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Autore: Fifilla995    05/10/2014    1 recensioni
Sono passati trent'anni da quando i nostri cinque eroi hanno sconfitto ed adesso un'altra missione li attende. Tra i cinque, quello che sarà maggiormente coinvolto in essa è Jack Frost. Trent'anni dopo l'epico scontro, una bambina è nata, una bambina aspettata da tutti all'infuori di Jack, il quale non sapeva nulla della leggenda tramandata da Nord ed il resto dei guardiani. Il perchè? Perchè avrebbe dovuto saperlo solo al momento decisivo. Ma chi è questa bimba? E perchè è così importante? Si chiama Emmica, Emmica Filles ed è una bambina speciale perchè, quando raggiungerà l'età prestabilita da Uomo nella luna, le verrà assegnato un compito molto importante, un compito che solo lei, con le sue caratteristiche ed il suo carattere può prendere. Sarà compito dei guardiani e maggiormente di Jack, proteggerla, guidarla e far si che la fiammella che hanno i bambini, quella fiammella che li permette di credere in Babbo Natale, nella fatina dei denti, nel coniglio di pasqua etc, etc.. non si spenga mai. Ma Jack, riuscirà nel suo incarico fino in fondo? O incontrerà difficoltà che gli faranno perdere la speranza? Beh, rimanete con me fino alla fine per scoprirlo.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II.

Confuso. L'unica cosa che riesco a sentire dentro di me, oltre l'entusiasmo per la bellissima notizia che gli altri mi hanno dato oggi, è la confusione.
E mentre vago senza meta per un piccolo paese di montagna, Hallstatt, in Austria, continuo a pensare a ciò che mi ha detto Nord: "Devi starle sempre accanto, Jack. Ce la farai? Ne sarai in grado?" e mentre mi faccio venire quasi il mal di testa per pensare a questa frase in particolare, continuo a chiedermi il perchè. Perchè questa bambina è così importante? Perchè devo pensarci soprattutto io?
Ma poi è mai possibile che io, ovvero colui che ha battuto Pitch viene messo alle strette da una bambina indifesa?
La cosa confortante del luogo in cui mi trovo è che il paese offre una bellissima vista su un lago immenso e davvero bello, dove i miei pensieri, per una buona volta, trovano un po' di pace. E mentre il mio sguardo si perde al di la del lago, il mio pensiero va alla piccola ed unica immagine che ho potuto vedere della piccola Emmica. Inizio a pensare a quel piccolo fagotto rosa che dormiva beatamente nella culla. Non so come mai, ma sorrido involontariamente ed in un primo momento la cosa mi spaventa un po'.
E' già successo in passato di essere rimasto scottato da una ragazza, ed ancora oggi dopo parecchi anni dall'accaduto, non sono capace di dimenticarla, non posso dimenticare le sue promesse, anche se sono andate tutte distrutte, non posso dimenticare i bei momenti.. ed il dolore che ho provato quando tutto questo mi è stato tolto lo continuo a provare tutt'ora, anche se è molto più lieve, nonostante siano passati anni, venti per la precisione.
Il solo pensiero che tutto ciò possa ricapitare con una bambina che è davvero importante per noi guardiani, mi uccide.
Sto a contatto ogni giorno con tanti bambini diversi, mettendo da parte il piccolo Jamie, non ho mai avuto la possibilità di instaurare con loro un legame particolare..
Alla fine con Elsa è successo, per errore, però è successo e con Emmica, non so davvero cosa accadrà, ma se qualcosa dovesse andare storto, il resto dei guardiani non me lo perdonerebbero mai.
Però la paura pervade lo stesso la mia mente. Lei mi è stata affidata, questo vuol dire che il tempo che dovrò passare con lei sarà tanto e il solo pensiero di soffrire di nuovo non mi lascia in pace.

Smosso da questi pensieri, mi alzo dal tetto in cui sono seduto e smetto di guardare il lago ed alzo per un attimo gli occhi al cielo ed osservo la luna, bellissima circondata da migliaia di stelle lucenti e, mi viene in mente un pensiero: "E' tempo di far visita ad una vecchia amica".

