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Autore: LadyVaderFrancy    06/10/2014    5 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 22 La notte di Samhain - Parte 3
 

Mentre scendevano dalla torre di astronomia, Piton notò il legame, era diventato verde chiaro, tendente al giallo! Non era mia stato di quel colore, così disse “Potter, resta dove sei” e si allontanò, con sua grande sorpresa, la distanza era diventata 50 piedi!! Il moro lo guardò stupito, non si era neanche accorto che il laccio aveva cambiato colore. ((Bene questo è davvero una buona notizia, forse presto potrò liberarmi di lui))penso il serpeverde. Poi in gran fretta arrivarono alle stanze del pozionista, quando entrarono nella loro stanza, trovarono sui loro letti degli abiti e un biglietto che diceva.

 

Spero, non vi dispiaccia, ho pensato io ai vostri costumi per la serata.
Vi aspetto nella sala grande.
Buon divertimento
A.P.W.B. Silente
 

Harry scartò il pacco e quando vide il contenuto sorrise, aveva un abito molto elegante e una maschera con i colori Grifondoro, che gli copriva gli occhi e metà del viso. Li indossò immediatamente.

Sentì dall’altro lato della stanza Piton sbuffare, sicuramente non era un tipo da dolcetto o scherzetto, a dire il vero, era davvero curioso di sapere cosa Silente gli aveva inviato. Dopo poco sentì i passi di Piton venire nella sua direzione oltre il paravento. Rimase di stucco. Era lo stesso vestito che indossava lui, solo che la maschera che gli copriva gran parte del volto era argento e verde. Rimase di sasso, con quegli abiti, e la maschera nessuno lo avrebbe riconosciuto se non fossero stati legati, il suo portamento era elegante e leggiadro.

“Potter chiudi quella bocca o ci entreranno le mosche!! Se solo ti sentirò mai dire una parola su questa faccenda, ti taglio la lingua e la userò come ingrediente per le mie pozioni!”

“Oh certamente signore” disse sogghignando il moro (( Fred e George non ci crederanno mai, spero che Ron glielo racconti! Se solo riuscissimo a scattargli una foto))

“Andiamo muoviamoci! Ah Potter, voglio che resti accanto a me, ora che il legame si è allungato non voglio perderti di vista, neanche per un secondo. Non voglio che bevi o mangi cose, che non ho controllato e cosa più importante, non rivolgerai la parola a nessuno che non riconosci. Sono stato chiaro?”

“SI. Praticamente andiamo alla festa, ma non devo divertirmi. Giusto?” disse il moro sarcasticamente

“Dannazione Potter! Questo non è uno scherzo! Il Signore Oscuro ha un piano, della quale non conosciamo quasi nessun dettaglio. Ma possiamo affermare con certezza che ti riguarda. Ora se invece di pensare con lo stomaco, tu usassi il cervello una volta tanto. AH basta è solo fiato sprecato, Grifondoro idioti!! Fa solo quello che ti ho detto!” disse ringhiando

“Va bene, ho capito. Ma Vold…..ehm Tu-sai-chi e gli altri Mangiamorte, non possono entrare nel castello giusto?” disse preoccupato il moro

“No, ma se solo ti fossi degnato di ascoltare la lezione del professor Binns, invece di oziare in classe, avresti sentito che questa notte, non è come tutte le altre. Potrebbe riservarci delle spiacevoli sorprese. Ma certo la nostra celebrità, non ha bisogno di sapere certe cose!” disse sarcasticamente il pozionista
Harry arrossì leggermente, stavolta Piton non aveva tutti i torti, non aveva ascoltato nulla della lezione di  storia della magia.

“Andiamo!” sputò il pozionista e si incamminarono verso la sala grande.

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La stanza era molto buia, illuminata solo da poche candele. I Mangiamorte erano tutti seduti attorno alla lunga tavola di legno scuro.

“Bene mie fedeli Mangiamorte, finalmente è giunto il momento. Guardate questo meraviglioso scrigno, presto l’anima del ragazzo-che-è-sopravvissuto, sarà intrappolata qui dentro, e nessuno potrà mai liberarlo dalla sua prigione dorata” se non io stesso. Lo terrò come trofeo in modo che tutti possano vederlo.

I suoi seguaci risero eccitati, alle parole del loro signore.

