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Autore: ChristineMGreenLeaf    05/10/2014    1 recensioni
Nel tentativo di far rimanere i detenuti nell'Arkham Asylum, Bruce Wayne fornisce loro i fondi per fare una personale versione del film "Titanic". Nessuno è preparato al risultato finale.
Traduzione.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joker, Un po' tutti
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Sarà un disastro”, mormorò Due Facce, guardando le telecamere e gli schermi verdi che decoravano la sala ricreativa.

“Bene, appropriato per un film sul Titanic!” ridacchiò Joker. “Ma francamente, non sono d'accordo con te, Harv. Penso che vincerà un Oscar. E se non lo vince, gaserò di risate tutti i membri dell'Academy in diretta TV! Questo aumenterà gli ascolti! Ora vai a finire di truccarti -ci vorranno almeno un paio d'ore per farti sembrare attraente”.

“Da che pulpito!” sbottò Due Facce.

“Non so di cosa stai parlando”, rispose l'altro. “Mi tingerò i capelli di nero, ma non ci metterò molto. E un po' di fondotinta andrà bene per la mia faccia e i miei capelli... ok, un sacco di fondotinta” ammise.

“E avrai bisogno di una quantità pazzesca di fondotinta per le scene di sesso”, disse Ivy, annuendo.

“Uhm... sai, non ci avevo pensato”, disse Joker, pensieroso. “Forse potremmo filmarle al naturale e poi far ritoccare la mia pelle dai ragazzi degli effetti speciali. Di questi giorni possono fare qualsiasi cosa con i computer. Basta guardare i nuovi film di Star Wars.

“Sono film terribili, J” replicò Due Facce, brusco.

“Lo so”, rispose Joker, con un'alzata di spalle. “Ma mi sono sembrati carini per essere un qualcosa senza un set e degli attori reali”.

“Gli attori erano reali” disse Due Facce.
“Davvero?” chiese J, sorpreso. “Huh. La recitazione era così meccanica, ho pensato che fossero stati realizzati da una manciata di computer. Comunque, almeno noi abbiamo una grande storia per il nostro film, ragazzi -vero amore, azione, dramma, pericolo, e una terrificante tragedia. Beh, credo che l'ultima cosa ce l'avessero anche gli ultimi film di Star Wars -intendo che è stata una tragedia il fatto che siano stati prodotti, e tutto il resto...”

“Quindi reciteremo semplicemente contro questi schermi verdi e faremo finta che ci sia una nave che affonda intorno a noi?” lo interruppe Jervis Tetch. “Non sarà incredibilmente difficile?”

“Non se hai un po' di immaginazione, Tetchy.” rispose Joker. “E devi averne a volontà se pensi che quel bambino di cui sei innamorato un giorno ricambierà al tuo affetto. Ora, Harvey, smamma al trucco”.

“Dov'è Harley?” chiese Ivy, guardandosi intorno mentre Due Facce si allontanava.

“Si sta aggiustando il costume”, replicò lui. “Dopo, inizieremo a filmare qualche scena.”

“Scommetto che i suoi vestiti sono magnifici”, mormorò Ivy. “E ha ottenuto questa parte solo perché è andata a letto col direttore.”

“Ehi, Pammie è un metodo collaudato di Hollywood!” ridacchiò Joker. “Non urtare le antiche tradizioni di vecchio stile! Comunque, dovresti essere felice del fatto che ti abbia affibbiato una canzone da cantare. Avrei potuto dare anche quella ad Harley.”

“Avresti dovuto!” scattò Ivy. “Non sono sicura di essere un'attrice abbastanza brava da far sembrare il testo sinceramente convincente! Near, far, wherever you are, I believe that my smile does go on. Once more, you grin like before, and you're here in my smile, and my smile goes on and on.* Voglio dire, che significato dovrebbe avere?

“Beh, l'originale non aveva comunque un senso”, replicò Joker. “Credo che la mia versione sia una miglioria.”

“Da dove li prende Arkham tutti i soldi per fare questa cosa?” chiese Crane, studiando le telecamere ad alta definizione.

“Non ne ho idea”, rispose Joker, facendo spallucce. “Forse qualche ricco donatore ha finalmente visto il genio visionario che è in me, e mi ha dato fondi illimitati per mostrare i miei eccezionali talenti sul grande schermo.”

“I tuoi eccezionali talenti non dovrebbero essere impiegati per un film comico di qualche sorta?” domandò Crane.

Joker lo fissò. “Beh, sì... cosa pensi che sia questo, Johnny? Una barca sbatte contro un iceberg, affonda, tutti muoiono... dai, è roba divertente!”

Titanic è un dramma romantico, non una commedia!” scattò Ivy.

“Sì, sicuramente non hai pensato di fare una commedia sulla tragica morte di centinaia di persone, vero?” domandò Tetch.

