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Autore: LadyVaderFrancy    05/10/2014    4 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 21 La notte di Samhain - Parte 2

Harry aveva le lezioni pomeridiane, stava camminando con Piton, verso l’aula di storia della Magia. Si guardò intorno, per vedere se c’erano anche Ron ed Hermione, poi sentì una pacca sulla spalla.

“Ehi amico!”

“Ron, vi stavo giusto cercando” disse sorridendo

“Che noia, ma perché dobbiamo fare lezione, oggi dovrebbe essere solo divertimento, e poi che lezioni storia della magia e …………….pozioni” disse disgustato il rosso

“Weasley, credo che Howarts, sia una prestigiosa scuola di magia e non un luogo di divertimento. Quindi muoviamoci, magari riuscirai a colmare un po’ della tua ignoranza! Anche se ne dubito fortemente.”

“Ehi razza di….”

“Ronald! Non credo sia il caso si infastidirlo prima della lezione di pozione, non trovi?” disse la riccia

“Si Weasley, dai retta alla so-tutto-io. Almeno lei usa il cervello. Tu e Potter dovreste prendere esempio da lei almeno in parte.”

“Harry, devi sbrigarti a sciogliere questo legame, io non lo sopporto più!” sputò Ron

“Certo Ron, in fondo non sono mesi che ci sto provando. Ah scusami se Piton ti dà fastidio, in quelle poche ore in cui sei con me”

“io non intendevo….è solo….che…..hai capito”

“Già!!!” sputò il moro

“Siete davvero due idioti, forza entriamo” sputò il pozionista. I tre Grifondoro stavano per mettersi nelle ultime file della classe, come di consueto, ma Piton disse “NO, ci siederemo davanti, siete già abbastanza distratti, se vi mettete in fondo, non farete altro che distrarvi o dormire” disse incrociando le braccia al petto.

“Ehi, non puoi dirci dove sederci, noi abbiamo quei posti dal primo anno!” disse il rosso

“Visti i vostri scarsissimi risultati, direi che è arrivato il momento di cambiare. Forza Potter, Granger, Weasley, muovetevi………….Adesso!” disse in tono setoso.

Hermione, si mosse per prima, era tutta contenta, mentre Ron ed Harry sbuffarono.

La lezione era di una noia mortale. Il professor Binns, in onore dalla festa di Hallowwen aveva deciso di rendere la lezione più interessante, secondo lui ovviamente, soffermandosi sul significato della festa e in particolar modo sulle sue usanze nel corso dei secoli, che erano davvero noiose quasi quanto le guerre dei Goblin, secondo Harry e Ron.

Il professor Binns stava dicendo……

“La parola Halloween ha origini cattoliche, a molti Santi viene dedicato un giorno particolare del calendario Cattolico, ma il 1°novembre è il giorno nel quale vengono festeggiati tutti i Santi. Il giorno dedicato ad "Ogni Santi" aveva una denominazione antica: All Hallows'Day. Presso i popoli dell'antichità, la celebrazione di "Ogni Santi" iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° Novembre era chiamata "All Hallows' Eve"(Even significa sera), che venne abbreviato in Hallows'Even, poi in Hallow-e'en ed infine in Halloween.

La celebrazione di Halloween tuttavia ha origini pagane molto più remote, e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti gli antichi Celti che abitavano in Gran Bretagna, Irlanda e Francia festeggiano l'inizio del Nuovo Anno il 1°Novembre: giorno in cui si celebrava la fine della "stagione calda" e l'inizio della "stagione delle tenebre e del freddo".

La notte tra il 31 ottobre e il 1° Novembre, era il momento più solenne di tutto l'anno druidico e rappresentava per i Celti, la più importante celebrazione del loro calendario ed era chiamata la notte di Samhain. Tutte le leggende più importanti in cui si narrano cicli epici, antiche saghe, grandi battaglie e si racconta di re e eroi, si svolgevano nella notte di Samhain.

I Celti credevano, che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain, Signore della Morte, Principe delle Tenebre, chiamasse a sè tutti gli SPIRITI DEI MORTI e temevano, che in tale giorno tutte le leggi dello spazio e del tempo fossero sospese, permettendo al mondo degli spiriti di unirsi al mondo dei viventi.