Non so nemmeno perchè lo sto facendo, come ha fatto a venirmi in mente questa pazzia, ma in questo momento, l'unica con cui ho il bisogno di parlare è proprio quella che mi ha messo in testa tutti questi complessi e tutte queste paure, anche se non so cosa ci avrei risolto. Avrei sicuramente riportato a galla vecchie ferite.
Arrendelle, menomale, non è troppo lontano da dove mi trovo io adesso quindi riesco a raggiungerlo molto velocemente, certo, anche grazie all'aiuto del vento.
Arrendelle è sempre la stessa. Modernizzata si, ma non è cambiata poi così tanto. C'è sempre lo stesso ponte che unisce il paese al palazzo reale e momentaneamente questa è la cosa che mi importa di più. Non guardo più il resto, la mia unica meta è il palazzo.
Un paio di guardie sorvegliano il ponte, ma io passo tranquillamente essendo invisibile ai loro occhi.
Con qualche salto poi, cerco di trovare la stanza in cui sapevo avrei trovato Elsa, ovvero il suo piccolo rifugio, una sorta di studio, abbastanza grande e molto accogliente con le sue pareti dipinte di un bellissimo rosa antico, un camino stile vintage in un lato della stanza, con due librerie ai due lati tanto grandi da coprire il resto del muro. Sull'altro lato della stanza si trova una scrivania mantenuta sempre in ordine ed appesi al muro sopra di essa ci sono dei quadri, i più belli che avessi mai visto. Infine nell'angolo accanto la grande finestra si trova una poltrona di pelle nera.. Tutto come ricordavo, non è cambiato proprio nulla e come immaginavo, Elsa è proprio li, seduta su quella poltrona a leggere un libro.
La finestra è aperta e lascia entrare la piacevole aria settembrile, quindi molto silenziosamente, mi avvicino ad essa e rimango sul bordo, mezzo dentro e mezzo fuori, a guardare Elsa. Non è più la giovane Elsa che conoscevo, è cresciuta, è adulta adesso, ma non do peso a questa cosa.
Sapevo sarebbe successo prima o poi, tutto sta nell'accettarlo o meno. E' anche vero però, che quando stai sempre a contatto con le persone, ti accorgi che passano gli anni e quelle persone crescono, mentre tu hai ed avrai sempre la stessa età per l'eternità, invecchiare diventa quasi una cosa anomala.
E sta accadendo anche ad Elsa e lo si nota dalle lievi rughe sul viso e dai capelli e non porta più legati in una treccia, che le davano un aria giovanile, ma li lascia cadere morbidi lungo la schiena.
Ad un tratto, scossa da un brivido di freddo, distoglie lo sguardo dal libro per indirizzarlo alla finestra e rimane sorpresa quando scopre che la cause di quell'improvviso freddo sono proprio io.