“Posso farlo e lo farò”, replicò Joker.

“J, devi fare le cose seriamente!” sbottò Ivy. “Non apparirò in qualche sorta di stupida, grossolana versione di uno dei più grandi film romantici di tutti i tempi!”

“Sì, ci tireremmo fuori”, disse Crane, fermamente. “Se devi fare questa storia, devi renderle giustizia, non creare uno strano, bizzarro pasticcio di humor nero!”

“Ragazzi, dov'è il vostro spirito creativo?” chiese Joker. “Comunque, ho già riscritto tutto il copione riempendolo di battute! Sentite questo: cosa fai se attraversi l'Atlantico con il Titanic? Più o meno metà strada!”

Joker rise isterico, ma nessun altro lo fece. “J, seriamente, aggiustalo o ce ne andiamo” scattò Ivy.

“Bene!” replicò lui. “Lo riscriverò in un tono più serio! Branco di zucconi senza senso dell'umorismo...” mormorò, cancellando la battuta.

“Puddin'? Come sto?” arrivò una voce dall'uscio della porta.

Tutti alzarono lo sguardo per vedere Harley in uno sbalorditivo abito in stile edoardiano. “Tieni la bocca chiusa, Johnny” sbottò Joker, quando vide cadere la mascella di Crane.

“Mia cara, sei semplicemente fantastica”, disse Tecth, prendendo la mano di Harley e baciandola. “Non c'è niente di più attraente che una ragazza in un vestito edoardiano”.

“A meno che non sia un bambino in un vestito edoardiano, non è vero, Tetchy?” ridacchiò Joker, spingendolo via di mezzo e studiando Harley. “Devo dire, baby, che ti dona veramente.”

“Oh, grazie, puddin'!” disse Harley, illuminandosi. “Mi sento veramente affascinante.”

“Già, e questo mi mette nell'ordine di idee di filmare la nostra scena di sesso adesso”, disse Joker, ghignando mentre si metteva di fronte alla telecamera. “Dai, baby, facciamolo.”

“Non puoi mettere una vera scena di sesso tra voi due nel film!” scattò Ivy. “Traumatizzerà gli spettatori!”

“Ma Red, non ha mai voluto fare sesso prima!” ansimò Harley, lottando per liberarsi dal vestito restrittivo. “Sto arrivando, Mr. J! Dammi una mano con questo, vuoi, Red?” pregò, gesticolando contro il vestito.

“Capite che dovrete riprendere più di una volta la stessa scena?” domandò Crane.

“Sì. E quindi? Ho resistenza”, replicò Joker. “E non penso che Harley si lamenterà, vero, pooh?”

“No, Mr. J!” risposte Harley. La sua voce era smorzata siccome era incastrata cercando di tirare il vestito sopra alla sua testa, e ora Ivy stava cercando di tirarlo via.

“Non strappate i costumi!” urlò Tetch, correndo ad aiutarla. “Davvero, le persone di questi tempi sono troppo impazienti di spogliarsi! Devi sciogliere con attenzione questi fiocchi dietro al corsetto, vedi?” disse, gesticolando.

“Quindi questo è il motivo per cui ai tempi le persone erano tutte sessualmente represse?” chiese Joker, ridacchiando. “Perché gli serviva un sacco di tempo per togliersi i vestiti? In realtà qualcuno lo è ancora oggi, vero, Johnny?”

Sentirono uno strappo, e videro Ivy che era finalmente riuscita a liberare Harley dal vestito, che ora aveva una gigante apertura sul retro. Tecth urlò come se fosse stato colpito, prendendole il vestito dalle mani e correndo via per andare a cucirlo. Harley indossava solo della biancheria intima troppo larga, e saltellò verso Joker, baciandolo appassionatamente.

“Okay, ruotate la camera, e voi maniaci andate via!” urlò Joker a Crane e Ivy. “Dovrete aspettare per vedermi recitare nel film, proprio come tutti gli altri! Niente anticipazioni!” ridacchiò lui, buttando Harley giù in terra.

Crane ed Ivy si affrettarono a lasciare la camera alle urla di piacere di Harley e alle sue grida di “Oh, puddin'! Voglio dire... Jack! Oh, non so tu, ma io credo che questa scena potrebbe essere veramente migliorata con un cuscinetto rumoroso**!”

“Pooh, mi hai letto nel pensiero!” ridacchio Joker.

Ivy sospirò rumorosamente. “Harvey aveva ragione”, mormorò. “Sarà un disastro”.


*Vicino, lontano, dovunque tu sia, credo che il mio sorriso andrà avanti. Ancora una volta, ghigni come prima, e sei qui nel mio sorriso, e il mio sorriso va avanti e avanti.
**Gli whoopee cushions, quei cuscinetti rosa che se li schiacci fanno il rumore di un peto: non avevo idea di come tradurre questo termine. Qualche idea?

   
 
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