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Autore: teddina_00    06/10/2014    3 recensioni
Chissà se in questo momento anche tu stai guardando fuori dalla finestra e magari stai pensando a me. Scuoto la testa cercando di cacciare quel idea. Lui non sta pensando a me, non gli importa minimamente di cosa faccia o di come mi senta.
Non gliene è mai importato.
Dalla storia:
«Non posso credere che tu stia buttando tutto all'aria per una cosa successa tre anni fa»
«Tu hai fatto esattamente la stessa cosa! Ti ho detto che ti amavo e non mi hai degnato di una risposta, te ne sei andato!» dissi prima di uscire da quella stanza che mi stava soffocando.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Terzo Capitolo
 

Alle nove in punto ero a casa della mia amica Samantha che stava ancora decidendo cosa indossare.
Io non ci avevo messo più di tanto a decidere, avevo optato per un vestito nero semplice che arrivava appena sopra al ginocchio con una scollatura non molto ampia, un paio di sandali senza troppo tacco - perché odio dover stare su dei trampoli per delle ore- e uno scialle nero per coprirmi le spalle nel caso si fosse alzato il vento.
Avevo lasciato i capelli sciolti e avevo optato anche per del trucco leggero, insomma una cosa non tanto elegante ma nemmeno da tutti i giorni. Guardai l'orologio che si trovava nel soggiorno e segnava già le nove e un quarto.
«Sam ti voi muovere? Guarda che non ho tutta la sera a disposizione» urlai per farmi sentire, visto che lei si trovava al piano di sopra. 
«Arrivo!»
Dopo due minuti e posso dire -finalmente- Samantha si degna di scendere e che posso dire sta benissimo.
Un vestitino rosso con scollatura a “v” ma non troppo provocante, delle scarpette sempre rosse con un po' più tacco delle mie e una borsettina da tenere in mano.
«Sono pronta» annuncia sorridendo «dove andiamo?» chiede curiosa mentre cerca le chiavi per chiudere la porta di casa.
«In un nuovo locale che ha appena aperto qui in città, ma non so altro ho trovato oggi la locandina»
«E hai deciso di andarci?» domanda guardandomi come se fossi un marziano. 
«Si. C'è qualche problema?»
«Sei veramente tu Cristal? O sei il suo clone?» domanda mentre chiude la porta di casa.
«Samantha che cosa stai blaterando?»
«Tu non volevi mai uscire. Sono tre anni che ti stressiamo per uscire una sera e hai sempre detto di no, cos'è cambiato?» domanda mentre ci dirigiamo verso la mia macchina.
«Stasera mia madre ed Emily sono da mia zia e mio padre aveva una riunione importante di lavoro così ho pensato che per una sera potevo tornare a divertirmi» cercai di convincerla.
«Non ti credo, scommetto che è stata tua madre a fare in modo che tu uscissi»
Colpita e affondata.

«Che importanza può avere il motivo Sam? Sono qui no?»
«Si certo» borbotta tra se.
Per tutto il tragitto parliamo del più e del meno.
Samantha mi racconta delle tremende gaff che ha fatto in questi ultimi giorni e devo dire che sto ridendo come una scema come non capitava da un bel po' di tempo.
«Ti dico che è andata così» ribatte abbassando il volume della radio.
«E chi ha detto il contrario scusa?» dico cercando di rimanere seria ma inutilmente visto che mi rimetto a ridere dopo due secondi.
«Vorrei aver visto te al mio posto» afferma imbronciata.
«Ma dai..non è da tutti volare in braccio all'autista del pullman perché avevi perso un orecchino»
«Ho capito. Sono diventata il tuo scoop preferito»
«Puoi giurarci»


**********************************

 