Una leggenda riferisce, che tutte le persone morte l'anno precedente tornassero sulla terra la notte del 31 ottobre, in cerca di nuovi corpi da possedere per l'anno prossimo venturo. Così nei villaggi veniva spento ogni focolare , per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi. Questo rito consisteva nello spegnere il Fuoco Sacro sull'altare e riaccendere il Nuovo Fuoco (che simboleggiava l'arrivo del Nuovo Anno) il mattino seguente. I Druidi si incontravano sulla cima di una collina in un'oscura foresta di querce (albero considerato scaro) per accendere il Nuovo Fuoco e offrire sacrifici di sementi e animali.

Alcune leggende narrano di come i Celti bruciassero coloro che ritenessero "posseduti",  come avvertimento per gli Spiriti. Gli spiriti maligni potevano infatti prendere forme differenti, anche di animali, la più malvagia era quella di GATTO. Quindi al crepuscolo veniva riacceso il fuoco con il quale si bruciavano offerte, si facevano scongiuri e si lanciavano incantesimi per allontanare dal villaggio le anime dei morti, e guidarle nelle Terra dei Morti. Infatti gli antichi Celti temevano specialmente il momento del crepuscolo poiché credevano che gli spiriti potessero vagare sulla Terra…….. e bla…..bla….blaaaa…….."

 

“Ron, non ce la faccio più, morirò di noia, Ma quanto manca? Chiese il moro esasperato

Il ragazzo lo guardò e sbadigliando vergognosamente disse “Ehi, non dirlo a me, sto facendo uno sforzo terribile per restare sveglio”

“Silenzio, voi due! Se non la smettete di lamentarvi, vi faccio scrivere un saggio di 5 piedi sulla festa di Halloween” sibilò Piton
“Non puoi, tu non insegni storia della magia?” disse Harry

“Posso scegliere qualsiasi tipo di punizione, Potter! Ora fate silenzio!” Harry lo guardò in cagnesco, poi notò che Piton aveva preso un’intera pergamena di appunti su Halloween. Davvero appunti su Halloween? Poi si voltò a guardare Hermione, era in estasi, anche lei aveva preso un sacco di appunti. (( Mah, che ci troveranno di tanto interessante )) pensò il moro.

Poi finalmente la lezione era finita. Il trio d’oro e il pozionista si alzarono e si diressero verso i sotterranei. Mentre camminavano sentirono una voce irritante. “Eccoli lì, il magico Duo e gli amici dello sfregiato, come cambiano le cose”

Il pozionista si fermò davanti l’aula il laboratorio si voltò, incrociò le braccia e con tono glaciale disse “Sig. Malfoy, un altro commento del genere e non parteciperà al banchetto questa di questa sera.”

Il platinato fece una smorfia di disgusto e disse “Certamente signore”

“Dentro…………. tutti!”

Poi vide con la coda dell’occhio i tre Grifondoro, che stavano per mettersi in fondo alla classe.

“Voi tre, Potter Weasley e Granger. Vi voglio davanti in prima fila!”

“Ma Signore noi” stava per dire la riccia

“Silenzio!!” Finnegan Thomas, Scambiate i vostri posti…..subito!”

“Ma che diavolo, gli è preso oggi Harry?” sputò il rosso.

“10 punti in meno a Grifondoro, per non aver eseguito gli ordini dell’insegnate in classe” disse ghignando

“Muoviamoci” disse la riccia.

“Bene, Granger con Paciock, almeno forse eviteremo un'altra catastrofe” disse ghignando

“Voi due teste di legno, qui davanti a me, voglio tenervi d’occhio” Poi si avvicinò ad Harry e disse in tono setoso “ Se sento, una sola parola uscire da voi due, ve ne pentirete. Questa non E’ Storia della Magia. Sono stato chiaro?”

I due deglutirono e dissero “Si signore”

“Bene le istruzioni per La pozione di reintegro del sangue, sono sulla lavagna, prendete gli ingredienti, muovetevi!!”

Piton era particolarmente nervoso. Aveva tolto un sacco di punti ai Grifonforo. Poi si avvicinò al calderone di Neville e disse “Signor Paciock, quella milza di gatto, va tagliava a listarelle e non a dadini!  Pensavo che dopo 6 anni almeno la differenza tra dadini e listarelle fosse chiara. Beh ovviamente mi sbagliavo.”

