si confonde col freddo
del tuo cuore.
Il dolore lo avvolge
lame sottili lo trafiggono.
Sanguina di disperazione.
Grida d’aiuto non sentite.
Sogni fatti a pezzi dalla vita;
la notte sembra fatta per morire.
[...]
del presente.
Il dolore trova pace nel sonno,
Un gesto folle, è lui la disperazione;
[...]
Silvana Stremitz- Un gesto folle
“Papà…” Lo chiamò piangendo sfiorandogli il viso “Papà guardatemi vi prego… Aprite gli occhi…” Alcide sentì quella supplica accorata e volle guardarla, fosse soltanto per l’ultima volta, affidando allo sguardo ciò che le parole non potevano più comunicare, ma gli venne negato. Giacomo a fatica si inginocchiò accanto a lui terribilmente afflitto da un tremendo senso di colpa.
“E’ tutto ciò che mi rimane della mia famiglia, è stata colpa mia, tutta colpa mia” il pianto divenne più convulso mentre si piegava in avanti. “Non… è stata colpa vostra… la colpa è mia. Ho saputo solamente gettare scompiglio nella vostra famiglia, meriterei di essere al posto di vostro padre” Mormorò Giacomo con voce strozzata. Subito sollevò il capo, il viso era umido di lacrime. “Non ditelo nemmeno per scherzo… sono stata io… in ventitré anni ho ucciso mia madre venendo al mondo… io ho sempre mancato di rispetto a mio padre, lui è arrivato ad odiarmi e oggi ne paga le conseguenze, per colpa mia… il suo cuore ha ceduto” Parlava fissando il vuoto davanti a sé.
Si accarezzò lentamente il mento, la osservò di sottecchi e mormorò: "Il fatto che viva o meno, Viscontessina, dipenderà esclusivamente da voi, dovreste... come dire… eliminare la fonte dell’ira funesta di vostro padre…” "D'accordo..." sussurrò, poi si voltò verso il Conte. "Eccellenza, se mio padre chiede di me, ditegli che sono andata ad estinguere la fonte della sua ira." Gettò tutte le armi per terra lasciando solo lo spadino legato al fianco “Addio Eccellenza.”. e fuggì fuori senza salutare il medico Giacomo comprese all'istante, conosceva bene quel macigno opprimente che occlude ogni via d'uscita fuorché la morte, troppe volte aveva soffocato il suo corpo ossuto, troppe volte l'aveva sedotto con languide attrattive. "Perdonatemi!!!" gridò al dottore e con enorme sforzo si impose di correre, contro il tempo e la sorte che avrebbero voluto stroncato il tenero stelo di una giovane vita, inquieta come il tuono, ardente come la fiamma viva. Sentì il cuore uscirgli dal petto, voleva chiamarla nel tentativo di fermare quella furia, ma chiedeva troppo al suo povero fisico, debole e minato da innumerevoli malanni. Non gli restava che correre. Gertrude scoppiò a piangere e sfoderò lo spadino, tagliando i bottoni per aprire la giacca. Si aprì la camicia tagliandola al centro, seguendo l'apertura sul petto tagliò le bende sul petto, scoprendo un seno ben fatto, seppur non prosperoso e un corpo scolpito, da sembrare una dea.
Cadde sulle ginocchia, cominciando a recitare il Mea Culpa, mentre le lacrime le solcavano copiose le guance pallideGiacomo rimase ancora più provato dal gesto di Gertrude, era una sorta di iniziazione alla morte, o forse la certezza di non avere difese di fronte alla lama, passaggio obbligato per! suo padre. Le bastava aver ucciso sua madre, ora che si trovava nella stessa tragica situazione non"avrebbe scelto se stessa. Le si avvicinò da dietro, tremando. "Gertrude... se lo farete vostra madre sarà morta invano. Non fatelo, non siete sola di fronte alla sorte aguzzina, vale la pena
"Invece sono sola, Eccellenza. Lo sono sempre stata. Per vent'anni della mia vita ho lottato. Non ho fatto altro che questo. E se il Destino vuole la mia morte, l'avrà. So che questo è l'unico modo per metter fine sia alle mie sofferenze che a quelle di mio padre. Nessuno ha mai avuto cura di me. Non ho motivo di continuare a vivere. Lascerò che la lama mietitrice, spezzi infine la vita di quest'assassina a sangue freddo. Mia madre è morta segnando il mio destino d'assassina. Un'assassina che se si volta ha dietro una scia infinita di sangue. Nessuno soffrirebbe. Nemmeno mio padre. Anzi, gli sto facendo un immenso favore. Ed io non ho nulla di caro." E puntò la lama contro sé stessa e fece per lasciarsi cadere sullo spadino, per mettere fine alla propria travagliata vita.