Trovare il locale non fu tanto difficile anche perché ad ogni mentre c'era un cartello che annunciava l'apertura di questo nuovo locale. Ma la cosa che più mi fece ridere era che all'imbocco della strada c'era uno striscione enorme con scritto FullTree in caratteri cubitali, con un enorme freccia luminosa. Per mia fortuna riuscii a trovare quasi un buco per la mia macchia ed ora eccoci qui all'ingresso pronte per entrare. Sulla porta c'erano due uomini muscolosi ad occhi potrei dire che arrivavano ai due metri circa, fermando tutte le persone che volevano entrare nel locale.
Io Sam ci guardammo negli occhi e sembrava che dicessimo la stessa cosa: cosa ci facciamo qui? 
Feci un lungo respiro e poi sia io che Sam ci incamminamo verso l'entrata, ma non appena stavamo varcado la soglia i due omaccioni si misero davanti a noi per impedirci di entrare.
«Documenti» disse l'omone che si trovava alla mia destra squadrtandomi dall'alto al basso.
Tirai fuori la carta d'identita e gliela porsi senza guardarlo, cosa ch fece anche Samatha.
Dopo averle controllate per bene ci fecero entrare pr poi bloccare la coppia di ragazzi che era appena dietro di noi. Rimasi sopresa el costatare che non c'erano traccie di fumo in questo locale.. cioè nessuno fumava, cosa che mi sembrava alquantro strana ma, poi dedussi che forse quella era la sala non fumatori.
Meglio così, non sopporto il fumo.
Il locale era ampio e abbastanza iluminato.
I tavoini erano predispostoiin un modo particolare, sembravano formare un rombo. Le sedie erano delle stesso colore, ovvero marrone chiaro. Il bancoe era enorme, teneva quasi un'intera parete del locale, ben illuminato con degli sgabelli dove ci si poteva sedere. Nella parte destra del locale c'erano dei divanetti in pelle, già occupati da alcuni ragazzi che si stavano dando da fare con alcune ragazze. Mentre dall'altra parte era riservato al tavolo da biliardo, anche ì c'erano già dei ragazzi che se la ridevno e ogni tanto sorseggiavano qualcosa, un drink credo, dal colore rosso. Mi guardai ancpra un volta intorno..intenta ad uscire da quel posto ma la presa di Sam sul mio polso mi fece arrestre di colpo.
«Dove pensi di andare?» domandò fulminandomi con lo sguardo.
«Stavo pesando che..»
«Non pensare minimamente di lasciarmi qui da sola chiaro?» m'interruppe aumentado la presa suòl polso.
«No..no Sam tranquilla, solo che..»
« Solo cosa?»
«Niente-sospirai- dai adiamo a predere qualcosa da bere e poi andiamocene.» Per ia fornuta Sam non disse nulla, si limitò a seguirmi al bancone dove predemo posto su due sgabelli. Il ragazzo che era dietro il bancone ci sorrise asciugandoi le mai su uno strofiaccio. Era davvero carino lo ammetto, capelli castano scuro, leggermente più lunghi dietro la nuca, ma non troppo. Zigomi ben definiti e le labbra sottili, mentre gli occhi erano di una tonalità caramello che scintillavano al riflesso della luce del bar.
«Cosa vi posso dare bellezze?»
«Per me.. qualcosa di non troppo forte grazie» dissi guardo ancora una volta il locale
«Anche per me» rispose prontamente Sam.
«Arriva subito»
Senza aspettare qualche secondo di più il ragazzo comiciò a prepare un mix di bottoglie- avrà capito che non voglio qualcosa di troppo alcolico?-
«Scusa..»
Il ragazzo alzò velocemente lo sguardo su di me piantando i suoi occhi nei miei, attendendo che io continuassi a parlare. «Cosa stai facendo?»

«Tranquilla.. non è molto alcolico» mi sorrise strizzandomi l'occhio per poi continuare a preparare l'intruglio di non so cosa. Pochi minuti dopo sia io che Sam avevamo in mano un bicchiere con del liquido rosa, assaggiandolo costatai che non era davvero tanto alcolico, si sentiva un retrogusto di pompelmo e la cosa mi piaceva.
Nel frattempo nel locale era partita la musica e alcui ragazzi e ragazze si erano messe a balare.
A quanto pare questo locale faceva anche un po' da discoteca-continuavo a fissarli quando mi sentii picchiettare un dito sulla spalla facendomi voltare. E mi trovai davnti il tipo del bar.
«Si?»
«Ho appena staccato, ti va se ci sediamo e parliamo un po'?» mi disse fissandomi dritto negli occhi.
«Ecco..io non so, ero qui con Sam.. e ..»
«La tua amica? Si sta divertendo con Bobby» mi disse sorridendo.
Bobby? Chi diavolo è Bobby?
«Puoi stare traquilla.. Bobby è un bravo ragazzo» mi disse subito dopo, forse avendo notato il mio sconcerto non sapendo chi fosse quel Bobby, in ogni caso non mi fidavo per niente, dopo tutto era la prima volta che venivamo qui e per quantone so potrebbero essere tutti maniaci.
«Giuro che non ti sfiorerò nemmeno con un fiore» a quella battuta non seppi trattenermi e scoppi a ridere seguita a ruota da lui. «Piacere io sono Max» disse porgendomi la mano
«Cristal» dissi afferrandola successivamente..e senza rendermene conto ci spostammo verso i divanetti, continuando a ridere per qualcosa che Max aveva detto.