“Lucius, i babbani sono pronti?”

“Si mio signore, manca solo il vostro……il vostro sangue” e inchinò la testa in segno di rispetto il platinato.

“Molto bene” Poi, Voldemort si alzò disse “Lucius, Nott, Dolohov, venite con me!”

I tre si alzarono e risposero in coro “ Si mio signore”

Nella stanza accanto, ad aspettarli c’era Codaliscia, e c’erano i sette piccoli corpi adagiati su dei piccoli giacigli di pietra, disposti a cerchio. I loro corpi erano martoriati dalle ferite inferte, ma grazie alla pozione della morte vivente, somministratagli poco prima di essere pugnalati, non erano morti. Erano rimasti intrappolati in una sorta limbo.

“E’ arrivato il vostro momento, giovani piccoli babbani. Vi abbiamo già spiegato, che la causa della vostra sofferenza e lo stato in cui vi trovate, è colpa di un giovane ragazzo che si chiama Harry Potter. In apparenza sembra un fanciullo molto gentile, ma non lasciatevi ingannare, è un mago molto potente e cercherà di convincervi, che è una brava persona. Ma ha ucciso le vostre famiglie, vi ricordate quando ve lo ho mostrato più di una volta, e vi ha relegato in questo limbo. Io e i miei fedeli servi, abbiamo provato a liberarvi, ma non ci siamo riusciti. Solo, se riuscirete a portare la sua anima da me, io potrò liberarvi da questa condizione e troverete la pace che tanto desiderate” (( E’ stato talmente facile corrompere le loro giovani menti sconvolgendo i loro ricordi, sono così arrabbiati, e inconsapevoli. Il loro odio e la loro innocenza, mi porteranno finalmente Harry Potter))

“Lucius il coltello” disse freddamente il Signore Oscuro.

“Si mio Signore eccolo” il platinato si inginocchio, e gli porse un prezioso coltello d’argento. Voldemort lo afferrò e fece un piccolo taglio sul palmo della sua mano, poi prese una fiala e la riempì.

“Codaliscia, versane una goccia nella bocca di ogni sudicio babbano”

“Certamente su-subito mio signore”

Il ripugnante piccolo viscido Mangiamorte, versò una goccia di sangue nelle bocche dei bambini distesi. Dopo pochi istanti le loro anime, volteggiavano sopra le i loro piccoli corpi.

“Bene, ora ognuno di voi, riconoscerà il ragazzo, dall’odore del suo sangue. Sapete come fare, portatelo a me, io lo chiuderò in questo piccolo scrigno e non potrà mai più, nuocere a nessuno è una promessa e voi sarete liberi e potrete riabbracciare i vostri cari” disse ghignando il Signore Oscuro (( solo poche ore, e quegli sporchi sudici babbani, preleveranno l’eroe del mondo magico per me. Così finalmente nessuno potrà mai più ostacolarmi))

I bambini volteggiarono un paio di volte nella stanza, come se fossero in preda alla follia, e uscirono dalla finestra, annusando l’aria, volarono in direzione del castello di Hogwarts.
 

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Erano appena arrivati nella sala grande, Harry e Piton si guardarono intorno, la sala era addobbata per l’occasione, i tavoli erano colmi di leccornie di ogni genere. Tutti gli studenti e gli insegnanti erano vestiti a festa, alcuni in abiti sgargianti, altri come loro, eleganti ma con delle maschere. Si avvicinarono al tavolo dei Grifondoro. Harry vide Ron ed Hermione si avvicinò e posò una mano sulle loro spalle.

“Harry! Era ora, ti abbiamo aspettato un sacco di tempo all’ingresso. Ma poi abbiamo deciso di entrare” disse la riccia, mentre Ron era nel pieno di una discussione sul Quidditch con Dean, Ginny e Cormac MCLaggen.

Poi disse alla sua amica “Sei molto….molto carina Hermione”

“Oh grazie, ma forse dovresti riservare questi complimenti, per …..Ginny” disse quasi sussurrando, facendo in modo che Ron non sentisse.

“Mione! Io…….”disse arrossendo

“Oh su dai, non fare il timido. Sai che non aspetta altro, perché non la inviti a ballare”

“beh….. io……vedremo. Sai sono alla festa, ma devo stare con ….Piton”

“Piton? Ma dov’è?”

