiaramente qualcosa che non riusciva e decifrare, poi gli cadde l’occhio sul legame che lo univa a Piton, il suo colore non era più nero si fermò attese, il laccio si era allungato di nuovo.

   
 
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