"Ciao Jack" dice con voce smorzata, come se trattenesse altro. Al solo sentire la sua voce, tutta la mia sicurezza, svanisce e rimane solo il senso di pentimento per l'essere venuto, ma ormai non posso più tornare indietro. Continuo a guardarla negli occhi, azzurri e profondi, incapace di dire qualcosa.
"Ne è passato di tempo dall'ultima volta. Quale vento ti porta qui stavolta?" dice provando a sciogliere la tensione che si è venuta a creare, provando quindi a sciogliermi dal mio silenzio, tornando poi a concentrarsi sul suo libro.
"Hai mantenuto la tua promessa, riesci ancora a vedermi", quella frase è tutto ciò che riuscì a dire.
"Jack, lo sai, nemmeno volendo io posso smettere di credere in te. Abbiamo vissuto una storia che non è una cosa da bambini e lo sai bene anche tu" dice cercando di mantenere la calma più assoluta, continuando a tenere gli occhi sul libro, forse per paura di incrociare i miei.
"Che ci fai qui, Jack?" chiede ancora.
"Volevo parlare con te" dico entrando completamente nella stanza e appoggiandomi alla scrivania.
"Parlare? Per far cosa? Riaprire vecchie ferite?" rispose freddamente chiudendo il libro leggermente irritata.
"Beh, forse si, forse no, chi lo sa" penso subito. "Per capire" rispondo invece.
Come se non avesse sentito, o meglio, come se non gliene importasse niente, si alza dalla poltrona per riposse il libro in una delle due librerie.
"I bambini come stanno?" mi azzardo a chiedere.
"Stanno bene entrambi" continua a rispondere sempre freddamente.
"Qualcuno di loro due è come te?" sorride leggermente guardando un punto fisso a terra, "si, Juliette. Lei è come me.. Mi ricorda tanto me alla sua età".
"Quando ancora io ero importante" dico subito senza pensare giocando con una statuetta di vetro a forma di delfino che si trova sulla scrivania. Per un attimo invece, ill mio pensiero va ad Emmica. Invece di essere figlia di nessuno in un'isola sconosciuta non poteva essere figlia sua?
"Jack, smettila immediatamente!" dice irrigidendosi distogliendomi dai miei pensieri.
"Ma perchè sei così fredda e nervosa?" dico alzando un po' la voce.
"Jack, tu non puoi spuntare in casa mia dopo vent'anni e rinfacciarmi di aver messo fine al nostro 'noi' "
"Si che posso.. Mi avevi promesso che, nonostante fosse impossibile, avremmo cercato una soluzione per continuare a stare insieme.. Invece alla prima occasione hai trovato qualcun'altro e te ne sei andata" dico alzando di più la voce.
"Avevo bisogno di certezze Jack.. Io non sono come te che vive la vita così come gli viene, oh no, io devo avere delle certezze nella vita.. e le certezze di cui io ho bisogno tu non potevi darmele e non puoi darmele nemmeno ora".
Smetto di giocare con la statuetta di ventro ed incrocio le braccia al petto guardando il camino accanto ad Elsa, che in quel momento resta in piedi immobile davanti la libreria, guardandomi con aria furente.
"Avevi promesso lo stesso" insisto.
"Te lo richiedo di nuovo Jack, perchè sei qui?" i suoi occhi mi fissano così tanto intensamente da costringermi a confessare tutte le mie paure.
"Uomo nella luna mi ha dato un compito. Mi ha affidato una bambina in maniera particolare. Dice che dovrei essere per lei come un padre, un fratello, un migliore amico... E la cosa mi spaventa" dico nascondendomi il volto con le mani. Sento Elsa avvicinarsi a me e mettere la sua mano sulla mia spalla, quasi mossa dalla compassione.
"Ed il problema dov'e'?"
"Ho paura che la storia si possa ripetere".
"Beh, se non provi non potrai mai saperlo"
.
"E' proprio questo il punto" dico iniziando a camminare in tondo per la stanza "Non me la sento di rischiare, non voglio soffrire di nuovo. Ho già sofferto troppo a causa.." mi blocco giusto in tempo notando Elsa irrigidirsi nuovamente.
"Dillo, Jack, forza" esito un istante "muoviti!".
Prendo un bel respiro e, non so dove, trovai il coraggio di dirlo: "Tua.. Causa tua".
Stava per dire qualcosa quando la porta dello studio si apre ed entra un bambino che non può avere più di sei anni. Jim, il piccolo di casa.
Lui, noncurante, entra nello studio per dire qualcosa ad Elsa, ma quando mi vede, dimentica tutto il resto ed inizia a saltare su e giù ripetendo in continuazione il mio nome.
Si avvicina a me e istintivamente mi inginocchio e gli sorrido.
"Stagli lontano, Jack" sbraita Elsa.
"Lo sai che non posso.. Questo è il mio compito, loro sono la mia vita" sbraito a mia volta.
"Ora lo capisci il perchè della mia scelta? La nostra storia era impossibile. Vai via Jack. Vai da quella bambina. E' quello il tuo posto, non questo".
Ferito da quelle parole, do l'ultimo saluto a Jim, rivolto l'ultimo sguardo ad Elsa e poi, così come sono arrivato, me ne vado, pensando che lo stesso Jack tanto forte da battere il grande Pitch è lo stesso Jack che si fa battere da una ragazza, dai ricordi.. E con questo pensiero mi dirigo verso il mio nuovo compito. Una bambina aspettava me ed io sarei stato li. Sempre. Non importa se avrei soffrerto o no, in un certo senso questa piccola esperienza mi ha fortificato. Sono pronto adesso.
Emmica, arrivo!!


ANGOLO ME.
Ok, anche se nessuno ha recensito la storia ho voluto continuare lo stesso perchè una mia amica, Valeria, mi ha incoraggiato e continua a farlo sempre.
Ma nonostante questo, ringrazio quelli che hanno solo letto il primo capitolo.
E nonostante tutto, metto qui delle piccole cose:
Intanto Elsa. Si l'ho voluta mettere perchè secondo la mia fantasia, Jack, anni prima dell'arrivo di Emmica, ha avuto tipo una piccola avventura con Elsa.. Se volete scriverò una FF così vi farò capire meglio come sono andate le cose.
Perchè l'ho messa? Anche per far scontrare Jack con quello che è stato il suo passato e quello che sarà il suo futuro, perchè comunque questa esperienza lo ha fortificato e lo aiuterà nei rapporti con Emmica.
Ad ogni modo, immaginate l'incontro tra Elsa e Jack così come l'incontro tra Peter Pan e Wendy nel secondo Film.. Cioè non proprio in quel modo, ma simile.
Dettpo questo, ci vediamo al prossimo capitolo. :3
  
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