“Il legame si è allungato molto, guarda è lì infondo, quello vestito come me, con la maschera con i colori Serpeverde”

“Quello è Piton?” disse la riccia sorpresa. La versione giovane di Piton con la maschera, era intrigante, il suo volto pallido, faceva risaltare i colori argento e verde, e i suoi capelli neri lo rendevano particolarmente misterioso.

“Ehmmm…..si. Silente lo ha costretto”

“Non posso crederci, chissà se si ricorderà di tutto questo, quando tornerà ad essere il vecchio Piton!?” disse ridendo Hermione

“Beh….. non lo so. Ad ogni modo io non rischierei. Sai se dovesse ricordare di come gli abbimoparlato….e” disse il moro

“No, certo che no” rise la riccia

Piton aveva visto, Potter dirigersi direttamente dal suo fan club, stava cercando di raggiungerlo, ma alcune ragazze del sesto e del quinto anno della sua casa, si erano avvicinate e civettavano qualcosa sul fatto che gli sarebbe piaciuto parlare, della prossima lezione di pozioni.
((Questa è tutta colpa del vecchio pazzo!!! Dannati studenti senza cervello, cosa fa pensare a queste mocciose di potermi parlare in questo modo, poi dove diavolo è finita la mia reputazione di orribile e spaventoso pipistrello dei sotterranei??))

“ Signorine, il vostro comportamento è a dir poco disdicevole. Io sono il vostro insegnate ed esigo rispetto! Se non vi togliete subito dai piedi, vi tolgo 50 punti a testa e vi faccio consegnare per lunedì una pergamena lunga 5 piedi su come portare rispetto agli adulti!” Non che avrebbe mai tolto realmente punti alla sua casa, ma era sicuro che le giovani serpi, non avrebbero rischiato la sua ira.

“Ci scusi professore, noi……andiamo ragazze” disse una delle giovani ragazze.

“Certo che non si smentisce mai è vero? non è cambiato è sempre lo stesso!”

Ghignò al commento della ragazza. Poi si avvicinò senza ulteriori intoppi a Potter. Non poteva crederci l’idiota, era seduto tra Granger e Weasley ad ingozzarsi tranquillamente di dolciumi di ogni genere.
“Potter!” grido inferocito

Il Grifondoro saltò dallo spavento “Ehm    che paura, si che c’è Piton!”

“Cosa ti avevo detto nei sotterranei?! Che prima di infilarti ogni sorta di schifezza in quella tua boccaccia, dovevo prima controllarla!!” urlò il pozionista

“Ehmmmmm, si solo che avevo fame e …….”

“E che cosa Potter?” disse in tono setoso

“Beh ed eri impegnato con…..delle ragazze….allora…..” disse sorridendo il Grifondoro
“Merlino salvami dai Grifondoro teste di legno!!! Potter, vedremo se ti divertirai, lunedì detenzione dopo le classi, ti farò grattare i calderoni di tutta la scuola!”

“Ma signore, io…”

“Silenzio! Passami quel piatto  pieno di dolcuimi!”

“Si signore” disse sospirando, e gli passò il suo piatto. Piton sventolo la sua bacchetta, e fece la stessa operazione sul suo succo di zucca.

“Bene è tutto a posto, sempre che non ti preoccupi di far marcire i tuoi denti, con tutto quello zucchero! ” Poi aggiunse “Potter andiamo a salutare il preside!”

“Va bene” alzò gli occhi al cielo il moro, ma Piton si rilassava mai, pensò.

Silente era vestito con abito molto più stravagante del solito. La tunica che indossava partiva dal colore rosso fuoco e terminava in un giallo acceso, e aveva un cappello che sembrava il becco di un pappagallo. Piton guardò nella sua direzione ((No riesco davvero a capire come un mago così potente e geniale, adori vestirsi con quegli orrendi abiti. Non lo capirò mai)), poi si avvicinò.