“Ma Signore, sul libro c’è scritto…..”disse la riccia

“Signorina Granger, ricordo perfettamente, di aver detto chiaramente, che le istruzioni erano sono SULLA lavagna e non sul libro di testo. 10 punti in meno a Grifondoro, per non seguire le istruzioni!”

“Miseriaccia, ma lo ha morso una tarantola velenosa oggi!” abbiamo perso talmente tanti punti che neanche con il Quidditch abbiamo una speranza!”

“Ron! Hai sentito che ha detto, ci tiene d’occhio, e sai che ha un udito…….”

“Un udito perfetto, Sig. Potter! 10 punti in meno a Grifonfondoro…… a testa!”

“Ma signore, noi….”

“Silenzio! Tu e Weasley scrivere un saggio sulla pozione di ripristino del sangue, come prepararla e su tutti i vari ingredienti che la compongono, con particolare enfasi, sul perché la milza di gatto va tagliata a listarelle e non a dadini. La voglio sul mio tavolo, per la prossima lezione! E sarà meglio per voi, che sia almeno Accettabile!!!” sputò velenosamente

I serpeverde risero divertiti e poi si sentirono commenti del tipo, certe cose non cambiano mai.

“Bene, la lezione è finita, pulite le vostre postazioni e poi sparite!”

“Ehmmm Harry, allora….per il banchetto…..” disse il rosso dispiaciuto

“Ci vediamo dopo Ron. Silente ha detto, che dobbiamo partecipare” e sorrise beffardo.

“Per la barba di Merlino, perché non me lo hai detto prima!!! Ci vediamo dopo!”

“A dopo Harry” disse la riccia

“Si a dopo” li salutò il moro, tutto contento.

“Se hai finito di informare il tuo fan club, sui tuoi movimenti, credo sia il caso di andare” disse alzando il sopracciglio il pozionista

“Si va bene.” E uscirono dalla aula per dirigersi nei sotterranei. Mancavano solo due ore alla festa
.
Una volta arrivati nel salotto, Piton si voltò a guardare il marmocchio, aveva di nuovo quello sguardo triste e sconsolato. Stava sicuramente pensando ai suoi genitori. Come lui aveva pensato a Lily tutto il giorno.

“Bene Potter, allora sei pronto per  andare alla torre di Astronomia? Le lezioni sono terminate. Immagino che tutti gli studenti saranno indaffarati nei preparativi per la festa.”

“Si ….ehm…..avrei bisogno di una cosa in camera”

Piton si avvicinò un po’ alla porta, in modo che il ragazzo potesse entrare da solo nella camera. Dopo un paio di minuti, lo vide uscire con una candela bianca, una foto.

“Sono pronto, se vuole possiamo andare signore” disse il moro.

Percorsero i corridoi fino alla torre di Astronomia, in assoluto silenzio. Harry era molto agitato, era un momento importante, in genere Hermione e Ron, lo facevano sentire meno solo, in quella particolare notte. Ma stavolta accanto a lui c’era solo Piton. Piton, l’uomo che lo aveva odiato dal primo momento in cui aveva messo piede ad Hogwarts, e che lui stesso odiava moltissimo. Eppure quando glielo aveva chiesto aveva accettato, senza fare una piega, non lo aveva deriso,  e non aveva fatto commenti sarcastici. ((Forse anche lui, ha perso i suoi genitori o qualcuno che amava. Ad ogni modo spero solo che …vada tutto bene, non voglio che rovini questo momento, forse ho sbagliato a dirglielo, ma per tanti anni, non ho mai saputo nulla di loro, non volevo rinunciare ancora. )) pensò il moro

Lo poteva vedere chiaramente, il marmocchio era teso, sapeva bene che i suoi due inseparabili amici, lo avrebbero rincuorato. Ma non poteva rischiare, se si fosse trattato solo di quell’idiota di James Potter, non sarebbe stato un problema, ma si trattava anche di Lily. Era sicuro che Potter, in quel momento, non si sarebbe mai accorto dei sentimenti che provava, Weasley era un idiota, ma la Granger era un pericolo, la so-tutto-io, era furba e un’attenta osservatrice.