 

*****************************************


Erano già più di due ore che io e Max stavamo parlando del più e del meno, quando una ragazza decisamente molto carina si avvicinò a noi con un sorriso malizioso stampato in volto.
Era alta con dei capelli neri lisci lunghi fino al sedere e decisamente poco vestita.
«Max.. tesoro ti stavo cercando» cinguetto la ragazza sbattendo le ciglia in modo civettuolo.
«Jenny.. che piacere rivederti»
Il tono di Max era distaccato e non la guardava nemmeno in volto, come se non volesse avere niente a che fare con lei. «Max..non ce l'hai ancora con me per via di Rayn vero?»
«Non so fai te.. anzi visto che ci sei perché non te ne vai da lui e mi lasci in pace?»
Il tono della sua voce era freddo e i suoi occhi sprizzavano disprezzo per quella ragazza, chissà cosa era succeso tra di loro? Ma che m'importa, non sono affari miei. Poi la ragazza mora, Jenny mi pare l'avesse chiamata, mi stava lanciando sguardi di fuoco e sono pronta a scommettere che se avesse potuto mi avrebbe fulminato.
«Capisco adesso te la spassi con quelle di bassa lega vero? Bhe non pensavo fossi sceso cossì in basso» ringhiò malafica.
Bassa lega?
Aveveva detto così?
Giuro che se fossi stata da sola le avrei strappato uno a uno quei suoi capelli per poi buttargli addosso.
«Questi non sono affari tuoi..e adesso sparisci dalla mia vista» disse Max alzandosi in piedi e dirigendosi verso di lei fermandosi a un passo dal suo volto.
«Va bene.. ma tanto so che prima o poi tornerai da me strisciado.. e allora vedremo se sarò io a rivolerti» disse prima di girarsi e tornare verso il bancone bar e sedersi su uno sgabello, per poi sbaciucchiarsi il tizio di fianco.
Che schifo..proprio una zoccola.
Nel frattempo Max era tornato a sedersi al mio fianco emettendo un sono sbuffo. 

«
Scusami Cristal»
«Non preoccuparti, immagino che sia la tua ex vero?»
«Esatto..» disse passandosi una mano fra i capelli con fare nervoso «lei..»
«Non mi devi dare spiegazioni, davvero»
Max mi sorrise.. per poi guardare un punto fisso di fronte a se.
«Mi ha tradito con il mio migiore amico»
«Mi...mi dispice»
Sorrise malinconico quasi come se stesse rivedendo quella stessa scena in quel momento, poi si voltò verso di me sorridedomi debolmente.
«Vado a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa?»
«No, grazie»
Max anniuì per alzarsi e andare verso il bancone, ma dalla parte opposta a quella di Jenny. 
Capivo che si era alzato perché voleva stare da solo e lo capivo benissimo, avevo provato il suo stesso dolore.. ma non so nemmeno se il mio era tradimento o altro, quello non lo avevo mai saputo.


 

*****************************************
 

Non riuscivo a trovare Samatha da nessua parte ma dove cavolo si era andata a cacciare? Non appena l'avrei trovata gliene avrei cantate quattro..insomma erano già le due passate e volvevo tornarme a casa.. ma non potevo di certo lasciarla lì in quel posto. Feci vagare lo sguardo per il locale ancora una volta ma fu inutile. Ad un tratto il i miei occhi si fermarono su una figura..o meglio su un ragazzo, non riuscivo a vederlo bene perché era nascosto nell'ombra ma vedendolo così avrà avuto più o meno la mia età, forse quache ano in più. Non sapevo il motivo ma i miei occhi non volevano sapere di staccarsi da lui. Il ragazzo a sua volta mi fissava.. come a voler capire perchè continuavo a fissarlo in modo compulsivo..e secondo me stava pensando che fossi una pazza o una specie di maniaca. Poi quando udiì le sue parole..mi si gelò il sangue.
«Pensi di restare li ferma a fissarmi ancora per molto?»
Il tono della sua voce era freddo, distaccato, sembrava quasi che non volesse avere nessun contatto con nessuno. Un brivido mi percosse lungo la schiena e sentii..freddo, ma non sulla pelle, ma ben si nel cuore.
Continuava a fissarmi e io per quanto mi imponessi di girarmi e andarmene il più lontano possibile da lui non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi.
Ero come pietreficata sul posto..e solo quando lui fece un passo verso a mia direzione andando sotto alla luce fioco della lampada vidi i suio occhi.
Quegli occhi color ambra con le pagliuzze verdi avrei potuto riconoscerli tra mille.
Erano i suoi.
Ethan era tornato.


Angolo Autrice:
Chiedo scusa per il riardo..davvero mi dispiace. 
Spero che questo capitolo, ache se non è molto lungo possa piacervi.
Ed Ecco che da qui..possiamo dire che incomincia lavera storia... vorrei poter postare più frequentamente ma on mi va di fare promesse di cui non so se posso mantenere..ma posso dire che appena ho tempo posterò il prossimo capitolo.
Ringrazio chi ha inserito la storia tra Preferite\seguite..e a chi ha legge..grazie.
ora vi saluto..
alla prossima..
Teddy


  
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