“Ehm Preside, potrei parlarle?” disse il pozinista

“Oh Severus, mio caro ragazzo, certamente. Harry , vi state divertendo?” disse sorridendo il vecchio mago
“Ehm….. si abbastanza, grazie Signore” disse guardando in cagnesco il pozionista

“Severus, e tu? Prima ho casualmente visto, delle giovani studentesse che” fece due colpi di tosse “come dire, sembravano molto interessate, al nostro giovane insegnate di pozioni”

“Albus! Non dire assurdità!” ((Dannato vecchio, figuriamoci, se non lo notava. Qualcuno pagherà per questo))

“Oh sai, non sono l’unico, che lo ha notato, Minerva, mi stava appunto indicando alcune giovani Corvonero che….sembravano ammirare il tuo…….. cof …..cof……costume” disse ridendo il preside
“Mi-Minerva hai detto. Albus, questo deve finire all’istante!! Ora mi tolgo la maschera e……”

“Io non credo proprio, Sig. Piton, le regole della festa sono chiare, nessuno può partecipare, se non indossa un costume! E credo, che un fanatico dei regolamenti come lei, non è propenso a infrangerli, compiendo di proposito, un azione del genere” disse la Mc Grannit sogghignando.

“Minerva! Questo è intollerabile!” ringhiò Piton

“ Professoressa Mc Grannit, Severus!” disse la Grifondoro guardando seriamente il serpeverde e successivamente Harry.

“Certamente…… professoressa!” ringhio il giovane pozionista

“Ora, ora, questa è una festa, Minerva per favore” disse ridendo il preside. “Severus avevi qualcosa da dirmi?”

“Hai notato qualcosa di strano, le barriere, tra i ragazzi? Ho un brutto presentimento”

“Per ora no, ma tutti gli insegnasti vi tengono d’occhio. Rilassati, manca poco a mezzanotte, e poi il 31 sarà finito, se Tom ha in mente qualcosa lo farà entro quell’ora, e mancano solo 30 minuti. Poi credo che saremo fuori pericolo”

I due maghi tornarono alla festa, Piton era sempre più nervoso, Harry invece rideva e scherzava con i suoi amici.

Mancavano 10 minuti a mezzanotte, all’improvviso, passando attraverso i muri del castello, apparvero dal nulla alcuni piccoli fantasmi. Le loro risate e i loro volteggi spettacolari, mandarono gli studenti in disibilio, che applaudirono entusiasti. Dopo un paio di minuti, le piccole anime, iniziarono a turbinare, sopra le teste dei presenti, sempre più velocemente. L’aria si fece più fredda e c’era una sorta di tensione, finchè le risa gioiose, si trasformarono in grida, le piccole figure incorporee sembravano impazzite, volando tra gli studenti in cerca di qualcosa.

Piton, con un balzo si avvicinò ad Harry, lo prese per un braccio e sibilò ” Muoviti!”

“Ma che succede?” disse il moro

“Fa solo quello che ti ho detto! E resta sempre accanto a me! “ Poi lo trascinò il ragazzo, verso il tavolo dei professori e si ritrovarono  affianco al preside.

A pochi passi da loro Ron ed Hermione urlarono “Harry! Aspetta, veniamo con te!”

Piton si voltò verso i due Grifondoro e gridò “ Restate dove siete, mettetevi al riparo!”

“NO, noi restiamo con Harry!” urlò il rosso

“Non ho tempo di preoccuparmi di altri due marmocchi! Fate come ho detto! ORA!!” e poi li spinse lontano con un colpo di bacchetta, vicino al tavolo Grifondoro. Poi si voltò verso il preside e disse “Albus! E’ il Signore Oscuro! Dobbiamo portare, Potter fuori di quì!!”

“Temo sia inutile Severus. Loro sanno come trovarlo, sentono il suo sangue, guarda tu stesso.” Le creature traslucide si avvicinavano agli studenti, sembravano annusarli come segugi, poi si allontanavano inferocite, in cerca della loro preda.

“Ma sono solo spettri, anche se riuscissero a prenderlo, come lo porterebbero via, sono incorporei.”

“Questo di norma, ma sai anche tu, che stanotte, adesso, i confini del tempo e dello spazio sono compromessi. In ogni caso, temo che non vogliono il suo corpo, ma solo la sua anima. ”

Poi di punto in bianco, Piton vide gli spiriti, puntare dritto verso di loro contemporaneamente. Si parò istintivamente davanti al ragazzo (( I sacrifici, lo scrigno……. Codaliscia…….. la pozione della morte vivente, i bambini non sono morti del tutto, ecco come li controllano, attraverso il sangue dell’Oscuro Signore)) e dopo un altro istante, sventolò la sua bacchetta e un potente scudo circondava lui ed Harry.
Silente era davanti a loro e lanciò a sua volta uno scudo su entrambi.

