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Autore: _Takkun_    05/10/2014    4 recensioni
Una raccolta di flashfics e One shots di diversi momenti tra Ace e Marco:
•Il giorno dei contrari: Marco proprio non capiva, ma non perché fosse lui lo stupido, no di certo...
•Te lo prometto: “Torna con me alla Moby Dick.” Non sembrava essere un ordine, suonava più come… una supplica?
•Voglia di gelato, comandante?: “Ti vedo contento. Buono il gelato, piccolo?”
•Salutami con un sorriso: “Posso farti una domanda?” [...] "Non andare avanti, è sicuramente una domanda stupida."
•La scoperta di Satch: “Forza, dimmi che tipo di ragazze ti piacciono, vedrò di adeguarmi.”
•Happy B-day, Marco!: Non poteva desiderare di meglio se non il suo Piromane preferito per il giorno del suo compleanno.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Marco, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Marco&Ace's Moments




Happy B-day, Marco!
 
 
Organizzare grandi feste in occasione dei compleanni dei vari componenti della ciurma era diventata una tradizione, ormai, e per quello della Fenice non si era fatta alcuna eccezione.
“Auguri, Pennuto!” Gridarono in un coro gioioso i pirati, facendo cozzare i boccali traboccanti di rum o saké. Il biondo scosse la testa a causa del nomignolo. “Grazie, ragazzi.” Disse, venendo come al solito assalito da frasi di auguri personalizzate. Anche quella era diventata una sorta di tradizione di famiglia in cui i fratelli facevano a gara per l’augurio più fantasioso, ma alla fin fine non si eleggeva mai un vero e proprio vincitore, ci si impegnava solo per divertimento.
Come sempre il primo a cominciare fu Satch, il Re dei burloni.
“Voglio che tu sappia che le SOLE persone a cui faccio gli auguri di compleanno sono tutte attraenti, intelligenti e incredibilmente sexy… ma per te posso fare un’eccezione! Auguri, fratellino!” Sghignazzò divertito il disgraziato.  
“Per il tuo compleanno volevo regalarti qualcosa di unico, straordinario, fantastico… ma non mi sembrava il caso di chiudermi in un pacco regalo.” Ghignò furbo Izou, sventolandosi sul viso dell’aria con il ventaglio. “Auguri.”
“Apri le mani, chiudi le dita, buon compleanno per tutta la vita! Auguri, Marco!” Esclamò sorridente Halta, la loro sorellina, l’unica ad aver tirato fuori qualcosa di non troppo stupido per adesso.
“Grazie, Halta.” Le sorrise, scompigliandole un poco i capelli corti.
“Tu sei come il buon vino, figliolo: più invecchi, più migliori! Auguri di tutto cuore! Gurararara!”
“A come anni che passano, U come urrà è il tuo compleanno, G come grande tirata d’orecchie, U come un grande giorno, R ragazzi come sei vecchio, I come infiniti auguri, Comandante!”
Persino papà e i suoi uomini ci si mettevano.
“Grazie a tutti, vedo che la vostra fantasia migliora di anno in anno.” Fece ironico, ricevendo in risposta dei modestamente da parte degli altri che ripresero i festeggiamenti con allegria.
Marco sospirò, portandosi alle labbra il boccale per bere un sorso della bevanda, poi fece vagare il suo sguardo sui suoi fratelli, senza individuarlo.
“Dove sei finito?” Pensò.
“Comandante, felice compleanno.” Gli augurarono insieme le infermiere dell’Imperatore Bianco, ricevendo da tutte due baci, uno per guancia.
“Grazie.” Disse, allontanandosi da loro educatamente per andare alla ricerca del ragazzino.
Alzò un sopracciglio nel vederlo poco più lontano dal luogo della festa con attorno una serie di fogli scribacchiati.
“Nemmeno questo va bene!” Brontolò pasticciando con foga ciò che aveva scritto, finendo poi con l’accartocciare direttamente il pezzo di carta, arrabbiato.
“Che cosa stai facendo qui tutto solo?” Si prese la premura di chiedere Marco, appoggiandosi di schiena al parapetto, vicino a lui.