Salirono le scale, una volta in cima Harry, si avvicino alla parete opposta alle scale, appoggiò la foto a una delle colonne, che divideva le varie parti del parapetto della torre. Mise la candela davanti alla foto e la accese con la bacchetta. Fece un passo indietro, e poi vide con la coda dell’occhio un movimento della bacchetta di Piton.
Era comparsa una piccola lastra di pietra color carta da zucchero, la foto era stata ingrandita e le candele erano diventate due. Harry si voltò fissò il pozionista la sua espressione una maschera di ghiaccio indecifrabile, ma i suoi occhi, erano come la notte che li aveva visti nello specchio dell’anima, bui, oscuri, ma poteva intravedere una luce, che li faceva brillare. Piton annuì con la testa e fece un passo indietro, come a volergli dare un po’ di privacy.
Harry allora si avvicinò al piccolo altarino, s’inginocchio e guardò la foto dei suoi genitori e con le dita sfiorò delicatamente i loro visi sorridenti, si sentiva così solo. Pensò a quanto sarebbe stato bello ricevere un gufo, con l’augurio di passare una bella serata, o quanto gli sarebbe piaciuto raccontargli dei suoi amici, dei costumi che avevano scelto, di come probabilmente avevano fatto indigestione al banchetto. Cose semplici, che le famiglie consideravano normali, ma che lui considerava come un tesoro inestimabile. Strinse i pugni e li appoggiò a terra con entrambe le mani, no, non voleva piangere, non era solo, c’era Piton. Non voleva che vedesse di nuovo quanto era debole. Ma i suoi occhi, e il suo cuore la pensavano diversamente e così  calde lacrime silenziose solcarono il suo giovane viso. ((Mamma, papà, mi dispiace……. Vi ho sempre voluto bene, mi mancate…… mi mancate tanto…….. vi porterò nel mio cuore………..sempre)).

Severus, si era allontanato, era due passi dietro a Potter in modo, che il ragazzo non avesse la possibiltà di  guardarlo. Ma anche da lì poteva vedere chiaramente, il volto della giovane donna dai capelli rossi. Sembrava così felice, ricordava bene il suo magnifico sorriso, era capace di sciogliere il ghiaccio degli inverni più rigidi. Avrebbe dato qualsiasi cosa, per poterla rivedere, per poter ascoltare la sua voce melodiosa, la sua risata inebriante, e sentire nell’aria il suo profumo di giglio, anche per un solo attimo, perfino accanto a quel degenerato di Potter. ((Lily, mia dolce Lily……….perdonami………..mi dispiace tanto……… manterrò la promessa che ti ho fatto quel giorno, proteggerò tuo figlio, finché avrò vita, in modo che il tuo sacrificio non sarà stato vano)). Gli mancava quasi il respiro, il dolore che sentiva nel suo cuore faceva troppo male, poi guardò la foto, la delicata luce della candela, illumina i suoi occhi color smeraldo e per un solo attimo, gli era parso di vederli brillare. Distolse lo sguardo e lo posò sul ragazzo inginocchiato a terra, non aveva emesso un suono, ma lo sapeva che stava piangendo. Attraverso il legame che li univa, poteva sentire il loro dolore quasi mescolarsi. Era quasi insopportabile. Allora si avvicinò, e lentamente posò una mano sulla spalla del ragazzo e sussurrò “Dobbiamo andare ora”.

Il moro annuì, prese la foto, che era tornata alle dimensioni normali, e la mise in tasca, si asciugò gli occhi con le mani, sperando che Piton non se ne fosse accorto. Piton che lo aveva sempre deriso, insultato, punito ingiustamente, che aveva cercato di farlo espellere dal primo giorno, era la stessa persona che pochi istanti prima lo aveva aiutato a creare uno spazio per ricordare i suoi genitori, compreso il suo odiato padre, che gli aveva perfino messo una forte mano su una spalla. Poi si voltò, il volto del pozionista era indecifrabile, e sussurrò una sola parola “Grazie”

Ps spero tanto che in questo capitolo il nostro Sev non sia sembrato troppo smielato, (nell'ultima parte si intende). Ma in fondo lo sappiamo tutti che ha un grande cuore nascosto sotto tonnellate di pietra. Buona lettura Lady V.

   
 
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