“Albus!! Lo scudo per quanto reggerà!” urlò il pozionista

“Non a lungo, loro possono assorbirlo. Non possiamo fermarli per sempre, e non si fermeranno finché non avranno ciò per cui sono venuti!” Mentre lo diceva lo scudo andò in frantumi. Poi il vecchio mago urlò “Tutti a terraaaaa!!!!!” e con uno sventolio di bacchetta creò un vortice d’aria, che fece volteggiare violentemente le sette anime, lontane da loro.

Piton li aveva visti da vicino, avevano ancora l‘aspetto di bambini, ma i loro occhi erano oscuri, la loro rabbia e il loro odio erano tangibili. Non erano semplici fantasmi, ma qualcosa si abominevole, creato per divorare e distruggere qualsiasi cosa si mettesse tra loro e la loro preda “Dannazione!” urlò il pozionista

“Protego maxima” urlò il Grifondoro.

Poi si sentirono le urla di Ron ed Hermione, che lo chiamavano, volevano avvicinarsi, ma Harry gli fece segno di non farlo, non voleva che rischiassero la loro vita per lui, ………come i suoi genitori…………come Sirius.

La situazione si stava mettendo male, la sala grande era nel caos, c’erano incantesimi laniati verso le anime dannate, da ogni direzione. Gli studenti dei primi anni urlavano terrorizzati, altri scappavano fuori. C’erano troppe incognite, doveva pensare al marmocchio, quello era il suo compito, così Piton urlò “Potter! dobbiamo andare!”

((Cosa, loro vogliono me, io non scappo, potrebbero ferire qualcuno)) “No Silente ha detto che non si fermeranno, se è così voglio combattere!!!!” urlò il moro.

“NO, TU non lo farai” e lo afferrò saldamente per un braccio((Piccolo idiota!)), ma si rese conto, che il momento per fuggire era sfumato. Ora, non era più possibile muoversi, senza perdere lo scudo le anime erano tornate alla carica su di loro. In quel momento l’incantesimo protettivo di Harry si infranse.

Poteva sentire la loro, furia erano vicini, molto vicini a raggiungere lo scopo. Piton non perse tempo, se potevano riconoscere il sangue di Potter, c’era solo una cosa da fare. Prese il piccolo coltello d’argento che teneva sempre in tasca, per raccogliere gli ingredienti per le pozioni, afferrò il palmo della mano di Potter e fece un incisione.

“Ahiiii, Ma che fai? Sei impazzito!” Urlò il moro. Non appena il sangue iniziò a sgorgare gli spiriti oscuri iniziarono a diventare come delle belve assetate di sangue, erano senza controllo. Si spingevano contro lo scudo con tutta la forza che avevano. Piton afferrò la mano sanguinante di Harry e la passò sui suoi vestiti e sul viso. Poi disse ”Chiudi la ferita Potter!”


“Non conosco l’incantesimo” urlò il ragazzo. A quel punto senza distogliere la sua attenzione dallo scudo, Piton pronunciò una cantilena “Vulnerà samento…. Vulnerà Samento” . Harry vide la ferita chiudersi lentamente. Il pozionista lanciò uno sguardo fugace alla mano del marmocchio, gli sembrava a posto, poi disse “E’ chiusa!!”

“Si sembra, a posto”

“Potter controlla bene, è totalmente chiusa!!”

“SI” urlò il moro

Silente, la Mc Grannit, e gli altri professori, stavano cercando di allontanare le anime da loro, lanciando incantesimi di ogni genere, ma era tutto inutile. A quel punto lo sapeva, mancava poco, non poteva più reggere le difese, e lo scudo si infranse.

In un attimo, tutti e sette gli spettri si avventarono su di lui. Uno alla volta lo attraversarono. Con ogni passaggio attraverso il suo corpo, sentiva il mondo circostante, farsi sempre più lontano. Alla fine si sentì strappare fuori e sollevare con violenza, finché perse del tutto il contatto con il suo corpo. Aprì gli occhi, poteva vedere il suo corpo esanime a terra con gli occhi spalancati, mentre gli spettri oscuri, lo trascinavano lontano dal castello.

 

   
 
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