Ace sussultò nel sentire la voce del festeggiato e non appena quest’ultimo posò un veloce sguardo su uno dei suoi fogli si affrettò a dare fuoco a ciò che aveva scritto, eliminando così ogni prova.
“Non avrei letto nulla che tu non volessi, tranquillo.” Lo rassicurò porgendogli il suo boccale. Il corvino lo afferrò e ne bevve in fretta un sorso, rilasciando poi un profondo respiro.
“Non li so fare, va bene?!” Sbottò d’un tratto, facendo sorridere il biondo. Sapeva che alla fine avrebbe parlato.
“Cos’è che non sai fare?”
Ace s’imbronciò un attimo, guardando a terra i pochi fogli bianchi non ancora utilizzati. “Se si tratta degli altri è facile, non devo sforzarmi più di tanto, ma se sei tu è diverso, dannazione!” Urlò ancora, stringendo i pugni. “Volevo farti degli auguri speciali ma non mi viene in mente nulla!” Si arruffò con forza i capelli, provando forse a nascondere dalla vista del compagno l’intenso rossore sulle sue gote.
“Ace.” Lo chiamò, facendogli alzare lui stesso lo sguardo afferrandogli il mento, visto che non sembrava intenzionato a voler incrociare il suo sguardo.
“Hai capito che dicendomi semplicemente queste parole mi hai già fatto felice?” Fece divertito nel vedere l’espressione prima stupita e poi scettica del corvino.
“Certo, lo stai dicendo per farmi sentire un po’ meno idiota.”
“No, invece.” Gli picchiettò ripetutamente l’indice contro la fronte. “Cosa credi che me ne faccia di inutili discorsi forzati se non vengono dal cuore?”
Ace alzò l'angolo della bocca in un sorriso. Ancora una volta quell’ananas aveva ragione.
“Che novità!” Pensò divertito, avvolgendo le braccia attorno al collo della Fenice. “Marco.”
“Sì, Ace?”
“Auguri di buon compleanno.” Disse con uno dei suoi meravigliosi sorrisi e avvicinandosi lentamente al compagno per allegare all’augurio uno dei suoi baci, ma a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra si bloccò.
“Perché hai del rossetto sulle guance?” Assottigliò gli occhi, cominciando a sfregare via con i pollici il cosmetico, palesemente irritato.
“Devono essere state le infermiere di papà quando mi hanno fatto gli auguri… piano, Ace!” Fece, afferrandogli entrambe le mani. “Non devi essere geloso per cose simili.” Disse tranquillo.
“Io sarei geloso? Non farmi ridere! Piuttosto, la prossima volta cercate di scambiarvi una stretta di mano!”
Il biondo alzò gli occhi al cielo, appoggiando la fronte su quella di Ace.
“Puoi non rovinare il momento?”
Il lentigginoso lo guardò ancora con aria accigliata, ma preferì lasciar perdere. “Per adesso, e solo perché è il tuo compleanno.” Ci tenne a chiarire, unendo le loro labbra in un casto e dolce bacio.
“Marco.”
“Mh?”
“Grazie per essere venuto al mondo.” Appoggiò il viso sulla spalla del comandante in prima, abbracciandolo forte.
“Potrei dire lo stesso, Ace.” Sorrise, beandosi del calore emanato dal compagno. 
Non poteva desiderare di meglio se non il suo Piromane preferito per il giorno del suo compleanno.

 
 
 


Angolo autrice:
 
Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Marco, tanti auguri a te!
Buon compleanno, tesoro mio! **
Marco: disse colei che se l’era dimenticato.
Io: shh, dettagli, ananas, dettagli… u.u”
Allora, chiariamo, gli auguri dei comandanti e del Babbo non sono opera mia, sono prese da internet perché la sottoscritta ha una fantasia che fa schifo.
Detto ciò spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho fatto del mio meglio per buttare giù qualcosa per Marcuccio! (?)
Grazie ancora tante a voi mie adorate recensitrici (?) e a tutti coloro che seguono ancora questa raccolta!
Un grosso bacione e spero di non aver deluso le vostre aspettative! :3
  
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