Uscimmo dal cinema mano nella mano, ma in silenzio.
Il sole stava tramontando, dovevano essere più o meno le sette e un quarto.
Il disagio era palpabile.
C’era qualcosa che non andava. Almeno, non per me.
Harry sembrava così tranquillo, ma non capivo come facesse. Io non sapevo che dire, che fare, che pensare.
E poi c’era quella sensazione che mi tormentava fin da quando eravamo arrivati al cinema.
La sensazione di essere osservata.
“Ehi, babe, tutto a posto?”
“Sì, tranquillo.” mi affrettai a rispondere.
Harry mi guardò dubbioso. Gli sorrisi, sperando che non notasse il nervosismo nei miei occhi.
Cinque minuti dopo arrivammo all’Accademia. Mi accompagnò fino all’entrata del dormitorio.
“Ti va di cenare insieme, stasera?” Gli chiesi, prima che si allontanasse.
“Non posso, ho già promesso ai ragazzi che stasera avremmo mangiato insieme…”
Sorrisi:“D’accordo, non c’è problema.”
“Facciamo domani sera?” Mi chiese mostrando le sue adorabili fossette.
Annuii sorridendo. Si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia, mi augurò una buona serata e si allontanò. Con un sospiro, entrai nel dormitorio.
Ormai pochi raggi filtravano dalle finestre che si affacciavano sul corridoio. Ancora quel senso di inquietudine non se n’era andato.
Appena girato l’angolo, mi fermai, impietrita.
Lo sentivo. Un rumore di passi, dietro di me. Pochi istanti dopo si fermò.
E’ solo la tua immaginazione. Cercai di convincermi, mentre il cuore batteva forte dentro il mio petto.
Ricominciai a camminare, più ansiosa che mai di raggiungere la mia stanza.
Fu in quel momento che vidi un’ombra.
Spalancai gli occhi e, istintivamente, iniziai a correre.
Era dietro di me, chiunque fosse, e il mio sesto senso era allarmato.
Tutto quello a cui riuscivo a pensare era correre.
Il panico si faceva velocemente spazio dentro di me.
Voltai a destra; ero quasi arrivata.
Non potevo fare a meno di voltare continuamente la testa per scoprire se l’ombra era ancora dietro di me.
Era lì.
Il cuore martellava nel petto.
La paura era tanta da confondermi.
E diciamo che guardare dietro mentre si corre avanti non è esattamente sicuro.
Inciampai.
Nel panico totale, mi voltai verso l’ombra che si avvicinava.
Terrorizzata, cercai di urlare, ma un groppo in gola me lo impedì.
Spalancai gli occhi, impietrita dal terrore.
Poi, qualcuno mi afferrò la vita da dietro, e un urlo spontaneo mi lasciò le labbra.
Una voce famigliare mi sussurrò nell’orecchio:“Ehi, sono solo io.”
Mi voltai di scatto e mi fiondai tra le braccia di Zayn, il battito ancora a mille.
Mi irrigidì, preso alla sprovvista, ma dopo qualche secondo ricambiò la stretta.
Improvvisamente mi sentii al sicuro. Era come se la presenza di Zayn bastasse a proteggermi, da quell’ombra, da me stessa e dalle mie paure.
Lentamente, il mio battito rallentò fino a calmarsi. Interruppi l’abbraccio, imbarazzata, e lanciai un’occhiata al corridoio; l’ombra sembrava sparita e il senso d’inquietudine pure.
Sentii gli occhi color ambra di Zayn puntati su di me. Lo guardai; le ultime luci del tramonto gli illuminavano il volto.
Sembrava un angelo.
“Scusa” sussurrai.
Alzò le spalle e si lasciò sfuggire un sorriso.
“Tu e i ragazzi non dovevate cenare insieme, stasera?” chiesi poi, cercando di rompere il silenzio.
“Mmm, dovevamo. Gli ho dato buca.”
“Oh, capisco.”
Mi guardò. Arrossii. Che aveva da guardare?
“Ti va di cenare insieme?”
La sua domanda mi lasciò spiazzata.
Lentamente, annuii, sorprendendo me stessa e evidentemente anche lui.
ECCOMI, FINALLY, CON IL NUOVO CAPITOLO, YEEE. Non ho molto da dire. Scusate per tutto il tempo che ci metto, ma ho poco tempo e sto lavorando a nuove fan fictions, oltre che alla mia altra long ‘Lightning’. Scusate eventuali errori, non ho avuto tempo di ricontrollare.
Ringrazio cold_fire, Greta_foreveryoung, dyx e veri56 che hanno commentato lo scorso capitolo, e tutte le lettrici silenziose.
A presto <3